Mi chiamo Alice, sono nata e cresciuta a Londra sognando il mio Paese delle Meraviglie e, come la mia bisnonna prima di me, ci sono finita quasi per sbaglio – okay, forse non proprio per sbaglio dopotutto – in un afoso pomeriggio d'estate. Anche io ho seguito il mio Bianconiglio, la mia chimera. Una storia già raccontata dirà qualcuno di voi e in parte potrà anche aver ragione, ma c'è una differenza non poco trascurabile: io non sono la mia bisnonna. Ed è proprio così che questa storia ha inizio, con un'amabile discussione su quanto io differissi da lei.

Sono abituata a sentirmi dire di tutto; ma il generale discorso sulle mie mancanze – come figlia e come Alice, a cui fa puntualmente seguito un “Se potesse vederti la tua cara bisnonna non approverebbe”, proprio non mi va giù. Loro non capiscono, non me ne importa proprio nulla delle regole di famiglia o di cosa quella Alice poteva pensare di me. Io voglio essere solamente io. Nessun termine di paragone.

Non sono abbastanza bionda, non ho gli occhi abbastanza azzurri e, altro piccolo particolare non del tutto irrilevante, non sono abbastanza a modo. Si, il punto principale di tutto quel discorso è che non sono abbastanza. Per loro, non sono abbastanza.

Ma almeno ho ancora il mio personale Paese delle Meraviglie...

_Angolo dell'autrice.

Salve!

É la prima volta che scrivo una ff del genere e questo prologo (non ho idea se così possa essere definito) altro non è che una piccola bozza. Ho voluto fare un esperimento sperando che venga apprezzato e non sia una castronata colossale visto che adoro questo libro. Inserirò il primo capitolo a breve (credo e spero) perché capisco che il prologo di per sé dice poco. Beh nulla, non ho nessun avviso da fare o dediche particolari quindi...buona lettura e siate clementi.

Ro