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Autore: Soly_D    28/07/2015    6 recensioni
«Sei felice, Ino? Sei felice anche con questo disastro di marito che ti ritrovi?».
[ShikaIno]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Wedding night
[come da tradizione... o quasi]




«Shikamaru, aspetta! La porta! Stai attento alla port−AHIA!».
«Mendokuse, Ino, non urlare. Sono le tre di notte».
«È colpa tua, idiota. Te l’avevo detto di fare attenzione a quella dannatissima porta!».
Shikamaru si reggeva a malapena in piedi con Ino tra le braccia. Lo aveva implorato, supplicato di trasportarla in quel modo fino alla camera da letto, e nonostante l’idea non lo allettasse particolarmente – Ino era pesante e quel suo pomposo abito da sposa non facilitava di certo l’impresa – aveva acconsentito come un povero allocco, perché la trovava bellissima anche alle tre di notte, con i capelli in disordine e il trucco sbavato, e perché diamine!, era sua moglie da appena poche ore e a lui non andava già di litigare.
Doveva ammetterlo, però: quella era stata la giornata più lunga, sfiancante e bella – soprattutto bella – della sua vita. Era così stanco e felice che sentiva la testa leggerissima. Forse un po’ troppo leggera, a dire la verità: Ino gli aveva praticamente urlato di fare attenzione alla porta della camera da letto, ma lui – che stava già dormendo in piedi – non l’aveva nemmeno sentita e lei ci aveva inesorabilmente sbattuto la testa a causa sua. Si sentì un po’ in colpa: non doveva essere bello procurarsi un bernoccolo a quell’ora della notte, dopo aver mangiato e ballato come pazzi.
«Scusa, amore».
«Non mi incanti, Nara. Datti una mossa e portami a letto».
Shikamaru sospirò, scaraventando Ino sul materasso. In realtà avrebbe voluto poggiarla delicatamente, ma le forze lo avevano abbandonato ormai da parecchie ore, per cui Ino gli scivolò involontariamente dalle braccia e rotolò sul letto, rischiando di cadere e sbattere anche il sedere per terra.
«Che disastro di marito», borbottò tra sé e sé la donna.
Shikamaru si grattò la testa: la giornata, che fino a quel momento era filata liscia come l’olio, stava degenerando proprio al momento meno opportuno. Girò intorno al letto e andò a stendersi dall’altro lato. Vide che Ino si stava togliendo il vestito e fece lo stesso, gettando lo smoking per terra, perché era troppo stanco anche per poggiarlo sulla sedia.
«Vado in bagno», annunciò Ino alzandosi dal letto.
Shikamaru indugiò con lo sguardo sulle forme abbondanti fasciate dall’intimo bianco. Sentì la gola secca.
«Come sarebbe “vado in bagno”? Mi sono sforzato di portarti a letto per... per nulla?».
Ino gli gettò un’occhiata omicida, poi sculettò verso il bagno biascicando qualcosa che aveva a che fare con la tradizione e la galanteria, qualcosa che Shikamaru non riuscì bene a capire, perché ormai aveva chiuso gli occhi.
Non seppe quanto tempo era passato, ma ad un certo punto sentì il materasso piegarsi nuovamente sotto il peso di Ino.
«Shikamaru», gli soffiò in un orecchio, sensuale, accarezzandogli la fronte.
Shikamaru aprì gli occhi. Ino si era lavata e struccata, e aveva indossato una vestaglia viola trasparente che lasciava ben poco all’immaginazione. Deglutì di fronte alla generosa scollatura, poi incrociò i suoi occhi azzurri. «Non penserai davvero di farlo a quest’ora...?».
Ino sgranò gli occhi e a Shikamaru sembrò di sentire una sorta di ringhio fuoriuscire dalla gola della moglie.
«Fammi capire, è la nostra prima notte di nozze e tu... non vuoi farlo? Stai dicendo sul serio?».
Shikamaru sbadigliò. «Sono stanchissimo, Ino, e lo sei anche tu».
«Ma... ma è la tradizione, brutto idiota!».
Ino afferrò un cuscino e lo spinse battagliera contro il viso del marito, che annaspò alla ricerca di ossigeno. Quando riuscì a liberarsi, Shikamaru vide che Ino si era stesa sul materasso e si era voltata su un fianco, dandogli le spalle. «Ino», la chiamò.
«Domani vado a chiedere il divorzio».
Shikamaru si allarmò. Sapeva che Ino non l’avrebbe mai fatto, ma in qualche modo la parola “divorzio” gli metteva agitazione. Allungò una mano verso il braccio della moglie e lo accarezzò con lentezza. «Mendokuse, Ino, scherzavo».
Ino si voltò a guardarlo, l’espressione speranzosa di una bambina. «Davvero?».
«Davvero», rispose. Se avesse potuto, avrebbe passato la sua intera vita a fare l’amore con lei. Era vero, era stanchissimo, ma per tenere stretta Ino tutta la notte, le forze non gli mancavano di certo.
Ino si allungò per baciarlo e Shikamaru la afferrò per i fianchi, portandola sotto di lui.
Ora che la sovrastava, ora che riusciva ad ammirarla in tutta la sua bellezza, si rese davvero conto che quella dea dai grandi occhi azzurri e i lunghi capelli biondi diramati sul cuscino era davvero sua moglie, sua e di nessun altro.
E sapeva che quegli stessi capelli, di notte, gli avrebbero dato un fastidio enorme, perché si infilavano ovunque. Sapeva che Ino sarebbe morta di gelosia ogni qualvolta avrebbe dovuto incontrare Temari per questioni burocratiche, sapeva che Ino lo avrebbe sgridato per ogni distrazione, lo avrebbe trascinato a fare la spesa senza il suo consenso, lo avrebbe tenuto sveglio fino a tardi per guardare uno di quei film strappalacrime che le piacevano tanto, gli avrebbe cucinato cose incommestibili, si sarebbe impuntata per decidere il nome del loro primogenito, avrebbe avuto voglie assurde e inimmaginabili. Sapeva che lei e i suoi figli si sarebbero coalizzati contro di lui per rendergli la vita impossibile, ma che poteva farci? Amava Ino, la amava da quando aveva dodici anni.
«Sei felice, Ino? Sei felice anche con questo disastro di marito che ti ritrovi?».
La donna sorrise, aggrappandosi alle sue spalle. «Non immagini nemmeno quanto, Shikamaru».
E a Shikamaru bastava quello, solo quello.













Note dell'autrice:
Ogni tanto ritorna la mia vena di Mosca Bianca ed io devo scriverci qualcosa, perchè questi qui dovevano essere canon insieme a Naruto e Sakura, punto. Non è niente di speciale, ma spero che un po' vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie  ♥

Soly Dea
  
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