All'improvviso nel cuore di John nacque una speranza . Si era già trovato nella stessa condizione , e , quella volta , non aveva potuto fare altro che pregare che il suo migliore amico , cioè la persona che giorno dopo giorno era stata in grado di ridargli quella felicità che la guerra gli aveva strappato via , tornasse in vita : pregare affinché si compisse quel grande miracolo . John si sentiva impotente , non poteva far nulla ed era spaventato più che mai . Come avrebbe potuto fare ora , come avrebbe potuto vivere senza le persone che gli stavano più a cuore , si sentiva come un bambino abbandonato nonostante fosse più che adulto . Aveva perfino un figlio a cui badare , del quale certamente si preoccupava ma che non sapeva né aveva la forza di chiedersi come educare . Ormai il grigiore tra i capelli cominciava a farsi vedere e John non poteva sopportarlo , sapeva che la sua vita stava scorrendogli via ma non lo accettava , la parte più felice e allo stesso tempo più triste della sua vita era passata e non sarebbe mai più tornata indietro .
Ancora immerso nei suoi pensieri , John udì un fruscio di foglie e una dolce melodia come di un violino e poi tutto gli tornò alla mente . Venne risucchiato da un baratro di ricordi e non e uscì più . La sua mente cominciò a vagare e così fece il suo corpo : l'impatto con il suolo fu doloroso ma egli non lo percepì . La melodia lo aveva catturato e lo portava via leggero , dietro di sé non lasciava che un corpo inerme .