Ecthelion non aveva alcuna idea che la sua vita sarebbe finita in maniera così inaspettata. Aveva sempre creduto che sarebbe morto alla Fine dei Giorni, che la sue esistenza si sarebbe consumata lentamente, fino a sparire, dimenticata nel vento. Ma il Fato aveva disegni differenti, e presto il Signore della Fonte dovette affrontare la cruda realtà del dolore e della morte. Nell’anno 510 nella Prima Era, fu allora che la vita del nobile elfo terminò di essere scritta. Fu allora che, per la salvezza del popolo di Gondolin, Ecthelion fronteggiò Gothmog, Signore dei Balrog; lo sfidò in duello, ingaggiando il più feroce dei suoi combattimenti. Ferito, aveva affrontato senza paura il terribile nemico, e aveva guardato le genti della città mettersi in salvo. Alla fine, la sorte volle giocargli un ultimo, ironico scherzo. Il Signore della Fonte, che aveva come simbolo la grande Fontana del Re, trascinò il Balrog nelle sue profonde e limpide acque e ivi annegò, guardando con occhi malinconici quella vita che la guerra aveva voluto gettare nel buio. L’ultimo ricordo, la luce rossa delle fiamme sulla superficie dell’acqua, e il sangue vermiglio che si mescolava a quella limpidezza. Poi calò l’oscurità.