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Autore: Violetta_Saggini    30/07/2015    4 recensioni
La leggenda di creta, del labirinto, del filo di Arianna e Teseo, ci è stata sempre e solo raccontata dal loro punto di vista. Ma se il Minotauro sapesse scrivere, cos'avrebbe detto?
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hanno aperto le porte del labirinto, dai passi capisco che è un ragazzo, quello che sta entrando. Un ragazzo con l'idea ridicola di uccidermi.
La stessa idea che hanno avuto tutte le altre persone che sono entrate qua dentro.
Tutti hanno sempre pensato che io mangiassi gli uomini per crudeltà, per fame. Ma sempre, in tutti questi anni, si sono sbagliati.
Non hanno mai pensato, neanche lontanamente, che io potessi avere un cuore e delle emozioni.
Che potessi essere una femmina.
Che potessi essere incinta.
Ma ormai non lo sono più.
I primi cuccioli li uccise un ragazzo, lacerandomi la pancia. Con lui non ebbi pietà. I secondi uscirono sani. Li tengo nascosti tutto il tempo, non ci penso nemmeno a farli vedere a qualcuno. Ora vi chiederete chi sia il padre. E la mia risposta sarà: "Nessuno". Perchè è proprio così. Sono rimasta incinta da sola. Io uccido per evitare che le persone uccidano i miei figli. per procurare loro il cibo.
Sento dei passi, proprio mentre porto l'ultimo pezzo di carne ai miei cuccioli. Velocemente li nascondo, e faccio finta di essere arrabbiata, per far scappare il ragazzo dalla paura. Ma non funziona. Predico il mio destino. Se il ragazzo non è scappato, allora c'è il 90% di possibilità che morirò nel duello. Sono triste perchè non rivedrò mai più i miei cuccioli. Esco allo scoperto con un grugnito, il segnale per far capire ai miei cuccioli di scappare, e noto il giovanotto sul piede di guerra, pronto ad uccidermi. Mi odia. Lo capisco dal suo sguardo. Sarà un patriottico, magari pure nobile, che vuole uccidermi per il suo popolo. Non lo biasimo, mi odieri anch'io, se fossi al suo posto. Mi odierei perchè avrei una mente chiusa, come tutti gli uomini, e non immaginerei la verità. lanciò un altro urlo, per farmi sentire dai miei cuccioli. Un urlo significa che devono scappare, che presto tornerò. Forse. Due urla significano che devono scappare e che devono vivere. non tornerò più da loro con il cibo nelle fauci, dovranno guadagnarsi da vivere da soli. Mangiando gli avanzi di carne rimasti.
Mangiando la mia carne.
Poi, il ragazzo si scaraventa su di me, pronto a trucidarmi. Mi perfora il braccio e non posso trattenere dentro di me il dolore. Scappa un grido acutissimo che pare perforare i cieli. Come le madri, voglio rivedere i miei cuccioli, prima di morire. Voglio che siano loro ad uccidermi.
Non è tanto per il disonore di Minotauro, ma più per quello di madre. Decido di contrattaccare. magari non potrò ucciderlo, ma guadagnare del tempo per rivedere i miei figli.
Punto il giovane con le mie corna, ma lo manco. Mi ferisce nuovamente, e ci inoltriamo nel duello. Capisco che è finito quando mi ritrovo a giacere per terra, in una pozza di sangue. Lui si china su di me, e gli chiedo pietà con gli occhi. Ma non capisce. Nessuno mi ha mai capita. E nessuno avrà mai l'occasione di capirmi, siccome la mia vita finisce qua. Soffro come nessuno ha mai sofferto. Il giovane crede che nei miei occhi risplenda della gratitudine. Ma sbaglia. Gli uomini hanno la testa bacata, non hanno il cervello. Dov'è la logica nel cercare disperatamente e nel "trovare" della gratitudine negli occhi di un animale che hai appena fatto soffrire e che stai uccidendo? Una persona "trova" la gratitudine negli occhi perchè sa che quello che ha fatto è sbagliato e non vuole avere sensi di colpa. Mi sussurra:-Minotauro, sono stato costretto a farlo.- Tutte bugie. Brutte e sporche bugie. Poteva semplicemente nascondermi e uccidere tutte le persone che volevano uccidermi. Oppure poteva uscire e io non avrei mai più ucciso nessuno, o comunque, poche persone. Ma uccidermi... Come puoi pensare di farmi un favore? Poi mi racconta:-Ti odiavo, prima, ma ora non più.- E mi fa pensare:-Puoi salvarmi, non tutto è perduto! Ti perdonerò, ma tu avvolgimi quel filo intorno alle ferite. Posso vivere. Voglio vivere. Devo vivere.- Cerco di aprire la bocca in modo da sfigurargli la faccia, per risposta, ma esce solo un gemito che mi rende patetica, quasi tenera. Un gemito che va contro le mie intenzioni.
Sospiro, chiudo gli occhi e mi addormento in un sonno da cui non ci sarà risveglio.
Ma prima di morire, trovo la forza di andare dai miei cuccioli. Li vedo e mi viene da piangere.
Potete uccidermi, potete tagliarmi a fettine, ma non avete il diritto di allontanarmi dai miei cuccioli.
Faccio mangiare loro un po' di carne e poi mi accascio al suolo, pronta a morire. L'ultima cosa che sento è la lingua di uno dei miei cuccioli leccarmi la faccia.
Sento pure il ragazzo che esce indisturbato dalla porta.
Nessuno ci ha mai capito, e nessuno mai ci capirà.
L'avevo detto io, gli uomini hanno la testa bacata.
E io non ci posso fare nulla.
********
Vi ringrazio per avere letto il mio piccolo brano. Sinceramente, sono molto orgogliosa di aver scritto questo, perchè mi piace molto.
Volevo solo dirvi che non ho copiato niente, ma ho cercato di avere idee originali, infatti, per quanto io ne sappia, a nessuno è mai venuto in mente di scrivere qualcosa di simile!
Se vi è piaciuto, controllatemi, perchè fra poco dovrei far uscire un altro brano sul Minotauro, ma in un altro luogo e con un altro finale, che avevo scritto per la scuola e che ora volevo pubblicare, proprio perchè ero convinta che sarebbe potuto piacere a motli!
Per favore commentate, grazie!!!
   
 
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