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Autore: eljsea    30/07/2015    0 recensioni
Dovevo affrontare il dolore che era insuperabile e l'unica cosa che potevo fare era ricordarlo
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Mrs. Lancaster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The fault in our stars 3) Io ero fermamente convinta di essere una persona forte, non lo sono. Sapete il dolore non ci cambia ci rivela e io mi sono rivelata una delle persone più deboli che abbia mai conosciuto; per Augustus, per il mio cancro terminale, per tutto quanto. Oggi ho deciso di andare a fare una visita letteralmente nel cuore di Gesù, da sola, voglio fare questa cosa da sola, ritrovare la mia autonomia; così ho preso la macchina, che mia mamma è stata felice di prestarmi vista la situazione, e sono arrivata nella cantina dove Gesù aveva tenuto un posto per me, in realtà molti posti, sono andata a parlare con Patrick, felice di vedermi, e mi ha detto che durante la mia assenza 4 di noi ci avevano lasciati... Ovviamente ha aggiunto che non dovevo essere triste perché Dio li aveva con se in un luogo migliore e le solite uscite stile Patrick che non ho ascoltato. Abbiamo iniziato come al solito, un buffet, Patrick che parla di come gli abbiamo asportato le palle e come sia stato fortunato, tutti a turno abbiamo detto la nostra fino alla fine dove c'è stata la classica lettura della lista. Avevo totalmente rimosso quella lista, mi sono sentita crollare dentro, ma dovevo resistere non mi andava di avere una crisi davanti a loro e di essere compatita e consolata con frasi come "poverina, mi dispiace" o "ti posso aiutare?!". Ti posso aiutare, seriamente, no parliamone, si mi puoi aiutare, certo solo se puoi riportare in vita i morti e guarire il cancro?!?. È una delle frasi fatte senza alcun senso più famose della storia; adesso dimmi tu potresti riportare in vita un morto!?! Potresti creare una cura permanente per il mio cancro !?! No., allora non mi puoi aiutare; ma la maggior parte è detta solo per sentirsi rispondere "no sto bene grazie"..... Così sono rimasta forte per Augustus e ci rividi entrambi la prima volta, quando ci scambiammo quelle occhiate; finché a spezzare il ricordo no fu la voce poco profonda di Patrick , mi sembrava un dejavu, lui è il prete del funerale si erano parlati ovvio, così d'impulso risposi . Non dissi più una parola aspettai la fine della lettura, uscii, e andai a casa, o almeno così pensavo di fare finché non decisi di andare a casa di Gus, i loro genitori erano andati via qui non riuscivano davvero a vivere così mi lasciarono le chiavi di casa per qualsiasi evenienza o bisogno. Aprii la porta e corsi in camera sua, arrivando senza fiato, mi chiusi a chiave e piansi, molto, stringendo il suo cuscino sentendo il suo odore, mettendo le sue cose. Dopo circa un ora in un momento di tristezza "limitata" decisi di chiamare mia mamma e di dirle che sarei restata a dormire da un amica, ovviamente felice non fece domande, così restai in camera di Gus. Penso di aver pianto fino ad addormentarmi e anche dopo, il pianto mi cullava, il dolore mi rendeva viva, qualsiasi cosa facesse Augustus Waters direttamente o indirettamente riusciva a farmi sentire viva, persino da morto lui riusciva a farmi sentire più viva di tutte le persone intorno a me; il pianto era diventato la normalità per me, dormivo piangendo, a volte non riuscivo a respirare e dovevo smettere per riprendere fiato. Chissà magari qualche volta non lo riprenderò più. ...
   
 
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