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Autore: franzie    30/07/2015    2 recensioni
Frederick Frankenstein, colui che aveva avuto successo laddove suo nonno Victor aveva fallito, l'uomo in grado di sostituire la vita alla morte, lo scienziato più acclamato del pianeta, aveva tutto. Poi improvvisamente si ritrovò a non avere più niente.
Infine lei bussò alla sua porta...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth, Frederick Frankenstein
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il tuoni rimbombavano sulla terra e scuotevano il cielo, che si apriva, lacerato dai lampi, anticipandone i boati. Pioveva con violenza e il vento faceva sì che gli enormi goccioloni d'acqua cadessero inclinati sul pavé del castello dei Frankenstein.
Una donna dai capelli rossi piangeva sulla spalla del proprietario della residenza, il dottor Frederick Frankenstein, che -ancora confuso dalla visita inaspettata- era stato preso alla sprovvista, e la sorpresa aveva rallentato i suoi tempi di reazione.
Tuttavia, gli bastarono pochi istanti per rendersi conto dell'accaduto: Elizabeth Benning, la sua ex-fidanzata, la ragazza che da settimane aveva cercato invano di contattare, aveva appena bussato alla sua porta e gli si era gettata addosso in lacrime, elemonisando disperatamente un abbraccio.
"Elizabeth... Oh mio Dio, Elizabeth, cosa succede? Sono settimane che cerco di telefonarti, ti mando telegrammi! Ero preoccupatissimo!"
"Sono fuggita, avevo paura e non sapevo cosa fare... Non potevo restare, e..."
Elizabeth riusciva a malapena a parlare tra i singhiozzi e tremava per il freddo; Frederick intuì subito la gravità della situazione e l'attirò di nuovo a sé, accarezzandole i capelli fradici e scomposti, e immaginando, non senza una nota di terrore, quale fosse il problema.

Intanto, in una delle camere matrimoniali del castello, la bionda Inga dormiva. Sognava. Sognava che a suo marito Frederick venisse assegnato quel prestigiosissimo premio di medicina, che diventasse il medico più acclamato d'Europa e che la sua fama si diffondesse ovunque. Era orgogliosa di lui, era felice che l'avesse scelta come sua compagna di vita per l'eternità.
Nel sogno, poi, Frederick le si avvicinava sorridendo. Eccolo, mentre le prende le mani fra le sue e la guarda intensamente nelle pupille. Apre le labbra per dirle qualcosa e lei, Inga, chiude gli occhi per assaporare meglio quelle parole dolci e affettuose che il suo Frederick è in procinto di rivolgerle. Che uomo fantastico, si sente proprio fortunata ad averlo accanto.
"Ritornerò in America"
Il cuore di Inga accelera e la donna si sveglia di soprassalto, tirandosi su a sedere, e ansimando. Che incubo! 
Spesso era tormentata dal pensiero che Frederick potesse rimpiangere la sua vita newyorkese, ma che queste brutte idee si insinuassero anche nei sogni, non le piaceva affatto.
Inga riprese fiato, e istintivamente si appoggiò lo sguardo sull'altra metà del letto per rassicurarsi alla vista del marito addormentato, ma rimase impietrita quando si accorse che Frederick non c'era.

Non c'era, perché era seduto in cucina insieme a Elizabeth che, con una coperta sulle spalle e una tazza di té caldo, era riuscita a calmarsi.
"Frederick, mi dispiace tanto. Abby si è rivelato per quella che è la sua vera natura, cioè quella di un mostro. All'inizo mi trattava come una regina e frequentava l'alta società, mi accompagnava ai party importanti e sembrava un marito perfetto. Circa un mese fa, invece, ha cominciato a cambiare; è tornato rozzo, sgarbato... Mi faceva paura. Ho cercato di fare finta di niente, ma le cose sono peggiorate, fino a quando..." la voce di Elizabeth si interruppe di nuovo "No, Frederick, non riesco a parlarne! Dio, mi minacciava ogni giorno! Sono stata costretta a scappare senza dire niente a nessuno... Diceva che mi avrebbe trovata, e io..." Ancora fiumi di lacrime, che impedivano alla ragazza di proseguire il discorso.
Frederick allungò le sue dita sulla guancia di Elizabeth per asciugarla: "Ehi, stai tranquilla perché adesso sei al sicuro! Ci sono io con te"
"Non sapevo dove andare e sono venuta qui. Perdonami se sono arrivata senza preavviso, so che potrei non essere gradita e me ne andrò al più presto, ma..."
"Tu potrai rimanere al castello quanto vorrai. Ho avuto molta paura quando hai smesso di rispondermi. Evidentemente devo aver sbagliato qualcosa durante l'esperimento, ma tu non devi preoccuparti, d'accordo?"
Elizabeth annuì, tirando su col naso, mentre lui provava a confortarla con lo sguardo. Sembrava molto più fragile di quanto Frederick ricordasse. Quando si frequentavano, lui la vedeva come la ragazza più forte e decisa del pianeta, la considerava invincibile. Per questa ragione gli faceva male vederla così, e decise che in un modo o nell'altro avrebbe fatto sì che tornasse quella di sempre, anche se erano quasi quattro anni che non si incontravano.
Elizabeth arrossì e  cominciò a spostare lo sguardo da un punto a un altro molto rapidamente, al che Frederick sorrise. Almeno in questo Elizabeth non era cambiata: non era mai riuscita a guardarlo negli occhi per più di sette secondi, perché si imbarazzava, diventava paonazza e iniziava a muovere gli occhi in ogni direzione.
   
 
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