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Autore: peetarms    30/07/2015    7 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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When you’ve been fighting for it all your life
You’ve been struggling to make things right
That’s how a superhero learns to fly
When you’ve been fighting for it all your life
You’ve been working every day and night
That’s how a superhero learns to fly
All the hurt, all the lies
All the tears that they cry
When the moment is just right
You’ll see fire in their eyes
Cause they’re stronger than you know
A heart of steel starts to grow

 — Superheroes, The Script.

 


 

 

 

*Al termine della lettura leggete lo spazio autore, per favore. Grazie. Buona lettura mie\i care\i*
 


 


 


 


 

POV Winter Davis.

 

 

 

Di nuovo all'aeroporto. Oramai è diventata una seconda casa a causa di tutti gli spostamenti da un set all'altro.
Guardo il tabellone dei voli e sorrido visto che l'aereo di Connor proveniente dal Kentucky è appena atterrato.
Venti minuti dopo la figura del mio migliore amico compare nella mia visuale. Indossa un paio di pantaloni della tuta neri e una felpa grigia pesante. Indosso ha anche uno dei tanti capellini di Josh. 
Appena nota la mia presenza un sorriso si fa spazio sul suo viso. Gli corro incontro felice anche io.

«Win» urla abbracciandomi forte. Cavolo se mi è mancato stare tra le sue braccia.

«Connor» la sua presa aumenta e io mi accoccolo al suo petto respirando il suo profumo.

«Tutto bene?» chiede sistemandomi i capelli dietro le orecchie «Diavolo, ma quanto sono cresciuti?» scoppia a ridere alludendo ai capelli.

«Sto pensando di tagliarli in effetti» dico mentre raggiungiamo la mia macchina dopo essere usciti.

«No, io direi di farli arrivare alle ginocchia» anche il suo sarcasmo mi è mancato.

Gli faccio la linguaccia prima di mettere in moto la macchina «Comunque, non hai risposto alla mia domanda» mi ricorda.

«Quale?» mi volto di lui senza capire.

«Tutto bene?» ripete lui fissandomi serio.

«Sì» mento.

«Non ci casco. Si tratta di Ansel, vero?» mi osserva mentre io mantengo lo sguardo sulla strada.

«Sì» dico di nuovo.

«Avete litigato ancora?» la sua voce è premurosa.

«Più che litigato, discusso» ammetto.

«Sempre per la sua amica di cui mi hai parlato?»

«No. L'altro giorno ha lasciato la schermata delle chiamate aperta sul letto e io lo stavo rifacendo ed ho letto il nome della sua ultima chiamata. Indovina, la sua ex. Violetta» appoggio la mano libera dal volante al finestrino dove poco dopo ci si appoggia sopra la mia testa.

«Glielo hai detto?» chiede mentre aumenta il riscaldamento nell'abitacolo.

«No. Vediamo che cosa succederà» alzo le spalle mentre giro per la via dove si trova l'attico mio e di Ansel.

«Ora è in casa?» sbatte lo sportello per poi prendere la valigia.

«Tornerà tra poco. È andato a fare la spesa» rispondo mentre appoggio la mano davanti allo scanner.

«Wow» si lascia sfuggire lui, io rido.

«Già, più sicuro delle chiavi e non ho paura di perderle» sorrido mentre entriamo in ascensore.

Pochi secondi dopo siamo dentro all'attico e Connor sembra un bimbo appena entrato nel negozio di caramelle.
Sta osservando il soggiorno. Un bellissimo e grandissimo divano nero appoggiato sopra ad un tappeto bianco sono posizionati davanti alla tv 3D a 80 pollici regalataci dai genitori di Ansel. Dietro di essa si trova la cascata da parete che rende confortevole tutto il soggiorno con le pareti rosse. In sottofondo c'è Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi. Musica rilassante è nella playlist della casa. Si volta dando le spalle trovando un lungo tavole con sedie di pelle nere che da la vista su New York.

«Wow» dice di nuovo.

«Ti piace?» chiedo sorridendo.

«Adottami» scoppio a ridere mentre lo abbraccio.

«Vieni ti porto nella stanza degli ospiti» sorrido mentre lo trascino via dal salotto. Passiamo davanti alla cucina e alla stanza libreria, un regalo di Ansel per me. Per poi arrivare in fondo al primo corridoio dove si trova la prima stanza degli ospiti. Spingo lentamente la porta e la luce si accende automaticamente facendo partire anche la musica.

«Sul serio Win, mi adotti?» si gira con la bocca spalancata.

«Certo» rido mentre gli faccio vedere tutte funzionalità della stanza e per ultimo gli spiego come spegnere e accendere la luce.

«Non ci sono interruttori. Dopo le cinque di sera ogni volta che entri in una stanza la luce si accende automaticamente e quando esci si spegne. Quando vuoi invece spegnere o accendere la luce basta che dici: LUCE» sento l'ascensore chiudersi segno che il mio fidanzato è tornato.

«È arrivato Ansel?» mi chiede avvicinandosi a me.

«Sì» annuisco uscendo dalla stanza con lui al mio seguito.

Troviamo il giovane attore in cucina intento a sistemare gli acquisti appena fatti.

«Ciao amore» dico avvicinandomi a lui.

Lui mi circonda la vita con un braccio e mi lascia un bacio a stampo «Ciao tesoro – poi si rivolge a Connor – Ciao anche a te» gli sorride.

«Ciao Ansel» risponde il mio migliore amico.

«Allora ti piace la casa?» gli chiede mentre sistema le bevande nel frigorifero.

«Cazzo, sì» ride e Ansel lo segue.

«Cosa hai preso per cena?» gli chiedo sedendomi sul bancone della cucina a isola.

«Cotolette, patatine fritte e birra» mi sorride toccandomi la punta del naso con l'indice.

Guardo l'orario nel display del forno. Le 7.35pm.

«Conn vuoi andare a fare una doccia mentre io preparo la cena?» gli propongo appena Ansel è uscito dalla cucina sicuramente per andare a fare la doccia.

«Certo. Dopo cena finisci di farmi il giro della casa» dice prima di uscire anche lui.

Sospiro profondamente mentre osservo il mio riflesso nel frigorifero. Indosso un paio di jeans neri stretti, una t-shirt nera con sopra una camicia rossa a scacchi rubata ad Ansel, ai piedi al posto delle mie vans nere ci sono un paio di stivaletti con il tacco nero. Esco anche io dalla cucina con l'intento di cambiarmi. Mi dirigo nel corridoio non mostrato a Connor per cambiarmi. Entro in camera e mi infilo dentro la cabina armadio. Mi spoglio rimanendo in intimo e lancio i vestiti nella cesta dei panni sporchi. Osservo i miei vestiti e alla fine opto per un paio di leggins neri e una felpa lunga e larga grigia. Infilo un altro paio di calzettini ed esco scontrandomi con Ansel appena uscito dalla doccia a petto nudo.

«Tutto okay?» mi chiede guardandomi.

«Perché?» chiedo non capendo la sua domanda.

«Sei strana negli ultimi giorni e io sono stato impegnato con il doppiaggio del cartone. Non ci siamo visti molto» incrocia le braccia accentuando i suoi muscoli.

«Sono strana hai ragione. E non va tutto bene, però non ho voglia di parlarne ora. Ti ho detto che non partirò con Connor perché non vuoi che mi allontani di nuovo ma è lo stesso se tanto tu stai fuori di casa» incrocio anche io le braccia al petto.

«Win, cosa sta succedendo?» si avvicina di più a me appoggiando le mani sul mio viso dopo avermi sistemato i capelli fuori posto dietro le orecchie.

«Non lo so. Fatti delle domande» alzo le spalle per poi uscire dalla cabina armadio e dalla stanza lasciandolo lì. Solo. Con i suoi pensieri.


 

«Hai bisogno di una mano?» la voce di Connor mi fa sussultare visto che ero sovrappensiero.

«No solo di un abbraccio» sussurro dopo aver spento il fornello visto che era tutto pronto.

Due secondi dopo sono intrappolata nel suo abbraccio. Metà delle mie preoccupazioni non ci sono più. Mi lascia un bacio tra i capelli per poi prendere da bere e portarlo in salotto sul tavolo già apparecchiato. 
Apro lo sportello in basso ed estraggo due vassoi: uno per le patatine e un altro per le cotolette.
Dopo aver messo le padelle all'interno della lavastoviglie prendo i vassoi e raggiungo Connor.

«Ansel, per piacere puoi portare anche la maionese e il ketchup? Me li sono scordati» chiedo appena vedo la figura del mio ragazzo apparire dalla fine del corridoio.

«Certo» mi sorride fintamente lui.

«Avete discusso di nuovo?» mi sussurra il mio migliore amico appena Ansel entra in cucina.

«Non ti preoccupare. Mangia» lo incito prima di bere un lungo sorso della mia birra.

 

 

 

POV Josh Hutcherson.

 

 

 

Mi giro di nuovo nel letto. Non trovando una posizione comoda per cercare di addormentarmi. Niente da fare. Mi alzo e a piedi scalzi esco dalla stanza. Scendo di sotto dirigendomi in cucina. Prendo un pentolino e lo metto sul fuoco dopo aver versato del latte preso dal frigorifero. Attendo i miei soliti quattro minuti prima di toglierlo dal fuoco e versarlo nella tazza di quando ero bambino.
Mi siedo nello sgabello della cucina ad isola di mia madre dando le spalle al soggiorno e alle scale.

«Cosa ci fai sveglio?» mi volto di scatto trovando il mio migliore amico.

«Non riesco a prendere sonno» borbotto bevendo il mio latte caldo.

«Quello non servirà niente se hai mille pensieri Josh» si siede di fianco a me.

«Dove vuoi arrivare, Avan?» dico seccato. Sono stanco di mille giochetti per farmi parlare.

«Calmati amico. Sono solo preoccupato per te» mi guarda seriamente preoccupato.

«Non devi. Perché io sto benissimo» mento spudoratamente. Se prima mi sentivo un po' meglio da quando ho risentito la sua voce tutto è tornato come prima.

«Sarai anche un ottimo attore Josh Hutcherson, ma non ingannerai mai Avan Jogia. Il tuo migliore amico» afferma.

«Come ti pare» alzo le spalle prima di finire il contenuto della mia tazza «Cosa vuoi sapere?» chiedo arrivando subito al punto.

«Stavi meglio fin quando non è partito Connor ieri. È successo qualcosa?»

Dirglielo o no? Raccontargli o meno tutto sul rapporto tra mio fratello e Winter? So che se continuo a tenermi tutto dentro scoppierò, quindi mi volto verso di lui iniziando a parlare.

«Per arrivare a risponderti devo raccontarti tutto dall'inizio. Se no non capiresti» sospiro.

«Andiamo a sederci sul divano allora» si alza in piedi e io lo imito.

«Quando ho conosciuto Winter era febbraio. Avevamo due settimane di pausa dal set di Mockingjay. Allora ne ho approfittato per tornare in Kentucky dalla mia famiglia. Mio zio è imparentato con il patrigno di Winter. Anzi non è niente visto che-» Avan mi stoppa.

«Josh, calmati. Vai con ordine. Sono qui non mi muovo» mi sorrise lui. «Perchè dici che non è niente per Winter?» mi chiede.

«Perché quella che ha creduto sua madre per diciotto anni non era realmente sua madre. La sua vera madre è morta dandola alla luce. Loro due non erano mai andate d'accordo e quando Christine quella che aveva creduto la sua genitrice per così tanto tempo gli diede la lettera pochi giorni prima dei suoi diciotto anni scoprì la verità e si diede una risposta per il loro rapporto. Il padre di Winter è morto quando lei aveva solo dodici anni, è stata lei a prendersi di cura di suo padre a sperare fino all'ultimo. Sua “madre” l'aveva già dato per morto. Winter era molto legata a suo padre ed è ancora tutt'ora difficile per lei» il mio discorso era totalmente sgrammaticato e avevo ripetuto la parola madre come minimo ottanta volte. Ma non potevo farci niente, le emozioni avevano preso il sopravvento.

«Ha avuto una vita che dire complicata è dire poco» la bocca di Avan era spalancata.

«Ha una forza incredibile. Non so da dove la tiri fuori. È sicuramente la persona più forte che io abbia mai conosciuto» dico appoggiando la testa al divano.

«Vai avanti» disse lui sorridendomi leggermente.

«Ti stavo dicendo che quando abbiamo iniziato a frequentarci io ero ancora impegnato con le riprese di Mockingjay. Lei dopo aver scoperto la verità si è trasferita da me e nel frattempo era arrivato anche Connor. Così quando partii per le riprese in Europa loro due rimasero a casa insieme. Legarono molto, instaurando un rapporto fraterno che dura anche tutt'ora. Avan ti giuro, che quei due sembrano fratelli da quanto si vogliono bene. Quando era partita per le riprese del suo primo film, in Nuova Zelanda se non mi ricordo male noi due ci eravamo già lasciati. Connor andò fin là per andarla a trovare visto che non si vedevano da mesi e gli mancava. Stessa cosa ora, è a New York da lei perché non si sono visti molto l'anno scorso visto che era impegnata sui vari set anche lei» conclusi la storia respirando profondamente.

«Quindi non è in vacanza con i suoi compagni di corso!» esclamò.

«No, è a New York. Lei ed Ansel hanno preso un attico insieme e lui è là con loro» dico semplicemente.

«C'è qualcos'altro?» mi chiede guardandomi attentamente.

«Il pomeriggio prima che partisse mi ha confessato che lei ed Ansel stanno litigando molto ultimamente» alzai le spalle.

«E tu cos'hai intenzione di fare?» un sorriso si formò sulle sue labbra.

«Cos'ho intenzione di fare?» chiedo non capendo.

«Sì, cretino. Cos'hai intenzione di fare per riconquistarla?» mi diede uno schiaffo amichevole dietro alla nuca.

«Non lo so. Non so se lei prova ancora qualcosa per me» appoggio le gambe sul tavolino.

«Allora questa sarà la prima cosa che Connor dovrà scoprire per te» la sua voce era determinata.
Le parole del mio migliore amico arrivano alle mie orecchie come una doccia fredda. La grinta che avevo perduto è tornata. Devo riconquistarla, ad ogni costo. La amo ancora. E credo che lo farò per il resto della mia vita.


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Sono penosa lo so. Faccio schifo con gli aggiornamenti, ma questa non è un'estate facile per me. Quindi vi chiedo umilmente perdono, provo ad essere regolare con gli aggiornamenti ma proprio non riesco. Dio sul serio il mio ultimo aggiornamento risale al 15 giugno? Mi faccio schifo da sola. Mi dispiace davvero davvero tanto.


Ma ora passiamo al capitolo.

Connor ha raggiunto Winter a New York e ha letteralmente sbavato sull'attico suo e di Ansel. Le cose con quest'ultimo non vanno affatto bene e oramai non riescono a neanche fingere. E poi abbiamo Josh insonne che prova a bere il latte caldo per dormire ma alla fine si sfoga con Avan e sembra che abbia ritrovato la grinta per combattere per la nostra cara e lunatica Winter Davis.
Ne saprete di più nel capitolo numero 30 che spero di pubblicare molto presto, spero prima della scuola (visto che oramai aggiorno ogni due mesi ahah).

 

Ringrazio tutte le persone che seguono questa storia. E come avrete notato c'è scritto [REVISIONE] di fianco al titolo della storia. Eh sì, la sto revisionando sistemando i primi capitoli che sono scritti diversamente dal capitolo 17 in poi. Quindi sto cercando di metterli tutti a posto. Spero anche qui di finire presto di revisionarli. MA CHISSA', a voi miei cari lettori che mi seguono da un bel po' interessano i nuovi capitoli, ma ai nuovi lettori futuri non gli dispiacerebbe trovare una storia scritta nello stesso formato e più corretta grammaticamente.

Ora vi lascio, lo giuro.

Vi voglio bene Hutchers,

un bacio,

peetarms. 

   
 
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