Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: FigliadiDurin    30/07/2015    2 recensioni
Jon dentro si era sentito un po' strano perché Ned a lui non aveva detto niente salutandolo a stento.
Se anche Robb lo avesse abbandonato con chi sarebbe cresciuto? Non ci volle pensare. Theon non gli era piaciuto fin dal primo momento e si accorse di non aver sbagliato a giudicarlo.

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Primo esperimento con got dopo un anno di pausa. Theon arriva a Grande Inverno, Robb si avvicina a lui e Jon si ingelosisce.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jon Snow, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jon era seduto nel cortile della fortezza in attesa del ritorno di suo padre dall'ennesima ribellione. Quando suo padre non c'era tutto diventava molto più difficile e Jon voleva solo seguirlo o scappare lontano da là. Aspettava seduto compostamente su un panchina con lo sguardo attento e le braccia conserte, solo come era abituato a stare in quegli eventi poiché -Jon lo sapeva nonostante la tenera età- avere un bastardo era poco onorevole.
Lady Catlyn era andata incontro a suo padre tenendo la mano grassoccia di Robb e stringendo, con l'altro braccio, al petto la piccola Sansa ancora in fasce. Prima si era categoricamente rifiutata di portare Jon con sé, diceva che voleva che i suoi figli e, forse egoisticamente, sopratutto lei stessa si godessero il lord di Grande Inverno ritornato. Gli occhi della Lady si illuminarono quando incontrarono quelli del marito; era stata fin da bambina abituata ad aspettare il ritorno di un uomo giurandosi ogni volta che sarebbe stata forte, ma finiva sempre per fallire cadendo in quel vortice di emozioni e ricordi bellissimo ed ospitale. L'espressione fredda del lord si sciolse in un caldo sorriso alla vista del gioioso quadretto, Robb lasciò la mano della Lady per andargli incontro buttandosi tra le sue robuste braccia.
<< Il mio uomo! >> disse Ned nell'accogliere il suo primogenito arruffandogli poi i capelli. In quel momento non importava se suo figlio fosse già grande per quelle manifestazioni di affetto, in quel momento non importava niente. Ned sciolse l'abbraccio ed andò dalla piccola figlia, i suoi occhi diventarono lucidi quando gli occhietti di Sansa si aprirono per ammirarlo e Ned rispose a quello sguardo pieno di gioia con una timida carezza con due dita sulla sua guancia morbida. Per ultimo lasciò un tenero bacio alla moglie sulla fronte, non vi fu altro saluto ma i loro occhi continuarono a comunicare.
Un bambino spuntò dietro Ned, i lunghi capelli neri gli donavano un bell'aspetto ma i suoi occhi erano rossi dal pianto e le mani tremavano vistosamente, doveva essere più grande di Robb e Jon e doveva essere molto spaventato, inoltre la corda legata al collo non lasciava immaginare nulla di buono. << Lui è Theon Greyjoy figlio di Balon Greyjoy delle Isole di Ferro >> fece Ned indicandolo << dopo la ribellione del padre lo prendo come protetto per evitare, magari, spiacevoli eventi futuri >>.


<< Andiamo a parlargli dai .>> disse Robb al fratellastro mentre osservavano il nuovo arrivato seduto dall'altra parte del cortile.
<< No, non voglio. Vacci da solo. >> rispose Jon bruscamente, aveva sentito prima che suo padre aveva raccomandato a Robb di provare a giocare con Theon e dentro si era sentito un po' strano perché Ned a lui non aveva detto niente salutandolo a stento.
<< Ok, ci vado da solo. Ma poi non ti lamentare se con te non ci vuole giocare! >>, affermò risoluto Robb prima di avviarsi dal bambino. Jon si allontanò dal cortile per rimanere un po' da solo, dopotutto ormai era troppo grande per giocare ed era risaputo che quelli come lui crescevano troppo in fretta.
Theon stava giocando con la neve, faceva palle piccole -che entravano in una mano chiusa a pugno- e poi le lasciava cadere dritte sotto di lui, chino sul suo lavoro non si era accorto dell'arrivo di Robb. Alzò di scatto la testa per incontrare gli occhi azzurri del bambino, Theon pensò che quegli occhi erano rassicuranti ed anche il suo timido sorriso lo era, se prima si era messo in testa di non voler più parlare con nessuno in quel momento pensò che avrebbe dato una possibilità a Robb. Si, gliela avrebbe data nonostante l'età lo facesse sentire a disagio: ormai era quasi un uomo per poter giocare con un marmocchio.
<< Ciao >>, disse Robb con un tono di voce troppo stridulo per non risultare falso, si coprì la bocca con entrambi le mani timoroso di aver già sbagliato.
<< Ciao >>.
<< Posso sedermi accanto a te? >>, Robb non aspettò la risposta e si sedette prendendo in mano un po' di neve. Di solito erano gli altri bambini che volevano giocare con il piccolo lord di Grande Inverno, non era mai successo il contrario e Robb si ritrovò a pensare, in quel momento, di essere incapace ad iniziare a giocare o quantomeno parlare con Theon. Pensò che se da grande voleva essere il lord che suo padre si aspettava che fosse avrebbe dovuto migliorare quell'aspetto: i lord così come le Lady sanno sempre qual è la cosa giusta da dire.
<< Guarda >>, gli intimò Theon costringendolo a guardarlo attentamente, il ragazzino prese un altro po' di neve tra le mani rigirandola per compattarla << A casa mia utilizzavamo la terra impastata con un po' d'acqua ma con la neve ci si sporca di meno quindi credo che sia un bene, il gioco sta nel lanciare il fagotto più lontano possibile e ovviamente quello che lo tira più lontano vince prendendosi qualsiasi cosa vuole dal perdente >>.Theon parlava troppo veloce perciò quando finì di spiegare il gioco si trovò con il fiatone e fu Robb, che vedendolo in difficoltà, andò in suo aiuto modellando la prima palla.
La lanciò ma finì a pochi metri dalla panchina su cui erano seduti, si morse le labbra per aver sbagliato pregando che Theon facesse peggio e sopratutto che Ned non li stesse guardando. Theon però lanciò la sua ben più lontano sorridendo soddisfatto dopo averlo fatto, a Robb non piacque quel sorriso era come se lo stesse prendendo in giro e lui non lo voleva. Deciso a vincere quel duello preparò velocemente un'altra palla e quella volta riuscì a lanciarla oltre quella di Theon.
Al quarto turno che vedeva verosimilmente vincitore Theon, Robb lanciò la palla con talmente tanta forza da disintegrarsi prima che giungesse a terra, temette di aver esagerato e di non aver rispettato le regole del gioco ma poco dopo Theon scoppiò in una risata fragorosa che lo contagiò velocemente.

Stavano ridendo quando Jon ripassò per il cortile per andare a riprendere qualcosa che probabilmente aveva lasciato lì. Si lanciavano altra neve sui mantelli di lana calda e Jon capì che si stavano divertendo, non lo disturbava molto il fatto che si stessero divertendo senza di lui ma il fatto che Robb si stesse divertendo con un altro che non era lui. Il suo volto si rabbuiò di nuovo e per l'ennesima volta corse a nascondersi lontano da tutti, da solo, dove non si sarebbe sentito a disagio. Jon aveva paura, cercò di non averne ma alla fine cedette. Se anche Robb lo avesse abbondanato accanto a chi sarebbe cresciuto? Non ci volle pensare. Quel ragazzino, quel Theon presto sarebbe ritornato a casa lasciandoli soli o almeno continuava a sperarci. Theon non gli era piaciuto fin dal primo momento e si accorse di non aver sbagliato a giudicarlo.

Solo la sera, quando le luci della fortezza si stavano spegnendo e alcuni uomini montavano la guardia sulle mura, Robb si avvicinò a Jon. C'era freddo quella sera e la notte sarebbe stata ancora più fredda, quando erano più piccoli Robb e Jon dormivano insieme nelle notti ghiacciate, poi erano cresciuti ed avevano smesso di farlo. Ma in quel momento Robb decise che aveva bisogno del calore del fratello infreddolito com'era. Si intrufolò piano nel letto per non svegliare Jon che forse stava già dormendo e pregò affinché la nevicata notturna durasse poco.
<< Che ci fai qui? >>, chiese allarmato Jon stroppicciandosi gli occhi.
<< C'è troppo freddo e non voglio dormire solo >>, rispose Robb aggiustando meglio il cuscino sotto di lui, vide chiaramente dal volto di Jon di non essere il benvenuto, ci rimase male ma non voleva andarsene. << Perché non vai dal tuo nuovo amico? >>, Jon sbottò con rabbia, si pentì subito dopo averlo detto ma ormai il danno era fatto e continuò per quella strada, << Eravate felici prima, bene, continua ad esserlo>>.
Robb non rispose ma si limitò a scoccargli uno sguardo amareggiato e doloroso, incredulo e triste. Era come se non stesse credendo ai suoi occhi o alle sue orecchie. Raccolse il mantello e sempre piano si alzò dal letto senza fiatare, senza dire una parola; Jon non lo aveva mai trattato così, non aveva mai trattato nessuno così.
Era arrivato alla porta quando: << Aspetta! >>, disse Jon piano forse non proprio sicuro di volerlo dire. << Rimani. Fammi compagnia, c'è freddo! >>.
Robb non si mosse dalla sua posizione aspettando dell'altro da Jon che tardò ad arrivare, i loro sguardi erano ancora incollati l'uno sull'altro e su quello di Jon si poteva leggere paura ed un po' di imbarazzo.
<< Beh, ecco io...hmm... credevo che dopo che sei stato con Theon non saresti più ritornato da me.>>
<< Perché? >> , chiese Robb quasi esasperato. Jon non era il tipo di ingelosirsi e questo lui lo sapeva bene.
<< Non lo so >> , fece Jon infine con le guancie rosse dall'imbarrazzo. Si sistemò meglio nel letto sperando che Robb facesse lo stesso. Proprio quest'ultimo, dopo essersi sdraiato, si spostò in modo che i suoi occhi azzurri incontrassero quelli grigio scuro di Jon.
<< Theon Greyjoy non è mio fratello né uno Stark>>.
<< Nemmeno io sono tuo fratello né uno Stark>>.
<< Oh, tu sei il mio unico fratello e mia madre dice che tu somigli agli Stark molto più di me>>.










Angolo autrice!
Ciao gente! Ritorno dopo una lunghissima pausa a scrivere in uno dei miei fandom preferiti fino ad ora da me inesplorato. Dopo quasi un anno senza scrivere il ritorno è stato traumatico, il mio stile ne ha risentito parecchio e questa one shot ne è la prova ma ho comunque deciso di pubblicarla come una sorta di esperimento. Come ho già detto non ho mai scritto su got per la sola paura di sbagliare e di rovinare la bellezza dell'opera ma questa volta ho voluto sfidarmi.
So che codesta one shot non sia per niente originale ma volevo proprio scrivere sui quei tre e per questo vi chiedo scusa. Perdonatemi pure per gli errori grammaticali.
Fra.
   
 
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