~~Da quando lo vidi per la prima volta la mia vita cambiò, da quando ebbi l’onore di vedere la sua meravigliosa presenza, tutto attorno a me cambiò.
Lui mi guardò, anche io lo guardai, ci avvicinammo entrambi e ci presentammo ‘’Qual è il vostro nome?’’ domandò lui con voce dolce ‘’Didyme, e il vostro se posso sapere?’’, ‘’è un nome molto grazioso, Didyme, vi si addice molto, io sono Marcus, lieto di fare la vostra conoscenza’’ Si tolse un elegante cappello che aveva sul capo per sembrare ancora più regale, i suoi capelli neri corvini, la pelle diafana e gli occhi rossi come sangue.
Era solo una cosa a dividerci: io ero umana, lui un vampiro, ma niente di tutto questo era abbastanza forte da impedire il nostro amore.
Ci amavamo, lui voleva solo me, io volevo solo lui, insieme formavamo un cuore unico.
Man mano che gli anni passavano io lo vede sempre più attaccato a me, adesso era entrato in campo un nuovo nemico: la vecchiaia, aveva paura di perdermi così come anche io ne avevo di lui nonostante fosse un’ immortale.
Aveva giurato di sposarmi, e ci saremo uniti in matrimonio, ma io avrei dovuto trasformarmi prima, volevo che fosse lui a farlo ma non andò così…
Un giorno presi coraggio e andai da mia fratello, Aro, per raccontare il mio amore nei confronti di Marcus, era l’unica persona a parte Marcus che sapeva della nostra relazione, io mi fidavo di lui e sapevo che non ne avrebbe fatto parola con nessuno.
Ma era da un po’ di tempo che mio fratello aveva un comportamento abbastanza strano, non era quasi mai in casa e mi evitava certe volte come se avesse paura di potermi fare del male, ma sapevo che lui teneva a me e che non mi avrebbe mai fatto niente di cattivo.
Ma la mia certezza durò ben poco, quando una volta mi si avvicinò minacciosamente e afferratomi per i fianchi mi morse il collo violentemente.
Non ricordo se faceva più male il dolore dei denti che distruggevano la pelle oppure quello che sentivo io nei suoi confronti, aveva sempre detto di proteggermi e ora che cercava di uccidermi.
Furono i tre giorni più atroci della mia esistenza, dolore, dolore e ancora dolore ma l’unica cosa che lo rendeva sopportabile era pensare a lui, al mio futuro sposo, che chissà se sarei riuscita a sposare.
Non ero morta, era solo il mio corpo che era cambiato, ora ero come lui: capelli corvini, pelle diafana e occhi rossi da immortale.
Ancora oggi penso a mio fratello, se mi ha fatto soffrire solo per il mio bene e quello di Marcus o solo per fare di me un mostro senza cuore e privo di anima, così come lui.
Ma questo mio pensiero svanisce ogni volta che guardo il volto di mio marito, qui accanto a me.
Ora siamo sposati e felici, non invecchiamo, ci amiamo, cosa avrebbe potuto mai separarci stavolta?.

-Un piccolo flashback di Didyme poco prima della sua morte.