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Autore: Sarija    31/07/2015    1 recensioni
"Non assomigliava ad un asmodiano, men che meno ad un elisiano.
I capelli erano completamente azzurri e qualche ciocca ribelle si posava sulla fronte. Il viso era contratto in una smorfia di dolore e solo allora mi accorsi delle profonde ferite che si stagliavano sul petto.
Allibita mi coprii la bocca con la mano. Che diavolo era quel buco nel ventre!?"
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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[Sarija]
Corsi a perdifiato sul ghiaccio attenta a non perdere di vista il capitano della nostra alleanza.
Ogni volta che espiravo con forza, il respiro si condensava in un leggera nuvoletta bianca che a poco a poco spariva.
La neve iniziò a scendere piano su quella zona del Katalam Nord dove imperversava la battaglia d’assedio per la Sillus, una delle fortezze più importanti per la sua posizione strategica.
In vista dei cancelli che barricavano l’entrata gremita da un numero indefinibile di elisiani, si levò un urlo assordante dalle nostre schiere.
Sorrisi lievemente. Almeno loro si sarebbero divertiti.
Ci avvicinammo il più possibile alle torri di guardia che affiancavano il primo cancello che ci divideva dalla fortezza. Ci posizionammo su una lieve collina e iniziai ad utilizzare velocemente magie di guarigione sui cinque asmodiani a cui ero stata assegnata.

 

 
[Heriand]
Estrassi la spada e il pugnale al suono di quell’urlo…animalesco? Dopotutto…erano asmodiani.
Divenni invisibile e sistematomi fuori dal cancello attesi qualche succulenta vittima.
Un chierico? Un incantatore?
Effettivamente la loro presenza comportava qualche grattacapo. Erano utili quanto irritanti se appartenenti alla fazione opposta.
Aguzzai la vista per individuare qualche asmodiano di quelle classi e il mio sguardo cadde su di lei.

 

 
[Sarija]
Un brivido  mi percorse per tutta la lunghezza delle schiena, rizzandomi i peli della coda.
Aggrottai la fronte ed evocai uno scudo che mi proteggesse interamente un secondo prima che una lama mi trapassasse da parte a parte.
Con un salto mi allontanai portandomi all’interno della massa asmodiana.
Guardai l’elisiano che aveva tentato di uccidermi e capii perché non avevo potuto vederlo avvicinarsi: un assassino. La classe peggiore dal mio punto di vista in quanto sfruttavano qualsiasi apertura per attaccarti , soprattutto se si trattava di farlo alle spalle.
Mentre invocavo altre guarigioni persi di vista.

Sorrisi. Forse mi sarei divertita anche io, era davvero esilarante far perdere la testa agli elisiani trovando sempre un modo per rimanere in vita.
 

 
[Heriand]
La chierichessa era ora fin troppo coperta dagli altri asmodiani. Era pericoloso andare là in mezzo da solo.
Chiamai il chierico assegnato al mio gruppo sperando che mi avrebbe dato qualche secondo in più di vita.
Storsi le labbra in un ghigno sprezzante: erano pochi quelli che riuscivano a fuggire così facilmente dalle mie lame. Non glielo avrei permesso di nuovo.

 

 
[Sarija]
Un dolore lancinante alla spalla mi sorprese lasciandomi a bocca spalancata mentre recitavo l’ennesima magia curativa.
Il sangue colava copioso sulla mia armatura.
Evocai nuovamente uno scudo che mi protesse dal secondo fendente, questa volta diretto alla mia gola. Mi voltai di scatto affrontando il nemico.
Tsk. Era ancora quel dannato assassino.
Mi allontanai svelta mentre utilizzai una guarigione istantanea che curò immediatamente le mie ferite.
Gli occhi smeraldini dell’assassino mi volsero uno sguardo di rabbia, di odio, di disprezzo.
Mi volsi verso il templare a cui ero stata assegnata e sorrisi istintivamente: io e lui ne avevamo passate davvero tante!
Sanver intercettò il mio sguardo e, comprendendo le mie intenzioni, scattò verso l’elisiano.

 

 
[Heriand]
Parai velocemente i fendenti dello spadone maneggiato da quel colosso di templare. Lo ferii un paio di volte ma quella dannata chierichessa lo curava immediatamente!
“Maledizione!” urlai. Essere sconfitto così. Patetico!

 

 
[Akirsh]
“VelidmJoori!” sentii urlare, ignorandone completamente il significato.
Mi voltai e vidi un assassino elisiano proprio di fianco a me.
Come avevo fatto a non notarlo!?
Con un paio di formule comandai lo spirito del vento ad attaccarlo e finalmente  con un ultimo fendente del templare l’elisiano si accasciò a terra circondato dalle sue ali.
Ali bianche. Pff. Piccione!

 

[Sarija]
Sorrisi riconoscente all’incantatrice per aver aiutato Sanver e diedi un’ultima cura  al colosso di templare davanti a me.
“Arriva una Dredgion!” urlò qualcuno in fondo alla massa asmodiana che ormai aveva sfondato il primo cancello per la Sillus.
Tsk. Elisiani da un lato e Balaur dall’altro. Certo che eravamo sfortunati! E difatti tutti i capitani delle alleanze ordinarono  la ritirata immediata.
Sbuffai. Per oggi la Sillus era persa.
Presi una pergamena per Pandemonium, capitale di Asmodae, e lessi la formula che mi fece materializzare davanti all’obelisco della città nel tempio sotterraneo.
Di fianco all’obelisco vi era l’immancabile guaritore dell’anima che mi salutò con il solito “Azphelumbra Daeva” che ricambiai con un lieve cenno del capo.
Salii la rampa che portava sul Ponte Vifrost, dove salutai con un cenno della mano Heimdall, la guardia più conosciuta della capitale asmodiana. La guardia non ricambiò il saluto in quanto era ancora in servizio.
Percorsi la Via del Mercato sulla quale si aprivano diversi piccoli negozi e una locanda dove solevo  cenare con alcuni legionari e arrivai finalmente alla Piazza Asmodiana.
Mi sedetti sulla scalinata che portava al Tempio dell’Oro, centro di tutti i commerci, aspettando l’arrivo di Christelle, una mia legionaria e amica.
Pensai agli avvenimenti di poco fa. Perché quell’assassino era così fissato con me? Magari lo avevo già incontrato precedentemente e voleva prendersi una sorta di rivincita? O forse è solo la mentalità degli assassini?
“Azphelumbra Sarinaaaa!” la voce squillante di Christelle mi destò dai miei pensieri.
“Azphelumbra a te, Chris” le risposi alzandomi.
I lunghi capelli rosati le cadevano morbidi sulle spalle, ricoperte dalla stessa armatura in maglia metallica che portavo. In effetti anche lei era un chierichessa.
“Allora Sarina! Pronta per una gita a Katalam? Andiamo ad uccidere qualche intermediario elisiano!” disse ridendo come se fosse una scienziata pazza in procinto di mettere in pratica un piano malevolo.
Scoppiai a ridere anch’io, la sua risata era sempre stata contagiosa!
Ci incamminammo verso la postazione del teletrasporto presieduta da Doman, il quale ci conosceva ormai da decenni.
“Verso quale direzione?” ci chiese gentilmente sovrastando lo scroscio dell’acqua che ricadeva in cascata proprio lì vicino.
“Katalam Nord” rispose prontamente Christelle con un sorriso smagliante e consegnammo la somma di kinah da pagare. Doman aprì due portali, “Potete passare da me in qualsiasi momento” ci disse mentre con un salto attraversammo i varchi.

 

 
[Heriand]
Resuscitai davanti all’obelisco di Sanctum, mentre una rabbia cieca mi invadeva ogni singola fibra muscolare rendendomi rigido e teso, ma a causa della malattia dell’anima mi sentivo spossato e le gambe pesanti come macigni. Dannati asmodiani! Tirai un pugno alla parete per la frustrazione senza sentire alcun dolore.
Il guaritore dell’anima assegnato a quell’obelisco indietreggiò lievemente sorpreso dalla mia azione.
“A-arieluma…Daeva” disse con voce tremante. Lo guardai male e lui indietreggiò ancora.
“Heriand…non dovresti essere così scortese” una voce, che purtroppo conoscevo, mi raggiunse.
Sbuffando mi voltai lentamente. “Oh ma che gioia incontrarla, Ufficiale a 5 stelle Reinan” dissi con un tono che facesse intendere esattamente l’opposto. Dio Aion solo sapeva quanto odiassi quel spocchioso fattucchiere.
Reinan comprese il mio tono, “Stai attento Heriand, sei solo un Ufficiale ad 1 stella. Sei di certo sacrificabile”, detto questo si voltò allontanandosi velocemente verso la Piazza.

 

 
[Sarija]
Posai leggiadra i piedi sul pavimento antistante il Tempio di Ruhn, la base asmodiana nel Katalam Nord. Christelle si materializzò accanto a me, e con uno sguardo di intesa ci dirigemmo verso la 71esima guarnigione, la quale era la più vicina.
Passammo vicine alla Torre Asmodiana che ci avrebbe protette da un possibile attacco elisiano e guardammo attentamente se nella radura vi erano intermediari elisiani.
Di loro nessuna traccia. Probabilmente era già passato qualcuno prima del nostro arrivo.
Christelle sbuffò rumorosamente, “Che noiaaaa! Ci sono sempre dei guastafeste!”.
Ridacchiai, “Che ne dici di passare alla 72?” chiesi.
“Uh sì, sarà divertente!”. La 72esima guarnigione era la postazione più vicina per gli elisiani, perciò ci sarebbe stato sicuramente qualcuno.
Mentre ci incamminavamo il sole calò velocemente, lasciandoci completamente al buio se non per la fioca luce delle stelle, ma per noi asmodiani non era di certo un problema, anzi.
Con un fischio chiamai la mia cagnetta Dafy addestrata a riconoscere l’odore degli elisiani ed ad avvertici in caso della loro presenza.
Dopo qualche minuto arrivammo nella zona neutrale, antistante la 72, presieduta da qualche soldato Reian e l’atteggiamento di Dafy catturò la mia attenzione. Stava annusando l’aria e il terreno abbaiando verso il piccolo laghetto che occupava il centro della zona.
Mi voltai verso Christelle, “Che ne dici se andiamo a controllare?” le chiesi.
Lei annuì lievemente. Anche lei si era accorta che quel comportamento era abbastanza strano: non ringhiava come accadeva per gli elisiani, ma neanche scodinzolava felice in presenza di qualche asmodiano.
Ci avvicinammo caute e mi bloccai per ciò che vidi in riva al lago.
Non assomigliava ad un asmodiano, men che meno ad un elisiano.
I capelli erano completamente azzurri e qualche ciocca ribelle si posava sulla fronte. Il viso era contratto in una smorfia di dolore e solo allora mi accorsi delle profonde ferite che si stagliavano sul petto.
Allibita mi coprii la bocca con la mano. Che diavolo era quel buco nel ventre!?

[Ed eccoci qui con il primo capitolo di questa storia! Spero che vi abbia incuriosita...]
   
 
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