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Autore: BlueSon    31/07/2015    4 recensioni
Buongiorno mondo di EFP!!! Come andiamo? Il caldo è sempre più insistente e io aspetto il giorno di domani per mettermi a mollo! Sì, sì, stasera raggiungerò Paestum con la mia famiglia. Ma prima...eh bhè, dovevo tornare a rompere le scatole o no? Vi prego, non linciatemi prima di un tuffo! Quest'anno sono stati davvero pochissimi. Spero che la lettura sia di vostro gradimento. Ovviamente la coppia protagonista è la mia preferita con un Goku...eh no, non dico più niente. Il titolo spiega già il dualismo in questione XD Un bacio ragazze. Grazie a chiunque di voi si fermerà a leggere.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goku&Kakaroth

Finalmente era giunta la notte. Un notte stellata, luminosa come una giornata d’estate e lui era a casa. La sua casa. Non pianeti sconosciuti, non alieni che per quanto gentili non avevano nulla a che fare con la sua famiglia. Non avevano nulla a che fare con lei, con sua moglie, con quella donna di cui aveva sempre apprezzato i lineamenti dolci, i modi un po’ severi così come i suoi abiti. Solo lui poteva conoscerla per com’era in realtà. Solo lui poteva vederla con i capelli liberi di svolazzare sulla pelle nuda, sui seni morbidi e generosi, sul pendio dolce dei suoi fianchi. Solo lui poteva apprezzare quella bellezza, solo lui poteva sapere come in realtà era sua moglie. Sapere quanto fosse dolce, sensuale, passionale… . Lui solo lui. Per gli altri era sempre stato il ragazzo generoso e anche un po’ timido e imbranato. Certo, era quello, lo era stato e forse lo sarebbe stato per sempre, ma era anche altro. Forse era quel lato del carattere marchiato dall’intraprendenza  e dalla sfacciataggine dei sayan. L’esperienza su Nameck, il combattimento contro Freezer, la sua trasformazione in super sayan lo avevano avvicinato molto a quel popolo al quale si era sempre vergognato di appartenere. Ora abbracciava quella natura che in realtà in lui si era sempre manifestata, ma era stato capace di mostrarla solo a lei. Solo Chichi conosceva quel ghigno divertito, quello sguardo malizioso, quell’atteggiamento virile che tanto la facevano impazzire. Chiuse gli occhi portando le braccia dietro la testa cercando di rilassare quei bollori. Si era liberato degli abiti di Yardrat ma non aveva nemmeno indosso la sua adorabile tuta. Al contrario indossava dei pantaloni grigi elastici e una canottiera bianca che metteva ben in evidenza i muscoli ingrossati dopo quell’ennesima battaglia. Stava cercando di rilassarsi quando sentì dei passi felpati poggiare dolcemente sul pavimento della stanza. Aprì un solo occhio notando la figura esile di sua moglie. Poi aprì anche l’altro perchè la visione che aveva appena intravisto meritava una più accurata descrizione. Chichi indossava un baby doll azzurro che si apriva come una gonnellina due centimetri più sotto dei fianchi ed era praticamente trasparente su tutto l’addome e la schiena.  Lo slip sotto evidenziava bene i glutei che avrebbero volentieri accarezzato seduta stante.
“Qualcosa non va?” chiese Chichi che stava scavando con le mani in un beauty case.
“Nulla.” riuscì a mentire.
Chichi rise divertita dalla risposta del marito. Non era decisamente nulla visto il leggero rigonfiamento sotto il ventre.
“Vado a mettere la crema in bagno.” disse con tono neutro.
“Va bene.”
Quando Chichi stappò il tappo del contenitore e il profumo di vaniglia raggiunse le sue narici Goku lottò con tutto se stesso per non fare collassare il cuore e soprattutto dovette resistere al desiderio di prenderla in quel momento e buttarla sul letto. Ringraziò subito l’idea di Gohan di passare la notte dal Supremo insieme a Junior e agli altri. Forse aveva timore che lui e sua madre avrebbero litigato e in effetti quella era la sua stessa paura, ma da come Chichi si era presentata poteva immaginare anche qualcosa di diverso. Sua moglie lo desiderava, ma sicuramente non sarebbe stato facile per Goku buttare giù il muro di orgoglio e di dolore che sua moglie aveva alzato su. Quel completo succinto, quello sguardo sbarazzino….erano tutte provocazioni che stavano per la frase
“Guarda cosa ti sei perso in un anno che mi hai abbandonata per startene su un pianeta di sconosciuti.”
Dire che si stava dando dell’imbecille non avrebbe reso l’idea di quanto quella situazione lo frustrasse. Doveva rimediare e doveva farlo prima che sua moglie gli facesse scoppiare qualcosa nei pantaloni che non erano più in grado di nascondere. Chichi aveva lasciato la porta del bagno aperta. Anche quella era una provocazione perchè da lì suo marito poteva spiare ogni movimento. Aveva preso un po’ di crema in una mano e ammorbidendola con l’altra aveva poi piegato la gamba a novanta gradi poggiando il piede su uno sgabello. In quel modo lo aveva mandato in tilt. La corvina cominciò a passare la crema sulla gamba e con un tocco che di innocente non aveva nulla la spalmava anche in prossimità dei glutei. Per quanto ancora sarebbe resistito in quella situazione Goku non lo sapeva. Successivamente Chichi la spalmò sulle braccia e sul petto e poi sull’altra gamba piegandola come aveva fatto con l’altra. Chiuse infine il contenitore e si sciacquò le mani. Fu in quel momento che Goku si alzò fiondandosi in bagno alla velocità della luce.
“Non l’hai messa sulla schiena.” le sussurrò da dietro.
Chichi sussultò non appena sentì il corpo del marito appoggiato al suo.
“Non mi devo mica esporre al sole.” sottolineò divertita.
“Se vuoi…” disse prendendo il flacone “….posso spalmartela io.”
“Mmm…d’accordo” disse lei che non ci aveva pensato per niente visto che già sapeva la risposta “ma apro io che se premi tu me la cacci tutta fuori.” disse ridendo mettendogli la crema sulla mano.
Dopo averne messa un po’ anche sull’altra mano Goku infilò gli arti sotto quel leggerissimo strato di tessuto e iniziò a ricoprirle la schiena. Chichi si morse il labbro inferiore sperando che suo marito non si accorgesse di quanto la stesse facendo eccitare con solo un paio di carezze. Chiuse gli occhi nel momento in cui Goku scese fino all’orlo delle mutandine. Quasi l’abbracciò per far arrivare le mani davanti lottando contro tutto se stesso per non stringerla al suo petto. Salì su tutto l’addome e da lì con le dita accarezzò la pelle sensibile dei seni.
“Credo che basti così.” ebbe il coraggio di dire lei cercando di non far finire subito il gioco.
“Sicura?” le sussurrò Goku a un orecchio facendole sentire la sua erezione sulle natiche.
Chichi aprì di colpo gli occhi. Suo marito stava continuando indisturbato il massaggio dei suoi seni e quando strinse i suoi capezzoli tra le dita dovette aggrapparsi al lavandino per non cedere. Le sue gambe si erano fatte improvvisamente di burro.
“Goku?”
“Mhm?”
Chichi non disse nulla ma istintivamente si strusciò sulla virilità del marito e lui di risposta cominciò a baciarle il collo.
“Dovrei punirti per avermi abbandonata un anno intero, Son.”
“Lo so, amore mio.” disse spingendosi ancora di più sul corpo della moglie “Ma stare lontano da te è stata già una punizione.”
“Allora perchè non sei tornato prima?” gli chiese dimenandosi.
Goku fermò le mani. Ecco il momento che lui e Gohan avevano tanto temuto. Chichi si girò e i suoi occhi sebbene imbrattati di desiderio nascondevano anche tanto dolore.  
“Perchè?” gli chiese poggiandosi le mani nei fianchi.
Goku non poteva costruire un discorso sensato e nello stesso momento tenere a bada i suoi istinti.
“Io non posso dimenticare, sayan, non posso.” disse uscendo da quel bagno che si era fatto improvvisamente piccolo come la tana di uno scoiattolo.
Chichi si buttò sul letto tirando su le lenzuola. Goku si passò una mano sulla fronte avanzando anche lui verso il letto.
“Ascoltami amore mio, io…non so come spiegartelo. È come se fossi diviso a metà.”
Chichi gli diede le spalle ma non per questo Goku si fermò nel parlare. Sapeva che lo stava ascoltando.
“Una parte di me è quella terrestre, è quella di Goku, cresciuto secondo i principi che gli sono stati insegnati dal nonno. Amore, generosità e forse anche ingenuità, sono caratteristiche del mio carattere che tutti conoscono e anche tu. Poi c’è l’altra parte del mio carattere, c’è Kakaroth che per troppo tempo, da quando mio fratello è arrivato sulla Terra, io tento di scacciare, ma è da lui che viene fuori la mia voglia di combattere, di affrontare nemici sempre più forti e anche il sorriso sornione, il mio essere a volte sfacciato e sarcastico e questa parte è sempre stata presente in me ed è un lato che solo tu conosci.”
Dinanzi a quelle parole Chichi si alzò e si mise seduta. Suo marito non aveva mai ammesso di essere un sayan. Al contrario aveva sempre rinnegato quel popolo, dal momento in cui Radish, suo fratello, era venuto sulla terra per raccontargli la sua storia e aveva rapito il loro Gohan. Aveva rinnegato quel popolo quando Vegeta era arrivato sul pianeta azzurro minacciandolo. Poi Goku era andato su Nameck e lì era successo qualcosa: era diventato un super sayan. Aveva abbracciato le sue origini e quella scoperta l’aveva resa fiera e orgogliosa. Suo marito era cresciuto, era più uomo che mai! Tuttavia quel fatto che amasse così tanto combattere le fece raggiungere una conclusione che le spezzò il cuore in due parti, proprio come i lati del carattere del suo Goku-Kakaroth.
“Questo significa che mi abbandonerai sempre, lo farai anche più spesso.” disse con a voce incrinata “Io non voglio essere abbandonata.”
La corvina fece il giro del letto a testa bassa. Non osò guardare suo marito nemmeno per un istante. Aprì l’armadio e tirò fuori una valigia. Goku perse un battito nel momento in cui sua moglie incominciò  a riempirla in maniera distratta accumulando abito su abito senza nemmeno piegarli. Le fu vicino in mezzo secondo, le braccò il polso e la fece girare. Chichi non lo guardò.
“Che stai facendo?”
“Lasciami, Kakaroth.” disse lei fredda come il ghiaccio.
Goku fu tramortito dal modo in cui sua moglie lo aveva chiamato. Il suo vero nome pronunciato da lei con quel tono fu un colpo in pieno stomaco.
“Te ne vuoi andare, Chichi? Te ne vuoi andare?”
“Che altro posso fare, me lo dici? Tu mi abbandonerai per sempre, Kakaroth. Non ti importerà se io soffrirò. Farai vincere sempre il tuo lato sayan, l’hai fatto sempre vincere.”
“Chichi come puoi dire una cosa del genere? Io sto male, credimi, ma…”
“Ma è più forte di te, giusto? Bene, anche il mio amore nei tuoi confronti è forte ma a questo punto non penso sia più abbastanza.”
Quelle parole lo ferirono più dei colpi ricevuti da Freezer su Nameck. Le lasciò il polso scoprendolo rosso per via di come l’aveva stretta.
“Mi stai lasciando.” disse più a se stesso che a lei.
Era per convincersi, per rendersi conto che lei non stesse scherzando.
“Anche tu l’hai fatto.” disse girandosi per tornare a fare le sue cose.
Goku abbassò il capo sconfitto. Non lo era mai stato nella sua vita. Forse i suoi combattimenti erano finiti ad armi pari ma non aveva mai perso e mai si sarebbe aspettato che la sua prima sconfitta sarebbe stata il suo matrimonio.
“Tu lo farai per sempre.” disse a denti stretti stringendo i pugni.
Quella rabbia…quella rabbia stava tornando veloce a galoppare nel suo cuore. Come un branco di lupi che in tondo gira contro la sua preda, quella rabbia gli stava circondando il muscolo al centro del petto che sanguinante, dolorante pompava sempre di meno.
“Anche tu lo farai.”
“No, non è vero…non per sempre.”
“Non puoi dirlo.” disse lei ormai incapace di controllare le lacrime.
Restarono in silenzio finchè Chichi non ebbe riempito la sua valigia. Il rumore della lampo che veniva chiusa risultò alle orecchie dell’uomo come il suono del suo cuore strappato a brandelli. Chichi la portò vicino alla porta e stava per tornare indietro per mettersi qualcosa addosso e lasciare quella casa quella sera stessa. Non ci riuscì mai. Goku la inchiodò al muro.
“Non lasciarmi.” le chiese supplicante.
“È finita Goku, lasciami in pace.”
“Non è finita. Io lo so che non lo è. Altrimenti non piangeresti…”
“Piango perchè mi fa male lasciarti, ma per un futuro…”
“Quale futuro? Quale Chichi? Io non vivo se non ti so al mio fianco, lo capisci?” disse urlandole contro e dando un pugno alla parete.
Chichi vide volare alla destra del suo viso alcune cumuli di muro. Goku aveva spaccato la parete. Un rumore assordante coprì anche il battito dei loro cuori che stava rallentando sempre di più. Nonostante quello lei non ebbe paura.
“Preferisco che tu mi uccida, Chichi, piuttosto che saperti lontana da me.” le disse convinto “Azzererò del tutto la mia aura e tu mi ucciderai, d’accordo?”
“Ma che diamine, dici? Io non potrei mai ucciderti.”
“Eppure lo stai facendo.”
“Non dare la colpa a me. Io soffro quando mi abbandoni, Goku, quando ti alleni e rischi la vita ogni giorno, Kakaroth e in quei momenti io ti odio. Ti odio con tutta me stessa per il dolore che mi fai provare.” disse mentre le lacrime continuavano a cadere dal viso sul suo petto.
“Anche io mi odio quando ti allontano amore mio. E soffrono entrambe le mie metà, perchè se c’è una cosa che so di sicuro è che nonostante spesse volte il dovere si pone dinanzi a ogni cosa sia Goku che Kakaroth sono follemente innamorati di te. Ti amo, Chichi. Ti amo con tutto me stesso. Ora questa frase per me ha un senso, ora che ho preso coscienza di cosa e chi sono davvero. Davvero amore mio non vuoi stare più con me?”
Chichi serrò le labbra. Aveva l’anima a pezzi.
“Hai giurato, ricordi?” le rammentò lui “Nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà per amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
Chichi rise amaramente.
“Io ho sposato Goku, non Karoth.”
“In cuor tuo hai sempre saputo che io non ero il ragazzo che tutti vedevano, amore mio. Hai il coraggio di dirmi che hai sempre visto solo Goku, ha sempre amato solo lui?”
Chichi abbassò lo sguardo  ma lui glielo fece rialzare.
“Puoi dire di aver sposato una sola parte di me?”
No, non poteva farlo. Lei lo sapeva…l’aveva sempre saputo che lui era speciale, era di un altro mondo. No, non poteva lasciare tutto quello che erano stati, tutto quello che avevano costruito. Non poteva lasciarlo ora che altri nemici stavano arrivando per portarglielo via, tra cui anche una malattia cardiaca. Goku le aveva raccontato tutto quello che il ragazzo del futuro gli aveva detto. L’aveva detto a lei e lei non poteva tradirlo. Sarebbe andata contro tutti i suoi principi. Timidamente appoggiò le mani alla canottiera del marito. Goku chiuse gli occhi: era pronto a fare resistenza per non spostarsi di un millimetro. Invece non arrivò nessuna spinta. Chichi strinse il tessuto bianco e con la voce rotta dal dolore disse:
“Ti Amo anch’io e nonostante tu spesso mi faccia soffrire io…io non posso dirti addio. Non oggi, non domani. Amarti mi fa vivere, lasciarti mi ucciderebbe. Alcuni per questo mi chiamerebbero masochista…” disse ridendo per cercare di alleggerire la tensione.
Goku aprì gli occhi e vide di nuovo quelle stramaledette lacrime colare sulle guance di sua moglie.
“Alcuni mi direbbero di essere solo un lurido egoista, perchè so di farti del male eppure ti voglio solo per me. Perdonami amore mio.” disse abbassando lo sguardo e chiudendo di nuovo gli occhi per trattenere le lacrime.
Chichi sapeva di averlo ucciso con quelle parole, sapeva che stava lottando con se stesso per non piangere, ma lei…lei non voleva perderlo e quando la paura attanaglia il cuore ci si affanna per sembrare forti, per non darla vinta alla cattiveria della vita e del destino, ci si comporta da stupidi e irritanti orgogliosi, ma con lui…con lui Chichi non riusciva a essere severa, orgogliosa, la donna che tutti vedevano. Con lui era semplicemente se stessa: la donna innamorata folle dell’uomo che aveva di fronte.
“Guardami.” gli sussurrò.
Bisogna mettersi a nudo per mostrarsi come si è realmente e Goku in quel momento lo fece. Chichi fece salire una sua mano sulla guancia del marito accarezzando con la punta della dita gli zigomi e facendo scivolare da una delle due pozze nere una lacrima. Il suo eroe si stava mostrando a lei per quello che era.
“Perdonami per averti fatto carico di tutte le mie paure. Io voglio solo restare al tuo fianco.” disse piangendo ancora “Non ti lascerei mai, nemmeno se mi minacciassero di morte.”
“Io non permetterò mai a nessuno di farlo.”
Chichi lo tirò a sé e finalmente si baciarono. Ogni paura, ogni lacrima, ogni brutto presentimento fu spazzato via. L’amore è un tornado che avvolge nella sua potenza ogni cosa, sia che essa sia bella o brutta. Resta ai cuori mantenersi ancorati a qualcosa per evitare di perire. E i loro cuori si tenevano mano per mano, stretti in un abbraccio, in una presa che nessuno avrebbe mai potuto sciogliere. Goku si incollò al suo corpo e la baciò come se i cyborg dovessero giungere il giorno dopo e quella sarebbe stata l’ultima notte per loro due di amarsi senza limiti. E invece c’era tempo, c’era tempo per amarsi ogni notte, ogni giorno, ogni istante e lui si ripromise in quell’attimo di non sprecare nemmeno uno di quei momenti. Le accarezzò famelico una gamba salendo dolcemente fino al ventre e lì la sua mano si riposò. Chichi gli circondò con le braccia il collo. Bocca contro bocca gli sorrise felice. Si diede una piccola spinta per saltargli letteralmente in braccio. Goku rise divertito poggiandola con la schiena contro il muro anche se qualche pezzo continuava ancora a cadere.
“Domani lo aggiusterai, vero?” disse accarezzandogli il petto scolpito nella roccia.
“E tu domani toglierai quella valigia dalla mia vista? Altrimenti te la brucio insieme a i vestiti.”
Rise ancora sua moglie, finalmente rilassata.
“E cosa indosso?”
“Questo completo ti sta proprio bene, ma ti preferisco nuda.”
“Ah si Kakaroth?” disse con tono che definire malizioso sarebbe stato ridicolo!
I suoi sensi che si erano assopiti per via della sfuriata in quel momento si risvegliarono completamente quando sua moglie lo chiamò con il suo vero nome e in quel modo…con quel tono…lo aveva praticamente gettato sul fuoco! Tornò a baciarla mentre letteralmente fece a brandelli quel baby doll lasciandola sola con lo slip. Chichi rise schiacciando i suoi seni contro il petto rovente del marito e tornò a baciarlo. Voleva solo fare l’amore con lui. Avrebbe fatto in modo di godersi ogni attimo con lui e gli sarebbe stato vicino sempre, anche quando lui se ne sarebbe andato. Gli avrebbe sicuramente rinfacciato altro dolore, gli avrebbe detto di odiarlo, ma Goku avrebbe sempre saputo la verità: lei non poteva vivere senza di lui e lui non poteva fare a meno di proteggerla e di sacrificarsi per gli altri, in particolar modo per lei.
“Sei la mia ragione di vita. Vivo di te, Goku.” gli sussurrò quando lui si staccò dalla sua bocca per passare al collo.
“E io vivo di te.” le disse di rimando tra un bacio e l’altro.
Chichi gli saltò in braccio legando le gambe alla sua vita. le scappò un gemito nel sentire quanto suo marito la desiderasse. Goku la baciò ancora  e tenendola stretta la portò sul loro letto, in quelle lenzuola tra le quali non avevano mai litigato.
“Ho paura.” le confidò guardandola negli occhi scuri come una notte senza luna e senza stelle.
Era su di lei, la sovrastava in tutto e per tutto per via della sua mole e aveva paura. Chichi ricambiò lo sguardo. Gli accarezzò una guancia con tutta la dolcezza di cui era capace.
“Di cosa?”
“Non voglio perderti.”
Chichi sorrise prima di baciarlo ancora una volta. Le loro lingue che prima avevano lottato l’una contro l’altra avevano preso a danzare vicine, abbracciandosi e non scontrandosi. L’amore è anche questo: è guerra e pace, un pugno e una carezza, una lacrima e un sorriso. La corvina lo spinse all’indietro per cambiare posizione. Fu su di lui senza staccare le labbra dalle sue. Sarebbe rimasta in quel modo per tutta il resto della sua vita. Era quello il posto migliore del mondo: le braccia del suo Goku e del suo Kakaroth. Erano le parti del carattere di suo marito e lei non poteva accettarne una e rigettare l’altra. Amava entrambi sia l’eroe che il guerriero. Lo liberò della maglia per scendere con le labbra sul petto ampio, sugli addominali d’acciaio mentre sentiva le sua mani accarezzarle le gambe, i glutei, le braccia. Non desiderava altro che restare lì con lui e fare l’amore.  Lo liberò anche dei pantaloni della tuta e poi gli fu di nuovo sopra, ma Goku ribaltò di nuovo i ruoli.
“Ti prego.” le sussurrò all’orecchio baciandoglielo “Voglio venire così.”
Quella frase ebbe il potere di tramortirla. Il moro continuò a baciarla, scendendo sui capezzoli irti per il desiderio, succhiandoli come un bambino affamato. Chichi inarcò la schiena per approfondire quel contatto mentre il bacino si muoveva lentamente per entrare in contatto con la sua virilità. Il solo strusciarsi contro di essa le faceva bollire il sangue nelle vene. Goku risalì alla sua bocca e Chichi gli succhiò il labbro inferiore ingoiando un gemito. La guardò con tutto l’amore che stava provando in quel momento unendo le mani a quelle di lei nell’esatto momento nel quale i loro corpi si legarono. Intrecciati come gli anelli di una catena fu come se il mondo fosse diventato un enorme fuoco d’artificio e lui al suo interno stava scoppiando per raggiungere la stella più bella. Si mosse veloce per arrivare a prenderla prima che fosse troppo tardi, per bearsi del suo calore. Quella stella era la sua Chichi, l’unica persona che lo conosceva per quello che era in realtà  e che accettava non solo il Goku ingenuo, buono e altruista, ma abbracciava anche Kakaroth, quella parte di sé violenta e presuntuosa, egoista e sfacciata. Avrebbe lottato per lei per sempre anche con il respiro corto, la braccia a pezzi, le ossa rotte. Non si sarebbe mai arreso. Lei era la sua forza, il motore della sua vita e mai e poi mai avrebbe potuto rinunciare a quell’amore che lei gli aveva voluto donare. Chichi si strinse a lui inarcando ancora la schiena e quando il piacere la inghiottì con famelica passione urlò entrambi i nomi di quell’uomo straordinario che in quel momento, su di lei, tremava per la forte emozione. Goku le lasciò un bacio sulla spalla mentre cercava di recuperare il respiro e far calmare il cuore. Chichi lo strinse per le spalle poggiando i palmi aperti sulla schiena ampia e possente.
“Ti amo da morire.” gli disse emozionata con le lacrime che ancora lottavano per uscire.
Ma quelle erano lacrime di gioia. Una gioia che solo lui sapeva darle.
“Ti amo anch’io, Chichi.” le rispose il moro scivolandole di lato.
Chichi si mise su un fianco e Goku la attirò a sé dandole un bacio tra i capelli.
“Non posso prometterti nulla di quello che vuoi.” le sussurrò con tristezza dopo qualche minuto “Non posso giurarti che ci sarò per sempre.”
Chichi scosse la testa specchiandosi nei suoi carboni ardenti.
“Giurami solo che mi amerai, che non mi lascerai anche quando io ti minaccerò di volermene andare e ti dirò che ti odio. Non l’ho mai pensato né mai lo penserò.”
Goku le sorrise.
“Ti butterò via tutte le valige.” le disse con tono divertito scontrando il naso al suo “e se ciò non dovesse bastare ti legherò a questo letto impedendoti di andare via.”
Chichi rise innamorata. Poi improvvisamente lui si fece serio.
“Amore mio, dimmi la verità. Mi ami davvero così come sono?”
Chichi rimase in silenzio per un tempo che all’eroe dell’intero universo parve infinito.
“Vi amo entrambi, Goku. Non potrei mai fare a meno nè di te né di Kakaroth.” gli confidò sicura baciandolo ancora.
La notte era appena iniziata. Non sarebbe durata in eterno e l’indomani avrebbe portato con sé nuovi allenamenti, nuovi sacrifici e forse nuove lacrime, ma la loro storia avrebbe superato tutto quello che sarebbe apparso nel loro cammino come un ostacolo. Sempre insieme, sempre più forti e più uniti come il loro amore li aveva resi: praticamente inseparabili e indistruttibili!

 
Di nuovo Buongiorno mondo di EFP!
Come ho annunciato già nell’introduzione dovrò partire stasera e mi sembrava doveroso rompervi le scatole con un’altra delle mie oneshot. Hihihihihi…Avevo già scritto di questo momento in un’altra storia, ma non in questo modo, non con il nostro Goku a metà tra quello che ci ha regalato il grande Akira e quello che molte di noi immaginano ;) Non ho inserito il carattere OOC proprio per questo. Ditemi la verità: quante di voi vorrebbero un Goku così? XD
A lungo sono stata indecisa se mettere come raiting il rosso o l'arancione. Alla fine ho optato per quest'ultimo e spero vada bene.
Che altro dirvi? Ringrazio tutte/i coloro che leggeranno questo momento, coloro che lo commenteranno lasciando un segno del loro passaggio, chi inserirà questa oneshot tra le preferite o quelle da ricordare.
Auguro a tutti buone vacanze! Rinfrescatevi, ballate, divertitevi e soprattutto staccate la spina…non quella di EFP ovviamente….hahahaha, scherzo! Un abbraccio,
BlueSon


 
  
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