The Nekodachi
-Abbiamo
analizzato la radura dove affermate che è stato
rapito il Nekodachi
di Conan-kun.-
La voce dell'ispettore Megure
risuonò nella sala della centrale di polizia. Fuori dalle
grandi finestre si
vedeva solo il buio pesto della notte. L'uomo baffuto stava in piedi
insieme
all'agente Takagi davanti a un grande tavolo dove erano seduti Conan,
Kogoro,
Ran, Agasa, Ai, Ayumi e Mitsuhiko. Tutti i Nekodachi stavano sopra il
legno
duro silenziosamente, piccole figure che cercavano di rincuorare i loro
umani e
anche i tre bambini senza.
-Probabilmente colui che l'ha rapito è fuggito in
elicottero.-
-Questo... questo lo sapevo già.- non si trattenne dal dire
Conan. Megure spostò
lo sguardo su di lui ma non ribatté.
-La... la mia Nekodachi?- la domanda di Ayumi si sentì appena.
Takagi prese la parola: -Abbiamo trovato alcune tracce di sangue secco
al parco
di Beika-.
-Cosa?!- esclamarono tutti in coro. La bambina spalancò gli
occhi lucidi.
-Il... il suo sangue?-
-Ispettore, in quale zona avete trovato queste tracce?- Ai si
alzò di colpo
dalla sua sedia.
-Beh ehm... nella radura vicino alla fontana.-
-Haibara, che ti prende?- disse Conan.
La scienziata si accomodò di nuovo al suo posto e
cominciò a parlare: -La mia
Nekodachi mi ha detto che lei e il tuo Nekodachi sono stati attaccati
da una
piccola creatura maculata proprio in quel punto del parco. E'
lì che hai
trovato Conan ferito-.
Conan la guardò spaesato. Tutti i presenti si scambiarono
un'occhiata
preoccupata.
-Ma... non te l'ha detto?- disse Ai sorpresa al bambino.
-Ehm... io... ero troppo arrabbiato per capire qualcosa... e poi scusa
cosa c'entra con Ayumi...-
-Quel... coso... era coperto di sangue.-
-E quindi... pensi abbia attaccato anche la Nekodachi di Ayumi?- disse
Ran.
-No... quella creatura era lei... era la sua Nekodachi!-
*SBAM* Due manine batterono violentemente sul tavolo marrone.
-LA MIA PICCOLA NON E' UN MOSTRO!- gridò Ayumi con tutto il
fiato che aveva in
gola.
-E' vero, si diverte a far ascoltare delle musiche orribili a tutto
volume ma
non significa che sia in grado di ferire qualcuno!- disse Mitsuhiko di
rimando,
prontissimo a difendere la sua amica.
Conan guardò attonito i suoi amici, poi si rivolse ad Ai:
-La tua ipotesi non
regge. Se davvero fosse stata la Nekodachi di Ayumi perché i
nostri Nekodachi
non hanno riconosciuto il suo odore?-
-Forse per l'impeto della battaglia non l'hanno colto.
Dopodiché lei ha perso
il suo odore appena si è bagnata nell'acqua della fontana.-
-Ma questo non spiega perché avesse la pelliccia maculata.-
si intromise
Kogoro.
-ORA BASTA!- urlò Ayumi con le lacrime che le rigavano il
viso. -NON POTEVA
ESSERE LEI! NO!!!-
Il dottor Agasa si avvicinò alla piccola e la
abbracciò. Mitsuhiko, che era
accanto a lei, fece lo stesso.
-Ayumi-chan, la tua Nekodachi è classificata come Crazydachi
violento. Ma in
effetti ciò che avrebbe fatto mi sembra eccessivo per una
Nekodachi così
giovane.- disse l'ispettore Megure lentamente.
Il piccolo detective rifletté brevemente, poi
sussurrò alla scienziata per non
farsi sentire: -Ma se fossero... loro?-
Lei non fece in tempo a rispondere che il badge di Conan
suonò. Alcuni si
voltarono verso di lui e attesero. Il falso bambino accese la
comunicazione.
-Conan, sono Genta!-
-Genta? Sei sveglio a quest'ora?-
-Infatti dormivo ma mi ha svegliato il mio Nekodachi. E' successa una
cosa
importante, non potevo non chiamarti!-
-Dimmi pure.-
-Il mio Nekodachi è stato contattato attraverso il suo badge
dall'amico di
Shinichi-oniichan! Ha detto ch-...-
-Cosa?!-
-Lasciami finire! Il Nekodachi di Heiji-san era stato rapito, giusto?
Ha contattato il mio Teemee e ha detto che si trova nel tempio del
cristallo!-
Tutti spalancarono gli occhi increduli.
-Intende... QUEL cristallo?- disse l'ispettore Megure.
-Genta, voleva dire il cristallo di Cristoforo Colombo?-
domandò Conan
agitato.
-Sì!- uscì la risposta spedita del bambino
robusto.
L'agente Takagi sobbalzò. -Ispettore, solo i presidenti del
mondo sanno la
collocazione di quel tempio!-
L'uomo guardò il suo collega, poi si rivolse a tutti i
presenti. -Ma si tratta
di un'emergenza. Ci faremo dire il luogo ad ogni costo!-
***
Ai non poté fare a meno di sorridere.
-Non è possibile... come mai non sei più
aggressiva??-
All'entrata della grande sala del cristallo c'era la Nekodachi di
Ayumi. Questa
scoprì i canini con atteggiamento beffardo. Elvis
scattò verso Ai.
-Tu! Quanti apparecchi elettronici avevi? Avevo già
distrutto quell'affare
verde che ho trovato di sopra!-
-Cos-...-
-Ho avuto... un aiutino.- li interruppe Ayumi. Ruotò la testa
dietro di lei
leggermente. Due figure avanzarono dal buio.
Ai spalancò gli occhi. -L'amico di Conan!... e... Kaito Kid!-
-Eeeehy ciao!- la salutò Heiji, di buon umore come sempre.
Kaito Kid zoppicò in avanti. -Ho cercato di seguire il tuo
odore e ho trovato
il tempio. Salite le scale, mi sono imbattuto in questa piccola
Crazydachi.
All'inizio mi ha attaccato ma poi si è calmata...- il ladro
mostrò il badge dei
giovani detective.
-Ma-maledizione!- sbraitò il guardiano alla vista
dell'oggetto.
-Mi spiace caro Elvis, avrei voluto farti sentire qualche bella
musichetta ma
non ho le cuffie dietro... vorrà dire che ti
affronterò con la mia vera
forza... così ti pentirai di avermi usato.-
-Yo-... Yoshida-san...- disse Ai. Aveva paura di aver intuito cos'aveva
in
mente.
-Bene... ora puoi spegnere il badge, Kid-sama.-
La scienziata trattenne il fiato.
-Spegnerlo? Così ci fai tutti a fette?! Questo era il tuo
piano?!-
-Non c'è altro modo, cretino! Spegnilo!-
-Non litigate!- li pregò Heiji.
-Ah... ah... ahahahahAHAHAHAH!- fece Elvis.
-BASTARDO, COSA FAI??-
Il trio di Crazydachi si voltò sentendo Ai gridare. Il
Nekodachi più vecchio si
era allontanato dalla gabbia e ora si trovava vicino al carretto che
poco prima
aveva portato nella sala.
-E così dei giovincelli come voi pensano di fermarmi?-
Poi si rivolse ad Ayumi: -Bene piccolina... il tuo piano mi
incuriosisce.
Vediamo un po'...-
Elvis spinse il carretto dietro di lui. Esso si avvicinò
sempre di più al
cristallo. Quando fu a circa 5 metri dalla gemma scintillante, si
sprigionò una
forza potentissima. Il cristallo cominciò a brillare
così forte che la sua
figura diventò accecante. Diventò visibile l'aura
d'azione intorno ad esso,
poiché si illuminò come se fosse giorno. Conan si
destò dal carretto
all'improvviso e cominciò a urlare disperato.
-NO! CONAN!- Ai si schiacciò sulle sbarre della gabbia e
osservò impotente la
scena a bocca spalancata.
-MALEDETTO, COSA SUCCEDE AD UN LOVEDACHI SE STA IMMERSO NELL'AURA DEL
CRISTALLO?-
Elvis non rispose e guardò Ayumi con aria di sfida. -...Ora
decidi tu. O tieni
acceso l'apparecchio e lo salvi o lo spegni e lotti con me...-
Ayumi ringhiò furibonda. -Hattori-niichan! Prendi questi e
libera Haibara-san!
Se si avvicina con un apparecchio elettronico a Conan-kun non si
farà niente!-
La Crazydachi posò sulle zampe di Heiji una chiave
e gli occhiali di
Conan. Lui la guardò incuriosito. Kaito Kid
sembrò leggergli nel pensiero
poiché domandò: -Ma tu... che farai?-
La piccola stette zitta un momento con gli occhi fissi a terra. Poi
trafisse
Elvis col suo sguardo penetrante e si mise a quattro zampe. -Non
avresti dovuto
farlo... BASTARDO!-
Ayumi partì alla carica di Elvis sollevando rumorosamente la
polvere. Si lanciò
su di lui ad artigli sguainati ma quello la schivò
facilmente.
-...E così anche quegli occhiali sono elettronici, eh? Beh
poco importa. Pensi
davvero di battermi, soffice palla di pelo? Senza la tua essenza
violenta data
dal cristallo non puoi farmi nulla.- disse Elvis tranquillo, mettendosi
a
quattro zampe anche lui.
-Urgh...- fece Ayumi mentre si posizionava di nuovo davanti al nemico.
Tutt'ad
un tratto urlò dietro ai suoi compagni: -Dannazione
Hattori-niichan, fa' come
ti ho detto! ADESSO!-
Il Crazydachi spensierato scattò verso la gabbia dove era
imprigionata Ai.
Elvis fece per correre verso di lui ed attaccarlo, ma Ayumi si
buttò a
capofitto sul guardiano e lo azzannò alla zampa anteriore
per bloccarlo. Questi
sbuffò e la lanciò lontano.
-Non hai speranze, piccolo demonio.-
Ayumi lo raggiunse in un attimo e si mise tra lui e la gabbia.
-Sono io la
tua avversaria, brutto schifoso!-
-Non costringermi a farti del male. Sei così giovane...-
-Me ne sbatto dell'età! Io sono forte!!!- la Crazydachi si
buttò di nuovo su
Elvis. Nello stesso istante, il Nekodachi di Heiji aprì la gabbia di
Ai. -Su
vieni, puoi uscire!- le sorrise.
Ai si voltò verso di lui. Calde lacrime le scendevano dai
grandi occhi azzurri.
Conan non aveva smesso un attimo di urlare.
La scienziata si passò una zampa sul muso e uscì
velocemente dalla gabbia
sporca. Poi notò il Nekodachi di Kaito Kid ancora all'uscio.
Ai aggrottò le sopracciglia. Aspettò che lui la
guardasse e poi parlò: -E'
questa la tua seconda possibilità! Aiuta Ayumi-chan e non
sarai mai più
inutile!- disse ad alta voce per farsi sentire, mentre si udivano di
sottofondo
le ringhia di battaglia di Elvis e Ayumi. Il famoso ladro
annuì e corse verso i
due felini che lottavano. Quando Ayumi lo vide gridò in
preda all'ira: -Non ho
bisogno di te! Vattene!- ma Kaito Kid si mise davanti a lei
per
difenderla.
-Due contro uno eh?- disse Elvis. -Ahahah vediamo cosa sapete fare.-
-Argh...- fece Ayumi debolmente.
-Allontanati, ci penso io!-
-N-... no...- incurante del dolore, la piccola si alzò
tremante e affiancò Kaito
Kid.
-Ce la faccio... tranquillo...-
Intanto, Ai aveva indossato gli occhiali accesi e si trovava ad un
passo
dall'aura magica del cristallo viola. Fece un bel respiro e si
addentrò nella
zona luminosa con Heiji alle calcagna.
....
...C'è un abuso di insulti in 'sto capitolo xDSpero continuiate a seguirmi fino alla fine! Ciao e buona estate =)