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Autore: Akeryana    31/07/2015    4 recensioni
[Dal capitolo 1]
Era sperduta nella neve e le vennero in mente le parole che un giorno sentì da una persona a lei cara, ma non riusciva a ricordarsi chi fosse.
"E' così fredda"
"La neve è candida"
"Cos'è qualcosa di candido?"
"Qualcosa di non rosso"
"E cos'è qualcosa di rosso?"
"Un mostro che succhia il sangue delle persone. Un mostro che ha sembianze umane."
Vide avvicinarsi un uomo....Con gli occhi rossi....
< Ciao bambina, posso succhiare il tuo sangue? >
L'uomo cercò di prenderla ma venne fermato da un...ragazzo.
< Leon >
***
"Un vampiro. Sono creature oscure a cui non bisogna avvicinarsi e se lo farai, verrai catturata...."
Il ragazzo si avvicinò a quell'innocente creatura porgendole la mano che lei afferrò e lui la strinse a se.
"Da quegli occhi"
***
< Adesso basta Diego! >
< No Francesca, io non mi arrendo! Dimmi perché non vuoi stare con me >
< Perché tu sei un vampiro e io odio i vampiri, sei fortunato a non essere ancora morto >
***
< Violetta, dicci che cosa sta succedendo! >
< I vampiri parlano da giorni di un peccato che tu e Leon avete commesso >
< Un peccato che se venisse scoperto, per me e Leon sarebbe la fine >
Paring: Leonetta, Diecesca, Fedemilla
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di vampiri e umani'
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Rispettare i patti

 
 
Si accenderà nel cielo
Come una promessa, vedrai!
 
 
Un livello E con gli artigli affilati la colpì al braccio facendola sanguinare, questo amplia la loro sete di sangue.
Uno di quelli le stava saltando addosso, era davvero la fine. Violetta chiuse gli occhi attendendo la sua sorte.
Ma al posto di un dolore agonizzante sentì solo un forte vento scompigliarle i capelli. Riaprì gli occhi e vide davanti a se, di spalle, Leon. 
<<   Leon...   >>  disse in un sussurro l'umana.
Il vampiro nemmeno la guardò, mantenne la sua espressione fredda e gridò   <<   Diego! Porta via Violetta.  >>  in quel momento arrivò Diego dietro Violetta. Se la caricò sulla spalla per poi guardare il suo migliore amico con aria preoccupata   <<   Sta tranquillo Diego, io starò bene. Tu pensa a portare in salvo Violetta   >>   terminò Leon per poi attaccare tutti i livello E senza alcuna difficoltà.
Diego saltò su un tetto per poi cominciare a correre e a saltare di tetto in tetto, mentre la figura di Leon si faceva sempre più piccola tra tutti i livello E.
Violetta era tanto preoccupata che sembrava aver perso la voce. Pensava al suo Leon e si chiedeva chi fosse quel vampiro che l'aveva voluta rapire.
Appena nella foresta che divideva la scuola dal paese, Diego mise giù Violetta e la guardò negli occhi   <<  Ora sei al sicuro. Ma Leon mi ha ordinato di riportarti a scuola. Sbrighiamoci prima che..  >>   il vampiro non terminò la frase che dalla direzione di Leon si sentì un grido spaventoso.
<<   Leon...  >>   disse violetta in un sussurro, poi però i suoi occhi si riempirono di lacrime e non riuscì a reprimere un grido liberatorio, troppe emozioni in un solo momento. Prima confusione, poi preoccupazione. Un secondo prima stava per morire.. Quello dopo davanti a lei c'era Leon. E infine la peggiore, la paura di perdere Leon. Come poteva tornare a scuola con quel peso?
Se non fosse stato per Diego, che la prese di peso e la trascinò via, lei sarebbe di certo corsa da Leon, anche se... Contro dei vampiri poteva fare poco, anzi, proprio nulla.
 
 
Con il tuo cuore puro.
Oltre te stesso riuscirai
a diventare ciò che vorrai.
 
 
Leon riaprì gli occhi, vedeva sfocato e si sentiva stranamente sporco. Si tenne la testa con le mani e sentì un incredibile odore di sangue, si guardò attorno e vide che era in una pozza di sangue. Si alzò di scatto spaventato e vide un pezzo di terreno frantumarsi. Doveva controllarsi o coi suoi poteri avrebbe distrutto tutto. Fece un respiro profondo e riuscì a mantenere la calma, anche se.. Fu per poco.
Cercò di capire da dove venisse tutto quel sangue, ovviamente non sentendo dolore aveva capito che non poteva essere il suo. Sentì una voce dietro di se chiamarlo, una voce flebile  ma anche molto familiare.
<<  Finalmente l'hai fatto... Hai liberato la bestia dentro di te. Quella che tenevi nascosta a Violetta, che avevi desiderato sparisse e invece riposava dentro di te attendendo questo momento   >>  
Leon si girò e vide stesa a terra, in una pozza del suo stesso sangue. Lara. Che lo guardava in uno stato pietoso, ormai lei era arrivata alla fine ma la cosa peggiore stava per arrivare.
<<  Lara.. No. Cosa ti è successo? Chi ti ha ridotto così?!  >>  le si avvicinò ed era davvero molto preoccupato per lei, si abbassò e avvicinò una mano a lei per aiutarla.
Ma lei in tutta risposta scansò malamente la sua malamente e gli disse in un sussurro maligno e pieno di odio <<  Sei stato tu a ridurmi cosi! Noi vampiri veniamo ritenuti dei mostri succhia sangue dagli umani... Ma qui..  >>   lo guardò negli occhi e gridò con tutta la voce che le era rimasta   <<  ..L'unico mostro sei solo tu Leon Vergas!   >> 
Leon per la prima volta lasciò che le sue emozioni uscissero e si propagassero portando distruzione. Non riuscì a controllare.. La paura. La pura verso ciò che era e che non potrà mai smettere di essere. Era terrorizzato da se stesso, da quella bestia che gli stava divorando il cuore. Aveva provato a tenerla nascosta, a tenerla richiusa, ma ecco la prova che non era abbastanza forte da tenerla a freno. E se non lo era per questo.. Per cos'altro poteva essere abbastanza forte? PER NULLA!
Non poteva proteggere la sua Violetta, i suoi amici, i suoi cari. NESSUNO.
E più stava con loro più sarebbero stati in pericolo. Non poteva permetterlo.
<<  Lara.. Perdonami  >>  Leon cadde in ginocchio a terra e si disperò come mai mentre la vampira lentamente chiudeva gli occhi. Tutto in torno a Leon si distruggeva, case, le strade e per un secondo gli parve che stesse crollando pure il cielo assieme alla luna e alle stelle.
Ovunque lui andasse tutto si distruggeva.. In quel momento nella sua mente riaffioravano i momenti della morte dei suoi genitori e della sua disperata fuga con sua sorella minore. E pensò che era vero, aveva distrutto la sua famiglia come avrebbe distrutto la scuola. Gli avevano detto che doveva diventare un leader, un capo per i vampiri, una figura da seguire e da imitare. Ma se per sino lui non voleva essere se stesso, chi altro lo doveva fare?
Aveva deciso, doveva sparire. Tutti se ne sarebbero fatti una ragione, Vilu avrebbe trovato un umano che la avrebbe protetta mille volte meglio di lui, mentre i vampiri avrebbero trovato un altro capo.
Ma per lui la cosa più importante era... Non fare più del male a nessuno.
 
 
Il grande sogno che hai dentro di te!
Sarà l'amore a dirti quando sbaglierai
A difenderti così.
 
 
Diego era rientrato a scuola e aveva lasciato Vilu nella sua stanza con Ludmilla e Fran. Mentre lui era sul tetto ad attendere l'arrivo di Leon, che tardava di molto, anche troppo.
Ma a distrarre Diego fu una presenza familiare dietro di se, lui non si voltò, capì subito chi era.
<<   Cosa devi dirmi Angie? Fai in fretta per favore sono occupato  >> 
La vampira gli si mise accanto, nessuno dei due si guardò, piuttosto guardavano la luna   <<   Ascoltami Diego, si tratta di tuo padre   >>  
Diego sorrise triste   <<  Ormai di mio padre non mi importa più nulla. Mi ha portato via l'unica ragazza che amavo.. Angie se sei venuta a dirmi di perdonale puoi anche andartene. Non lo farò mai   >>  
La vampira scosse la testa con un espressione amara sul volto   <<   No.. Tuo padre è scomparso. Ha lasciato solo questa per te   >>   gli dette una lettera per poi guardarlo negli occhi   <<  Io e Pablo abbiamo preferito non leggerla, abbiamo pensato che fossero cose tra te e tuo padre. Ti lascio solo ora, ma se nella lettera ti scrive dove si trova ti prego di venircelo a dire   >>  se ne andò lasciandolo da solo.
Diego per un momento pensò di stracciare la lettera e dire definitivamente addio a suo padre... Ma non ci riuscì. Aveva tante domande e forse in quella lettera c'erano le risposte.
Aprì la lettera e iniziò a leggere:
"Caro Diego,
Non so se hai buttato questa lettera prima di leggerla ma spero di no. So che quello che ho fatto è sbagliato ma l'ho fatto per proteggerti, dopo che tua madre se ne è andata eri distrutto e poi appena ho visto Francesca ho capito perché la amavi. Lei è come tua madre, in tutto.
Dovevo capire che il tuo era un sentimento vero e non pensare alle conseguenze. Prima di andarmene sono andato a parlare con Francesca e le ho detto che tu l'amavi veramente... Anche se con mia grande sfortuna lei non mi ha voluto ascoltare.
Perdonami figlio mio per averti abbandonato una volta da bambino, perdonami per essere tornato e averti rovinato la vita, ma soprattutto spero tu possa perdonarmi per averti abbandonato una seconda volta.
Addio, da tuo padre che ti vorrà sempre bene"
Diego strappò la lettera poi cadde in ginocchio e iniziò a dare colpi molto forti al suolo.
Era disperato, piangeva pensando che non aveva nessuno. Gli era rimasto solo Leon, solo lui. La sua amata lo odiava e suo padre da bravo vigliacco se ne era andato lasciandolo solo.
Si era vero, aveva iniziato a provare per sino odio per suo padre, ma lui era sempre l'uomo che lo aveva cresciuto e che gli aveva voluto bene. Lo odiava per quello che pensava di lui e per averlo separato da Francesca, ma gli voleva bene per essere suo padre.
Leon era l'unico su cui poteva contare adesso... Ma se anche l'amico se ne fosse andato, cosa ne sarebbe rimasto di lui?
 
 
Ma in questa lotta dura,
Guarda quanti amici che hai
E se la vita è un orchidea
Che può scaldarti il cuore
Lascia che sia tua!
 
 
Maxi stava andando da Nata, non la vedeva da quando, prima dello spettacolo, l'aveva costretta a mettersi con lui. Non voleva che andassero così le cose, desiderava renderla felice come faceva Leon con Violetta. Voleva che Nata si sentisse amata e no costretta, incatenata.
Arrivò davanti la sua camera e bussò, non voleva sembrare maleducato, sapeva di non avere una bella considerazione da parte di Nata, non intendeva peggiorare la situazione.
Nata aprì e appena lo vide i suoi occhi si velarono di paura, Maxi tentò subito di calmarla   <<  No Nata non sono qui per farti qualcosa di male, ma anzi per sistemare il nostro rapporto. So che mi odi per quello che ho fatto ma credimi che..  >> 
<<  Non dire più nulla. So come stanno le cose, l'altro giorno hai fatto capire bene  >>  lo ammonì con sguardo basso l'umana.
<<  Allora.. Dimmi cosa provi per me  >>  le ordinò il vampiro, ma sembrava di più una richiesta.
<<  Io non.. ti amo  >>    fece qualcosa passo indietro già sapendo che il vampiro si sarebbe infuriato con lei, ma invece con sua grande sorpresa.. Le sorrise.
<<   Chi lo sa forse col tempo mi amerai o forse no. Ma io posso anche aspettarti, dopotutto sono immortale cosa ho da perdere?  >>   girò sui tacchi e fece per andarsene quando fu prorpio Nata a trattenerlo.
<<  Aspetta Maxi  >>   disse in un sussurro ma il vampiro la sentì benissimo e obbedì ma non la guardò  <<  Io.. Ti ringrazio per non aver detto nulla   >>   neppure lei lo guardò, tenne gli occhi sul pavimento troppo confusa e spaventata per poter addirittura ragionare.
Lui si girò a guardarla e disse anche lui in un sussurro   <<  Ti voglio proteggere  >>  
Appena Nata alzò lo sguardo di scatto per guardarlo, lui era già sparito. Guardò più volte attorno a se ma nulla. Si chiuse di fretta in stanza e si buttò suo letto a fissare il soffitto.
"Sei una stupida Nata! Tutti quegli anni di addestramento, tutte quelle punizioni dalla mamma e per cosa?! Per finire a innamorarti del tuo peggiore nemico, della tua preda."
In quel momento riaffiorò il ricordo di sua madre, loro due non avevano un bel rapporto, soprattutto dopo che sua sorella minore Lena era sparita a causa.. Di un vampiro.
Dopo la sua misteriosa scomparsa, la madre la costrinse a diventare una cacciatrice di vampiri, ma lei era solo una bambina di dieci anni. Come poteva una creatura innocente come una bambina pensare a cose tanto macabre come la voglia di sangue e la vendetta?
Nata falliva sempre gli allenamenti per quel motivo, che motivo aveva di allenarsi per degli ideali che odiava?
Ricordò un giorno, che sua madre le diede l'ennesimo schiaffo per aver fallito il solito allenamento e le gridò in faccia   <<  Allora non ti importa nulla di tua sorella! Devi uccidere ogni vampiro che incontrerai, solo così la potrai salvare. I vampiri sono esservi spregevoli e vogliosi di sangue. Se non sprai essere più forte di loro ti uccideranno senza pietà!  >>
Ma Maxi non era così. No lui la voleva proteggere, allora come poteva ucciderlo? Come poteva fare del male a Federico che tutte le volte che si vedevano le regalava un sorriso. Perché uccidere Diego se lui la difendeva sempre da Lara? Non trovava ragioni nell'uccidere Leon che dal primo momento che si erano incontrati l'aveva solo trattata con riguardo.
In quella scuola comprese che i vampiri erano creature come gli esseri umani, se gli farai una carezza loro risponderanno con un sorriso. Non poteva odiarli e di certo non lo avrebbe fatto.. Soprattutto con Maxi.
 
 
Sarà l'istinto
O l'innocenza che hai nell'anima
A difenderti così!
 
 
Leon stava tornando alla scuola più veloce che poteva, ma anche cercando di fare vedere il meno possibile. L'odore di sangue non lo lasciava un secondo mentre i ricordi di quella sera riaffioravano lentamente.
In quel momento ricordò perché avesse colpito Lara: era stata lei a rapire Violetta e a darla in pasto a quei livello E che la avrebbero uccisa se non fosse stato per lui e Diego. In quel momento la rabbia prese il sopravvento, distrusse tutto e i livello E spaventati corsero via, ci provò pure Lara ma non riuscì a sfuggire al suo destino. Morire per mano di chi amava ma che non aveva mai ricambiato. Morte più brutta non la conosceva nessuno e non la si augurava a nessuno.
Finalmente era a pochi passi dallo studio, non poteva più vivere con quel rimorso, doveva fare ciò che andava fatto.
Aprì le porte del dormitorio sperando che non ci fosse nessuno, e come al solito la sfortuna gli remava contro.
A guardarlo preoccupati c'erano Diego e Federico, che corsero subito da lui, poi Pablo e Angie lo guardavano dalle scale, anche loro preoccupati e infine la persona per la quale era andato lì a scuola: Antonio, che lo guardava con un espressione indecifrabile sul volto.
Leon si guardò attorno  <<  Non c'è Violetta  >> 
Federico sorrise vedendo che l'amico stava abbastanza bene da chiedere della sua amata  <<  No lei è con Fran e Ludmilla al dormitorio femminile  >> 
<<   Ma amico quei livello E ti hanno conciato male, come è possibile?  >>  chiese Diego ancora più preoccupato, era molto apprensivo nei confronti di Leon, forse troppo, ma in quel momento era la cosa migliore.
<<  No Diego non sono stati i livello E... Ma Lara   >>   rispose quasi sussurrando il sangue puro.
<<  Cosa stai dicendo Leon?   >>   chiese Pablo molto sorpreso.
<<  Posso spiegare io Pablo  >>  si intromise Antonio andando lentamente verso di lui   <<  Lara ha rapito Violetta, l'amata Violetta di Leon   >>  a sentire quelle parole il sangue pure strinse i pugni   <<  Leon è andato a salvare la sua preziosa umana, ma appena lì non ha controllato i suoi sentimenti e... Ha ucciso Lara  >>   tutti i presenti guardarono Leon scioccati e sconvolti.
<<   Leon dimmi che sta mentendo, ti prego dimmelo!  >>  Diego gli andò davanti e lo scosse per le spalle, aveva gli occhi pieni di lacrime. Non voleva credere che il suo migliore amico, quasi un fratello, avesse potuto fare una cosa del genere. Per lui, Leon era un modello da seguire, da eguagliare. Non voleva crederlo.
Ma appena Leon girò la faccia, troppo triste e deluso di se stesso per guardare negli occhi l'amico, Diego ebbe la risposta e lentamente si allontanò da lui.
Finalmente Diego ebbe una risposta.. Se Leon se ne andava cosa restava di lui? Nulla...
<<  Antonio.. Voglio che rispetti il nostro patto.  >>   il sangue puro ordinò al vecchio, che comprese la sua richiesta e accettò con un cenno del capo.
Antonio si avvicinò alla parete, tolse un quadro rivelando una strana mattonella messa male, appena quest’ultimo girò la mattonella, mettendola in modo che fosse uguale alle altre, si azionò un allarme silenzioso che procurava un dolore lancinante ai vampiri più giovani. Infatti Diego e Federico caddero in  ginocchio lanciando delle grida strazianti.
Leon riuscì a controllare il dolore, ma lo stesso si tappò le orecchie per quanto il suono fosse forte, Pablo e Angie corsero da Diego e Federico tentando di aiutarli, ma fu inutile.
A quel punto si sentì Antonio gridare   <<  Sparisci Leon! Non farti più rivedere!   >> 
Il vampiro non se lo fece ripetere due volte e uscì di corsa diretto verso la foresta.. Non voleva che i cacciatori di vampiri facessero del male ai suoi amici, anche se dopo quello che era successo non ne aveva più nemmeno uno non gli importava, voleva difenderli sia da lui che dai cacciatori di vampiri... Almeno fino a che poteva.
<<  Leon ti prego non andare!   >>   gridò Federico cercando di fermalo ma era troppo tardi.
In quel momento Diego si alzò e con tutte le sue forse gridò   <<   Leon!   >>  il grido si sentì anche fino al dormitorio femminile...
 
 
E' un occasione da non perdere
Non c'è più tempo devi crescere!
 
 
Violetta appena tornata aveva uno stranissimo dolore alla pancia, Fran e Ludmilla le provarono tutte, le diedero medicinali, aspirine, provarono per sino con un rimedio fatto in caso. Ma nulla. Anzi al dolore si aggiunse anche la nausea. A quel punto Fran andò in infermeria e prese un test di gravidanza.
Ludmilla sperava fosse positivo il risultato, mentre Fran era completamente contro.
<<  Ma dai Fran ci pensi? Diventeremmo zie!  >>  disse per la centesima volta la bionda saltellando su se stessa, se si trattava di bambini diventava lei la prima bambina.
<<  Si certo, zie di un mostro! E non solo saremo pure imparentate con un mostro, il peggiore di tutti!   >>   ribatté la mora, dopo quello che era successo con Diego il suo odio per i vampiri era aumentato a dismisura. Non si poteva nemmeno fare il nome di un vampiro che Francesca dava fuor di matto.
<<   Non dire queste cattiverie, poi se Vilu fosse davvero incinta cosa le dirai? "Non avvicinarti porti in grembo un piccolo mostro!"   >>  
<<  No Ludmilla non dire sciocchezze. Spero solo che lei sappia quello che sta facendo   >>  
In quel momento uscì Vilu, non disse nulla, si andò a sedere sul letto.
<<  Allora Vilu?  >>   chiese Francesca psicologicamente pronta alla risposta, o almeno sperava.
La bruna stava per risponde quando da fuori si sentì l'urlo di Diego che chiamava Leon.
Violetta si alzò dal letto di corsa per poi affacciarsi alla finestra, video Leon correre velocissimo.
<<  Ma cosa sta succedendo?  >>  chiese Ludmilla molto confusa.
Le tre uscirono dalla stanza per andare di corsa dai due vampiri, che si stavano ancora riprendendo dal forte suono.
Violetta andò davanti ai due  <<   Dove è andato Leon? Cosa è successo?  >>   chiese preoccupata come mai.
<<   Leon ha fatto una scelta, una scelta molto molto molto sbagliata   >>  spiegò Fede mentre guardava negli occhi Violetta.
<<   Di cosa parli Fede?  >> 
<<  Violetta.. Leon ha ucciso Lara, perché era stata lei a rapirti con l'intenzione di ucciderti. Ma Leon non poteva accettarlo e allora ha chiesto a me di mandare dei cacciatori di vampiri ad ucciderlo  >>  raccontò Antonio mentre si dirigeva verso la porta senza nemmeno guardare Violetta.
<<  Cosa?! Antonio li deve fermare!  >>  lo supplicò l'umana che lo fissava con le iridi nocciola.
<<   Mi dispiace, ma da adesso non ho più potere di decisione. Leon dovrà cavarsela con le sue forze.. Sempre se vorrà vivere   >>  
<<   Antonio per favore dovete aiutarlo!  >>  strillò Violetta in preda alla disperazione.
<<   Vilu calmati  >>  la bionda le mise una mano sulla spalla per cercare di farla calmare, ma la bruna la scansò malamente e continuò a gridare.
<<  No che non mi calmo! Non è giusto questo! Perché proprio ora che si sta realizzando il sogno mio e di Leon dobbiamo separarci?!  >> 
Federico la guardava confuso  <<  Violetta di cosa parli?   >> 
<<  Io sono incinta di Leon!  >> 
 
 
Dimostrare anche a lei,
Il vero coraggio che hai!
Per non tradire a meno
La vostra felicità!
 
 
Leon era ormai nella foresta doveva aveva iniziato a nevicare, in quella tempesta gli venivano in mente tanti ricordi. Uno dei tanti era con suo padre, avevano un bellissimo rapporto... Ma poi suo zio Felipe ha dovuto rovinare tutto, non gli bastava avere una bellissima donna come Angie e un figlio come Tomas. No, lui voleva il potere di suo fratello.
Leon si sedette a terra, si strine le gambe al petto e fra di essere mise la testa. Aspettava il fatidico momento.  Sentì dei passi arrivare e una voce rozza e carica di odio si sentiva   <<   Guardate! Ecco lo schifoso vampiro!  >> 
Il vampiro non li guardò, ma sentì benissimo che erano cinque e che si erano messi attorno a lui in cerchio. Si sentì talmente piccolo mentre sentiva i loro sguardi di odio e disgusto su di lui.
Sentì poi un secondo uomo dire con aria di superiorità   <<  Sarebbe questa la nostra preda?! Ci credo che ci hanno chiamato, non sa nemmeno difendersi  >>  tirò un forte calcio a Leon nello stomaco che lo fece cadere a terra e sputare sangue, ma non rispose, stette fermo.
<<   Uccidere questo schifoso succhia sangue sarà facile come bere un bicchier d'acqua  >>  disse ancora un terzo uomo prendendo Leon per il colletto della maglietta, ma il vampiro non lo guardò negli occhi preferì tenere o sguardo basso.
<<  Cosa c'è disgustoso essere, non sai nemmeno parlare?  >>  lo prese in giro un quarto uomo e tutti gli altri risero di Leon, ma questo non sembrò abbastanza   <<  Rispondi stupido!  >>   gli diede un pugno tanto forte da fallo cadere di nuovo a terra e fargli vedere sangue dal labbro.
<<   Basta ora! Facciamo il nostro dovere e andiamocene!  >>  disse l'ultimo uomo puntando contro Leon una pistola anti-vampiro.
Il vampiro chiuse gli occhi attendendo il colpo, che a quanto pare non sembrò arrivare. A un certo punto Leon sentì dei gemiti di dolore e appena riaprì gli occhi vide Diego e Federico che gli tendevano entrambi una mano.
<<   Non ti sbarazzerai così di noi  >>  scherzò Federico con un sorriso di chi la sapeva lunga.
<<  Sei peggio di un bambino! Ma è mai possibile che non possiamo lasciarti da solo un secondo?  >>  lo rimproverò Diego, anche se non stava scherzando fece lo stesso sorridere Leon, che afferrò le loro mani e li strinse forte mentre aveva le lacrime agli occhi.
I due lo strinsero forte a loro, Federico tentava di trattenere le lacrime mentre Diego se ne infischiava e piangeva felice di rivedere il suo amico.
Per un secondo ai tre parve di tornare bambini, fu come un déjà vu. Loro tre da piccoli che correvano e ridevano felici, fino a che Leon cadeva a terra, troppo piccolo per fare caso al terreno, allora Federico e Diego tornavano indietro aiutandolo ad alzarsi e poi tutti e tre ridevano. Erano passati tanti anni ma si volevano sempre bene. Ormai la loro era più che amicizia, erano fratelli.
 
 
Il tuo destino!
Sarà la forza che hanno i deboli, vedrai!
A risvegliarti
E a farti vincere.
Basta crederci, così!
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.
 
 
Nota autore: Salve a tutti, lo so che è da un secolo che non aggiorno questa storia ma almeno ci sono molti colpi di scena in questo capitolo e molte domande alla fine. Cosa dirà Antonio sulla gravidanza di Violetta? Leon vorrà il bambino? Cosa succederà ai Naxi? E Gregorio tornerà da Diego? Recensite.
P.S. Questò è il link del trailer di questa storia, passate a dare un occhiata ;) 
Trailer: 

https://www.youtube.com/watch?v=CPMD-74SQjY
 
  
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