CAP.1: L'infanzia
Di che colore è la perfezione? Bianca come la purezza o gialla come il sole?
Una bambina dai lunghi e lisci capelli biondi, che profumavano di fragole, quelle rosse e succose, bellissime da osservare e deliziose da mangiare, correva nel giardino di casa sua. Odiava stare fuori, sopratutto se non c'erano i suoi amici, ma suo padre aveva un colloquio di lavoro e sua madre stava parlando con delle sue amiche.
Era in cui momenti che detestava essere figlia unica.
"Amber, vieni a salutare i signori!"- aveva urlato sua madre dalla cucina.
Sua madre era ancora una bella donna dopotutto e non per altro riceveva molte avanché da molti uomini.
Quel giorno portava una vestito lungo giallo con sopra il grembiule bianco con diversi, piccoli e colorati fiorellini. Portava dei tacchi neri, non troppo alti e i capelli biondi tenuti in un elegante chignon.
O rosso come il fuoco? Oppure rosa come le unghie smaltate di Amber?
La bambina raggiunse velocemente la porta e salutò gli uomini, che come ricompensa le scompigliarono i capelli.
Lei continuava a sorridere anche se subito dopo che se ne erano andati se li rimise a posto.
Una macchina rossa passa davanti alla finestra e lei corre per vederla. Lì in tutta la sua bellezza.
"Tesoro, non volevi che ti mettessi lo smalto rosa? Quello che ti piace tanto?"- domanda la madre aspettando una risposta positiva.
Amber sapeva che qualunque era il colore della perfezione a lei non s'addiceva affatto.

CAP.2: L'adolescenza
Niente di più falso della sua famiglia, di lei.
La sua vita era perfetta, la sua famiglia era perfetta. Ma solo esteriormente.
I suoi genitori stavano divorziando, suo padre la tradiva una sera sì e l'altra pure e lei stava piano piano cadendo a pezzi.
Non riusciva a reggersi in piedi, era stanca. Tra la sua famiglia, la scuola e quei maledetti misteri non riusciva più a connettere niente.
Era talmente falsa che ogni tanto si chiedeva se dovesse lasciare tutto e iniziare a fare l'attrice, tanto a recitare era brava.
Avrebbe dovuto amare Mick, ma ci era solo affezionata, eppure suo padre era così fiero di lei.
Niente di più falso di lei stessa.
Non poteva nemmeno osservare la sua migliore amica, quando era con Fabian, perché era palese che sentivano una forte attrazione.
E quindi Amber fingeva di essere felice con Mick, di non star morendo dentro e di non aver bisogno d'aiuto.
La falsità dentro Amber Millington si ereggeva ogni giorno più forte.

CAP.3: La fine
Amber Millington si era rivelata il mostro che era.
Era giunto il giorno in qui Amber Millingnton aveva smesso di soffrire e di recitare, lasciandosi tutto alle spelle.
E quando i genitori l'avevano scoperto erano rimasti paralizzati, la loro bambina, la loro piccola e dolce bambina che avevano accudito con amore si era rivelato un mostro.
Nina e gli altri di casa Anubis erano andati al funerale, ma Nina era rimasta là, sotto la pioggia, di fianco alla tomba di Amber, a osservare l'immagine sorridente.
No, quella non era la vera Amber, la vera Amber era a pezzi, ma con un sorriso sul volto, recitava una parte scritta, senza poter cambiare copione, quindi Amber Millington non era la ragazza che sorrideva nella foto.
Quando Amber si buttò giò dalla finestra sorrise a se stessa, in un modo che non aveva mai fatto.
La bestia era morta, aveva vinto lei.