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Autore: Cyber Witch    31/07/2015    3 recensioni
" Non giudicare mai un libro dalla copertina "
Frase trita e ritrita, nevvero?
Forse oggigiorno ha anche perso significato. Viene usata senza pudore, senza pensare che quella è la dura verità e che spesso, ma che dico... sempre le apparenze ingannano.
Ci sono Pokémon che sembrano quello che non sono, che pensano quello che nessuno ha mai pensato prima d'ora.
Ci sono persone - quelle come me - che hanno il coraggio di narrare le storie che non devono essere narrate.
Come quelle dei Pokémon assassini.
Genere: Dark, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Cleptomane d'argento



 

Quella nottata i due gemelli della famiglia in cui ospitava avevano deciso di fare un’avventura nel bosco poco lontano dalla città. Faceva sempre freddo, soprattutto di notte, quando il semplice riflesso del sole sulla Luna non riusciva a riscaldare.
In fondo, il riflesso di una cosa, non è la cosa stessa.
I due gemelli avevano quattordici anni, non erano gli umani più gentili che aveva incontrato e per questo mal sopportava l’ambiente famigliare nel quale era costretto.
Eppure, in un modo o nell’altro, erano riusciti a convincerlo, dicendo che siccome aveva lui le chiavi della casa, se i due se ne fossero andati senza che lui li seguisse, sarebbe stata colpa sua.
Klefki, allora, aveva pensato che poteva semplicemente tornare sullo scaffale, troppo in alto affinché i due potessero raggiungerlo, e non dare le chiavi a nessuno. Ed era intenzionato a farlo, fino a quando uno dei due non gli fece una proposta davvero molto allettante.
“Ti compreremo delle chiavi, tutte quelle che vuoi” aveva detto, sussurrando, il gemello che tentava di prenderlo.
A Klefki piacevano le chiavi, era inutile dirlo. Tintinnavano, erano luccicanti e portavano allegria. Allora aveva ceduto. Non poteva resistere, non alle chiavi.
Ognuno aveva la propria debolezza, la sua poteva essere particolare, ma non era nemmeno tanto strana considerando la sua natura.
Klefki era nato per quello: tenere con sé le chiavi, proteggerle da chi volesse rubarle. Ma se lui stesso, colui che doveva proteggere l’oggetto, era anche colui che voleva rubarlo, cosa sarebbe potuto succedere?
Preso da queste riflessioni, il Pokémon non si rese conto che i due gemelli l’avevano praticamente raggiunto e stavano tentando di acchiappare la chiave della porta.
“Dai, te ne porteremo tante altre!” aveva insistito uno di loro.
Klefki, troppo allettato dall’idea di avere con sé un’altra chiave, era sceso dallo scaffale troppo in alto e aveva dato la chiave ai due ragazzi, ricevendola subito indietro.
Li aveva seguiti fino nella foresta, nonostante il freddo i due sembravano stare bene. Seguivano quella strana melodia, che li aveva attirati. Era concentrato sulla chiave nuova che avrebbe ricevuto per rendersi conto di ciò che stava succedendo.
Tutto era accaduto talmente in fretta che non se ne era nemmeno reso conto. I due ragazzini sgozzati, appesi a due rami fuoriusciti da chissà dove.
Vide quei tre Pokémon dagli occhi stralunati avvicinarsi, seguiti da una Florges molto bella. Si nascose dietro di lei, sperando che i tre non gli volessero fare del male.
Anche se viveva al sicuro, in città, aveva comunque sentito delle voci che parlavano degli assassini nel bosco.
Florges toccò con le sue mani di foglia il sangue dei due ragazzini, mentre lui tentava in tutti i modi di nascondersi.
Si mosse troppo in fretta e le sue chiavi tintinnarono. Fu un lampo.
I fiocchi di Sylveon raggiunsero i due gemelli e, con una forza impensabile per un Pokémon del genere, li aprirono in metà.
Gli schizzi di sangue raggiunsero la chioma candida del Pokémon Giardino, macchiandola in più punti. La vide deglutire, osservandolo dall’alto.
Spritzee, fluttuando verso i due cadaveri lacerati, sembrò dispiacersi un po’. Si lamentò con Sylveon del fatto che la loro gabbia toracica fosse praticamente inutilizzabile.
Klefki non capiva a cosa si riferisse, ma affondò ancora di più contro il corpo morbido e delicato di Florges.
Il terzo Pokémon raggiunse i due ragazzini, stesi inermi per terra, inclinò la testa e delicatamente, con un sorriso di superiorità sul volto, infilò le dita artigliate dentro le cavità oculari.
Il Pokémon Portachiavi emise un sibilo, spaventato, ma al contempo attirato, dalla scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi.
Clefairy sembrava totalmente assorta nel suo piccolo mondo fatto di retine e pupille, mentre coi suoi occhi cerchiati di nero osservava quelli castani dei due gemelli, nelle sue zampe.
Sylveon e Spritzee, intanto, cercavano un modo per trascinare i due ragazzini lontano dal percorso, e Klefki e Florges li osservavano stupiti.
Compievano il loro lavoro come se l’incontro con i due non fosse mai successo. Sylveon si fermò e ringhiò contro Florges, come in una richiesta molto sgarbata di aiuto. Florges si riscosse dal torpore e con un semplice movimento di mani  fece spostare alcuni rami che presero i due ragazzini per le gambe e li appesero a testa in giù.
Spritzee svolacchiò fino alla pancia scoperta di uno dei due e pizzicò la pelle delicata, ferendola e facendola sanguinare. Il liquido cadde, raggiungendo la terra.
Il Pokémon osservò Sylveon, sorridendo graziosamente. In fondo, non avevano ancora visto cosa succedeva se qualcuno non aveva più sangue in corpo.
Klefki, guardando i due gemelli he una volta facevano parte della sua famiglia appesi così, senza vita, sentì una strana soddisfazione entrare nel suo corpo. Avevano due crateri al posto degli occhi, la bocca era aperta e il collo minacciava di rompersi per la posizione innaturale nella quale era costretto, ma Klefki era affascinato.
Certo, non avrebbe trovato una chiave come ricompensa, ma quella soddisfazione malata, forse, era molto meglio.
Le sue chiavi tintinnarono.
Poteva portarli al villaggio e avere altre soddisfazioni.
 




 




 


.:.Cyber-spazio.:.

attenzione: 
i fatti qua raccontati potrebbero differire dalla realtà.

Mi dico: Aw, ho ancora un po' di tempo prima di venerdì sera, rifinisco il capitolo dopo!
*un drago**no, un velociraptor**anzi, meglio un ninja assassino**ecco sì*
*un ninja assassino irrompe nella mia casa e mi proibisce di rivedere il capitolo e quindi rimane un po' troppo corto e scrauso*

E poi niente, mia mamma è tornata col sushi e quindi il ninja assassino si è fermato gentilmente a mangiare da noi, ma essenzialmente è per quello che non sono riuscita a rifinirlo. Sì, quello.

*va a piangere sulle foto di Xiumin*

Un inchino,
Cyber.
  
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