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Autore: serClizia    01/08/2015    4 recensioni
Cap 1: Quella notte, nella camera d'hotel con un letto solo.
Cap 2: Sorprese nelle tazzine di caffè
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Hardy, Ellie Miller
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non metto i prompt per non spoilerare, ma sì, come avrete capito è sempre presa da un Drabble Event.
WARNING: sono imparanoiatissima che siano OOC. Fatemi pure sapere che ne pensate.


“Miller…”
Ellie sospira, ancora non crede che Alec continui a chiamarla così dopo che sono andati a vivere insieme. Si sistema Freddie sul fianco.
“Cosa.”
“Il caffè…”
Ellie torna sui suoi passi, si sporge oltre lo stipite per guardare Alec seduto in cucina che fissa intensamente la sua tazzina. “Cosa! Se non ti piace, te lo rifai da solo.”
Alec alza lo sguardo, sembra un cucciolo spaventato – Ellie non capisce cosa diavolo gli prende – e le allunga la tazzina.
È quando ci guarda dentro che capisce. Perché nel caffè che gli ha appena dato non c’è il cucchiaino con cui pensava di aver girato lo zucchero – un cucchiaino e mezzo, è così che lo prende – ma c’è il familiare stick del test di gravidanza. Bianco e blu. Con un più sopra, che vuol dire positivo, e vuol dire anche che ha buttato il cucchiaino nell’immondizia sotto al lavandino.
“Ah,” dice semplicemente prima di volatilizzarsi di nuovo. “Buttalo nel cestino. C’è altro caffè nella macchinetta se vuoi. A stasera!”
Alec non risponde, ed Ellie arriva sana e salva fino alla porta, alla macchina, e al lavoro.

Quanto torna a casa, non si aspetta niente di che.
A dire il vero si è già scordata tutto, come ha voluto da mettere da parte ogni cosa legata a quello stramaledetto stick.
Alec è seduto sul divano, la trattiene quando si china a posargli un bacio sulle labbra – una di quelle abitudini di coppia che prendi dopo un po’, una di quelle che mai avrebbe pensato di prendere con uno come il detective Alec Hardy.
“Penso che ne dovremmo parlare.”
“Di cosa?”
Freddie le pesa in braccio, il tragitto sportello della macchina-portone comincia ad essere faticoso.
Alec la fulmina con lo sguardo. “Non essere ridicola, lo sai di cosa.”
In un botto le torna la memoria, lo scambio cucchiaino-stick della malora. Si maledice.
“Fammi mettere Freddie a letto.”
Alec finalmente le lascia il polso con un cenno di assenso.
Quando torna al piano di sotto (di una casa che assomiglia quasi alla sua ultima dimora, quella che condivideva con un pazzo psicopatico pedofilo mentre adesso è incinta del figlio del Detective locale. Buffa la vita, no?), Alec la sta ancora aspettando, le mani giunte tra le ginocchia.
Ellie stropiccia un po’ la tracolla della borsa.
Come si incomincia una conversazione che non vuoi incominciare?
Molla tutto sulla poltrona e gli siede di fianco.
“È positivo.”
Una cosa che si può dire di Alec – e una delle cose che apprezza – è che va dritto al punto, conciso.
“Già.”
“È il primo?”
“Sì.”
Alec sospira, si gratta la testa. “Allora potrebbe non voler dire niente.”
“Potrebbe.”
La realtà è che Ellie è stata incinta due volte, e sa benissimo come ci si sente. Sa i cosiddetti sintomi, per questo ha fatto il test. Ma era già piuttosto sicura del risultato prima che apparisse quella maledetta crocetta blu. Non bastava essere un caso umano per la cittadina, doveva anche rimanere incinta da vecchia. Con un figlio adolescente, l’altro ancora così piccolo…
“Vuoi sposarmi?”
Ellie si gira velocemente a guardarlo, non si aspettava di dover abbandonare la contemplazione del tappeto per questo.
“Cosa?!”
“Vuoi sposarmi?”
“No!”
Alec increspa le labbra. “No? Così?”
Ellie scatta in piedi. “No! E non voglio che mi sposi per… per questo!”
Dio, non riesce a credere all’assurdità della situazione. Sarà la ex di un assassino, ma non verrà sposata per pena, perché è rimasta incinta. Non ha mica 15 anni, maledizione!
Alec la segue, alzandosi dal divano, le ginocchia che gli scricchiolano. “Per cosa pensi che te l’abbia chiesto? Per divertimento?”
È arrabbiato, Ellie lo sa. E vede anche che si sta trattenendo, cosa che non ha mai fatto prima. Bene, hanno appena iniziato e già cambia atteggiamento solo perché è incinta. Come se fosse fragile!
“Non me ne frega un cazzo del perché, se è no è no!”
“Gesù ti odio a volte,” Alec butta lì a occhi chiusi. Ellie dovrebbe sentirsi offesa, in realtà la sua versione scontrosa è quella che le è più familiare, e quella di cui si è innamorata, quindi…
“Beh, il sentimento è reciproco.”
Fa un bel sospiro, il detective citato per aver risolto sia i casi di Broadchurch che di Sandbrook, improvvisamente il più popolare d’Inghilterra, e le prende le mani. “Non lo sto chiedendo per quello che pensi, non è il ’52.”
“Bene, mi fa piacere che abbiamo risolto questa questione.”
Alec le da’ una stretta ai polsi, come un surrogato del solito ‘sta’ zitta’.
“E non volevo litigare perché…”, deglutisce. “Te lo sto chiedendo sul serio.”
“Ellie…” Il bastardo ha la sfacciataggine di piegarsi su un ginocchio. “Vuoi sposarmi?”
Ellie usa il gomito per scacciare una lacrima ribelle che le scende per la guancia, ma non abbandona l’espressione accigliata.
“Sì, idiota.”


Note finali:
il titolo è chiaramente un riferimento alla nuova vita che condividono insieme, come all'altra vita che Ellie porta in grembo. Sono o non sono una volpe, a scegliere i titoli?
  
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