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Autore: _skyland    01/08/2015    1 recensioni
"Ci vedi un po' come Romeo e Giulietta?" le chiese Malfoy quella sera.
...
"Conosci Romeo e Giulietta?" gli chiese lei incredula.
...
"Saresti la Giulietta perfetta, sai?" continuò poi regalandole uno dei suoi rari sorrisi.
"Io non ti ci vedo come Romeo. Sì, sei impulsivo e immaturo, ma immaginarti come lui, innamorato dell'amore, mi viene da ridere solo a pensarci" mormorò Hermione sovrappensiero.
Salve mondo di Efp eccomi con la mia prima fanfic (la prima che voglio davvero terminare, ho già qualche capitolo pronto).
Vi avverto che sarà abbastanza lunga insomma, far finire Draco e Hermione insieme richiede un po' di tempo perciò non aspettatevi tanto amore fin da subito, dopotutto si sono odiati per anni.
Detto questo buona lettura spero vi piaccia ^-^
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Il tempo passava, Ottobre passò senza troppe complicazioni lasciando posto a Novembre, i primi fiocchi di neve iniziavano a cadere sporadicamente mentre Malfoy diventava sempre più insopportabile e Hermione stava raggiungendo il limite.
Il ragazzo era diventato più odioso del solito. Aveva iniziato a nasconderle le ricerche, le piume e le pergamene, trovava ogni momento libero per prenderla in giro e non riusciva mai a leggere in santa pace perchè lui aveva iniziato ad incantare i libri nelle sue mani e farli volare in giro per la biblioteca. Un bambino di cinque anni sarebbe stato più maturo.
Hermione stava per avere un esaurimento nervoso.
L'unico momento in cui riusciva a studiare in pace era nella sala comune dei Grifondoro e quel giorno nemmeno lì ci riusciva per via del continuo parlottare dei suoi compagni.
Da quel che aveva capito, Grifondoro aveva vinto la prima partita di Quiddich dell'anno contro Serpeverde, grazie alle parate di Ron, la Sala Comune era in subbuglio. Hermione si sarebbe voluta congratulare con lui per la vittoria, ma quando se lo trovò davanti lui era avvinghiato a Lavanda Brown in un bacio appassionato, di Harry non c'era traccia e il cuore di Hermione era a pezzi. Si voltò trattenendo le lacrime e corse fuori dalla sala comune.
Arrivò in una scalinata deserta, sembrava non ci fosse passato nessuno da un bel po', il pavimento rimaneva anche un po' polveroso e perciò si sedette nel primo gradino iniziando a piangere.
Trasfigurò delle pergamene in piccoli uccelli e restò per un po' in compagnia dei volatili, cercando di calmarsi.
Sapeva di amare Ron da un po', il sentimento non era nato subito ma con gli anni era sbocciato consolidandosi sempre di più.
In un certo senso era banale, una di quelle storie d'amore che nascono da bambini e, quando si è più grandi per capire il sentimento, ormai si è troppo amici per rischiare di rovinare tutto.
"Granger" una voce strascicata la chiamò.
Non aveva proprio voglia di sopportare Malfoy in quel momento, avrebbe potuto fare cose di cui si sarebbe pentita e poi, andare a chiedere scusa a lui non se ne sarebbe proprio parlato.
"Vattene, Malfoy" mormorò asciugandosi le lacrime.
"Piangi?" domandò il ragazzo divertito mentre scendeva le scale fino ad arrivare al primo gradino.
Si sedette un poco distante da lei.
"Non sono affari tuoi, Malfoy! Se sei venuto qui a prenderti gioco di me puoi anche tornare indietro perchè potrei schiantarti" lo avvisò senza guardarlo in faccia.
Non voleva vedere il ghigno divertito che sicuramente aveva il ragazzo, l'avrebbe solo fatta irritare di più.
Il Serpeverde, invece, non la prese ancora in giro. Si limitò a stare zitto e fissare il vuoto con lei.
Hermione sbuffò. "Ti sei mai innamorato?" gli chiese senza apparente motivo.
Non aveva senso parlare con Malfoy dei suoi problemi, ma la domanda le era uscita spontanea prima che potesse fermarla.
Prima che il ragazzo potesse risponderla, da dietro l'angolo arrivarono Ron con Lavanda.
Le lacrime iniziarono a sgorgare di nuovo e la voce squillante di Lavanda riempì il corridoio, facendo irritare la ragazza.
"Ops-ridacchiò- questo posto è gia occupato, vieni Ron-Ron" e si dileguò dietro l'angolo.
"Her...mione" balbettò Ron passando lo sguardo dall'amica a Malfoy, da Malfoy all'amica e poi... "Oppugno!" esclamò la ragazza.
I volatili iniziarono a ruotare sulla testa di Hermione per poi andare in picchiata verso Ron che per fortuna fu abbastanza pronto per ripararsi la faccia con le braccia.
"Tu sei pazza!" esclamò scappando nella direzione che aveva preso poco prima Lavanda.
Hermione tornò a sedersi.
"Weasley?" chiese schifato Draco Malfoy.
"È mio amico" rispose lei asciugandosi di nuovo le lacrime.
"È un cretino!" esclamò Malfoy incapace di capire come qualcuno potesse davvero interessarsi al Rosso. Era qualcosa di impensabile!
"Non.insultare i miei amici!" esclamò la ragazza puntandogli la bacchetta contro.
"Hey cercavo solo di capire, stavolta giuro che non volevo insultare" si difese il ragazzo alzando le mani in segno di resa.
Hermione abbassò la bacchetta e mormorò "Lui...lo so anch'io che è un cretino immaturo ma io lo amo e..."
"Non è una giustificazione questa. Puoi amarlo quanto vuoi ma tu sei intelligente, le persone intelligenti non piangono per i cretini"
Hermione spalancò la bocca. Non sapeva se indignarsi perchè aveva di nuovo chiamato Ron 'cretino' o sorprendersi per il velato complimento appena ricevuto.
"M...mi hai appena fatto un complimento?" domandò incredula strabuzzando gli occhi.
Malfoy si strinse nelle spalle.
"Lo sanno tutti che sei intelligente" si giustificò evitando il suo sguardo.
La ragazza sorrise. "Grazie" mormorò.
"Per cosa?"
"Non eri obbligato, potevi semplicemente insultarmi come sempre o prendermi in giro invece, mi hai tirata su di morale" spiegò lei facendo un mezzo sorriso.
"Non mi piace vedere le ragazze piangere, mia madre piange spesso in questo periodo e non la trovo una cosa bella" si giustificò ancora lui.
Hermione senza pensarci troppo si avvicinò e gli diede un lieve bacio sulla guancia per poi spostarsi velocemente capendo quello che aveva appena fatto. Era stato un impulso, un modo per ringraziarlo e per fargli capire che aveva davvero apprezzato il suo gesto, dimenticandosi di chi avesse davanti.
"Io...per Merlino scusa io...grazie ancora" balbettò alzandosi di fronte ad un Draco Malfoy pietrificato dallo stupore.
Corse su per le scale fuggendo in sala comune evitando tutti e filando dritta a letto.
"Dannazione!" esclamò Malfoy, rimasto solo in quelle scale deserte.
Le guance si erano tinte di un piacevole rosa confetto.

  
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