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Autore: Shainareth    26/01/2009    3 recensioni
[Mai HiME - anime] Natsuki strinse il piccolo post-it giallo nel palmo della mano. I suoi occhi verdi si fissarono sul moto ondoso del mare, lì dove diversi anni prima aveva rischiato di perdere la vita insieme a sua madre e al fedele Duran.
A scanso di equivoci, la presente NON è una YuuichixNatsuki. Anzi, se vi piace può essere considerata come un sequel di Pioggia, sebbene non sia strettamente legata ad essa, e prende spunto dall'epilogo del Natsuki's Prelude.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Bivio'
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CAPITOLO SESTO





Subito dopo pranzo, Natsuki si mise in cerca di Nao. La trovò a rifarsi la manicure seduta sotto al piccolo porticato dove spesso dormiva Mikoto, ma di quest’ultima non vi era traccia. Sentendola arrivare, la rossa alzò lo sguardo e sul suo viso si dipinse un’espressione indispettita. Kuga si fermò a pochi passi da lei. Si fissarono per diversi istanti in assoluto silenzio, l’una passandosi distrattamente la limetta su di un’unghia, l’altra aprendo e chiudendo uno dei pugni attorno all’orlo della gonna grigia dell’uniforme.

   La prima a stancarsi di quel muto gioco tra donne testarde fu la minore. Sbuffò, seccata, e mise i palmi all’indietro per poggiarvi il peso del corpo. «Sentiamo, cosa vuoi?»

   «Mi chiedevo se non fosse possibile, per una volta, affrontare un discorso pacifico» rispose Natsuki, con voce roca.

   «Noi due da sole?» Lei annuì, e sulle labbra di Nao si dipinse un sorriso vezzoso. «Potrebbe essere interessante» concesse la studentessa delle medie, accavallando le gambe.

   L’altra allora si avvicinò per poggiarsi da una colonna, rimanendo però in piedi, le braccia intrecciate sotto ai seni. «Nao, so che ormai ti sei fatta una tua idea su Shizuru, però non pensi che dovresti provare a metterti nei suoi panni?»

   Quella la guardò come se avesse degli escrementi appiccicati in faccia. «Allora è vero che sei matta anche tu» concluse, riprendendo a rimirarsi le mani. «Non ho la minima intenzione di identificarmi con un elemento del genere, perché io un minimo di senso dell’onore ce l’ho.»

   Alla mora venne da ridere. «Il bue che dice cornuto all’asino…»

   Di nuovo Nao le scoccò un’occhiata truce. «Ehi» iniziò, piccata. «Io non ho motivo di nascondere quello che sono realmente.»

   «Non eri forse tu quella che se ne andava in giro a rapinare la gente?»

   «Quei bastardi non erano che degli schifosissimi…»

   «Sì, lo so» la interruppe Natsuki, tornando seria. «Capisco il perché lo facevi, e nemmeno mi sento di rimproverarti più di quanto non feci a suo tempo. Ma ciò non toglie che anche tu ti sei divertita a portare una maschera con gli altri, e a volte lo fai ancora.»

   «Non certo con le persone a cui tengo» ribatté la più giovane.

   L’altra sorrise di nuovo. «Questo significa che tieni anche a me, visto che sono una dei fortunati a conoscere la vera te stessa.»

   «Sta’ zitta» scattò stizzita Nao, decidendo che il colore perlaceo del suo nuovo smalto fosse molto più interessante da osservare.

   Anche la ragazza dai capelli lunghi volse gli occhi altrove, come fosse persa fra i propri pensieri. «Era spaventata.»

   «Lo eravamo tutte, all’epoca» fu corretta all’istante. «Però non mi pare che tu l'avessi minacciata di qualcosa. Era soltanto con me che doveva prendersela, come poi ha fatto, non contro colei che diceva di voler proteggere a tutti i costi.»

   «Nao...»

   «Fare quello che ha fatto lei è forse la cosa più vergognosa che possa esistere.»

   «Per favore...»

   «Il suo è stato un modo davvero schifoso di dimostrarti quanto in realtà fosse egoista, oltre che ipocrita.»

   Tacquero. Natsuki si rendeva conto che Nao aveva ragione, ma come poteva ammettere apertamente la verità? Doveva troppo a Shizuru per voltarle le spalle. Sia Mai che Tate si erano mostrati molto più comprensivi, l’avevano aiutata a riflettere, al punto che adesso le pareva, in parte, di aver ritrovato una certa calma interiore.

   «Cosa dovrei fare, secondo te?»

   «Perché me lo domandi?» rispose la rossa, ammorbidendo il tono. «Tanto hai già deciso.»

   La sua senpai stette a rifletterci un attimo su, poi mormorò: «Non voglio costringermi a fare qualcosa che non sento.» Subito le pupille di Nao scattarono nella sua direzione, stupite e, in qualche modo, rasserenate. «Per questo ho deciso di prendermi il tempo che mi serve per decidere.»

   «Mh» mugugnò Yuuki, tornando a dissimulare interesse. «Se hai bisogno, il confessionale della chiesa è a tua disposizione» celiò, mentre la sua voce si faceva di nuovo allegra.

   «Di certo non verrei a chiedere di te» rimbeccò Natsuki, guardandola di sbieco.

   «Allora, trovati un uomo e sfogati con lui.»

   «Se fosse questo, il problema, lo avrei già risolto.»

   «Ti assicuro che sei sessualmente frustrata.»

   «Chiudi il becco, idiota!» sbottò, imbarazzata, perdendo l’apparente postura da fanciulla posata ed elegante. «Una che se ne va in giro vestita da suora non dovrebbe parlare in questo modo!»

   «E perché no?» fece spallucce Nao, sempre più divertita. «Dopotutto, Sister Yukariko andò in confusione proprio per questa ragione: si sentiva inutile per la risoluzione dei problemi delle sue pecorelle.» Voltò la fronte verso la mora e aggiunse, in un miagolio: «Dovresti trovarlo anche tu un bel lupo affamato. E che sia di carne, questa volta, e non di metallo.»

   Finiva sempre così con lei, si ritrovò a pensare Natsuki, mentre si avventava contro la compagna di scuola per iniziare l’ennesima rissa. Di solito c’era sempre qualcuno pronto a mettere pace tra loro, ma questa volta non era necessario: sapevano che mai più avrebbero corso il rischio di rovinare quell’amicizia. Fuori dalle righe, senza dubbio, ma ugualmente preziosa. Nao era in grado di dire in faccia alla gente scomode verità che altri non avrebbero mai osato pronunciare, e battibeccare con lei era la soluzione ideale per smorzare il nervosismo accumulato durante una giornata andata particolarmente storta.

   In più, Nao aveva un passato simile al suo: era stata da sola per molto, troppo tempo.

   Quando furono stanche di mordersi e di tirarsi i capelli, condendo quei momenti non propriamente idilliaci con gli insulti più ricercati, le due ragazze collassarono in terra, l’una sull’altra, in cerca di fiato.

   «Sei una bruta, mi hai rotto un’unghia!»

   Natsuki si sentì troppo sfiancata per tirarle uno scappellotto. «Scusa se la pelle del mio viso, sanguinando, ha profanato il tuo corpo.»

   L’altra rise. «Credi sia il caso di tornare in classe?» domandò, sentendo in lontananza la campana della scuola che richiamava gli studenti per l’inizio delle lezioni.

   «Conciate in questo modo? Mi hai persino strappato una manica, accidenti a te.»

   «È la mia vendetta per lo schiaffo di ieri.»

   «Quello me lo avevi già restituito!»

   «Ah, sì?» si finse smemorata, indispettendo ulteriormente la maggiore. Questa allora le scostò senza tanti complimenti il capo che le premeva sullo stomaco e si rialzò a sedere, facendole quasi battere la nuca contro la pietra che ricopriva la pavimentazione del porticato. «Ma sei matta? Avverti prima di farmi lasciare le cervella qui!» la sentì lamentarsi.

   «Sai, Nao?» le disse invece lei, sorprendendola per la serietà del suo volto, nonostante i tre graffi rossi che le solcavano ingiustamente una guancia. «Una volta Mai mi disse che le piaceva la scuola, ma allora non capivo come potesse trovarla divertente. Adesso che posso vivere come una qualunque liceale, invece, riesco a comprenderla.»

   La rossa si soffermò a scrutarla, e per una volta non disse nulla, nemmeno per prenderla in giro: rispetto alla sera precedente, Natsuki sembrava più rilassata. A Nao non fu difficile attribuire quel cambiamento a colei che ancora, un po’ per scherzo un po’ per convinzione, continuava a chiamare Miss Perfezione. Sospirò, e sorrise sollevata.

 














Ed eccolo il confronto privato tra Nao e Natsuki che mi aveva chiesto NicoDevil. Ad essere onesta, avevo appena finito di scriverlo quando ho letto la recensione in cui lei ne parlava. Spero comunque di non averla delusa, anche perché queste due teste calde le adoro anch'io quando sono insieme. Riguardo invece Shizuru... L'hai detto, Cla': io stessa non avrei avuto niente da ridire sul suo personaggio se lei si fosse comportata in modo onesto, parlando con sincerità a Natsuki.
Ci tengo inoltre a ringraziare Hinata_chan, Hanako_chan, Atlantislux e Gufo_Tave per le loro splendide parole, e prometto che farò di tutto per rimanere fedele al progetto che ho in mente, senza lasciarmi trascinare dalle preferenze personali (quali l'odio per Shizuru e la passione per la ship MasashixNatsuki). Cercherò di continuare a far vincere la logica su tutto, anche a costo di far fondere Lanfranco (il mio neurone solitario).
Shainareth





  
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