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Autore: darkmoonray    01/08/2015    7 recensioni
Vedeva in quella giovane un fuocherello strano che andava alimentato. Forse la sua ultima speranza di ritrovare casa. Per quanto gli piacesse la vita nel mondo moderno lui apparteneva al mare, apparteneva all’inchiostro di una penna magica e dopo svariati anni da solo era arrivato il momento di scoprire la verità. Anni passati tra gli scaffali a cercare un libro senza nome o copertina, a cercare la porta che lo avrebbe portato a casa sua. Che quella libreria vecchia e polverosa fosse stata quella giusta?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-I'm Killian Jones, Milady.


Altro che cioccolata, è una bottiglia di Rum quella che mi serve. Sono un pirata, dannazione,  non una donnina da libreria. E sono anche incoerente visto che mi trovo in una vecchia e polverosa libreria che sa di muffa. Poi mi chiedo, perché mi attrae tanto una ragazzina che passa le sue giornate a catalogare libri e che cammina tra gli scaffali sorridendo e inspirando la puzza di queste vecchie cartacce, se ho sempre amato l’aria fresca e le donne con un carattere forte che non piangono mai?
Per dire, questa tipa potrebbe avere dieci anni meno di me. Meglio che tengo per me questi pensieri altrimenti mi toccherà finire in quella specie di prigioni in cui vanno gli assassini al giorno d’oggi.

«Scusi, le serve qualcosa?»
Anche se ai miei tempi i fuorilegge se le sognavano comodità come quelle.
«Hey, si sente bene?»
Killian sentì toccarsi sulla spalla e rinvenne dai suoi pensieri. La visione di due occhi neri come la pece in cui sembra che la pupilla si fondesse con l’iride lo fece trasalire, poi mise a fuoco il dolce viso della fanciulla che osservava poco prima.
«Ciao dolcezza.» non riuscì a trattenere un sogghigno compiaciuto e non se ne pentì vedendo la reazione della ragazza che, infatti, ritrasse la mano dalla sua spalla e arrossì velocemente.
«Non ti mangio mica, non guardarmi così. Ti serve qualcosa tesoro?» sorrise maliziosamente l’uomo inarcando una sopracciglia e ammiccando.
Cazzo, la sto spaventando davvero, datti una calmata Hook.
«Voglio dire – si schiarì la voce – Hai bisogno di qualcosa?» ripeté moderando l’espressione del viso.
«Ho notato che mi stava guardando e ho pensato le servisse qualcosa. » rispose la ragazza imbarazzata, mordendosi le labbra già screpolate forse dal troppo torturarle.
«Oh, io… Ti stavo fissando?» chiese Killian toccandosi l’ispida barbetta sul mento, fingendo un’aria perplessa.
La ragazza senzanome aveva l’espressione di una bambina timida che avrebbe voluto correre a nascondersi dietro sua madre, da come si guardava intorno e da come spostava nervosamente le ciocche di capelli dal viso.
«Fammi indovinare, non sei abituata ad interagire con altri esseri del tuo stesso pianeta, vero?»
Lei fece no con la testa ridendo timidamente.
«Deve sapere, mia cara signorina senzanome, che io in realtà – fece alla giovane segno di avvicinarsi – non appartengo a questo mondo.» disse, sussurrando le ultime parole.
«Se vuole possiamo andare a casa mia appena finisce il turno di lavoro, a prendere un thè. O, come preferisco, un sano bicchiere di Rum.» continuò poi lasciando che si allontanasse.
«Sbaglio o è un po’ troppo vecch.. Adulto per sentirsi “fuori dal mondo”? Credo abbia passato l’adolescenza da un pezzo, signore.» ridacchiò sfacciata guardandolo come ti guarda un cucciolo, con la testa inclinata a lato e un sorrisetto sulle labbra.
Il vecchio pirata strinse tra le mani il thermos pieno di cioccolata calda, irritato per la poca comprensione della ragazza.
Come avrebbe potuto stargli a sentire? Per quanto avrebbe desiderato che il signore di fronte a lei fosse appartenuto veramente ad uno dei suoi libri aveva rimosso quell’idea da tempo.
«M-mi dispiace» biascicò accorgendosi dei polpastrelli di lui diventati ormai bianchi.
«Come ti chiami dolcezza?» chiese l’uomo spostandosi sulla poltroncina in modo da fare posto alla giovane in piedi di fronte a lui.
«Louise.» biascicò guardandosi le pallide mani.
Chiunque conoscesse  Killian avrebbe sicuramente pensato che sarebbe andato via già da tempo per aver perso la pazienza, ma quel chiunque sarebbe rimasto stupito dal fatto che il pirata si alzò tenendo in mano il libro che stava leggendo e lo porse alla ragazza.
«Ho appena finito questo e vorrei leggere qualche favola decente, grazie.» chiese accennando un sorriso gentile.
 Le scappò un sorriso che Killian notò subito senza però riuscire a decifrarlo, poi aggiunse «Seguimi.»
 Meno formale, è già un passo avanti.
Vedeva in quella giovane un fuocherello strano che andava alimentato. Forse la sua ultima speranza di ritrovare casa. Per quanto gli piacesse la vita nel mondo moderno lui apparteneva al mare, apparteneva all’inchiostro di una penna magica e dopo svariati anni da solo era arrivato il momento di scoprire la verità.
Imboccarono uno dei corridoi; Killian faceva fatica a tenerle il passo, anche se era più bassa di lui aveva una camminata incredibilmente sicura.
Si fermò di scatto e posò gli occhi su un librone posato e dimenticato sul ripiano più alto e Killian quasi le cadde addosso. Si può dire che avrebbe preferito farlo.
«Scusa dolcezza.» fece subito un passo in dietro ma lei non lo notò nemmeno. Guardò a destra, poi a sinistra, in cerca di una scala, ma niente. Poi posò gli occhi sull’uomo e gli indicò il libro «Me lo prendi?» chiese inespressiva, persa nella sua testa.
«Come desidera, signorina.»
Killian annuì e allungò una mano, prendendo il libro e lasciando cadere tutta la polvere accumulatasi con gli anni, poi glielo porse tossendo e facendo aria con la mano libera. Mentre lei lo stringeva al petto senza badare alla polvere notò una cosa strana in quel volume, qualcosa di vivo. Ma senza badarci proseguì sotto uno sguardo interrogativo di lei.
«Un grazie sarebbe gradito. – brontolò lui mentre lei lo affiancava – Che libro è?»
«Grazie – fece lei non degnandolo di uno sguardo – E non ne ho idea, sembrava vecchio e… Non lo avevo mai notato prima.»
Killian continuava a lanciare occhiate strane al volume incerto se aspettare o chiedere di sfogliarlo, quasi timoroso che potesse essere quello giusto. Senza dubbio, ormai, per tutte le cose strane che aveva visto, la libreria era quella giusta. «Posso… posso dargli un’occhiata? Mh… Mi interessano le cose vecchie.»
Lei si fermò di scatto e per la prima volta no guardò negli occhi con sicurezza facendolo rabbrividire «Se permette, vorrei prima consultarlo. Se nei prossimi giorni ci farà visita sarò felice di lasciarvelo.»
«Grazie Milady.»
Detto questo il nostro pirata vide la ragazza allontanarsi col passo deciso e la testa basta, dopo avergli lasciato tra le mani senza che se ne accorgesse il libro che aveva chiesto in principio.
Non era un tipo a cui piaceva arrendersi, e non era nemmeno un tipo molto paziente, ma come in ogni banale storia d’amore che si rispetti si sentiva legato a quella giovane e innocente fanciulla.
 
Non vedi il mare da troppo tempo.
Non vedi la foresta incantata da troppo tempo.
Sei solo al mondo da troppo tempo.
Il giovane uomo scosse la testa strizzando gli occhi per liberarsi dai demoni del passato che tentavano ancora di insinuarsi tra i pensieri della prima fila nel suo cervello.
Guardò a destra, poi a sinistra, spaesato. Non era mai stato in quella parte della città nonostante ci vivesse da svariati anni.
Riguardò il bigliettino stropicciato su cui aveva scarabocchiato un indirizzo. O meglio, l’indirizzo. Quello che cercava da mesi. Chi avrebbe mai detto che con un flirt con la direttrice della biblioteca avrebbe ottenuto tali dati?
Compiaciuto del suo infallibile charm continuò a camminare con passo sicuro lasciando scorrere lo sguardo sui numeri civici, segnati accanto ai cancelli delle villette sparse.
25… 26… 27!
Controllò un’ultima volta il suo aspetto specchiandosi nel finestrino di un furgone parcheggiato lì accanto: cappotto nero in pelle, jeans e stivali neri.
Non mi resisterebbe nessuno!
Bussò con decisione alla porta di legno laccata di bianco e pochi secondi dopo fu aperta da una donna sulla cinquantina. Aveva i capelli scuri illuminati da fili argentei  che davano a complesso un affascinante tocco maestoso nonostante la bassa statura.
Lo guardò incantata come qualsiasi altra donna avesse avut quel piacere e lui si deliziò di quei pochi attimi per poi prendere parola.
«Buongiorno, Milady – pronunciò con un piccolo inchino, prendendole la mano – Sono qui per vedere sua figlia.»
La donna sussultò e senza proferire parola lo invitò ad entrare con un cenno della mano, lui non se lo fece ripetere due volte che si fiondò in casa e cominciò a guardarsi in torno.
«P-posso chiedere con chi ho il piacere?» chiese dopo un po’ lei  come destata da uno strano incantesimo.
«Sono Killian Jones, signora. Sua figlia mi conosce.»
Pochi secondi dopo una figura scese le scale a piedi nudi e con la testa calata nell’osservare un oggetto che sembrava essere un pupazzo, indossava solo un maglione giallo senape che gli arrivava appena sotto i glutei e aveva i capelli raccolti in una crocchia disordinata.
«Ma’, guarda cosa ho trov..» nell’alzare la testa e nel vedere Killian trasalì. Guardò lui, poi la madre. Il volto sognante della donna e il ghigno divertito di lui.
Senza dire nulla corse su per le scale in una corsa sovrumana finendo per chiudersi in camera sua col fiatone.








Ed eccomi a pubblicare qualcosa dopo... due anni? 
Probabilmente questa ff non la leggerà nessuno ma pubblicherò comunque nella speranza che qualcuno mi caghi, insomma ahahah
Più come soddisfazione personale... Voglio sapere se sono capace di scrivere o meno. Quindi se vi troverete a leggere questo capitolo fatemi un cenno, ditemi che è bello o che fa schifo, ditemi che non vi piace e non leggereste mai robe del genere ma datemi un vostro parere. Positivo o negativo che sia, accetto tutto^^
Detto questo... mi preparo qualcosa da mangiare, ciao :3

-Lou


ps. non badate al nickname del profilo, a giorni lo cambio aahhahahaha
pps. scrivere due paroline per farmi capire che non son sola non costa nulla
ppps. sembro un volontario della chiesa cattolica lol
  
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