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Autore: Angels4ever    01/08/2015    4 recensioni
Emma, la nuova "Dark One", si ritrova faccia a faccia con quella che un tempo è stata la sua famiglia.
Ma Emma non è più quella che tutti ricordavano...l'Oscurità le ha logorato l'anima, ed ha il cuore pieno di vendetta verso la Regina Cattiva.
Una piccola OS SwanQueen
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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                                 ALMENO TU NELL'UNIVERSO





Ella si avvicinò a passi lenti, per poi fermarsi di colpo al centro della città: alla sua destra si ergeva il Grenny, proprio come lo ricordava, all'orizzonte invece...i suoi genitori, Killian, Henry, Regina e Robin, la sua famiglia.
Tutti loro la fissavano con sguardi imperscrutabili e difficili da identificare: Biancaneve e David avevano gli occhi lucidi, tremavano visibilmente, e sembravano sull'orlo di un pianto isterico.
Killian teneva stretto tra le dita dell'unica mano sana il pugnale.
Lanciò all'oggetto una veloce occhiata, il quale sembrava brillare nonostante la nebbiolina soffice delle prime ore mattutine di un freddo inverno.
Henry, il suo ragazzino, fece per avvicinarsi verso di lei: era fiducioso, con un timido sorriso ad albergare sul suo viso.
Il cuore del vero credente.
Ma anche Henry, con il suo credere ciecamente nella sua mamma biologica, doveva arrendersi ed accettare la realtà.
La Emma che conosceva non esisteva più.
Con uno schiocco deciso delle dita il pugnale volò via dal pirata, per atterrare docilmente sulla morsa ferma e decisa della mano di colei che un tempo era stata la "Salvatrice".
Illuso.
Non avrebbe permesso mai a nessuno di controllarla.
Finalmente era libera.
Libera da responsabilità non volute. Libera dal ritrovarsi sempre in mezzo a situazioni spiacevoli.
Regina afferrò un braccio di Henry, trascinandolo via, accanto a Robin. Corrugò la fronte, lanciandole un'occhiata inquisitoria seguita da una più torva.
Lei, tra tutti, sapeva quali effetti poteva provocare l'Oscurità su un'anima tormentata.
Emma, notando quel gesto così materno, si umettò le labbra, per poi sorridere.
Incurvò le labbra in un sorriso diverso dai suoi soliti: non era nè dolce nè maturo; al contrario, ricordava vagamente quello di una ragazzina terribilmente dispettosa. Un piccolo folletto malefico.
Regina rabbrividì, perchè la nuova Oscura  le ricordò improvvisamente ciò che un tempo era stato Tremotino: folle, sociopatico, insensibile ai dolori altrui, doppiogiochista.
Emma non ricordava un coccodrillo. Non aveva la pelle verde-d'orata o a squame; la sua carnagione era bianca, argentea, i capelli legati in uno chignon perfetto.
Indossava abiti neri, di pelle, che le fasciavano il corpo snello, e vertiginosi tacchi a spillo. Un rossetto rosso, simile al sangue, le colorava le labbra sottili; particolarmente accese in contrasto con tutto quel nero.
Tutto taceva.
L'unico rumore era l'ululato del vento invernale.

"Sai, la gente è strana...prima si odia e poi si ama...cambia idea, improvvisamente..."
 

Emma trasalì, ricordando le parole di Ingrid anni addietro, in quei sei mesi che avevano condiviso insieme; fu uno dei pochi insegnamenti che ricevette in tutta la sua vita da un adulto.
Aveva ragione ovviamente, come sempre.
La minuscola parte buona che era rimasta assopita dentro di lei si mosse d'istinto: strascicando un piede dietro l'altro, si ritrovò di fronte a Regina, in perfetto parallelo: occhi negli occhi, cioccolato contro mare e foresta.

"Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincera, e che mi amerai davvero di più, di più, di più."

La Salvatrice avrebbe voluto rivelare alla ex Regina Cattiva quelle stesse parole; avrebbe voluto spiegarle, confidarsi, lasciarsi andare.
Ma l'Oscura non era dello stesso avviso.
La trattenne.
Inchiodata ai margini del suo stesso corpo.
La Salvatrice voleva ribellarsi, gridare, uscire fuori. Desiderava con tutto il cuore prendere Regina e baciarla, incurante del fatto che la loro intera famiglia fosse lì.
Non lo fece tuttavia, non come si era immaginata.
Afferrò il viso del Sindaco. La guardò per un istante con uno sguardo carico di affetto, e di gratitudine.
La Salvatrice la ringraziava. Per essere stata, nonostante tutto, una buona mamma per Henry, e per averlo protetto e amato.
Le adagiò un soffice bacio sulla fronte; rimasero in quella posizioni per tre secondi.
Tre secondi intensi. Indimenticabili. Ma furono davvero solo tre secondi.

"Sai, la gente è sola...come può, lei si consola..."

L'Oscura riemerse.

Il sorriso sardonico, cattivo, sociopatico, tornò.
Regina chinò lo sguardo, così come tutti i presenti, per fissare la mano destra di Emma che teneva tra le dita il cuore pulsante del Sindaco: rosso e nero, il quale aveva preso il posto del pugnale.
<< No... >> mormorò Regina.
Una lacrima, solitaria, le scivolò lungo la guancia.
Non singhiozzò, anche se probabilmente avrebbe voluto, perché era una donna piena d'orgoglio, con una dignità da difendere.
Se quella era la fine, di certo se ne sarebbe andata a testa alta.
<< Emma, ti prego! >> sua madre urlò. Robin tentò di avvicinarsi, così come Henry.
Ma nessuno sembrava poterle raggiungere, nonostante fossero entrambe proprio lì davanti.
La magia dell'Oscura era troppo forte.

"Tu, tu che sei diversa. Almeno tu, nell'universo!"

Strinse il cuore prima piano, poi sempre più forte.

Regina boccheggiò; il fiato le venne meno.
Era come se un paio di mani invisibili le circondassero il collo con l'intento di soffocarla.
Pianti, urla, lacrime...nulla valse per fermare la donna.
E fu un attimo.
Un lungo e interminabile attimo carico di disperazione.
Robin le lanciò un'occhiata piena d'odio, di disprezzo, mentre insieme a Henry si accasciava sul corpo senza vita della donna che amava, nonostante sapesse che il cuore di lei appartenesse a qualcunaltro. O meglio, a qualcun'altra.
<< Emma. >> mormorò sua madre, il volto solcato da lacrime. << Quando tornerai in te...il rimorso ed i sensi di colpa non ti faranno più vivere. >>
La figlia inclinò la testa di lato, fissandola come se la vedesse per la prima volta.
Rise.
Una risata vuota, senza allegria, una risata folle.
Si girò di spalle, e si diresse verso il bosco, camminando lentamente con il ticchettìo armonioso dei suoi passi.
Aveva ucciso la Regina Cattiva.
Aveva ottenuto la sua vendetta, accentuata dall'oscurità.
Ella le aveva rovinato la vita, ed Emma in risposta aveva stroncato la sua.
Perché allora non si sentiva meglio? Perché invece di sentirsi più leggera si sentiva terribilmente pesante?
Sarebbe stata quella, in futuro, la sua vita? Vivere oscillando tra luce e oscurità?


Angolo Autrice:

Non so come ho potuto scrivere una cosa del genere...sarà che ieri sera ho visto il programma televisivo "per sempre Mia", un elogio ad una delle più grandi cantanti della musica italiania e...mi sono sentita ispirata! (Da notare le parole della canzone "Almeno tu nell'universo" xD)
Lo so, è stata una ff tristissima. Potete tirarmi delle cartacce virtuali, lo capirei. Ma...bé, amo le cose tristi, le trovo affascinanti.
Spero abbiate comunue apprezzato.

Alla prossima!
Molto presto, promesso!

Angels4ever

  
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