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Autore: Kpopfan1610    02/08/2015    2 recensioni
Sei mesi dalla sconfitta di Gea. Sembra che la pace sia finalmente duratura... e invece una brutta sorpresa aspetta Percy ed Annabeth in una tranquilla sera di Febbraio.
Nico è felicemente fidanzato con Will Solace, anche se ha ancora problemi a dichiararlo pubblicamente. Si ritroverà messo in mezzo ad una brutta situazione, in cui sarà obbligato a fare una scelta.
Questa fanfiction segue gli eventi del libro "Il sangue dell'Olimpo" della saga "Eroi dell'Olimpo". Se non lo si ha letto, attenzione ai possibili spoiler!
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Percy Jackson, Percy/Annabeth, Percy/Nico
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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An ode to you

 

Prologo

 

Erano passati sei mesi dalla sconfitta di Gea. Da quando la Madre Terra era stata disintegrata lontana dal suo regno, nel cielo, grazie al sacrificio del semidio Leo, la situazione si era calmata parecchio. I ragazzi al Campo Mezzosangue passavano le giornate ad allenarsi a combattere mostri che ormai avevano paura a farsi vedere e a giocare a Caccia alla Bandiera.

Alla fine dell'estate, Percy Jackson e la sua ragazza, Annabeth Chase, erano tornati in città dai loro genitori per iniziare il loro ultimo anno scolastico. Tornavano al campo nei week-end per vedere se c'erano novità, ma queste non arrivavano mai.

Erano gli inizi di Febbraio quando tutto cambiò.

La mattina i ragazzi erano andati a scuola normalmente. Nel pomeriggio, Annabeth era andata a casa di Percy per aiutarlo con i compiti. La sera, visto che quel giorno non nevicava, dopo aver cenato insieme a Sally, la madre di Percy, e il suo compagno avevano deciso di fare una tranquilla passeggiata a Central Park.

“Non fate tardi” li avvertì Sally, “e fate attenzione”

“Tranquilla, mamma” la rassicurò il semidio dandole un bacio sulla guancia, “a dopo!” disse mentre si chiudeva la porta alle spalle.

 

“Guarda quante stelle!” Annabeth camminava di fianco a Percy, la testa appoggiata alla sua spalla e le loro mani intrecciate.

“Ogni volta che le guardo penso a Bob” il ragazzo ricacciò indietro le lacrime.

La figlia di Atena rimase in silenzio. Bob era il Titano che li aveva aiutati ad attraversare il Tartaro tranquillamente (se si poteva definire “tranquilla” una passeggiata lungo tutto l'Inferno).

“Anche a me. Continuo a pensare che se avessi ragionato un po' di più, avrei potuto trovare un modo per salvarci tutti”

“Se perdevamo ancora più tempo, saremmo morti”

“Lo so, ma...”

La frase fu interrotta da un urlo lancinante. I ragazzi si immobilizzarono. Percy tese le orecchie per capire la provenienza di quel suono, Annabeth mise la mano sul suo pugnale di ossa di drago.

“Di qua!” Percy indicò un albero in lontananza ed iniziò a correre, togliendo il cappuccio alla sua penna a sfera, Vortice.

Annabeth corse di fianco a lui, quando si bloccarono di colpo in preda al terrore.

I due semidei avevano combattuto contro il re dei Titani, Crono, Annabeth era stata costretta a sfidarsi con Aracne, il suo incubo peggiore, erano stati trascinati nel Tartaro da quest'ultima, avevano affrontato i giganti e sconfitto Gea, ma nessuno dei due era preparato a quello che si stavano trovando di fronte.

Un mostro metà donna e metà uccello si stagliava davanti a loro. Aveva un lungo becco da colibrì, coperto da quello che Percy sperava inutilmente fosse ketchup, due grandi ali dal piumaggio color porpora e quattro artigli al posto delle gambe, per un totale di sei arti (comprendendo anche le braccia).

Ci misero qualche secondo a capire che l'urlo non lo aveva lanciato la bestia, ma il ragazzino – che non poteva avere più di tredici anni – che giaceva disteso a terra, senza vita.

Percy fece cadere lo sguardo sul petto del ragazzo, che sembrava il risultato di un'autopsia eseguita da un coroner ubriaco con il morbo di Parkinson in preda ad un attacco di epilessia. Il mostro aveva la testa calata, con il suo lungo becco infilato tra le viscere della vittima intento a gustarsi il suo sangue.

Il figlio di Poseidone bloccò il conato di vomito che gli stava risalendo l'esofago e partì all'attacco.

“PERCY, FERMO!”

La voce di Annabeth risuonò per tutto il perimetro del viale, attirando l'attenzione della creatura. Quando si voltò a guardare i due semidei, i suoi occhi gialli e senza pupille brillarono di gioia.

SEMIDEI” la sua voce era come il rumore dell'acciaio che stride nell'asfalto.

Annabeth si avvicinò di nuovo a Percy.

“Quella è una strige” spiegò, mentre le grandi ali rosse del mostro si spiegavano per prendere il volo.

“Una strega?!”

“Non 'strega'... 'strige', anche se i miti delle streghe nel Medioevo nascono da loro” Annabeth afferrò le spalle del ragazzo e lo costrinse a calarsi di botto sulla ghiaia, evitando così che gli artigli della strige li afferrassero, “si nutrono del sangue e della pelle delle vittime, che di solito sono bambini”

“E scommetto che il sangue dei semidei è il dessert perfetto per concludere il pasto” disse Percy, menando colpi all'aria, “tipico”

La strige si lanciò in un altro attacco. Percy la colpì con la spada, che però la attraversò come fosse un ologramma. Fortunatamente, anche Annabeth sfoderò il suo attacco, che andò a segno e tagliò uno dei quattro artigli, facendole perdere l'equilibrio.

“Ok, sai spiegarmi perché Vortice l'ha attraversata da parte a parte senza farle nemmeno un graffio?”

La strige si era appoggiata su un ramo, sofferente.

“Ha appena finito di bere sangue umano. Cercare di colpirla con il bronzo celeste sarebbe come cercare di colpire un mortale”

“Di bene in meglio”

Un altro attacco da parte del mostro, che si era ripreso dal dolore. Percy, in preda alla disperazione, incominciò a tirare sassi contro le ali della strige, cercando di farla cadere. Annabeth usava il pugnale per cercare di colpire nuovamente il rapace, che stavolta si teneva a debita distanza.

VI UCCIDERÒ E USERÒ IL VOSTRO SANGUE PER DIVENTARE PIÙ FORTE

“Per tua informazione, è la stessa identica cosa che ha detto Gea” urlò Percy, “prima di sbriciolarsi al vento come una torta al cioccolato”

La strige lanciò un grido che fece rizzare i capelli di Percy. Annabeth saltò mentre la strige si buttava in picchiata verso il figlio di Poseidone, riuscendo a colpirla allo stomaco. Una quantità immensa di sangue piovve sopra i due semidei.

“Annabeth!” Percy l'afferrò per le spalle, “stai bene?”

La ragazza si alzò, spolverandosi i pantaloni.

“Sto bene, ho solo preso una storta cadendo. Dov'è finita la strige?”

“Sembra che sia volata via. Non l'avremo uccisa, ma almeno è abbastanza ferita. Se è intelligente non tornerà”

“Dobbiamo tornare al Campo Mezzosangue” gli occhi grigi di Annabeth si posarono su quelli color verde acqua di Percy, “subito. E dobbiamo portare anche il corpo di quel ragazzino, non può rimanere qui. Scatenerebbe il panico tra la gente e... ATTENTO!”

Nel giro di un batter d'occhio, Annabeth afferrò Percy per le spalle e lo spostò nel punto in cui si trovava lei mentre lei si metteva al posto suo.

Percy non ebbe il tempo di realizzare quello che stava succedendo. Sbatté le palpebre più volte per mettere a fuoco la scena, e quello che vide lo uccise lentamente.

Annabeth aveva il becco da colibrì della strige che le era entrato dalla schiena per sbucare fuori dallo stomaco. Il sangue della semidea che si unì a quello del mostro, rendendo i suoi vestiti bagnati fradici.

Il figlio di Poseidone perse la sensibilità delle gambe. Senza volerlo si ritrovò a terra, mentre guardava la stringe che estraeva il becco dal corpo di Annabeth. Si stava apprestando a bere il suo sangue, quando Percy toccò con la mano il pugnale della ragazza, che le era caduto a terra.

Lo afferrò, le dita strette sul manico così forti da fargli diventare le nocche bianche.

Con tutta la forza che gli era rimasta in corpo, si buttò contro la stringe.

Sentì il pugnale entrare dall'attaccatura delle ali del mostro, mentre lo spingeva sempre più in fondo. La stringe si dimenò, cercando in ogni modo di staccarsi da Percy, che però riuscì a tenere ferma la bestia mentre si contorceva dal dolore.

Solo dopo che la stringe si disintegrò Percy si lasciò prendere dal panico. Si avvicinò ad Annabeth, che aveva iniziato a tossire sangue.

“A... A-Anna... Annabe-beth” le mani di Percy tremavano, mentre cercava di fare pressione sulla ferita per bloccare l'emorragia, “non morire, ok? Ti prego... ti-ti prego, non morire”

“Per...cy” faceva fatica a parlare.

“No-n di-re ni-niente” il semidio iniziò a piangere, “ti salverò, o-ok?”

“Ti amo... Testa D'Alghe” la voce di Annabeth era poco più di un sussurro. Portò una mano sul viso di Percy, accarezzandogli piano la guancia.

Percy continuò a piangere, “Ti amo anch'io”

La mano di Annabeth cadde a terra. Il corpo smise di tremare. Gli occhi grigi, ormai vitrei, che fissavano il cielo notturno.

Il ragazzo avvicinò una mano al viso di Annabeth e dolcemente gli chiuse gli occhi.

“Mi dispiace, Annabeth” la voce interrotta continuamente dai singhiozzi, il viso rigato dalle lacrime, gli occhi rossi e gonfi e la vista annebbiata, “mi dispiace... mi dispiace”

 

 

Fu allora che Nico di Angelo si svegliò all'interno della Cabina 13 del Campo Mezzosangue.

“Percy... Annabeth...”

 

 

 

 

 

 

 

~ Nota dell'autore ~

 

Beh, se state leggendo questa nota vuol dire che avete letto tutto il prologo, e per questo vi ringrazio infinitamente ^w^

Che dire? Questa fanfiction ce l'ho in mente da un po' di tempo, e avevo pure iniziato a scriverla.... Ma, con la mia fortuna, ho perso il vecchio file (di cui avevo già scritto i primi 4 capitoli) e quindi devo ricominciare da capo ㅠ_ㅠ

Il titolo è preso da una canzone degli SHINee (gruppo sudcoreano), “너의 노래가 되어 (An ode to you)”, qui il link con il testo in italiano (sentitela, perché è bellissima) → https://www.youtube.com/watch?v=8v3oiDqJMLI

Come prologo è piuttosto corto, me ne scuso, ma cercherò di farmi perdonare con il prossimo capitolo :D Purtroppo non posso garantire un'uscita settimanale, quindi spero abbiate pazienza se dovessi metterci un po' a scrivere/pubblicare i capitoli Dx

Se mi avete odiato per aver ucciso Annabeth, sappiate che vi capisco. Mi sono odiato io stesso mentre scrivevo (visto che è il mio personaggio femminile preferito), ma essendo una fanfiction che tratterà della Pernico (o Percico... come preferite chiamarla. Per me rimarrà sempre Pernico u.u) con lo sviluppo dei capitoli, era un evento inevitabile (anche perché è proprio l'idea di una possibile morte di Annabeth che mi ha fatto venire il pallino della ff xD)

Spero la storia vi sia piaciuta almeno un pochino... Alla prossima ^.^

   
 
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