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Autore: Angelika_Morgenstern    02/08/2015    2 recensioni
Anno 2020.
In un mondo grigio senza sentimenti, dove vivere è sinonimo di lavorare ed alle persone vengono cucite le labbra alla nascita, la grande e facoltosa azienda diretta da Anthony Waters, rampollo di un'importante famiglia che dirige potere e soldi, esplode misteriosamente e l'uomo viene dato per disperso.
Un mattino dove il sole è coperto dalle nubi generate dalle grandi fabbriche nelle quali la popolazione vive, una lettera giunge alla madre di Anthony.
La donna ne legge il breve contenuto, attonita.
Cosa c'è scritto su quel foglio di carta che viene dato subito alle fiamme?
Partecipa allo Speed date contest indetto da Triz
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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3 settembre 2022, Durban – Sud Africa
 
Nonostante il treno non avesse ancora fatto il suo ingresso in città, la donna poté constatare visivamente la presenza dell’oceano a pochi chilometri dalla sua attuale posizione, stimando così che in mezz’ora sarebbe finalmente scesa dal mezzo. La distesa d’acqua aveva il colore dei suoi occhi, e rifletté sul fatto che l’umidità si sarebbe infiltrata tra i suoi ricci, dando non pochi problemi alla sua capigliatura, fatto secondario quello poiché tutto era così bello, nuovo, avventuroso!
Amava quel tipo di sensazione che i viaggi suscitavano in lei, la meraviglia di fronte a nuove culture da scoprire, l’arricchimento interiore acquisito che la faceva sentire sempre un po’ più viva dopo ogni esperienza.
Ma stavolta la situazione era ben diversa: Laura aveva deciso di trasferirsi, allettata da una cattedra nell’università più facoltosa di Durban, città incastonata nella splendida terra del Sud Africa, teatro della sua nuova vita.
Certo, in passato nel paese c’era stata una disoccupazione tale da toccare il 30%, ma ultimamente il suo improvviso sviluppo aveva messo a tacere le economie mondiali europee, le stesse ex potenze dalle quali lei stava fuggendo in cerca di un futuro migliore, stritolate dalla crisi scoppiata nel lontano 2008, dalla quale non erano mai uscite.
Non era stato semplice tranquillizzare i suoi, anche la sua migliore amica era scoppiata in singhiozzi, chiedendo se mai si sarebbero riviste, ma Laura era fatta così: amava l’avventura, cosa che sembrò fare la sua comparsa in quel preciso istante, quando il rumore di uno sparo interruppe la quiete nella quale viaggiava il treno, moderno e confortevole, veloce ma non immune a imboscate di gruppi di ribelli.
Strinse al petto un libro di statistica, voltando lo sguardo verso l’esterno: gli aggressori affiancavano il vagone, cavalcando destrieri alti, neri come la pece, e poté distinguere solo il turbante che avvolgeva il viso di uno di loro, prima dell’attacco.
Si coprì il volto col volume, mentre il vetro esplose in mille pezzi e una mano guantata entrò dal finestrino, ancorandosi alla parete. Laura vide uscire dal dorso dei piccoli tentacoli meccanici che si infilarono all’interno del metallo, scavandolo come minuscole talpe, e poco dopo il treno si arrestò, dando la possibilità ai banditi di entrare nelle carrozze.
La donna si accucciò al sedile, immobile e impaurita, mentre uomini e donne fecero il loro confusionario ingresso, correndo per i corridoi ed esaminando il viso di ogni passeggero.
Tra la calca, un uomo si fermò e lei alzò appena il viso, incrociando i loro sguardi.
La vide, e fissò gli occhi chiari in quelli terrorizzati di lei, che si sentì in trappola e perse i sensi.
 
Poteva avvertire solo rumori ovattati, come se una bolla onirica l’avvolgesse, dandole l’impressione di trovarsi sott’acqua, dove il peso del corpo si azzera e ci si affida alla densità dell’elemento liquido per tornare a galla.
Poi ebbe la sensazione di cadere nel vuoto, trascinata dalla gravità che era tornata a riappropriarsi prepotentemente di lei, uno scatto incontrollato dei muscoli e la necessità di cambiare posizione.
- Non dobbiamo permettere che degli stranieri vengano qui.-
- Ciò che proponi è impossibile, Anthony. La nostra organizzazione non arriva così lontano.-
- Dobbiamo lavorare per arrivarci, Marcel. Altrimenti non abbiamo ragion d’essere. Ricorda il senso della nostra missione, noi dobbiamo salvare i nostri fratelli, anche quando sono stranieri.-
I rumori si erano trasformati in voci, e Laura non avrebbe mai voluto mettersi a origliare, non era proprio del suo carattere, ma mentre tornava alla realtà non aveva potuto farne a meno, inoltre quelle persone parlavano a voce alta.
Si mosse ed ebbe la netta sensazione di essere osservata.
Vide degli anfibi neri dalla punta in metallo avvicinarsi sempre più a lei, che dovette voltarsi sulla schiena per capire chi fosse.
Riconobbe senza difficoltà gli occhi chiari che aveva visto prima di svenire.
- Ben svegliata.- disse lui, porgendole una borraccia incrostata di sabbia- Suppongo tu abbia sete.-
Laura fece per sedere, ma il dolore la colpì come un pugno, dandole l’impressione che il cervello fosse stato sballottato contro le pareti della scatola cranica e ora pulsasse dolorante, protestando per il trattamento subito.
L’uomo sorrise, sedendo vicino a lei per non farla muovere troppo, e la donna prese lentamente la borraccia, concentrandosi non tanto sulle sue splendide fattezze, quanto sulla cicatrice che gli solcava l’occhio sinistro fino allo zigomo.
Bevve, assetata, e domandò- Dove sono?-
- Sui Monti dei Draghi, al confine con il Sud Africa.- rispose lui, sorridendo. Guardando il volto spaventato di lei, sentì il dovere di tranquillizzarla- Ti rimpatrieremo presto, non preoccuparti. Questo non è un posto per turisti.-
- Non sono una turista.- si oppose lei debolmente, confusa dalla situazione. L’uomo scosse il capo- Tornerai da dove sei venuta. È tutto.-
Fece per alzarsi, ma lei lo fermò- Chi sei?-
Lui si voltò, cercando la risposta giusta, gli occhi spenti sul terriccio desertico- Non ti interessa.-
- Invece sì.- rispose, ostinata.
Anthony si morse il labbro- Siamo ribelli. Il Sudafrica che conoscete voi stranieri è una menzogna. Ti basti sapere questo.-
- No, voglio di più.-
L’uomo voltò tutto il corpo all’indirizzo della donna, che non perse il suo sguardo deciso a sapere la verità.
- E tu? Perché sei qui?- domandò lui.
- Io sono Laura, tanto piacere. Sono una professoressa di matematica e sono qui per lavoro.- rispose fiera la donna, per nulla intimorita dall’atteggiamento negativo del suo interlocutore, che sbottò a ridere, voltandosi verso gli altri- Ehi, ragazzi, sentite un po’! Questa qui è venuta per lavoro!-
Tutta la combriccola attorno al fuoco rise dietro a lui, che tornò a guardare Laura, improvvisamente serio.
- Devi andartene. È meglio per te.-
La donna non rispose, completamente in balia della confusione, e, quando tentò di formulare un’altra domanda, era troppo tardi: Anthony era tornato nella sua cerchia.
Il dolore tornò ferocemente all’attacco, tanto da costringerla a stendersi nuovamente.
Che assurdità. Tutti sanno che il Sud Africa è un paese pacifico e fiorente!
Nella sua ignoranza, si addormentò.
 
Rieccoci qua con la seconda parte del contest.
Sò che non è il massimo, ma il limite di mille parole purtroppo non mi ha aiutata... chiedo venia ^^'''''
Laura è la creatura che mi è stata assegnata, e spero di averla resa almeno benino, anche se in realtà, data la realtà burrascosa in cui vive Anthony, ho potuto fare ben poco in proposito.
Avevo pensato a una cosa mooooolto più lunga, un sequestro con conseguente cucitura della bocca da parte dagli schiavisti (il che è tutta una metafora sul mondo del lavoro attuale, pensate solo all'autista di un'adienza di trasporti molto nota che è stato attualmente licenziato per aver parlato delle cose che non vanno all'interno dell'azienda stessa. Il più delle volte - non nel mio caso, il che mi stupisce date le circostanze passate - le persone non sono considerate tali nei loro posti di lavoro, semplicemente numeri, fattori di guadagno, carne da macello.), ma devo attenermi alle regole.
Avrei potuto buttare tutto in una lettera, ma non so se sarei riuscita a rendere l'idea, così ho optato per qualcosa di meno confusionario.
In qualche modo vorrò inserirci cose del genere, però. Forse sfrutterò l'idea più in là perché mi piace e avrei mille cose da scrivere in proposito, avoglia se non ne ho.
Comunque sia, spero solo che questo frammentino vi piaccia ^^
A presto, e grazie a chi leggerà!
Buona domenica!

- A.

 
   
 
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