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Autore: zavarix    02/08/2015    1 recensioni
Dal testo: "Come ogni notte da quel giorno non riusciva ad addormentarsi e stava alla finestra, ancora convinto che suo padre non lo avesse veramente abbandonato e che sarebbe venuto a prenderlo. Perché ci credeva ancora, perché lo amava"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato ormai un mese da quando la magia l'aveva riportato, ancora in lacrime, di nuovo sulla porta di quelle anziane filatrici. 
Come ogni notte da quel giorno non riusciva ad addormentarsi e stava alla finestra, ancora convinto che suo padre non lo avesse veramente abbandonato e che sarebbe venuto a prenderlo. Perché ci credeva ancora, perché lo amava.
Anche Marie, una delle tre signore, non riusciva a dormire e quando notò la luce della candela del piccolo Tremotino, decise di andare da lui. 
La porta, vecchia ancor di più delle sue proprietarie, scricchiolò nell’istante in cui lei la aprì ed il bambino si girò di scatto. I suoi occhi lucidi incontrarono i suoi pieni di speranza, convinto assurdamente che fosse suo padre che lo veniva a prendere. Riconoscendo la filatrice abbassò lo sguardo mentre le lacrime ricominciavano a rigargli le guance.
"Oh, su tesoro, non fare così" accorse la signora, andando ad abbracciarlo. Le dispiaceva per quel bambino che non meritava quel disgraziato di suo padre; secondo lei, infatti, ora che l’uomo sembrava essersene andato del tutto, il piccolo sarebbe stato meglio. 
Ma un padre era sempre un padre e lei riusciva a capire quanto a Tremotino mancasse. 
Sciogliendo l'abbraccio lo prese per le spalle fissandolo dritto negli occhi lucidi. 
"Non riesci a dormire, mio caro? " Tremotino scosse la testa. 
"Neanche io. Vediamo di combinare qualcosa invece di girarci i pollici" disse, sorridendo rassicurante. Gli prese una mano guidandolo fuori dalla stanza. Oltre a quella in cui avevano sistemato il piccolo, che faceva anche da cucina,  c'erano soltanto altre due stanze nella casetta: in una dormivano le tre signore, l'altra era occupata da tre grandi filatoi.  Lo portò davanti al suo e lo fece sedere, indicandogli dove mettere mani e piedi. Tirando ancora su con il naso, Tremotivo si mise di buon grado al lavoro. 
In un primo momento, la donna lo seguì passo a passo, ma poi si accorse con stupore che, dopo le sue scarse istruzioni, il ragazzino riusciva a proseguire benissimo da solo. Così si sedette su una delle seggiole lì vicino. Si addormentò sorridendo,  guardando il piccolo lavorare concentrato, con gli occhi ancora rossi e gonfi per il pianto, ma senza piangere.
Il giorno dopo Marie andò dal suo amico falegname con una piccola richiesta.
Grazie alla nuova attività a tenerlo occupato, il piccolo Tremotino sembrava incominciare a superare l'abbandono del padre anche se ancora le tre donne non erano riuscite a scucirgli neanche un involontario sorriso. 
"Marie, Marie!" sussurrò Suzie, chiamando la sorella "E’ arrivato quel tuo amico. Credo che abbia terminato" le comunicò agitata. 
Le tre donne erano state conquistate da quel bambino triste che però riusciva a riempire di tenerezza la loro modesta casa. Andarono tutte e tre a salutare il falegname gentile e poi presero il pacchetto che aveva portato loro. 
"Tremotino, tesoro" chiamò Teresa, entrando in cucina dove il bambino stava mangiando lo spuntino che gli avevano preparato. 
"Vieni, presto". 
Senza dire una parola, il piccolo scese dalla sedia e si lasciò condurre nella stanza dei filatoi, dove le altre due sorelle li stavano aspettando e,  non appena le donne li videro entrare, si spostarono insieme rivelando il piccolo filatoio. Con gioia videro gli occhi del bambino allargarsi e poi, finalmente, un sorriso. Andarono di corsa ad abbracciarlo, ma dopo poco lui sgusciò fuori e andò a sedersi al suo piccolo nuovo filatoio. Sorridendo tra di loro, andarono a prendergli la lana e poi si sistemarono. 
Una canzone tradizionale accompagnò il lento e ritmico lavoro del telaio per quel pomeriggio e per gli anni a seguire.




Questa storia è nata dalla partecipazione ad un contest, ma il giudice è sparito e io ho deciso di pubblicarla lo stesso.
Ringrazio di cuore CJ che mi ha fatto da Beta!

 
  
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