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Autore: bicchan    02/08/2015    1 recensioni
{Long | presenza di un OC | Avventura}
...
Sull'Olimpo spirano venti di guerra.
Il criptico padrone dell'oltretomba accusa gli dei del rapimento di una ninfa dell'Averno, una delle ancelle del regno dell'Ade, ma non è tutto. Ritenendo il figlio Nico implicato nel sequestro, lo bandisce dai propri territori e lo priva dei poteri da semidio.
Intanto un dio astuto e burlone si gode la scena, mentre alcuni semidei del Campo Mezzosangue partono alla ricerca dell'ancella rapita. Tra di loro, sotto suggerimento della madre, c'è una figlia di Afrodite.
Ade rifiuta ogni contatto con gli altri dei e sbarra le porte dell'Oltretomba.
La pace dell'Olimpo è nelle mani dei semidei, ma sapranno essere abbastanza forti?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Afrodite, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abduction

Cap.1





La semidea cadde riversa a terra, e qualcuno dalle tribune ridacchiò sommessamente. La spada dell'allenatore le premeva dolcemente contro la gola, e lei si affrettò a scostarla.
Si tirò in piedi, recuperando il corto gladio dalla polvere, e sbuffò contrariata.
-Dovresti tenere i piedi più..- cominciò il ragazzo che la allenava, riponendo la lama nel fodero di pelle consumata.
-Per oggi direi che mi hai umiliata abbastanza, non credi Malcolm?- sputò acida lei, e posata l'arma su una rastrelliera, si allontanò indispettita dall'arena.
Il ragazzo chiamato Malcolm sospirò, passandosi una mano sul volto sudato. Lo stava facendo perché Nico era dal padre, erano soltanto due settimane e poi il figlio di Ade si sarebbe ripreso la sua antipatica allieva. Non che l'avesse allenata molto, dopotutto.
Si era stancato presto degli impegni del campo, e se ne era andato sotto terra. Così la ragazza si era lamentata di non avere un istruttore e Chirone aveva scaricato il fardello sul primo malcapitato che si era ritrovato nei pressi della Casa Grande -purtroppo per lui, Malcolm-.
Non che non la sopportasse categoricamente, si intende. Ma non accettava di buon grado le critiche e reagiva con menefreghismo ai consigli -per quanto amichevoli fossero. E credetemi, Malcolm si sforzava davvero di essere amichevole, ma niente da fare-, insomma, era praticamente impossibile insegnarle qualcosa.
Fuori dall'orario di allenamento la semidea era completamente diversa. Solare, allegra, disponibile. Non lo considerava molto, ma le poche volte che si erano parlati, nei suoi occhi limpidi non c'era la stizza che vi si leggeva quando la correggeva in allenamento, ma solo spensieratezza.
Malcolm si fermò un momento, e la guardò allontanarsi a testa alta, con le braccia rigide e i pugni chiusi, i capelli che le svolazzavano dietro le spalle.
-Sei tu che mi hai chiesto di allenarti, Allison!- le ricordò, gridando per farsi sentire, ma lei lo ignorò e continuò a camminare imperterrita.

Allison entrò nella cabina, sbattendosi la porta alle spalle.
-Così la rompi, tesoro. Poi dovrai chiamare il tuo amichetto tuttofare per fartela rimettere sui cardini- la rimbeccò una sorella, sbucando con la testa dal bagno e sorridendole.
-Leo non è il mio amichetto e la porta è ancora tutta intera- ribattè la diretta interessata.
-Come vuoi tu- rispose lei, rientrando in bagno -Ma adesso vieni a farti una doccia e poi andiamo a cena, gli altri rientreranno tra poco dalla lezione di greco.
Allison annuì e cominciò a spogliarsi gettando la canotta fradicia di sudore e i pantaloncini nella cesta della biancheria sporca.
Si chiuse la porta del bagno alle spalle, e notò con un sorriso che la sorella le aveva già riempito la vasca con bolle profumate. Adorava Brigitte.
Si guardò allo specchio. Era un gesto che ripeteva spesso, le piaceva sentirsi bella ed era consapevole di esserlo. I lunghi capelli mori le scendevano fino a metà schiena, dritti e lisci. Gli occhi celesti contornati da una sottile linea di eyeliner scrutavano il mondo da sopra il nasetto a patatina, che le dava un'aria da birbantella, e le labbra rosate erano chiuse sopra un sorriso bianchissimo.
Si tolse anche la biancheria intima e scivolò nella vasca, sommergendosi fin sopra la testa.
Ripensando all'allenamento di poco prima, si rese conto che non era stata il massimo della gentilezza, e che quel figlio di Atena aveva materiale sufficiente per mandarla a quel paese al più presto. Certo, se l'era proprio cercata. Tutte le volte era la stessa storia: non va bene la posizione delle gambe, piega le ginocchia, sposta le spalle avanti, muovi quei piedi! Niente era mai giusto, secondo lui. Ed era quì che si sbagliava. Allison era meglio di lui cento e cento volte, quando l'avrebbe capito? Doveva smettere di trattarla come una bambina! Solo perché sapeva impugnare una spada e menare qualche fendente non significava che fosse migliore di lei.
Ma Allison non avrebbe di certo smesso di andare a lezione solo per qualche critica, ovviamente. Era stata lei a volere quegli allenamenti, e adesso li avrebbe portati fino in fondo. Così sarebbe stata davvero utile.
Poco più di un mese prima, dopo la precedente caccia alla bandiera, aveva sentito dei semidei di squadre opposte parlare male della casa di Afrodite:
"Ovvio che abbiamo perso, avevamo Afrodite!" aveva detto uno, calciando un sassolino con fare irritato.
"Su questo devo darti ragione" aveva riso l'altro "non fanno altro che specchiarsi nel fiume!"
Allison sarebbe voluta intervenire, mettersi davanti a quei pettegoli e dirgliene quattro. Ma se era rimasta dietro quel cespuglio era perché si era resa conto che avevano perfettamente ragione. Certo, non tutti i figli di Afrodite si specchiavano nel lago durante la caccia alla bandiera -Piper combatteva, e anche altri fratelli e sorelle- ma la maggior parte, compresa lei, sì.
E non si era mai sentita più inutile. Dietro quel cespuglio, con le foglioline appuntite del sottobosco che le pungevano le gambe scoperte, la coroncina di margherite che le scendeva lentamente sopra gli occhi, decise che si sarebbe allenata, e che sarebbe andata avanti fino in fondo, fino a che non sarebbe stata in grado di impugnare un'arma e vincere la caccia alla bandiera.
Poi era arrivato Nico. Avevano fatto giusto una settimana di lezioni insieme, e poi se ne era andato. La criticava, la correggeva, e di certo non ci andava leggero solo perché era una ragazza. E Allison si offendeva a morte, ma non aveva il coraggio di ribattere niente, perché quel ragazzo in bianco e nero -come aveva deciso di ribattezzarlo- le metteva davvero soggezione. Così ingoiava le critiche e cercava di vedere i consigli come regali a suo favore, cosa che di fatto erano. E ogni volta tornava alla sua capanna sudata e sporca di polvere, con i capelli annodati e il trucco sbavato. E ogni volta malediceva quella sua insana decisione di diventare una guerriera. E ogni volta ripensava alle parole dei due semidei e ricordava la promessa che aveva fatto a se stessa.

-Ad Afrodite- mormorò Allison a mezza voce, gettando nel fuoco una sottile fettina di carne al limone.
-Dovresti diventare vegetariana Allie, te lo dico sempre- le disse Piper, gettando nelle fiamme una parte del suo cibo. Si sedette al tavolo, e la vegetariana allungò il piatto verso la sorella, che, titubante, prese con la forchetta un pezzo di tofu e lo portò alla bocca.
-E' buono!- esclamò sorpresa Allie.
Proprio in quel momento un tornado biondo e strillante la investì, e la ragazza si ritrovò a mezzo centimetro dai propri, due occhioni nocciola.
-Allie, Allie, Allie! Non ci crederai MAI. Polluce sta pensando di organizzare questa festa strepitosa con tanto ma tanto alcool, ergo devi aiutarmi a trovare un vestito!
Il tornado strillante, alias Ariadne, migliore amica storica di Allison, si era aggrappata alle spalle della figlia di Afrodite e la stava scuotendo con energia.
-Calma Ari! Lo so che Polluce organizzerà una festa, e -ringrazia la mia previdenza- ho già pensato cosa potresti mettere.
Allie adorava vestire Ariadne, e all'amica -che su questo argomento la teneva davvero in gran considerazione- piaceva chiederle consigli. Era bello vederla mentre si guardava meravigliata allo specchio, vestita e truccata di tutto punto, e sgranava gli occhi come a chiedersi "E questa sarei io?". Ariadne era una ragazza semplice, che metteva indosso le prime cose a portata di mano senza curarsi del suo aspetto, ma le piaceva sentirsi diversa, superare i limiti, provare cose nuove. E per sua fortuna conosceva Allie, che era pronta a trasformarla in qualcun altro ogni volta che desiderava.
-Allie io ti adoro, dico sul serio! Riesci sempre a far sembrare carina persino me!- esclamò la bionda abbracciandola forte. Allison era il suo idolo, il suo punto di riferimento. Era la persona che più stimava al mondo e la persona che sarebbe voluta essere, senza rendersi conto che ad Allie sarebbe piaciuto essere lei.
-Stavo pensando ad un vestito giallo, cosa ne dici?- Ariadne era piena di buoni propositi, ma per quanto si sforzasse, continuava ad avere un pessimo gusto nello stile. Allie storse impercettibilmente il naso, continuando a sorridere.
-Giallo dici eh..? Beh, non sarebbe male, ma a dir la verità avevo pensato al blu- rispose, cercando di non pensare a Ariadne in versione pulcino pio, strizzata in un vestitino giallo fosforescente.
Gli occhi dell'amica si illuminarono: -Blu! E' fantastico, blu sarà perfetto!



Con un tonfo soffocato sulle foglie marcie, il ragazzo poggiò i piedi a terra, apparendo dal nulla, come rigurgitato dalle ombre tetre degli alberi. Inspirò per un momento l'aria tersa della sera e abbandonò la testa sulle spalle, con fare stanco. Poi, mettendo con fatica un pede davanti all'altro, si incamminò verso una direzione apparentemente casuale, tenendo gli occhi scuri come pozzi fissi a terra, ad osservare la distesa di foglie umide che si susseguiva sotto i suoi piedi.
Improvvisamente si fermò, e guardatosi un po' intorno, si inerpicò su di una collinetta.
Da lì la visuale era migliore, e stagliato contro la figura della luna, emise un sospiro di sollievo, mentre in lontananza un pino grande e largo svettava più in alto degli altri.









 


.: Angolino Autore :.
Salve demigods! Come va la vita? La mia è incasinata.
Ma credetemi, se deciderete di seguire questa storia, arriverete alla conclusione che la vita dei semidei è ancora più complicata (anche se penso che Percy abbia abbastanza reso l'idea).
Anyway, non sono quì per dirvi che questa storia ha una trama intricata e che quindi vi conviene saltarla e continuare a scorrere la home, ma per spiegarvi un minimo quello che sta succedendo.


Allison è una figlia di Afrodite e sarà una dei protagonisti di questa long, forse il principale.
Come avete letto nell'intro (o almeno spero che l'abbiate letta) la trama è un po' al disopra di un paio di disagi da adolescente di una semidea, qui si tratta di rapimento e dei soliti bisticci tra gli dei.
Questa trama però, nei primi capitoli sarà assente, quindi potremo viverci la bella vita da campus, anche se qualcuno ci ricorderà sempre che i semidei sono destinati tuttti a trovarsi i bastoni tra le ruote per colpa degli dei.

Detto questo me ne vado, sperando vivamente che la trama vi piaccia, che non troviate errori, e che i personaggi siano di vostro gradimento.
Sarebbe carino se, che la fic vi piaccia o no, lasciaste una recensioncina per farmelo sapere, perché una recensione fa sempre piacere, ma ringrazio comunque anche i lettori silenziosi, che è già tanto che abbiate aperto, quindi GRAZIE MILLE .

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