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Autore: Giandra    02/08/2015    8 recensioni
❧ Barbossa/Jack
«Ah, sì?» domandò Jack tutto a un tratto, poggiando il mento sulla sua spalla. Barbossa strabuzzò gli occhi e voltò il capo sbigottito verso di lui.
«Cosa fai?» domandò alzando la voce, così Jack lo rimbeccò ponendogli l'indice sulle labbra: «Shhh. Siamo in missione segreta».
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ • Secret Mission • ~
 
Barbossa non poté fare a meno di chiedersi cosa avesse fatto di tanto sbagliato per indurre il karma a far sì che quel cretino lo seguisse fino in Italia. Nonostante l'istinto omicida, si sarebbe sentito quasi colpevole a lasciarlo lì, steso a terra, ricoperto da rum e vomito, alla completa mercé di qualsiasi malcapitato o nobile — che era anche peggio, a detta di Jack — che passasse di lì; quindi se lo caricò sulle spalle con uno sbuffo irritato, lo gettò senza pietà a bordo di una scialuppa e poi vi salì lui stesso. Diede un denaro all'uomo che aveva sorvegliato il suo mezzo di trasporto per circa due ore, mentre organizzava un gran colpo ai sovrani Ferdinando VI e Maria Carolina d'Asburgo assieme ad alcuni mercenari per rubare tutti i loro ori.
«Aiu-to» balbettò all'improvviso Sparrow, staccando la parola con grande enfasi. Barbossa roteò gli occhi al cielo. Dio buono, nonostante tutti i peccati che ho commesso, questa punizione è davvero troppo.
«Oh, chi si rivede!» esclamò il pirata, chiaramente in stato di ebbrezza, mettendosi a sedere con un'aria buffa e impacciata.
«Le vecchie abitudini sono dure a morire, vero, Jack?» 
«Da ogni vecchia abitudine ne nasce una nuova: da quando mi salvi la pellaccia?» lo stuzzicò, con un sorriso ebete.
«Da quando, dall'alto della mia posizione di Capitano, ho imparato ad avere pietà delle anime perdute» incalzò Barbossa, poi la scialuppa avanzò dietro una pianta di equiseto che oscurò le loro figure. Barbossa si guardò intorno e scese dalla barchetta aiutando Jack a fare lo stesso — troppo preoccupato per qualche rovinosa caduta, che senz'altro avrebbe causato un gran baccano. Camminarono per almeno duecento metri, per poi trovarsi in una zona dove di acqua non ve n'era nemmeno l'ombra.
«Dove siamo?» domandò con il viso rivolto verso un palazzo reale e la voce tanto bassa quanto irritante.
«In missione segreta» lo liquidò Barbossa.
Si appostarono ben distanti dalle guardie che, come ci si aspetta da una dimora reale, non erano molte. Le fortificazioni lasciavano a desiderare: quel posto non avrebbe resistito a un assedio degno di quel nome. 
«Ah, sì?» domandò Jack tutto a un tratto, poggiando il mento sulla sua spalla.
Barbossa strabuzzò gli occhi e voltò il capo sbigottito verso di lui. «Cosa fai?» domandò alzando i toni — e Jack lo rimbeccò ponendogli l'indice sulle labbra: «Shhh. Siamo in missione segreta».


 
Angolo dell'autrice
Vorrei dirvi giusto alcune cose in merito a questa OS: innanzitutto mi sono informata sul fatto che i palazzi reali non sono molto ben protetti, a differenza dei castelli, e poiché Pirati dei Caraibi si inscena nel periodo del '700 ho pensato di utilizzare due sovrani del tempo per il gran colpo di Capitan Barbossa. Non so se nei pressi del palazzo c'è un fiume o roba del genere, nelle foto non l'ho visto, ho preferito evitare e li ho fatti scendere dalla scialuppa prima di imbattersi nel castello. Inoltre ho scoperto che nello stesso periodo a Napoli in Italia era in uso il "Denaro", se qualcuno può smentirmi lo faccia perché non ne sono sicura.
Spero che la storia vi sia piaciuta, recensioni negative e positive purché siano sincere.


 
   
 
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