Elsa
Sono nel mio letto, rilassata, comoda avvolta dai morbidi cuscini. Non dormo, il cielo si è svegliato e adoro guardarlo, soprattutto con i canti dei tagliaghiaccio in sottofondo, perciò mi alzo e vado subito alla finestra. Li vedo mentre con le loro grandi picozze estraggono enormi blocchi dall’acqua ghiacciata del fiordo. Sono tutti uomini, alti, spalle larghe, li ho visti altre volte quando sgattaiolavo dalla mia stanza con mia sorella per giocare nella grande sala da ballo. Però questa volta noto un’altra figura, anzi due. Sono più piccole rispetto ai tagliaghiaccio e non fanno altro che ronzargli intorno. Si inseguono a l’un l’altro ma uno è decisamente più veloce, provano anche loro a tirare via le lastre di ghiaccio ma non sembrano riuscirci. D’un tratto capisco che sono dei bambini! Forse avranno la mia età, che buffi! Giocare insieme ai tagliaghiaccio, che strane idee. Devono aver finito perché li vedo che salgono tutti sulle rispettive slitte e si dirigono verso i moli del porto. Anche i due bambini vedo che si allontanano, poi diventano solo uno. Che cosa strana. Oh cielo! Ma non sono due bambini! Uno è un cucciolo di renna! Che sbadata che sono.Sono ancora alla finestra quando sento dei passetti che si fanno sempre più vicini.
Anna!
Corro subito a letto, sono sicura che mi chiederà di giocare con lei anche stanotte. Ormai quasi tutte le notti andiamo nella sala da ballo per fare, come dice lei, Pupazzi Di Neve. Faccio a malapena in tempo a sdraiarmi per fingermi addormentata che sento la porta aprirsi. Che brutto vizio non bussare. Apro leggermente gli occhi e la vedo che si avvicina a me.
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Apro gli occhi con il sorriso stampato in faccia e scoppiamo a ridere entrambe.
Facciamo una sfida a chi arriva prima alla Sala da Ballo, lei è quella più energetica e come sempre arriva prima di me. Apre le grandi porte e ci ritroviamo sulla sala. È enorme, potrebbero giocarci un sacco di bambini! Anna corre al centro della sala, non vede l’ora di quello che sta per succedere.
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Metto le mani davanti a me e le muovo come se stessi facendo una palla di neve; ecco che la neve comincia a crearsi. In men che non si dica, la sala da ballo si è trasformata in un parco giochi innevato. Facciamo degli scivoli, delle montagne, ogni cosa che si possa fare con la neve. Insieme costruiamo un pupazzo di neve, mi nascondo dietro e dico <
Oggi giochiamo più del solito, sento una strana sensazione dentro di me, come se avessi un sacco di energia, come se volessi usare continuamente il mio potere. Anna mi tira una palla di neve che mi colpisce in testa, mi giro e lancio un getto di neve che la fa cadere all’indietro. Questo è perché mi ha colpito di soppiatto. Lei però ride, si alza e corre da me per abbracciarmi; lo faccio anche io e la stringo un tantino più forte, poi continuiamo a giocare con i miei poteri. Anna vuole saltare su delle piccole montagne di neve, ma è troppo veloce e non riesco a seguirla, rischia di cadere se non le creo in tempo. Quella sensazione aumenta, inizio a tremare, non so che mi sta succedendo ma devo continuare a salvare Anna, è troppo pericoloso. Ho il respiro a mille, tutto attorno comincia a girare. E poi è tutto nero.
Ora tocca a me
La mocciosa continua a saltare, non sprecherò ancora il mio potere con lei. È il momento di darle una lezione. Quando meno se lo aspetta, la colpisco sulla fronte e in un attimo è a terra. Mi avvicino a lei, la guardo. Vedo che una parte dei sui capelli diventa bianca, se ora nessuno chiamasse soccorso, rischierebbe davvero la vita. Sarebbe la cosa migliore, ma ora non posso. È meglio ritirarmi, farò tornare Elsa. La mia bambina deve vedere che cosa ha fatto.
Mi ritrovo davanti a mia sorella, sdraiata per terra, come svenuta e una strana striscia bianca fra i capelli.
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La carrozza reale segue un sentiero che son sicura di non aver mai visto ma che possiede un qualcosa di familiare, mi volto verso i nostri genitori <
La guardo, immobile tra le braccia di nostro padre, una mano di mia madre sulla sua fronte. Sono preoccupati.
D’un tratto la carrozza si ferma <
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Il troll risponde <
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Si
Sento le voci nella mia testa, non so più cosa fare. La mia famiglia sta ancora discutendo con Granpapà, io sono troppo stanca per continuare a sentirli anche se vorrei, eppure qualcosa mi invoglia a dormire, così mi stendo affianco ad Anna e dormo con lei.
Brava bambina