Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Bronev    02/08/2015    0 recensioni
Elsa non è semplicemente nata con i poteri. L'incidente di Anna non è stato semplicemente un caso.
C'è una mente più crudele dietro, un cuore freddo come il ghiaccio.
La Regina Delle Nevi vuole riprendersi il suo regno.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Elsa
Sono nel mio letto, rilassata, comoda avvolta dai morbidi cuscini. Non dormo, il cielo si è svegliato e adoro guardarlo, soprattutto con i canti dei tagliaghiaccio in sottofondo, perciò mi alzo e vado subito alla finestra. Li vedo mentre con le loro grandi picozze estraggono enormi blocchi dall’acqua ghiacciata del fiordo. Sono tutti uomini, alti, spalle larghe, li ho visti altre volte quando sgattaiolavo dalla mia stanza con mia sorella per giocare nella grande sala da ballo. Però questa volta noto un’altra figura, anzi due. Sono più piccole rispetto ai tagliaghiaccio e non fanno altro che ronzargli intorno. Si inseguono a l’un l’altro ma uno è decisamente più veloce, provano anche loro a tirare via le lastre di ghiaccio ma non sembrano riuscirci. D’un tratto capisco che sono dei bambini! Forse avranno la mia età, che buffi! Giocare insieme ai tagliaghiaccio, che strane idee. Devono aver finito perché li vedo che salgono tutti sulle rispettive slitte e si dirigono verso i moli del porto. Anche i due bambini vedo che si allontanano, poi diventano solo uno. Che cosa strana. Oh cielo! Ma non sono due bambini! Uno è un cucciolo di renna! Che sbadata che sono.
Sono ancora alla finestra quando sento dei passetti che si fanno sempre più vicini.                   
Anna!
Corro subito a letto, sono sicura che mi chiederà di giocare con lei anche stanotte. Ormai quasi tutte le notti andiamo nella sala da ballo per fare, come dice lei, Pupazzi Di Neve. Faccio a malapena in tempo a sdraiarmi per fingermi addormentata che sento la porta aprirsi. Che brutto vizio non bussare. Apro leggermente gli occhi e la vedo che si avvicina a me. 
<> La ignoro per scherzo, sa che sono sveglia.
> Lo sapevo! Intanto è salita sul mio letto e mi pizzica le guance.          
<> le parole mi escono come se stessi davvero dormendo.         
<> sembra triste, mi dispiace, speravo che continuasse a chiedermi di giocare. Lentamente la sento avvicinarsi al mio orecchio <> dice.  
Apro gli occhi con il sorriso stampato in faccia e scoppiamo a ridere entrambe.
Facciamo una sfida a chi arriva prima alla Sala da Ballo, lei è quella più energetica e come sempre arriva prima di me. Apre le grandi porte e ci ritroviamo sulla sala. È enorme, potrebbero giocarci un sacco di bambini! Anna corre al centro della sala, non vede l’ora di quello che sta per succedere.              
<> È felicissima, adoriamo giocare con la neve e io, ho questo magico dono. Chissà perché Anna non lo ha.
Metto le mani davanti a me e le muovo come se stessi facendo una palla di neve; ecco che la neve comincia a crearsi. In men che non si dica, la sala da ballo si è trasformata in un parco giochi innevato. Facciamo degli scivoli, delle montagne, ogni cosa che si possa fare con la neve. Insieme costruiamo un pupazzo di neve, mi nascondo dietro e dico <> Anna subito salta di gioia e lo abbraccia urlando il suo nome.
Oggi giochiamo più del solito, sento una strana sensazione dentro di me, come se avessi un sacco di energia, come se volessi usare continuamente il mio potere. Anna mi tira una palla di neve che mi colpisce in testa, mi giro e lancio un getto di neve che la fa cadere all’indietro. Questo è perché mi ha colpito di soppiatto. Lei però ride, si alza e corre da me per abbracciarmi; lo faccio anche io e la stringo un tantino più forte, poi continuiamo a giocare con i miei poteri. Anna vuole saltare su delle piccole montagne di neve, ma è troppo veloce e non riesco a seguirla, rischia di cadere se non le creo in tempo. Quella sensazione aumenta, inizio a tremare, non so che mi sta succedendo ma devo continuare a salvare Anna, è troppo pericoloso. Ho il respiro a mille, tutto attorno comincia a girare. E poi è tutto nero.

Ora tocca a me
La mocciosa continua a saltare, non sprecherò ancora il mio potere con lei. È il momento di darle una lezione. Quando meno se lo aspetta, la colpisco sulla fronte e in un attimo è a terra. Mi avvicino a lei, la guardo. Vedo che una parte dei sui capelli diventa bianca, se ora nessuno chiamasse soccorso, rischierebbe davvero la vita. Sarebbe la cosa migliore, ma ora non posso. È meglio ritirarmi, farò tornare Elsa. La mia bambina deve vedere che cosa ha fatto.


Mi ritrovo davanti a mia sorella, sdraiata per terra, come svenuta e una strana striscia bianca fra i capelli.          
<> dico <> non mi risponde, non sente la mia voce. Cosa è successo? L’ho colpita? Non ricordo, non ricordo nulla. Non posso fare altro che urlare per chiamare i nostri genitori per chiedere aiuto.              
<> dopo vari tentativi arrivano, spalancano le porte e nei loro volti si legge solo la paura.       
<> esclama nostra madre.
<> sono le parole che escono dalla bocca di nostro padre. <> <>.
La carrozza reale segue un sentiero che son sicura di non aver mai visto ma che possiede un qualcosa di familiare, mi volto verso i nostri genitori <> chiedo. <> chi sarà questo qualcuno? Dovrà aiutare Anna? E cosa ne sarà di me? Dopotutto è colpa mia se Anna è ridotta così.
La guardo, immobile tra le braccia di nostro padre, una mano di mia madre sulla sua fronte. Sono preoccupati.
D’un tratto la carrozza si ferma <> dice mio padre. Scendiamo e ci ritroviamo in mezzo a un cumulo di grosse rocce muschiose. Mio padre, il re, si guarda intorno e poi parla <> silenzio. Lui è fermo con lo sguardo fisso verso la roccia più grande. D’un tratto si avverte un tremore, le rocce iniziano a rotolare avanti e indietro per poi quasi schiudersi. Troll. I Troll delle Rocce, ne sentii parlare una volta mio padre, non so per quale ragione. Tutti insieme i Troll si voltano verso di noi ed in coro esclamano <>.      
<> esclama mio padre. Il gruppo di Troll si divide in due, come per lasciare un passaggio davanti a noi e il grosso masso, non ancora schiuso, rotola fino a noi per diventare un grande Troll.
<> parla, con voce rauca.
<> mio padre avvicina mia sorella al Troll, che muove le mani sulla sua testa come per cercare qualcosa. Si ferma e passa lo sguardo prima su di me e poi sui miei genitori.            
<> dice, pacato ma si avverte una leggera preoccupazione.
<> esclama mia madre quasi disperata. <> la calma mio padre, che mi indica con lo sguardo per poi riprendere <>
Il troll risponde <> fa una pausa per fissare mio padre e riprende <> vedo Granpapà che estrae qualcosa di cristallino dalla fronte di Anna poi si ferma e posa di nuovo il suo sguardo su di me <> non capisco cosa voglia dire e mio padre risponde <> il troll continua a fissarmi e poi parla dritto a me <> sono pietrificata, non so cosa dire. Per la prima volta vedo i miei poteri come una minaccia, cosa posso fare? Mia madre corre da me e mi abbraccia forte per tranquillizzarmi, poi prende Anna e ci porta all’interno della carrozza. Dice che torneranno subito, devono solo parlare con Granpapà di cose da grandi. Ma la mia curiosità e troppo grande per non ascoltarli.
<> mio padre.
<> spiega Granpapà. Chi è la Regina delle Nevi? È in qualche modo collegata a me?
Si
Sento le voci nella mia testa, non so più cosa fare. La mia famiglia sta ancora discutendo con Granpapà, io sono troppo stanca per continuare a sentirli anche se vorrei, eppure qualcosa mi invoglia a dormire, così mi stendo affianco ad Anna e dormo con lei.         
Brava bambina   
   
 
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