Silenzio.
Niente urla, niente voci. Nessun rumore.
La casa galleggia in un terribile silenzio. Un silenzio che strazia.
La porta è spalancata.
Un uomo è inerme davanti a te.
Di colpo il dolore ti invade, tanto dolore, troppo.
È dolore per qualcosa che si ha perduto, che giace immobile a qualche centimetro da me, così vicino, eppure così lontano. Come separato da una barriera invisibile, una linea sottile ma al contempo indistruttibile. Un limite invalicabile.
Ma tra voi non avrebbero dovuto esserci barriere. Voi siete sempre stati uniti, come un’unica entità risiedente in due persone distinte.
E infatti lo senti, il vuoto.
Perché un frammento della tua anima viveva nel corpo di James, che lui, con la sua morte, si è portato inconsciamente via.
Perché James non è l’unico a essersene andato.
Perché, oltre a lui, anche una parte di te non esiste più.
E hai paura, paura di diventare solo un guscio vuoto senza più alcun sentimento, una fotografia in bianco e nero di ciò che eri prima: fisicamente, il tuo corpo c’è ancora, ma la tua anima è lassù, insieme al tuo migliore amico, a scherzare sul fatto che in Paradiso la cucina non sia buona come quella di Hogwarts, a scoprire ogni luogo possibile di quel posto.
Le tue risate, i tuoi sorrisi, saranno solo echi lontani. Perché quando ti volterai e non vedrai più nessuno accanto a te, perché quando non ci sarà più nessuno a farti ridere come faceva lui - come nessun altro sapeva fare -, saprai che vorresti essere morto con lui.
Perché voi eravate James e Sirius. Due nomi pronunciati sempre vicini.
C’era sempre il suo nome davanti al tuo.
Migliore amico. Fratello. Spalla.
Quel nome significava tutto.
E, nonostante fosse di una lettera in meno rispetto al tuo, quelle cinque lettere erano molto più forti delle tue sei, lo hai sempre saputo.
Ma quelle cinque lettere sono state spazzate via, e ora ci sei solo tu, c’è solo Sirius a fronteggiare il mondo, una semplice parola di sei lettere che verrà investita da tante altre parole.
E tu non sai se riuscirai a sopportarne il peso, non sai se ti schiacceranno.
Sai solo che rivuoi indietro quel nome.
Rivuoi indietro quelle cinque lettere.
Perché undici lettere sono meglio di sei.

E voi dovevate essere inseparabili.