Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Annabeth_Granger1    03/08/2015    1 recensioni
Questa è una one-shot in cui Luke è vivo ed è fidanzato con Annabeth, ma lei in realtà è innamorata di Percy, anche se cerca di non averlo già capito. Tra feste, alcool e discussioni il tutto si risolverà?
Dal testo:
Era il 2 di Giugno. Il compleanno di Luke. Ormai erano fidanzati, ma lei aveva vissuto praticamente un anno con quel pensiero che nella sua mente si faceva sempre più marcato. Dopo circa tre mesi di scuola, i due si erano rincontrati il giorno prima al Campo, passando una giornata tra allenamenti e passeggiate. Lei era tornata al Campo Mezzosangue prima di lui, non solo perché facevano scuole diverse ma anche per preparare una festa a sorpresa. Infondo era sempre la sua ragazza dopotutto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Dioniso, Luke Castellan, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto grazie all’alcool.
 
Nick autore EFP/Forum: Annabeth_Granger1.
Fandom/s: Percy Jackson.
Titolo: Tutto grazie all’alcool.
Rating: Giallo.
Pairing: Percy/Annabeth (Luke/Annabeth minore). Accenni anche di Talia/Luke, e un minuscolo accenno di Percy/Rachel e Grover/Juniper.
What if?: E se Luke fosse sopravvissuto?
Prompt: Alcool, Amore.
Generi: Romantico, sentimentale.
Avvertimenti: Triangolo.
Note: What if?
Tipo storia: One-Shot.
Conteggio parole:
3067.
NdA:
Contest: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11171163/Cross-The-Olympus-Guys-Contest/discussione.aspx
Link del mio contest: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11170930/Primi-appuntamenti-citazioni-e-prompt-/discussione.aspx
Ciao! Ho un sacco di cose da dire XD. Mi dispiace di aver aggiornato con un giorno di ritardo ma codesta (mi piace dirlo XD) è una one-shot abbastanza lunga. Essa si svolge un anno dopo della guerra contro Crono e prima di quella contro Gea, il giorno del compleanno di Luke (la data l’ho inventata io). Non penso che il fatto che sia l’estate dopo de “Lo scontro finale” è un problema perché se non sbaglio la guerra contro Gea è iniziata verso la fine di Giugno, ma se questa data é un errore ditemelo che la cambio (essa non è rilevante per la trama in quanto potevo mettere qualunque data che fosse prima della guerra contro Gea). Luke è vivo e si è fidanzato con Annabeth  (non amo la Lukabeth ma serviva per la trama). Ma come avete capito dall’introduzione la nostra figlia d'Atena prova qualcosa per Percy. Dico subito che mi piace il personaggio di Dioniso, e che qui ho messo la parte più antipatica e giocherellona di lui (infondo è un dio e può avere e far emergere molti lati del suo carattere). Spero di non aver reso i personaggi OOC. Ed, ora vi lascio alla fic.
 * Questo dettaglio è stato del tutto inventato da me.
** Penso che a tutti piaccia la Coca Cola. Anche ai semidei XD.
*** Intervista di Annabeth ne “Il libro segreto”.
**** Questa scena vi ricorda qualcosa, eh?
 [Partecipante al “Cross The Olympus Guys! Contest” di Kirame amvs].
 
La spiaggia del Campo Mezzosangue non era bella come al solito. Luke si avvicinò. I suoi occhi azzurri avevano uno strano scintillio. La guerra contro Crono era appena finita e lui era più felice che mai. Era sopravvissuto. Si avvicinò alla ragazza, baciandola. Annabeth sapeva che c’era qualcosa di sbagliato. Quello che aveva voluto per anni ora non lo desiderava più. Non desiderava più baciare Luke. Eppure lo aveva sognato per anni quel bacio, perché non lo voleva baciare? La sua mente pensava a qualcun altro. Quando si staccarono lui le chiese di fidanzarsi. Annabeth pensò che tutto quello che stava accadendo era tutto un errore, ma la guerra era appena terminata e provocare a Luke una profonda delusione non le andava proprio giù. Quel “ Mi ami? “ l’aveva pur detto per qualche motivo. Lui era suo amico. Il primo ad averla trovata quando aveva sette anni, insieme a Talia. Annabeth accettò, pensava che ciò che provava, quella sensazione strana, era solo per colpa della guerra appena finita. Solo un po’ di confusione nella sua mente da figlia di Atena. Quanto si sbagliava. Quando dissero ai ragazzi del loro fidanzamento, Annabeth si sentì in colpa. Tremendamente in colpa. Vide la faccia di Percy incupirsi, facendo finta di sorridere. I suoi occhi erano tristissimi, quel mare contenuto nelle sue iridi sembrava aver perso quella sua meravigliosa luce.  Annabeth pensava che il bacio sul monte Sant’ Elena valeva molto di più che i baci di Luke. Cercava di non pensarci, facendo finta di essere felice, di fingere che quella sensazione che la opprimeva era solo una sensazione passeggera, solo un po’ di senso di colpa. Anche se sapeva di sbagliarsi. Lo sapeva bene.
 
Annabeth si svegliò, grondante di sudore. Ancora aveva sognato il fidanzamento con Luke, rivivendo quella sensazione strana che non era passata neanche dopo quasi un anno. Era il 2 di Giugno. Il compleanno di Luke. Ormai erano fidanzati,  ma lei aveva vissuto praticamente un anno con quel pensiero che nella sua mente si faceva sempre più marcato. Dopo circa tre mesi di scuola, i due si erano rincontrati il giorno prima al Campo, passando una giornata tra allenamenti e passeggiate. Lei era tornata al Campo Mezzosangue prima di lui, non solo perché facevano scuole diverse ma anche per preparare una festa a sorpresa. Infondo era sempre la sua ragazza dopotutto. Al Campo erano tornati quasi tutti per “La grande festa di Luke”. Anche Percy, che ormai era sempre molto triste appena la vedeva. Annabeth sentiva una stretta al cuore quando incrociava il suo sguardo. Erano sempre amici, ma c’era una grande lontananza tra di loro. Lui faceva sempre finta di essere felice, rideva e scherzava, ma si capiva bene che non era per niente contento. Poi erano arrivati anche Grover ( che era triste per l’amico ma contento per Annabeth), Juniper, Talia che aveva avuto il permesso da Artemide per partecipare alla festa, e poi anche il resto dei ragazzi del campo. Nico era scomparso e non si faceva sentire. Rachel invece non vedeva l’ora di partecipare alla festa. Il problema era solo uno …. Dioniso. Aveva preteso che alla festa ci fossero degli alcolici. A quanto pareva voleva vederli tutti belli brilli. Il dio infatti, in quei giorni, era più spensierato del solito. Voleva vederli tutti impazzire? Naturalmente Annabeth non avrebbe bevuto nemmeno un goccio di quella roba. Era una figlia di Atena! Con tutti quei pensieri nella mente, si alzò e si vestì in fretta. Doveva finire i preparativi. La festa si sarebbe svolta alle 21.00 e non vedeva l’ora di vedere la faccia del suo ragazzo. Di nuovo quella sensazione la travolse, più forte delle altre volte. Lei la ignorò come faceva sempre, e si precipitò fuori dalla Casa di Atena.
 
 
La festa si sarebbe svolta in una gigantesca sala della Casa Grande. Gli addobbi vivaci erano sparpagliati un po’dappertutto. Un grande tavolo era posto infondo alla sala, esso infatti avrebbe contenuto tutte le cibarie e le bevande. Insieme agli alcolici che Dioniso aveva già messo sopra il tavolo. Annabeth aveva provato a spostarli, senza successo. Le bottiglie non potevano essere spostate fuori dalla sala. “Grandioso” si disse Annabeth. Uno striscione faceva da padrone nella stanza. Su di esso, in caratteri cubitali rossi, c’era scritto: BUON COMPLEANNO LUKE! Dei palloncini erano posti in vari punti e uno stereo gigante era stato messo sopra una sedia. Si sarebbe ballato molto. Un altro tavolo, molto più piccolo dell’altro, era posto alla destra di Annabeth, e avrebbe contenuto tutti i regali dei vari ragazzi. Era tutto perfetto e la ragazza non poteva essere più felice.
ma certo che puoi … lo sai bene.” disse la vocina nella sua testa. Era davvero messa male se sentiva anche le voci … e le ascoltava pure, rispondendo anche. Sì era proprio messa male.
Zitta tu.”
Lo sai pure tu che ho ragione.
A quel punto però Chirone, che era venuto con lei, interruppe la chiacchierata mentale della ragazza.
<< Brava hai reso questo posto adatto per una festa. >> esclamò lui, pimpante e allegro. Praticamente il contrario di come, in generale si sentiva Annabeth . A quel punto la ragazza si riscosse dai suoi pensieri, ricordandosi che non era normale parlare con una vocina.
<< Grazie Chirone. >>
 
 
<< Annabeth, sai che giorno è oggi vero? >>
<< Il due di Giugno. Perché me lo chiedi? >>
Luke guardò Annabeth, perplesso. Naturalmente pensava che la sua ragazza si fosse dimenticata del suo compleanno. Ma tutto ciò faceva parte del piano. Come diceva una canzoncina inventata dai ragazzi del campo? Chirone arriva sempre al momento giusto.* Anche quella volta il loro insegnante non fece eccezione, infatti venne incontro ai due ragazzi, al trotto, in tutto il suo splendore che gli donava la sua forma equina.
<< Scusa Luke, avresti un momento? Ti dovrei parlare. Mi serve il tuo aiuto per dei piccoli lavoretti. Mi stanno già aiutando Percy, Grover e Rachel ma avrei bisogno anche di te. Mi dispiace se disturbo qualcosa … >> Luke guardò Annabeth e poi rispose.
<< No non sta interrompendo niente! Arrivo subito! A dopo Annabeth! >>
<< A dopo. >>
 
 
Le difficoltà nell’organizzare una festa a sorpresa erano:
  • Tenere occupato il festeggiato.
  • Fare attenzione ai fratelli Stoll.
Ebbene, quest’ultima parte non era andata molto bene. Grazie a Grover, Rachel, Percy (che cercava di aiutare, anche se si vedeva che qualcosa non andava) e per finire Chirone, Luke era rimasto impegnato per tutta la mattina (qui ci andrebbe una risata sadica). Cosa non aveva guardato Annabeth? Il punto due. I fratelli Stoll. O, i combina guai per eccellenza. Stavolta avevano combinato un disastro non intenzionalmente (o almeno si sperava che fosse così). I due erano tornati quel giorno per il compleanno del fratellastro, e ne combinarono una grazie a un loro marchingegno che fece esplodere misteriosamente i palloncini. Annabeth, quindi era dovuta andare in macchina con Argo fino al primo negozio di New York dove vendevano delle decorazioni per una festa. Fortunatamente alle 21.00 era già tutto pronto, e i palloncini erano tutti sistemati. Poco dopo, infatti arrivarono i quattro con il festeggiato che guardava tutto con stupore.
<< Allora non te ne eri dimenticata! >> Luke disse ciò con una certa enfasi.
<< Ne dubitavi? >>
<< No! >>
A quel punto si abbracciarono, ignorando di punto in bianco gli altri invitati. Per lo meno, questo era ciò che aveva fatto Luke. Ma non Annabeth che guardava Percy. Ormai era così. Quell’abbraccio per Annabeth era solo uno di quelli che si possono chiamare “abbracci amichevoli”. Quando si staccarono, la festa cominciò in tutto il suo splendore. Luke ballava con Annabeth, Rachel con Percy e Talia con Will e Grover con Juniper. La coppia Talia/Will non se lo sarebbe mai aspettata. Ma sapeva che la sua migliore amica amava Luke. Un’altra ragione per essere solo amici. Talia era una cacciatrice, ma ad Annabeth quel dettaglio non importava granché. Cacciatrice o meno il cuore rimane sempre lo stesso. Ogni volta che si muoveva e guardava Percy e Rachel, sentiva una fitta strana al petto. Oltre a quella sensazione che sentiva sempre (quella che lo stare con Luke era sbagliato) quella fitta era diversa, più strana. Una fitta di gelosia. Continuò a ballare per un po’ ma dopo, stanca, andò verso il bancone a sgranocchiare e bere qualcosa, mentre Luke andava a prendere del punch e della Coca (messa anche vicino al punch, oltre che sul bancone). Coca e punch era un accoppiamento pessimo, ma a Luke piaceva. Infatti anche se non erano a un ballo studentesco, Annabeth ha voluto inserire anche del punch sopra un tavolino piccola posto proprio quella stessa mattina. Lei aveva voluto metterlo anche se lei non l’avrebbe mai bevuto. Le faceva ricordare quel ballo passato con Percy. Uffa, Percy, Percy e ancora Percy. Senza pensarci troppo prese della Coca Cola. Tutti ormai la stavano prendendo. La bevve tutto di un fiato.  A quel punto il suo cervello sembrò andare in tilt. Non era l’unica. Tutti avevano quel problema. Tutti avevano bevuto la Coca Cola. Pure Luke, sporco di punch, sembrava contorcersi. I ragazzi avevano strani giramenti di testa. Praticamente erano brilli. Ma, come? Il cervello da figli d’Atena di Annabeth ormai era in pappa. Lentamente il giramento di testa se ne andò, lasciandola comunque brilla. Non del tutto cosciente di tutto ciò che le capitava intorno. E vedere Dioniso mangiare Pop-Corn su una poltrona mentre se la rideva sotto i baffi non aiutava di certo.
<< Ciao! Vi è piaciuto l’effetto del mio super alcolico liquido? Non so nemmeno cosa sia anche se l’ho creato io, ma guardarvi è stato divertentissimo. La parte più bella è che dopo direte i vostri segreti più profondi sapete? Quel liquido che ho creato appositamente per oggi, è davvero una bomba. L’ho testato su un novellino ieri ed è stato fantastico!>>
<< Come? Dioniso tolga subito questo liquido dal nostro corpo! E poi non abbiamo bevuto alcolici! Solo la Coca Cola!** >> disse Annabeth, furibonda. Ormai però il danno era fatto. Per mezz’ora buona tutti rimasero brilli come non mai. Quanto alcool aveva quel liquido? Il 90% su 100%? Ma, come se fossero delle marionette, continuarono a bere Coca Cola (che Coca Cola non era), con le risate di Dioniso in sottofondo. Annabeth non sentiva più il suo corpo. Era come se andasse da solo. Continuava a ridere come un oca. Percy lo stesso, ma con i suoi occhi sempre senza luce. Quando Annabeth lo guardava era come se ritornasse in sé. Per un secondo però, perché dopo continuava a ridere. Che figura per niente degna di una figli d’Atena, che aveva pure salvato il mondo. Il suo cervello era cosciente di tutto, ma non riusciva a fare niente.  Come se avesse preso una vacanza. A quel punto Dioniso schioccò le dita e tutti si fermarono. Cos’era il dio del Vino o del comando del corpo? Dopo questa mezz’ora di divertimento infatti Dioniso voleva passare alla “parte più divertente”. Solo allora si degnò di rispondere a ciò che aveva detto Annabeth.
<< No, no. L’effetto andrà via fra una mezz’ora. E voglio godermi lo spettacolo! E poi, Annabelle credevi veramente che per divertirmi avrei messo l’alcool solo dove ti avevo detto!  >> A quel punto schioccò le dita di nuovo e a turno ognuno disse il suo più oscuro segreto. Quando Rachel disse di aver baciato Percy un anno prima, Annabeth stava per strozzarla a irreparabilmente arrivò il suo turno. Il liquido fece uno strano effetto dopo l’ennesimo schiocco delle dita di Dioniso. Era come se le strizzasse il cervello. Decise che non avrebbe mai più bevuto Coca Cola e Alcool in vita sua. Perché quello era Alcool no?
<< Sono innamorata di Percy da tre anni. Non ho voluto dirlo per non rendere triste Luke ma è la verità. >> le parole uscirono fuori e ebbero lo stesso effetto di una bomba a mano. Per un secondo tutti uscirono dall’ebbrezza e la guardarono allibiti. Percy la guardava, i suoi occhi che sembrava stessero riprendendo la loro luce autentica, anche se aveva bevuto. Luke la guardò e a quel punto arrivò il suo turno. Le parole che uscirono dalla bocca del ragazzo resero più felice Annabeth.
<< Io amo Talia. Ma lei è diventata una cacciatrice. >> A quel punto tutti ripresero il loro status normale. La mezz’ora era passata. A quel punto Dioniso, soddisfatto, si stiracchiò per poi scomparire con un sonoro pop, Pop-Corn e poltrona inclusi. A quel punto Annabeth si alzò. Sfortunatamente si ricordava tutto come gli altri invitati. La tortura più grande del gioco di Dioniso era proprio questa. Il fatto che poi ti ricordi tutto e non puoi non far finta di niente.
<< Quindi ci lasciamo? >> chiese Annabeth a Luke, già consapevole della risposta.
<< Penso di sì, Annabeth. Sarai sempre mia amica però. >>
<< Certo. >>
E così dicendo Annabeth se ne andò dalla sala e successivamente dalla Casa Grande. Voleva dormire. Appena arrivata alla casa di Atena, vuota perché tutti erano alla festa, le venne da vomitare ed andò in bagno. Dopo aver vomitato anche le sue prime pappe, andò a letto con la bocca amara e, contro ogni prevenzione, si addormentò.
 
Il giorno dopo Annabeth si svegliò. Aveva avuto una notte senza sogni e ciò era un bene. Forse il gioco di Dioniso non era stato poi così male. L’aveva aiutata a rivelare tutto. Anche se d’ora in poi, avrebbe voluto uccidere Dioniso ogni volta che l’avrebbe visto. Guardò i suo fratelli e sorelle. Tutti avevano una faccia verdognola. Ciò segnava il fatto  che avevano bevuto. A quel punto andò in bagno perché gli venne un altro conato di vomito. Dopo, di lavò e si vestì. Aveva voglia di fare una passeggiata per sgranchire le gambe e riordinare le idee. Lei aveva una vita programmata in ogni minimo dettaglio. Lei era così. Arrivò fino al lago delle canoe e si sedette sul molo, mettendo i piedi nell’acqua. Il sole era già sorto, lasciando comunque una sfumatura rossastra nel cielo. Annabeth era assorta nei suoi pensieri. Ma l’uscita cinematografica di un certo figlio di Poseidone la fece destare. Infatti, la ragazza non si era ricordata che Percy faceva sempre una nuotata nel laghetto alla mattina. Quando uscì Annabeth rimase per un attimo senza parole. Il ragazzo aveva un costume blu addosso, e delle goccioline scendevano giù dal petto (cioè dagli addominali scolpiti). Annabeth sapeva che Percy era bello, ma non lo aveva mai ammesso. Tranne in un intervista in cui aveva detto per sbaglio che il ragazzo era carino.*** Comunque Percy appena la vide, si sorprese molto e arrossì. Annabeth non poteva dire di essere meno rossa di lui. Di sicuro aveva le orecchie rosse come i capelli di Rachel.
<< Ciao! >> ruppe il silenzio Percy. Ormai il colore dei suoi occhi era più luminoso, ma non come quello di quasi un anno prima.
<< Ciao. Emh, ecco, come stai? >>
<< Bene! Senti, Annabeth … >>
<< So dove vuoi andare a parare, Percy. Scordati ciò che ho detto ieri sera. >> disse lei con un tono un po’ duro.
<< Come posso scordarmelo Annabeth! >> disse lui, i suoi occhi che diventavano più cupi di qualche secondo prima. Lui era proprio come il mare. Poteva cambiare in un istante.
<< Annabeth, non sai quanto ho sofferto per te! Ho scoperto di amarti quando mi aveva parlato Afrodite – una lunga storia– e dopo appena mi avevi dato quel bacio .. pensavo di essere corrisposto. Invece dopo ti sei fidanzata con Luke … mi sono sentito tradito Annabeth. Sapevo che ti piaceva Luke … ma prima di quel bacio. >> disse lui. Annabeth iniziò a piangere. Le lacrime le solcarono il viso. Non pensava di averlo fatto soffrire così tanto … pensava di aiutare tutte e due, lei andando con Luke e lui trovando un'altra. Anche se per lei sarebbe stato difficile (si era ingelosita quando lui era andato con Rachel a ballare) lei diceva a se stessa che sarebbe stata la soluzione migliore. Pensava che lei avrebbe fatto del male a Percy mettendosi con lui. Ma ora non era più certa di quei pensieri che l’avevano accompagnata fino ad allora, insieme a quella sensazione. Ora capiva dove stava il perché di quelle sensazioni. Prima non lo aveva capito, o aveva cercato di ignorarlo. Ma in quel omento capì tutto. Era perché lei aveva bisogno di Percy per vivere. Percy era stato il suo migliore amico … diventando pian piano qualcosa di più. E solo in quel momento lo aveva capito.
<< Sai che non sono molto bravo con le parole. Ma sappi che ti amo, Annabeth. Ti ho sempre amato. Ora so di essere corrisposto. Pensavo di essere stato tradito. Ma invece tu mi hai amato e mi ami adesso. Forse sono un ingenuo, forse no, ma so che ti sei fidanzata con Luke per non ferirlo. Anche se ero accecato dalla tristezza, ho visto essa anche nei tuoi occhi. L’unica cosa di cui sono certo è che i giochi di Dioniso funzionino e ti chiedo per favore di darmi una chance. >>
<< Percy, io non voglio farti soff … >> ma lui non gli fece finire la frase. La baciò. Lei sentì le labbra di lui sulle sue, e capì che anche lei lo amava dal profondo del cuore. E che se non avessero fatto prima quel discorso, ne avrebbe sofferto anche lei. Il problema di quel bacio? È che Percy diede troppo slancio e finirono nel laghetto. A quel punto lui creò una bolla d’acqua, facendo respirare la ragazza. ****
<< Allora, so che ti è piaciuto Sapientona. Mi dai una chance? >> disse lui. Era tornato il ragazzo di quasi un anno prima. Ora i suoi occhi brillavano di una luce intensa. Sembrava un bambino a cui stavi per dare le caramelle. Il nomignolo Sapientona non lo usava più da così tanto tempo … e a quel punto fu Annabeth a baciarlo. Restarono così per ore o forse secondi prima di staccarsi controvoglia.
<< Questo vuol dire sì? >>
<< Non fare domande ovvie Testa d’alghe! >>
<< Ancora quel soprannome! >> si lamentò lui, mettendo un finto broncio.
<< Lo sai che ami che ti chiami così! >> disse di rimando lei. Si ribaciarono per la terza volta, e Annabeth pensò che non aveva mai passato una mattinata migliore.

   
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Annabeth_Granger1