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Autore: Mash    03/08/2015    1 recensioni
"Il ministero dell’Amore l’ha spezzato, ma ancora non riesce a provare odio nei confronti di quell’uomo.
Carnefice e amante. Confidente e traditore nello stesso tempo."
[AU nel mondo di "1984".
Seconda classificata al contest LAST MINUTE CONTEST di BuckyBear.]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: “Siamo soli, tu ed io…”
Fandom: Hannibal
Personaggi: Hannibal Lecter; Will Graham.
Paring: Hannigram (Hannibal/Will)
Avvertimenti: AU; tematiche delicate; Codependency!fic
Word: “1984” di George Orwell
Rating: Giallo
Note: (leggere alla fine) Ho voluto riprendere due frasi della serie tv Hannibal, principalmente “Sono solo così come lo sei tu”, e “Io ti perdono, Will.” Mi erano sembrate molto adatte in un momento simile e ho voluto mischiare ancora di più i due mondi cercando di farli a loro volta interagire ancora di più. “1984”, è un romanzo molto bello, che parla di questo Grande Fratello che controlla tutti i cittadini membri del Partito con dei teleschermi che non possono essere spenti, per cercare comportamenti non idonei tra i vari membri del partito e se li trova, cercare in tutti i modi di reprimerli, di solito rinchiudendo i “ribelli” nel cosiddetto ministero dell’Amore per poi fargli negare tutte le loro convinzioni e alla fine ucciderli. La cosa che più mi ha colpito è che questi membri del partito non possono innamorarsi davvero di qualcuno. L’amore come passione è del tutto escluso e da qui l’idea che Will e Hannibal avessero avuto questa travolgente emozione che si è avvicinata, per entrambi all’amore. Che poi Hannibal sia modellato come la figura di Julia e del signor O’Brien nello stesso tempo, mi ha permesso di sviluppare il rapporto tra i due anche meglio. Nel romanzo, Julia è la donna amata dal protagonista, mentre O’Brien è colui che considera un amico e una persona con cui può parlare e che alla fine si rivelerà per l’appunto un traditore e carnefice nel periodo di prigionia.
Spero di aver reso alla meglio il mio avvertimento, le flashfic per me sono sempre una sfida, perché in poche parole si deve mettere tutto quello che serve per far capire il rapporto tra i personaggi e le loro emozioni, nonché una situazione di base sensata. Scritto questo credo di aver scritto tutto. Saluti e spero vi piaccia!
 
 
 
Da quando il dolore si è attenuato, tutto sembra sempre uguale nella sua cella, il giorno e la notte senza alcuna differenza.
-Will. Apri gli occhi.- la voce è calda, gentile, quasi sensuale.
Will la asseconda e lo vede.
Hannibal.
Un confidente. Colui con cui parlava ore senza mai stancarsi; qualcuno di cui si fidava.
Una persona di cui, nonostante tutto, si fida ancora adesso.
L’hanno torturato per giorni, ore o forse anni, come per il giorno e la notte ha perso anche la cognizione del tempo. Solo quando era arrivato il dottor Lecter tutto si era affievolito per lasciar spazio all’antico piacere di averlo accanto.
Tutto era tornato perfetto.
-Hannibal… - sussurra piano, battendo le ciglia, mettendo a fuoco il suo volto gentile e i suoi occhi scuri.
-Will. Sono contento tu stia migliorando.- dice Hannibal sorridendogli, increspando appena le rughe agli angoli delle labbra.
E Will non può che sorridere a sua volta, ricambiandolo.
Il ministero dell’Amore l’ha spezzato, ma ancora non riesce a provare odio nei confronti di quell’uomo.
Carnefice e amante. Confidente e traditore nello stesso tempo.
Quello che hanno avuto fuori, nel distretto, è ormai un ricordo lontano. Le notti trascorse in sua compagnia, lontano dai teleschermi, sono quasi un sogno a occhi aperti.
 “Sono solo così come lo sei tu.” era stata l’ultima frase che si erano detti fuori da quelle mura.
Poi era stato preso.
Sin dall’inizio i suoi pensieri erano andati a Hannibal. Se stesse bene, se avessero imprigionato anche lui, se stesse patendo i suoi tormenti, se lo avesse tradito...
Sapeva che tutti tradivano. Non potevano fare altro.
Lo aveva fatto anche lui.
Poi, quando erano finite le percosse, lui era entrato nella sua cella, portando la luce.
Con quella, anche l’oscurità di quanto doveva ancora succedere.
Avevano iniziato a parlare. Di tutto, come se fossero ancora nel loro rifugio, fuori, per le vie di Londra. Hannibal aveva spiegato che lui aveva tradito la fiducia del Partito. La fiducia del “Grande Fratello” stesso.
Will aveva risposto che odiava il “Grande Fratello”.
Perché li separava, perché non voleva stessero insieme, perché mentiva su tutto.
Infine era tornato il dolore.
Il dolore inflitto dall’uomo che si amava era il più dolce e allo stesso tempo il più amaro.
-Ti sto offrendo un dono, Will. Voglio aiutarti. Me lo permetterai?- domanda il dottor Lecter, alzandogli appena il volto per specchiarsi negli occhi chiari dell’altro.
Il suo corpo potrà sembrare irriconoscibile, la sua mente potrà essersi quasi persa nel dolore e nell’oblio, ma quegli occhi sono sempre vivi.
Solo per lui.
Hannibal sa che Will cederà alle sue richieste. Sa i punti esatti su cui soffermarsi.
Sa, che verrà definitivamente spezzato e che poi potrà essere modellato a suo piacimento.
Ma non può smettere, Hannibal.
Lui non può continuare senza Will. E Will non potrebbe continuare senza Hannibal.
Le labbra di Hannibal si avvicinano al suo orecchio: -Io ti perdono, Will. Tu, puoi farlo?-
Una lacrima scende sul suo volto e l’uomo annuisce alla domanda.
 
  
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