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Autore: glins    03/08/2015    3 recensioni
Faberry! What if?
Storia che segue gli avvenimenti della season 6, ma basandosi sulla Faberry.
Altre coppie: Brittana, Klaine e Samcedes sicure.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'adrenalina le scorreva nelle vene.

 

A lei, come a tutti i ragazzi presenti lì.

 

Era finalmente il giorno delle provinciali, si erano impegnati così tanto, soprattutto da quando la Dalton era stata distrutta da un incendio e gli Usignoli avevano preso parte al glee club del McKinley. 

 

I primi tempi erano stati duri, ma fortunatamente avevano creato un equilibrio, grazie all'impegno costante dei ragazzi, ma soprattutto dei loro insegnanti, e speravano davvero fosse quello giusto per arrivare in alto.

 

Rachel, però, si sentiva strana seduta sulla sedia dell'Auditorium, probabilmente perché era più emozionata per una gara provinciale di canto coreografato che per la notizia della sua riammissione alla NYADA o del successo del suo provino, che le aveva garantito la parte nel musical.

 

Quei mesi erano stati davvero duri per lei, ed ora si trovava davanti ad un bivio, ma sapeva che anche tutti gli altri non se l'erano passata meglio e che erano agitati almeno quanto lei.

 

Perciò cercò di fermare l'agitare nervoso della sua gamba, mentre vedeva Will ed Emma prendere posto sui sedili davanti a lei, Kurt e Blaine di fianco a loro, mentre al suo fianco arrivavano Brittany e Santana. 


Fu sorpresa dalla reazione delle ragazze, che al suo sorriso luminoso risposero rispettivamente con un mezzo sorriso e un semplice cenno della testa. 

 

Ovviamente, come poteva non averci pensato... la Dannata Trinità, sempre unita.

 

Le due sapevano già tutto di lei e Quinn. 



Quinn.

 



Rachel aveva cercato disperatamente di cacciare quel nome dalla sua testa nelle ultime settimane, di andare avanti concentrandosi sul Glee, di non pensare troppo alla bionda, perché d'altronde doveva dimenticarla, ma non ci era propriamente riuscita e la voglia matta di avvisare Quinn del musical l’aveva davvero assalita e messa a dura prova.

 

Oltretutto, era stata lei ad averla accompagnata, ad esserle stata vicina la sera prima dell’audizione, vicina in ogni senso, come mai era stata e come sempre Rachel avrebbe voluto fosse.

 

Stretta tra quelle braccia aveva trovato un senso di sicurezza che mai aveva avuto, e la mattina dopo, quando davanti a lei si erano presentati due smeraldi, aveva desiderato svegliarsi per sempre così. 



Ma quello ora non contava, c'erano le Provinciali, New York, stava finalmente avendo indietro quello che voleva e che sapeva le spettava di diritto.

 

Nonostante ciò sentiva un vuoto, una strana sensazione che le stringeva il petto e scendeva allo stomaco lasciandole un peso.




Scosse la testa ridestandosi da quei pensieri decisamente senza senso ed inappropriati.


Era tutta colpa delle poche ore di sonno, da quando tutto era successo, si stendeva sul suo letto e non poteva impedire ai ricordi di quella notte di assalirla, così si alzava e girovagava per la casa finché Morfeo non la chiamava a sé e crollava sul divano esausta, per solo qualche ora.

 




Ma Quinn sicuramente non la pensava, e così doveva fare lei, pensò mentre la musica partiva e finalmente la bionda tornò in un angolino nascosto della sua testa.

 

 

Non per molto però. 

 

 

Guardando quei ragazzi sul palcoscenico che conquistavano la folla con ogni nota ed ogni mossa, non poteva fare a meno di pensare che in parte fosse merito suo e che l'orgoglio la pervadesse, ma in un attimo la mente tornò indietro nel tempo, e rivide su quel palco lei ed i suoi amici del liceo.

 

 

Rivide Brittany e Mike ballare in prima fila, se stessa al centro dello stage, con Finn al suo fianco, Mercedes che sparava l'ultimo acuto, ed in un angolo riuscì ad intravedere una cheerleader bionda che la guardava, con quello sguardo che prima dava per scontato fosse odio o invidia, ma ora non ne era più tanto sicura. 

 

 

"Io sapevo che stavo facendo l'amore con la persona che amo da sei anni"

 

Sei anni.

 

Quello sguardo era, quindi, amore? Adorazione? Forse anche sofferenza? 


 

No, per la millesima volta Berry, non devi pensarci.


Si alzò insieme al resto della platea, intenzionata a focalizzarsi sui suoi ragazzi, ma le cose peggiorarono. 



I volti dei ragazzi del Glee si alternavano con quelli delle vecchie Nuove Direzioni e la testa iniziò a girarle, e quando cercò di calmarsi prendendo respiri profondi, si rese conto che l'aria non le arrivava ai polmoni.


Doveva uscire di lì.


Così si allontanò dal suo posto, salendo verso l'uscita, sotto lo sguardo di Santana, che le andó dietro dopo aver avvisato Brittany. 


Rachel era diretta nel bagno, quando la voce della latina alle sue spalle la sorprese.

 

"Te ne vai già Frodo?"

 

Si bloccò e voltò piano.

 

"No...ho solo un giramento di testa, mi serve aria" rispose tranquillamente.

 

"Ti serve un cervello" controbatté con tono arrabbiato l'altra. 

La più bassa assunse uno sguardo confuso.

 

"Berry, pensi davvero che sia così stupida da credere che hai qualche dolore da mestruazioni? So a cosa stavi pensando lì dentro, te l'ho potuto leggere sul tuo naso abnorme"

 

"Santana non voglio affrontare quest'argomento" constatò sperando la graziasse. 

 

"Perché no? Perché sai che ti direi la verità? Ossia che tu" incalzò invece l'altra avvicinandosi "sei una piccola egoista. Anzi sai, non sei neanche egoista, o ti apprezzerei un minimo e avresti pensato a quello che volevi e adesso tu e Quinn sareste insieme. Perché puoi negarlo quanto vuoi, ma tutti sappiamo che-"

"Santana smettila, tu non sai-"

 

"Cosa? Cosa non so Rachel? In realtà io so anche più di te. E so che continui a nasconderti dietro il brutto periodo che hai passato, ma sai cosa? Tutti abbiamo avuto dello schifo nelle nostre vite, Quinn prima di tutti, da quando ti ha conosciuto, ma ha sempre affrontato le cose in un modo o nell'altro, non è mai stata codarda come te"

 

"È stata lei a dirmi di dimenticare"

"Perché tu l'hai abbandonata dopo averci scopato Rachel!  Lei ti ama da sei anni, non so neanche per quale assurdo motivo, e siamo state io e Britt a starle vicino, a raccogliere le sue lacrime, quindi non me ne starò qui a vedere come fai la vittima dopo che sei stata tu a mandare tutto all'aria"


Ci furono secondi di silenzio, in cui le due si guardarono negli occhi, creando una forte tensione che si poteva quasi toccare.

 

Furono interrotte dalla porta dell'Auditorium che si apriva.


Kurt si avvicinò alle ragazze con sguardo preoccupato.

 

"Che succede?"


Santana continuò a tenere il suo sguardo furioso su Rachel, mentre questa lo abbassò.

 

"Niente, Rachel ha mal di testa" disse poi la latina, avvicinandosi ancora alla diva, arrivando a pochi centimetri da lei "e spero vivamente per lei che le passi al più presto o che faccia qualcosa per rimediare, altrimenti la spedirò a calci nella Contea Baggins a cui appartiene"

 

Detto ciò si allontanò, tornando in auditorium da sua moglie.





Nel corridoio, i due amici restarono fermi e zitti per molti secondi, finché Kurt ruppe il silenzio.

 

"Di cosa stava par-"

"Sono una codarda, Kurt?" Chiese interrompendolo lei, puntando lo sguardo su di lui.


Il ragazzo restò sorpreso e non sapeva davvero come rispondere.


"Lo sono? Devo saperlo" insistette avvicinandosi. 


"Ehm... insomma dipende di cosa stai parla-"

"Lo sai"

Gli occhi azzurri, indecisi, di lui trovarono quelli scuri e timorosi di lei per qualche attimo, dopodiché Kurt rispose in un sospiro. 


"Sì"


Rachel abbassò la testa mordendosi le labbra.


"Sì lo sei perché stai lasciando andare quello che potrebbe essere qualcosa di grande. Poteva essere il primo passo per rialzarti, e invece non hai fatto che nasconderti, ancora e ancora. E io lo so Rach, lo so che hai paura, anche io ne avevo, per questo ho cercato di non insistere troppo... ed inoltre, sono più che valide le ragioni per cui non vuoi rischiare... ma Walter mi ha dato una scossa e ora io lo farò con te... ne vale la pena Rach? Vale la pena rinunciare all'amore per paura? Saresti felice senza amore? Perché la ami, e lo sai anche tu... non ti ho mai visto più confusa e spaventata di quanto eri per lei, sì,  ma non ti ho neanche mai vista così viva, nemmeno con Finn..." Kurt si avvicinò ulteriormente alla sua migliore amica, che continuava a tenere lo sguardo sul pavimento, e la prese per le spalle "siamo giovani, è adesso che costruiamo il futuro, è adesso che possiamo permetterci di rischiare, di prendere quello che vogliamo senza pensare alle conseguenze... quindi fallo Rachel, vai a prenderla"




Rachel alzò gli occhi, portandoli in quelli cristallini del suo amico, che in quel momento le aveva fatto decisamente una lavata di capo.

Aveva pensato sarebbe arrivato un momento in cui sarebbe esplosa quella situazione, come già aveva fatto, solo non pensava in quel modo e così in fretta ed anzi, in fondo sperava che non accadesse affatto.


Sperava che tra i mille impegni tutti lasciassero correre. 

 

Ma era inevitabile a quanto pareva.


Quinn Fabray era inevitabile per lei.



Ma ne valeva la pena?

Valeva la pena accettare che lo fosse?



"Se mi respingesse? O se la perdessi?" Chiese debolmente.


Kurt le rivolse un dolce sorriso.

"La vita è rischio Rachel... ma il rischio è mille volte meglio del rimpianto... corri, Berry, corri e rischia, per lei, e soprattutto per te"




Rachel annuì, più a sé stessa che alle parole del migliore amico, mentre la sua testa era già su un aereo diretto in Connecticut. 







**






"Q, sicura di non voler venire?" chiese Margaret mentre indossava il suo giubbino di jeans chiaro.

"Sapete che domani ho l'esame di sociologia" disse Quinn seduta alla scrivania, non staccando lo sguardo dai suoi appunti.

 

"Sì e sappiamo anche che hai sicuramente già studiato per quest'esame circa sei mesi fa, quando non avevi una vita sociale ed eri tutta presa dal tuo pony" esordì Erica uscendo dal bagno e infilando le mani nelle tasche della sua giacca di pelle nera.

 

 

Effettivamente non aveva tutti i torti, Quinn era preparatissima per quell’esame da mesi, ed infatti stava studiando tutt’altro in quel momento, qualcosa che probabilmente le sarebbe servito l’anno successivo.

 

 

Ma doveva fare qualcosa, doveva distrarsi, non doveva pensare ad una piccola ebrea bruna che le ronzava insistentemente in testa.

 

 

Era questo il segreto dei suoi voti eccellenti, si buttava a capofitto nello studio perché riusciva ad appannare il pensiero della diva.

 

Peccato che una volta finito di studiare, tutto tornava come prima.

 

 

"Er..." la ballerina richiamò la sua ragazza, distraendo Quinn dai suoi pensieri, che rivolse alla texana solo una veloce occhiata rassegnata.

 

 

Questa alzò le mani in segno di innocenza ed andò a prendere le chiavi, poggiate sul suo comodino sotto la grande finestra.

 

Diede un fugace sguardo fuori, e qualcosa catturò la sua attenzione.

 

 

"Uh ma quella non è Betty Boop in persona?"

 

Quinn alzò scocciata lo sguardo dai suoi fogli solo per lanciarne uno a Margaret, supplicandola di portare via la sua fidanzata.

 

Maggie, allora, si era avviata verso Erica alzando gli occhi al cielo, pronta a trascinarla fuori di lì per evitare che fosse uccisa, quando anche lei notò la piccola figura al centro del cortile esterno.

 

 

Non avvertendole muoversi per la stanza o parlare, Quinn puntò gli occhi su di loro.

 

Le due bionde si guardarono, una confusa e l'altra incredula. 



"Sembra lei" disse la più piccola, ancora sopresa.

 

Quinn si alzò ed andò alla finestra per accertarsi che le sue coinquiline non le stessero facendo un brutto scherzo.


Rachel era ad una decina di metri di distanza dall’entrata del loro alloggio ed aveva appena fermato una ragazza dello stesso corso di filosofia di Quinn nonché loro vicina, Piper.

 

Le tre restarono ad osservare come le due si rivolgevano qualche parola e poi la ragazza indicò alla diva il loro edificio e questa di congedò sorridendo, avviandosi nella direzione indicata.


 

"Sta venendo qui" disse Quinn.

 

Uno, due battiti in più. 

 

"Sta venendo qui" ripeté. 

 

Tre, quattro battiti in più. 

 

"O merda sta venendo qui" e il suo cuore prese a galoppare come il più veloce degli stalloni. 

 

Iniziò a camminare avanti ed indietro per la camera cercando di fermare quel battito impazzito e di prendere più ossigeno possibile.

 

Erica le si parò subito davanti e la prese per le spalle.



"No no no Q, nessuna crisi, okay?"

 

"Sì Quinnie calmati"

 

"Come posso calmarmi? Rachel è qui, perché? Perché Rachel è qui? Me lo spiegate?" Domandò isterica.

 

"Forse vuole solo chiarire le cose" provò Margaret. 

 

"O forse le é piaciuto così tanto l'ultima volta che vuole proporti di farla diventare una cosa abituale" cercò di sdrammatizzare alzando le spalle, beccandosi solo un calcio dalla sua ragazza.


 

Intanto Quinn prese a fissare il vuoto.

 

Cosa voleva Rachel?

 

Perché era lì? 

 

Forse voleva parlare di quello che era successo.

 

Forse sì, ma la bionda le aveva detto di dimenticare.

 

Ma era Rachel Berry, faceva sempre di testa sua quella piccoletta.  

 

Quinn però aveva già sofferto troppo per sentirsi dire cose come "vorrei restassimo amiche".


Oppure voleva solo dirle che qualcun altro si era sposato.... o era morto.

 

 

Oddio, qualcuno era morto.





Mentre altre milioni di idee su cosa volesse Rachel si facevano spazio in quella testa biondo platino, qualcuno bussò alla porta.

 

Le tre studentesse guardarono la porta e restarono qualche secondo in silenzio, poi Erica parlò a bassa voce senza smettere di fissarla.

 

"Quinnie tra poco andrò ad aprire, quindi dovrai dirmi cosa vuoi fare entro i prossimi cinque secondi"

 

5...

 

Non voleva vederla o sentirla, nonostante le mancasse. NO.

 

4...

 

Ma poteva essere qualcosa di buono. 

 

3...

 

O qualcosa di brutto. 

 

Decisamente più probabile.

 

2...

 

O qualcuno poteva essere morto.

 

1...

 

"Potrebbe essere qualcosa di importante" disse Quinn di getto.

Le sue coinquiline la guardarono, si scambiarono uno sguardo e poi Erica annuì e si diresse verso la porta.

Quando la aprì si trovò davanti la figura più minuta che avesse mai visto, non contando i suoi cuginetti cowboy, che le rivolgeva un sorriso teso.

Sorrise divertita dalla statura e dall'espressione di quella ragazza, che aprì la bocca per parlare, ma fu preceduta.

 

"Ciao Betty"

 

Rachel la guardò confusa.

 

"Cos- no, io sono Rachel"

 

"Nah... sei Betty" ribadì Erica sempre più divertita.



Rachel la guardò tra il confuso e l'indignato. 


A quel punto, Margaret salvò la situazione. 

 

"Ciao, possiamo aiutarti?"

"Ehm.. sì " iniziò Rachel distogliendo lo sguardo dalla ragazza più alta, portandolo sull'altra che le rivolgeva un sorriso cordiale "io sono Rachel, sto cercando Quinn Fabray... mi hanno detto che alloggia qui"

"Ciao Rachel" disse una voce da dentro la stanza.

Maggie ed Er si spostarono, lasciando che Rachel potesse vedere Quinn che era in piedi al centro della stanza. 

 

"Ciao Quinn..." ricambiò la mora insicura.

Le due fidanzatine si guardarono e poi Erica parlò. 

 

"Beh" disse battendo le mani, come a volte Schue faceva "l'hai trovata, ora noi andiamo, è stato tutto fuorché un piacere Betty" e la ragazza uscì trascinandosi dietro la fidanzata e lasciando la diva confusa.



 

"Potevi essere più gentile disse la bionda una volta girato l'angolo. 

 

"Amore non iniziare, le ho già fatto un piacere non saltandole addosso per come si è comportata con la nostra Q" si difese la più alta intrecciando le loro dita.

 

Margaret la guardò persa mentre aspettavano l'ascensore. 

 

L'altra se ne accorse e la guardò alzando un sopracciglio.

 

"Che c'è? "

 

"Ti amo" disse semplicemente Margaret "specialmente quando sei protettiva e permetti alla tua dolcezza di venire fuori, anche se in modo particolare"

Erica alzò gli occhi blu al cielo, con aria da finta scocciata, ma con un sorriso che la tradiva.

 

Intanto l'ascensore arrivò, le due entrarono e mentre le porte si chiudevano Er prese parola.

 

"E comunque tu mi ami sempre" pronunciò facendo ridacchiare la sua ragazza che le diede un dolce bacio sulla guancia come per darle ragione. 







Intanto, rimaste sole, Quinn invitò Rachel con un cenno ad entrare, cosa che fece.

 

La mora restò tuttavia vicina alla porta chiusa, spostando il peso da un piede all'altro, chiaramente a disagio, mentre la bionda la guardava.

 

Era adorabile.

NO.

 

No, Rachel non è adorabile. 

 

Quinn scosse la testa.

 

"Che ci fai qui Rachel?" Chiese. 

"Ho amato davvero Finn" esordì la diva, dopo un paio di secondi e un respiro profondo. 

L'ex cheerleader la guardò alzando il suo classico sopracciglio.

 

"Sei davvero venuta qui per parlarmi del nostro defunto ex ragazzo?"

"Fammi finire, okay?" Chiese l'altra con tono pacato.

 

In realtà non aveva idea di cosa avrebbe detto, aveva passato le ore di viaggio a pensarci e ripensarci, ma non ne era venuto fuori molto, così si era detta di far semplicemente parlare il suo cuore, di far uscire tutto, sperando funzionasse, sperando ne valesse la pena. 


Quinn le fece un gesto con la mano come per darle il via libera, mentre si appoggiava alla scrivania e incrociava le braccia al petto.

 

La diva prese un altro respiro ed iniziò lentamente.


"Ho amato Finn... avevo puntato la mia vita su di lui, vivevo sapendo che un giorno ci saremmo ritrovati, saremmo stati insieme e felici. È stato il primo a farmi sentire desiderabile e amata. Poi se n'è andato... e quando l'ha fatto il mondo mi è letteralmente crollato addosso. Ogni convinzione che avevo sul futuro si è distrutta... ogni immagine di me che scendevo dal palcoscenico e ritrovavo lui con i nostri bambini ad aspettarmi con un fiore ciascuno in mano, o di me che entravo nell'aula canto portandogli il pranzo... è sparita. Pensavo non esistesse qualcun altro che mi facesse provare le stesse cose che provavo con lui, non avrei mai più trovato qualcosa del genere... ma mi sbagliavo"

La diva a quel punto portò lo sguardo già leggermente bagnato, che aveva fatto vagare per la camera, sulla bionda.

 

E questa, alzò la testa e la guardò, anche lei con gli occhi lucidi.

 

L'argomento "Finn" non era facile, per nessuna di loro due.


"Tu mi hai fatto provare qualcosa di anche più forte" continuò poi Rachel, facendo mancare qualche battito all'altra "L'ho capito solo ultimamente...  sai, in realtà ho anche capito di aver sempre provato qualcosa infondo, ma non mi è mai stato chiaro... o forse non l'ho mai accettato e l'ho nascosto inconsciamente... associavo il tuffo al cuore che mi provocavi ogni volta, anche solo guardandomi, al timore che avevo di te, della capo cheerleader Fabray che mi odiava... e dopo il liceo, quell' immensa mancanza che avevo di te pensavo fosse data dal legame che avevamo stretto durante l'ultimo periodo a scuola. Gli anni dopo sono stati pieni e non ci siamo tenute molto in contatto, ma poi ti ho visto di nuovo quest'anno... e non c'era Finn, la mia relazione con lui o il mio sentimento per lui dietro cui nascondermi. Non c'era scusa che potesse giustificare quel turbine di emozioni che accendevi in me.
Ho iniziato a metabolizzare la cosa, e mi sono resa conto... che era qualcosa di... grande. Lo era sempre stato e si era ingigantita durante tutto questo tempo ed era così enorme... da terrorizzarmi, Quinn"

 

 

Rachel aveva ormai la voce tremante e gli occhi pieni di lacrime, ma continuò, questa volta non si sarebbe tirata indietro.

 

"....perché avevo già perso una persona che amavo tanto ed ero spaventata a morte dal fatto che potesse succedere di nuovo, con qualcuno che amavo ancora di più. Così ho cercato di nascondermi, di nuovo, dietro Sam e il glee, di ignorarlo ancora una volta... ma a quanto pare era inevitabile succedesse qualcosa... e mi dispiace per quello che ho fatto, per il mio comportamento... ma avevo paura. E ne ho ancora Quinn, perché sento esplodere il cuore ogni volta che stiamo insieme. É esploso quando mi hai baciato e quando abbiamo fatto l'amore e sta esplodendo anche in questo momento e la cosa strana è che è così bello che vorrei provarlo per sempre..."

 

"Fatto l'amore?" Chiese Quinn, quasi in un sussurro, non del tutto sicura di aver capito bene.

 

A quella domanda la diva le regalò un mezzo sorriso dolce tra le lacrime che scorrevano sul suo viso.

 

"Sì Quinn... fatto l'amore. Perché ti amo... e ti ho amato per tutti questi anni, anche se inconsapevolmente, e mi dispiace perché so che tu hai fatto i conti con i tuoi sentimenti molto tempo fa... e sei rimasta in un angolino tutto questo tempo..."

 

 

Quinn abbassò di nuovo lo sguardo.

Non era sicura che quella fosse la realtà. 

Rachel si stava dichiarando, scusando e addirittura mettendo nei suoi panni... Sembrava uno di quei sogni che aveva spesso in quegli anni, e se lo era, beh... la fine sarebbe stata decisamente interessante. 


Rachel nel frattempo si asciugò le lacrime, fece qualche passo in avanti e prese un grande respiro. 

"E sarò sincera, se Finn fosse stato ancora tra noi, non so se tutto questo sarebbe successo... forse non l'avrei mai saputo o avrei continuato a nascondermi per sempre o sarebbe successo comunque perché era destino... so solo che è andata in questo modo, ed oggi sono qui e ti chiedo di uscire da quell'angolino e tirare fuori anche me... dandomi una possibilità… perché ne vale la pena per me, e spero sia così anche per te"



Ci fu silenzio per due minuti infiniti.

 

 

Il cuore di Rachel batteva di impazienza, di paura.

 

Quello di Quinn batteva per l'emozione, per la sorpresa, anche per indecisione. 

Ma, decisamente, entrambi battevano di immenso amore.


 

Era quello il momento.

Il momento in cui le vite di entrambe si sarebbero legate indissolubilmente o si sarebbero separate per sempre.

Il momento in cui Rachel si abbandonava ai suoi sentimenti e si metteva a nudo di fronte alle sue paure.


Il momento in cui Quinn decideva se lasciar andare la persona che le aveva fatto tanto male, anche senza saperlo, che aveva fatto parte di un brutto periodo della sua vita, o se la accettava ancora al suo fianco, ma nel modo migliore. 


Nel modo che aveva desiderato per anni.





Ne valeva la pena?

 

 

 

 

Fu proprio lei a riempire improvvisamente la quiete, con la sua voce delicata. 

"Quindi..." iniziò staccandosi dalla scrivania per andare incontro a Rachel, con sguardo serio "hai saltato i festeggiamenti delle Nuove Direzioni... ho visto su facebook che avete vinto"

 

Rachel annuì. 


"Hai preso il primo aereo senza neanche un bagaglio..." disse accennando solo alla borsa a tracolla che aveva la diva su una spalla.

 

Rachel annuì ancora, distogliendo però lo sguardo. 

 

"E salterai la prima lezione del glee come campioni delle provinciali"

 

"Solo se tu mi farai restare... altrimenti potrei immediatamente prendere un altro aereo e tornare in Ohio e andare alla lezione domani mattina... e lo capirei sai? Se non volessi darmi una possibilità, per non aver affrontato le cose per sei anni ed essermi comportata male ed inoltre mi sono presentata qui all'improvviso e..."

 

Quinn sorrise intenerita da quell'atteggiamento insicuro che non si addiceva molto alla determinata Rachel Berry.



Si avvicinò e senza dire nulla la baciò dolcemente sulle labbra, mentre le prendeva il viso tra le mani, fermando il monologo della mora, che si preannunciava infinito.

 

"Puoi restare per sempre, per quanto mi riguarda" disse sulle labbra dell'altra una volta che si staccarono. 

 

Rachel le regalò uno dei suoi enormi sorrisi e la baciò ancora e ancora, sempre più intensamente mentre si avvicinavano man mano al letto.

 

Improvvisamente però si allontanò dalla bionda.

 

 

"In realtà non siamo nulla di definito e tecnicamente una frase del genere non si addice molto alla nostra situazione, e neanche quello che stiamo per fare, perché sono abbastanza sicura che stiamo per-"

 

"RACHEL" la richiamò Quinn "ho aspettato sei anni, e credimi, neanche tu con la tua adorabile parlantina e le tue accurate osservazioni riuscirai a fermare il mio momento di gloria" disse con lo sguardo più deciso che avesse mai avuto.

 

Capì che in realtà Rachel l'aveva fatto apposta, quando questa sorrise divertita, prima di baciarla ancora e farla stendere dolcemente sul letto, per poi mettersi a cavalcioni su di lei.

 

"Quindi non trovi che la mia parlantina sia fastidiosa?"

 

"RACHEL!"




 

________________________________________________



Heeello everybody! 

Eccolo qui, per voi, il capitolo della dichiarazione, della decisione, dell'amore, o come lo volete chiamare.

 

L’ho pubblicato presto perché volevo farmi perdonare dell’attesa e della mediocrità precedenti e soprattutto perché domani parto (finalmente) e non so quando avrò la possibilità di aggiornare.


Tornando al capitolo…

 

Penso che tutti noi vogliamo fare una statua d'oro alla cara Santana Lopez che ha dato una spinta a Rachel, mentre Kurt l'ha decisamente buttata.



E sì, potete vedere che dopotutto, Rachel ha un cervello.



Che dire, vi prego di lasciare una recensione per sapere le vostre impressioni o per una critica costruttiva o per qualsiasi altro motivo vogliate e vi avviso che, tranquilli, ci sono ancora un paio di capitoli, la storia non finisce qui.


 

Alla prossima! :)

   
 
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