Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: fedetojen    03/08/2015    2 recensioni
"E' facile sentirsi pieni di speranza in una bella giornata come oggi, ma davanti a noi ci saranno anche giorni bui. Giorni in cui ci sentiremo soli, è allora che serve la speranza. Non importa quanto in fondo sarà seppellita, o quanto perduti vi sentirete, dovete promettermi che mai rinuncerete alla speranza. Mantenete la vita, dobbiamo essere più forti delle nostre sofferenze. L'augurio che vi faccio è di diventare voi stessi speranza. La gente ha bisogno di questo e anche se falliamo non c'è modo migliore di vivere. Guardando oggi intorno a noi, tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo, so che apparentemente ci stiamo dicendo addio ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro. Per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: In questa storia Peter/Spider-Man verranno impersonati dall'attore del film, ovvero Andrew Garfield. Buona Lettura :)
 

E se davvero Spider-Man esistesse?
 

1.Incontri
 

Si tolse la maschera avvicinandosi al corpo appeso di Gwen.

“Ei…ei…Gwen…ei” continuava a dire mentre aveva Gwen tra le sue braccia.

“Respira….ei…è tutto ok” diceva mentre l’accarezzava e piangeva vedendo che lei non rispondeva. Occhi chiusi, mentre inerme giaceva tra le braccia di Spider-Man, che non era riuscito a salvarla.

“Gwen apri gli occhi…Gwen guardami…Gwen!” continuava ad urlare mentre piangeva e si avvicinava a lei.

“No ti prego….ti prego….” Disse infine chinandosi verso il suo collo.

“Non ce la faccio senza di te” disse infine piangendo avvolgendola con le sue braccia a sé.
L’indomani, i funerali.
Vestito nel suo abito nero insieme a sua zia, Peter, rimase per giorni, mesi, forse anche anni a osservare quella lapide con il suo nome: Gwen Stacy.
Che facesse freddo, che piovesse o che facesse caldo lui era lì ad osservare la sua lapide.
Passarono mesi, e la mancanza di Spider-Man si sentiva: la criminalità aumentò e le strade non erano poi così sicure nemmeno la mattina, figuriamoci di notte.
 
Susan, una giornalista inesperta, ha sempre avuto un debole per Spider-Man già da prima che si ritirasse dal suo lavoro di eroe newyorkese.
Susan possiede un blog dove posta foto, pensieri e news di qualsiasi genere.
Il suo ultimo aggiornamento diceva questo: Un’altra mattinata a New York, con questo sole che spacca le pietre, la criminalità che aumenta e l’assenza di Spider-Man si fa sentire ogni secondo che passa. Dove sei finito Uomo Ragno?

Un’immagine del tramonto a incorniciare questo pensiero della giovane giornalista.
Quella mattina era seduta ad un bar qualunque, mentre dalla sua macchina fotografica guardava le sue immagini ai tempi in cui Spider-Man girava in città aiutando la gente.

Sorrideva come una sciocca mentre guardava quegli scatti rubati di Spider-Man all’opera: mentre volava via, mentre salvava la gente o come in molti casi fermo a osservare il proprio nemico, quasi osservasse Susan.
Un giovane, prese in pieno il tavolino dove era seduta lei, facendo cadere dalle sue mani la sua macchina fotografica ma agilmente e con riflessi da paura, il ragazzo con il cappuccio, prese la macchina e la diede a Susan che lo guardava colpita.

“G-grazie” disse sorpresa Susan, vedendo il ragazzo annuire per poi sparire nel traffico di New York.

Guardò per un bel po’ quel ragazzo con il cappuccio e le mani nelle tasche sparire in mezzo alla gente, che camminava in mezzo alla strada e sui marciapiedi. Sorrise scioccamente, ripensando all’accaduto. Osservò la macchina fotografica e subito la prese cercando di beccare il ragazzo nella folla in una foto.

“Ti ho preso!” disse rivedendo la foto appena fatta: ritraeva il ragazzo di spalle che se ne andava. Subito mise la macchina fotografica al collo e corse a casa.

“Ciao!” salutò velocemente i suoi entrando in casa e si diresse in camera aprendo il portatile acceso, infilò nello slot la memory card della sua Nikon e subito postò la foto sul suo blog: Ragazzo dai riflessi da paura, spero di incontrarti ancora; scrisse sotto la foto pubblicandola sul blog.
Sorrise appoggiandosi allo schienale della sedia, posando le braccia sui braccioli neri.

“Susan!” gridò sua madre dalla cucina.

“Non scordarti del tuo colloquio di lavoro!” disse facendo scattare così Susan dalla sedia.

“Merda” sussurrò prendendo la sua borsa e recandosi correndo al colloquio.

“E’ in ritardo” disse seccata la segretaria seduta alla scrivania mentre vide arrivare Susan con l’affanno.

“Sì, mi scusi” disse prendendo fiato e sistemandosi gli abiti stropicciati per colpa della corsa.

“Il prossimo!” sentì urlare dalla stanza.

Appena Susan fece un passo, dalla porta davanti a lei uscì un ragazzo incappucciato che appena passò affianco a lei, la guardò di sfuggita.
Susan si voltò a guardarlo e da dietro sembrava proprio lo stesso ragazzo del bar.

“Vuole rimanere lì impalata o vuole entrare?” sentì dire arrogantemente da un uomo che l’aspettava seduto alla scrivania, all’interno della stanza difronte a lei. Susan si voltò a guardare l’uomo che la stava richiamando, ma la curiosità era troppa.

“Un attimo” disse con il dito all’uomo nella stanza. Si voltò e corse raggiungendo il ragazzo vicino all’ascensore. Lo prese per il braccio facendolo
voltare. Cadde il cappuccio che aveva scoprendo così il suo viso, i suoi occhi da cerbiatto, il suo naso e le sue labbra carnose.

“Come ti chiami?” chiese subito Susan, mentre il ragazzo la osservava curioso.

“Peter” disse lui, in un sussurro.

“Peter….” Disse Susan a bassa voce, lasciando lentamente la presa dal braccio muscoloso del ragazzo.

“Signorina!” sentì urlare dall’uomo infondo alla stanza.

“Arrivo!” disse correndo via, dando un ultimo sguardo a quel ragazzo, prima di entrare nella stanza. Pochi istanti prima che le porte dell’ascensore dividesse Susan da Peter. Con dispiacere chiuse la porta e si voltò verso l’uomo che la guardava più che infuriato.

“Mi scusi” disse avvicinandosi alla scrivania, con il capo basso.

“Si segga” disse in tono nervoso e autoritario l’uomo con i baffi e la pancia ancora seduto.

“Da quanto fotografi e scrivi?” chiese sfogliando il suo curriculum.

“Da quasi tre mesi” disse Susan torturandosi le dita delle mani.

“E’ una fan di Spider-Man?” chiese mostrando una foto scattata da lei su Spider-Man, che lo ritraevano mentre volava via.

“Sì” disse imbarazzata Susan.

“Bene, le faremo sapere” disse indicandole l’uscita. Si alzò, uscendo così dalla stanza e dall’edificio. Appena fuori, guardò in alto: il cielo sereno, le nuvole bianche in mezzo a quel celeste a farle da cornice.

“Peter” sussurrò Susan, guardando il cielo e ricordandosi di quel ragazzo.

Sorrise abbassando il capo. Si diresse verso il suo solito rifugio.
In cosa consisteva? Quando voleva rimanere da sola, a guardare il mondo dall’alto, si dirigeva verso un vecchio cantiere, dove non finirono mai di costruire questo grattacielo.

Salì prudentemente le scale e si sedette all’orlo del grattacielo, con le gambe a penzoloni, a pericolo che cadesse giù, ma a lei quello non faceva paura.
Aveva sempre immaginato di volare da una parte e l’altra come faceva Spider-Man.
Mentre pensava, una sagoma passò davanti a lei, facendola rimanere sorpresa.
Seguì quella sagoma fino a vederla fermarsi sul ciglio del palazzo dove era lei.
Subito si alzò e rimase ferma a guardarlo: come non poteva non riconoscerlo?

“Tu…sei…Spider-Man…vero?” chiese guardandolo mentre era di spalle a lei. Si voltò lentamente, mostrandosi nel suo costume rosso e blu.
Susan sorrise, aspettava da tanto quell’incontro.

“Tu sei?” chiese guardandola. Susan sorrise, come non avesse sorriso mai.

“Io sono-” non riuscì a finire la frase perché per raggiungerlo, perse l’equilibrio cadendo giù dal grattacielo.

Tutto sembrò come nei film: cadeva mentre vedeva la morte avvicinarsi, le sua mani che cercavano un appiglio mentre era in caduta libera.
Tutti i ricordi rivissuti in quell’attimo, uno dopo l’altro in slow-motion, ricordando i momenti più belli.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve genteee :D spero che la storia vi stia piacendo, ammetto che è la prima volta che scrivo su Spider-Man, quindi siate clementi! Spero di leggere le vostre recensioni per sapere cosa ne pensate :3

Spider-Man

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