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Autore: MAFU    04/08/2015    0 recensioni
«Molto piacere,il mio nome è Yue Thompson,psicologa infantile! » Così si presentò il suo primo giorno di lavoro alla Wammy house. Ma mentre si avviava per la via di casa, qualcosa di piccolo e nero cadde all'improvviso dal cielo. La ragazza ignara passeggiava tranquilla attraversando un piazzale deserto quando un Deathnote la centrò in pieno tramortendola. Rimase riversa a faccia a terra con il quaderno il testa per un bel pezzo.
Genere: Commedia, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Molto piacere,il mio nome è Yue Thompson,psicologa infantile! » Cosi si era presentata il suo primo giorno di lavoro alla Wammy house. Da allora era passato più di un mese. In tutto quel tempo non le avevano mai affidato casi importanti,forse per la sua giovane età,ma da lì a poco era certa gliene avrebbero affidato uno. Si era laureata con il massimo dei voti ad una prestigiosa università della gran Bretagna. saltando alcuni anni di superiori per il suo alto quoziente intellettivo. Amava i bambini e non vedendo l'ora di diventare mamma aveva scelto la strada della psicologa infantile.

Dopo la separazione dei suoi genitori era andata ad abitare da sola,quindi come tutte le sere,quel giorno stava tornando a casa con la spesa. Il sole doveva ancora tramontare, e ormai ci si stava avviando verso l'estate.
«per fortuna abito vicino al supermercato..!» sospirò Yue passeggiando con in mano le pesanti borse della spesa. Era intenta sui suoi passi quando si vide correre in contro una bambina disperata. Piangeva in silenzio nascondendosi il viso con le manine sporche di fango.
La ragazza mollò all'istante le borse precipitandosi dalla piccola.
«che succede tesoro?» la fermò prendendola dolcemente per le spalle, «niente..» piagnucolò la bambina. «andiamo,a me puoi dirlo, come ti chiami?» le sorrise e vedendola la bambina si calmò. Fece un singhiozzò poi fece un grande respiro. In fine deglutì, « Shizuka.» . Yue non smise di sorriderle poi la invitò a sedersi sulle scalinate di una piccola palazzina lì accanto. «Ahh.. Allora vieni dal Giappone! Come mai sei qui? Ti sei persa?» «hei... Non mi hai detto tu chi sei!» Yue sgranò gli occhi sorpresa
« ahhh! Scusami che maleducata che sono! Io mi chiamo Yue!» «Yue? Ma allora anche tu sei giapponese!»Shizuka era più tranquilla e sembrava interessata... «no,non lo sono. La mia mamma è giapponese mentre il mio papà è inglese.» «anche per me è così... » la bambina lo sussurrò. « come,piccola?» Yue sorrise. «niente. Devo andare a casa...» si alzò.
«hei aspetta,sei sicura che va tutto bene?» Shizuka annuì poi partì di corsa. Allora anche Yue si alzò e sbracciandosi verso la bambina urlò «hei se vuoi parlare con me mi trovi sempre qui a quest'ora!». mhm... Spero abbia sentito, pensò, poi raccolte le buste della spesa tornò sui suoi passi.

Il giorno seguente,dopo aver ricevuto una telefonata la sera prima,si presentò in perfetto orario alla Wammy house. Entrò in quel grande edificio per poi venir inghiottita dal bianco delle pareti. Rimase estasiata dalla perfezione con cui era gestito il tutto. Andò dritta all'ufficio del direttore. «buon giorno!» entrò raggiante nella stanza spalancando la porta. «prego,accomodati. Dobbiamo parlare del tuo prossimo incarico...» disse l'uomo da dietro una grossa scrivania.
Yue si accomodò stringendo le gambe su quella grande poltrona di pelle rossa. «Dunque... Non ho di certo ignorato il suo spettacolare modo di interagire con i bambini...» a queste parole Yue s'illuminò «quindi...» continuò il vecchio «ho deciso di affidarle un incarico di maggiore importanza ...» sorrise. «ma è fantastico!la ringrazio!» Yue saltò in piedi entusiasta stringendo le mani al direttore. «signorina Thompson si calmi! Non le ho ancora spiegato di che si tratta...!» disse l'uomo imbarazzato «s..si! Mi scusi!» La ragazza tornò seduta composta. «dunque» l'uomo si schiarì la voce «dovrai occuparti di un bambino un po' speciale... Potrei definirlo il più promettente di tutti i bambini dentro a questo istituto... Per lo meno dai
test...» « e quale sarebbe il suo problema?» chiese Yue . L'uomo sospirò «non parla. O per lo meno si rifiuta di parlare...» «ho capito! Non c'è problema!» Yue si alzó «bene,sapevo che avrei potuto contare sulla sua collaborazione. Deve riuscire a farlo parlare. » poi anche lui si alzò per accompagnarla alla porta «si trova nella 201, buona fortuna.» «grazie e arrivederci!» Yue sorridendo uscì di corsa dalla stanza.

«199...200...201!!» Yue saltò di gioia «eccola!» la ragazza entrò nella stanza. Era tutto bianco, il soffitto, le pareti, il pavimento... Tutto ad eccezione di una piccola macchiolina nera in un angolino della stanza... Un piccolo bambino dalla pelle di porcellana e dei folti ed arruffati capelli neri era raggomitolato in disparte. Era solo. Yue gli si avvicinò lentamente richiudendo con un tonfo la porta alle sue spalle. Il forte rumore spaventò il bambino che sollevò di scatto la testa. Anche i suoi occhi erano neri come la pece. Yue gli sorrise,ma lui non ricambiando riabbassò la testa. Allora la donna gli si sedette accanto stringendosi le gambe al petto. «ciao!io mi chiamo Yue! Ti va di dirmi il tuo nome?» il bambino non rispose. «va bene... Me lo dirai quando sei pronto...» sorrise.
Poi frugando nella sua borsa gli chiese: «dimmi, ti piace il gelato?» a quelle parole il piccolo alzò la testa e nel momento in cui Yue tirò fuori un piccolo gelato di quelli confezionati dalla borsa gli brillarono gli occhi. «!» il bambino allungò subito le braccia per accaparrarsi il dolce. Yue glielo cedette volentieri sempre sorridendo. Lo guardò mentre addentava il piccolo gelato mangiandolo di gusto. «allora ti piace?» lui annuì. «sono contenta!».

Nel frattempo in un luogo ben lontano da inferno e paradiso, uno shinigami annoiato guardava il suo arido mondo dall'alto di un cumulo di macerie mentre alcuni suoi simili sonnecchiavano o giocavano d'azzardo... «hei Ryuk! Vieni a giocare anche tu!» «no grazie.» lo shinigami si limitò a continuare ad osservare un punto perso nel vuoto. «che noia...»

Quando il bambino ebbe finito di mangiare il gelato cominciò a frugare nella borsa di Yue,la ragazza lo lasciò fare,ma il bambino finì col tirarne fuori un vasetto di paprika,comprato la sera prima e dimenticato nella borsa. Ne svitò il coperchio e prima che Yue potesse dire «no quella non si mangia... » se ne ficcò un dito in bocca. A stento trattenne le lacrime e iniziò ad strillare dimenando le mani. Yue preoccupata agitò le braccia tentando di calmare il bambino ,afferrando una bottiglia d'acqua lo tirò a sé e lo fece bere,poi una volta calmato lo strinse a se con la testa premuta contro il suo petto. Iniziando ad accarezzargli la testa lo tranquillizzò «tranquillo...è tutto finito !» poi sorridendo lo guardò negli occhi. Il bimbo la guardava curioso stringendole con le sue piccole manine il vestito. «L.» infine disse. Yue lo guardò sorpresa poi sorridendogli gli disse «è un nome carino per un bambino carino!» lui arrossì. Poi un dottore entrò nella stanza «per lui è l'ora dello studio.» «d'accordo!» sorrise Yue poi guardando L aggiunse «ci vediamo domani,L!» il bimbo la guardò immobile andarsene saltellando.

Mentre Yue si avviava per la via di casa, qualcosa di piccolo e nero cadde all'improvviso dal cielo. La ragazza ignara passeggiava tranquilla attraversando un piazzale deserto quando un Deathnote la centrò in pieno tramortendola. Rimase riversa a faccia a terra con il quaderno il testa per un bel pezzo.

Lo shinigami annoiato aveva scaraventato il suo quaderno della morte sulla terra ed ora stava andando alla ricerca del fortunato umano che ne era entrato in possesso...
Trovandosi davanti la ragazza stesa a terra messa K.O. Dal libro volante,Ryuk non potè fare a meno di pensare «ho fatto centro...».
Rimase lì a fissarla fino al suo risveglio. La ragazza si mosse lievemente per poi scivolare in ginocchio aiutandosi con le braccia mentre si massaggiava la testa. Non si accorse della presenza di Ryuk accanto a lei ma bensì si accorse dell'oggetto non identificato che l'aveva tramortita, un quadernetto nero con sopra scritto "Death note".
«Death note...» lesse la copertina poi sfogliandolo si accorse che tutte le pagine erano bianche,solo la seconda di copertina era scritta : riportava le istruzioni per utilizzare il quaderno. «l'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà... M..ma!?» iniziò a leggere le istruzioni per poi fermarsi subito dopo la prima. «chissà chi l'ha perso» si chiese guardando il cielo. «ben svegliata,vedo che hai trovato il mio Death note...» una voce cavernosa la destò dai suoi pensieri cosicché la ragazza si girò verso il suo interlocutore. Lo Shinigami rimase abbagliato dalla bellezza della donna. Lei si alzò di scatto e tra il sorpreso e l'imbarazzato chinò il capo allungando il libro allo sconosciuto «mi...mi scusi! Non credevo fosse suo!la prego mi perdoni per averlo aperto senza permesso!». silenzio. Ryuk la guardava attonito.«mhahah... Oh no,quello ora è tuo...» poi spinse in dietro il libricino «io sono Ryuk,uno shinigami e dal momento in cui sei entrata in possesso del mio Deathnote,solo tu sei in grado di vedermi e udirmi ed io sono vincolato a te per l'eternità ... Beh ... Almeno fino a quando non morirai...». Yue spalancò la bocca «ehhhh?cosa!? Ed io cosa dovrei fare?» prima che Ryuk potesse risponderle, una bambina corse in contro alla donna,in lacrime. «Shizuka!che succede? Come mai sei qui?» Yue si voltò verso la bambina. «signorina Yue... La stavo cercando...» Shizuka le si fermò davanti a pochi metri. «dimmi piccola...» la donna le si avvicinò chinandosi,«cosa è successo?»
La bambina tentennò poi si decise a parlare...«un mio compagno di classe mi ha p..presa in giro...» «oh cielo,mi dispiace!» la bambina scosse la testa «no...è colpa mia.» «non dire così! I maschietti a quell'età sono un po' stupidi... Vedrai che l'ha fatto perché in realtà gli piaci...!» Yue sorrise. Shizuka allora si asciugò le lacrime «grazie...mi sento meglio. ciao.» il suo tono di voce era freddo e distaccato ma Yue non potè fare niente per fermarla. La guardò correre via mentre il sole stava iniziando a calare.
Sorridendo si voltò verso Ryuk «andiamo a casa!» lo shinigami la fissava in silenzio «mhm...» .

«gaaah!» Yue si abbandonò a faccia in giù sul divano all'ingresso subito dopo essere entrata in casa. I suoi sandali volarono lungo in corridoio. «hei... La chiudo io la porta?» Ryuk che aveva seguito Yue fin nel suo appartamento spinse la porta d'ingresso chiudendola con un tonfo sordo. «sono stanchissima...» bofonchio Yue con la faccia affondata in un cuscino. «non t'interessa sapere qualcosa sul Deathnote?» Ryuk svolazzò accanto al divano. Allora la ragazza si alzò di scatto urlando «siii!certo! Ma prima faccio una doccia!»detto questo saltellò in bagno. Ryuk spalancò la bocca «...ah...gli umani..»,poi fece per seguirla ma si bloccò imbarazzato... «ehrm... Sarà meglio aspettarla qui...».

Dopo una decina di minuti,la porta del bagno si spalancò e Yue fradicia ne uscì avvolta da un asciugamano bianco e con i capelli attorcigliati da un altro asciugamano sempre bianco a mo' di turbante. Ryuk la fissò interdetto avvicinarsi al tavolo e sedersi di fronte a lui. Al centro del tavolo spiccava una ciotola colma di mele rosse che lo shinigami sembrava apprezzare. La donna si tolse l'asciugamano dai capelli poi dopo aver dato un morso a una mela si decise a parlare «ok,ora sono pronta per parlare!» «bene… mi fa piacere... Sappi subito che non sono stato io a sceglierti. È stato il caso. E poi quel quaderno...» indicò il sottile libro dalla copertina nera appoggiato sul tavolo di fronte alla ragazza. «..serve per uccidere...». Yue sgranò gli occhi,poi si alzò tranquilla passeggiando nel cucinotto per mettere in frigo la mela..«ahahah..ma io non voglio uccidere nessuno!» ridacchiò allegra «mi dispiace hai... Il caso ha scelto la persona sbagliata!» Ryuk parve sconvolto «come sarebbe a dire che non vuoi uccidere nessuno?» «si!io non odio nessuno al punto di volerlo uccidere...anzi è una cosa alla quale io non ho mai pensato...» tornò a sedersi sorridendo. Ryuk tentennò «se ne sei convinta... Io comunque devo restarti attaccato alle costole,che tu lo voglia o no dal momento in cui hai toccato quel quaderno tra me e te si è creato un forte legame che m'impedisce di lasciare questo mondo se non una volta morto l'umano o finito il quaderno.» Yue sembrò contenta,si alzò allegra dirigendosi verso l'armadio ne spalancò le ante,s'infilò un paio di mutandine con sopra stampate delle mele,poi togliendosi l'asciugamano dando le spalle a Ryuk si mise un reggiseno bianco e poi una camicia da notte a righe azzurre. Si girò verso l'ospite ridacchiando «bene!non mi dispiace un po' di compagnia! Ci divertiremo!» Ryuk sogghignò «uhuh,lo spero..» .
Dopodiché Yue girò i tacchi dirigendosi verso la camera da letto «allora buona notte!» Ryuk la seguì a ruota, allora la ragazza si voltò sorpresa «ma...tu devi sempre seguirmi?» lo shinigami s'appollaiò su una sedia accanto all'entrata della camera guardando Yue sistemarsi sotto le coperte «te l'ho detto...».
La donna un po' imbarazzata si girò dando le spalle allo shinigami che le si avvicinò sussurrandole all'orecchio : «sogni d'oro..».La sue voce lugubre fece tremare Yue nel sonno.

beep beep..beep beep..La sveglia suonò insistente ma Yue non si svegliava. Ryuk si tappò le orecchie con le mani cercando di svegliare la donna che russava della grossa «Yue? Hei Yue! Yue Yue?Sveglia!»nessuna risposta. «Accidenti come si spegna st'affare!?» Ryuk prese la sveglia snattendola ripetutamente sul comodino. «mhm..Buon giorno
Ryuk..» Yue sollevò il busto appoggiandosi su un gomito e strofinandosi un occhio. «Ben svegliata... Eheheh...» nascose ciò che restava della sveglia dietro la schiena grattandosi la testa con l'altra mano. Yue sorrise assonnata e chiudendo di nuovo gli occhi cascò a peso morto giú dal letto sbattendo la testa e rimanendo a gambe all'aria, facendo indietreggiare lo shinigami «he..hei! Ma che fai?Riprenditi ragazza!».
«Waaah Ryuuky! Sono in ritardo!» «Ryuky?» Yue correva per le strade di Londra alla velocità della luce verso la Wammy house. «hai intenzione di ignorare la sveglia tutte le mattine?» Ryuk le svolazzava dietro «uffa mi piace dormire!» urlò la ragazza mentre i passanti la additavano confusi. «ehrm..Yue ti ricordo che solo tu puoi vedermi e udirmi... La gente ti prenderà per pazza se continui a urlare da sola...» «aa..accidenti hai ragione!!» strillò «uhuhuh...come non detto...».
«scusi il ritardo,signor Wammy!» Yue sulla soglia dell'enorme villa s'inchinò dispiaciuta. «non preoccuparti,l'importante é che tu sia arrivata...seguimi» . La portò nel suo ufficio e la fece accomodare. «dunque.. Hai fatto un lavoro eccellente con quel bambino ma..» La ragazza che fino a poco prima si era illuminata di gioia, sbiancò sentendo quel "ma", «ma...?» «ma sembra che tu sia l'unica con cui vuole parlare...» sospirò l'uomo «però!» sorrise «continua così,puoi andare» «grazie signore!» Yue carica di ottimismo si alzò e uscì dall'ufficio seguita da Ryuk. camminava quasi saltellando. «Oh Ryuk! Sono così felice! Adoro il mio lavoro!» la sua voce riecheggiò nel bianco corridoio deserto «bene... Spero per te che non succeda nulla che ti faccia cambiare idea...» « ...uffa come sei pessimista!».
La donna si avvicinò a una delle tante porte aprendola. «L chan! Sono qui!» il suo vestito rosso era in enorme contrasto con quella stanza bianchissima e candida. «...» L era come al solito rannicchiato in un angolo in silenzio. Vedendo entrare Yue alzò la testa e i suoi occhi s'illuminarono di gioia. Saltò sù correndo ad abbracciarla. «mamma mamma.!» la guardò negli occhi «L è felice! L vuole il gelato!» «ohoh...allora è per il gelato che fai il carino...» ridacchiò Yue. «e va bene.. Tieni...però mi devi promettere che parlerai anche con le altre persone...» la donna estrasse dalla borsa un ghiacciolo all'amarena mezzo scongelato «mi dispiace solo che con il caldo si sia un po' sciol...» non fece in tempo a finire la frase che il bimbo aveva già addentato il ghiacciolo «kyaa!hei no aspetta! Bisogna scartarlo!» squittì Yue sbigottita.
La giornata passò in fretta,Yue tornando a casa però,non incontrò Shizuka. Come ogni sera da quando aveva trovato il quaderno,gli dedicava un paio d'ore per leggerne le regole e discuterne con Ryuk, finchè stremata non si addormentava sul divano.

Un insolito silenzio aleggiava in camera di Yue. Forse perché il giorno prima Ryuk aveva rotto la sveglia? Fatto sta che Yue si svegliò con il cinguettio degli uccellini. Lentamente s'infilò le ciabatte e alzandosi si diresse come uno zombie in cucina. Ryuk si sdraiò comodamente sul divano appoggiato su un gomito e smangiucchiando una mela, la osservò aprire il frigo. Prese il latte, se ne versò una tazza e mescolandolo con un cucchiaino di zucchero buttò per abitudine un occhio all'orologio appeso sopra la sua testa. «mhm.. Le 11 e un quarto...» sorrise sorniona smettendo di mescolare il latte. «le undici e cosaaa!? Gaaaaaah!» urlando in preda al panico corse a vestirsi dimenticandosi della colazione. Ryuk ridacchiava divertito.«waaah!Ryuuk! Perché la sveglia non ha suonato!?» strillò Yue infilandosi di fretta un paio di calze stretto «uhuhuh...
dormivi così bene...» Yue arrossì lievemente poi riprese la sua folle corsa contro il tempo«presto presto! Devo correre! Come glielo spiego un ritardo di 3 ore al sig. Wammy!?» disse afferrando la borsa all'entrata e precipitandosi fuori casa lasciando la porta spalancata. «sbrigati Ryuuk!» «bah...che modi..» Ryuk si diresse verso la porta aperta «chiudo io qui?» Ma la ragazza era sparita. «Yu..Yue?» Lo shinigami si guardò intorno spaesato. La vide appena in tempo balzare giù dalle scale su una logora bicicletta rosa,lanciò la borsa nel cestello e cominciò a pedalare sfrecciando a tutta velocità tra le auto. «questa vuole uccidersi...» Ryuk le volò dietro. «Hei! così ti ammazzi!» disse a Yue che volava coi capelli scompigliati dal vento. «Ryuk! Non preoccuparti! Lo faccio semp...waaah!» evitò per un pelo una macchina. «c'è mancato poco...» si asciugò i sudori freddi dalla fronte. «taglio per il parco!» disse curvando improvvisamente tagliando la strada a un paio di vecchiette. Ryuk a bocca aperta la seguiva senza perderla mai di vista. In prossimità della villa,Yue si lasciò scappare un sospiro di sollievo «si...ci sono quasi!» dimenticandosi però del gradino alla fine del piccolo ponte sopra al laghetto. Centrandolo in pieno con la ruota davanti della bici,venne sbalzata via in un millesimo di secondo atterrando tra mille schizzi e a gambe all'aria dentro la fontana di marmo bianco di fronte all'entrata. Bagnata fradicia e seduta con l'acqua fino alla vita, sputò quella che aveva bevuto,schernita dalla risata maligna di Ryuk. «oh...come sono divertenti gli umani..». si alzò in piedi e cercando di mantenere un minimo di dignità uscì non curante dalla fontana osservando quel catorcio di bici ormai in pezzi. «beh...era destino..prima o poi doveva rompersi..» detto questo corse immediatamente all'entrata,e pronta a implorare perdono in ginocchio si avvicinò al custode. stava per proferire parola quando l'uomo sorpreso l'anticipò «Signorina Thompson, qui anche nel suo giorno libero? Deve proprio piacerle il suo lavoro!» Yue rimase di sasso. Girò i tacchi tornando verso i resti della bici dove comunicando la notizia a Ryuk venne sommersa dalle sua risate. Che scema...
Ma Yue non era il tipo da perdersi d'animo, raccolse il catorcio e spingendolo a mano si diresse verso il parco. «Ryuk,ormai che siamo qui tanto vale fare un giro per il parco,no?» sorrise. «come vuoi.».
Si fermarono sul ponticello osservando l'acqua del laghetto. «Sai Ryuk... Non mi rimane molto da vivere.» La donna guardò in basso il suo riflesso tremolante. « Uhuhuh...ti riferisci alle condizioni d'uso del Deathnote?» «no...Io sono malata... Non avrei dovuto superare i dieci anni di vita... »
«mhm..» «È già un miracolo che sia arrivata al traguardo dei 18!» guardò il cielo sorridendo « ...i dottori non mi danno più di due anni ancora..» «sai io come shinigami posso vedere quanto ti rimane da vivere...e posso solo dirti che i dottori sono degli stupidi.»
Ci fu un minuto di silenzio poi Yue fece un salto all'indietro ridendo «Tanto meglio!Voglio godermi la vita!» detto questo scavalcò il ponte tuffandosi nel lago «Yuuhuuu! Divertiamoci Ryuk!» alzò le braccia al cielo schizzando acqua dappertutto. «uhuhuh...daccordo...».
Fu una giornata molto intensa, andarono a pranzare fuori,raccolsero fiori e li portarono alla finestra della stanza di L,andarono al mercato dove Yue comprò una nuova sveglia,di quelle tradizionali a lancette e di un bel colore rosso vivo. Infine si fermarono a guardare il tramonto. Mentre tornava a casa, vide seduta sul marciapiede una bambina,sempre sporca di fango. Questa volta piangeva. Yue vedendola sussultò e si precipitò da lei «Shizuka,che succede? Perché piangi?» si inginocchiò accanto a lei. non ricevendo alcuna risposta azzardò qualche ipotesi:«hai di nuovo litigato con i tuoi compagni di classe?» la bambina singhiozzando alzò la testa «no... Sig.. Io..mi dispiace,signorina Yue io ho sempre mentito...!» Yue che la guardava con occhi pieni di compassione spalancò la bocca «cosa vuoi dire?» «io...tutti questi giorni ho sempre cercato di scappare di casa...» «I..in che senso "scappata di casa!?"» piangendo scappò via prima che Yue potesse seguirla. Yue rimasta di sasso non sapeva cosa fare «Ryuk...secondo te cos'è successo a quella bambina?» si alzò guardando l'orizzonte «non saprei..».
Varcata la soglia di casa Yue appoggiò la borsa all'entrata. Sorridendo si voltò verso Ryuk. «grazie per la giornata!» Lo shinigami confuso spalancò la bocca «perché mi stai ringraziando?» Yue azzardò due passi verso il centro della sala ma senza preavviso barcollò cadendo a terra in ginocchio e tossendo sangue «Yue!? Hei Yue!». portandosi le mani al collo tentò di fermare il flusso «maledizione..coff.. Stamattina dalla fretta non ho preso la medicina.. Coff..» si trascinò disperatamente alla credenza sporcando di sangue il pavimento. Aprì lo sportello più in basso, e tremando rovesciò una scatolina spargendo pillole dappertutto. Ne prese una ingoiandola senz'acqua. Stremata ma sorridente si accasciò a pancia in su «appena in tempo...» si addormentò. Ryuk senza parole rimase in piedi a fissarla.

Passarono i giorni e di Shizuka neanche l'ombra. In compenso però tra lei e L nasceva un legame sempre più profondo. Lo stesso tipo di legame che lega una madre al figlio. Yue sembrava non intenzionata a uccidere con il quaderno tant'è che era sepolto in un cassetto della scrivania. Trascorreva le sue giornate in compagnia do Ryuk. E ciò non le dispiaceva affatto perché non aveva nessun'altro oltre lui.
Un giorno mentre Yue smangiucchiava una mela leggendo qua e là un po’ le regole del Deathnote le capitò di leggere che se l'umano non fosse andato a genio al dio della morte, esso avrebbe potuto benissimo ucciderlo subito. Disperata aveva chiesto a Ryuk se per caso lei non le andasse a genio e di tutta risposta aveva ottenuto una risata di scherno.
Così la ragazza si affezionava sempre di più anche allo shinigami.

«Hei! Sei tu la famosa Yue Thompson?» Una quattrocchi dai capelli corvini e spettinati appoggiò con un tonfo sordo il vassoio della mensa davanti a Yue che stava pranzando con una pagnotta di pane.
Con gli occhi spalancati e la pagnotta in bocca guardò la donna prendere posto dove prima si era seduto Ryuk che venne scaraventato via. «Hei che modi! Vuoi che ti scriva subito sul mio Deathnote?» ma venne ignorato «Yue fa qualcosaa!» si sbracciò inutilmente. «Ho sentito parlare molto di te! Hai fatto un vero e proprio miracolo con quel bambino!» Yue sputò la ciambella «davvero sono così famosa?» la donna annuì « ovvio! Quel bambino è un vero genio! Tempo fa ha collaborato con la polizia risolvendo casi impossibili tramite istruzioni a computer!» « ehhh? Io non lo sapevo!» la donna si picchiò la fronte «ho ma che stupida! Non mi sono presentata! Io sono Agatha Brown, docente specializzato in laboratorio, piacere!» disse porgendole la mano destra. «il piacere è tutto mio!» sorrise Yue. «sai quando ho saputo che sei cinque anni piú giovane di me mi sono sentita un po' invidiosa!» Yue sentendosi lusingata si grattò dietro la testa imbarazzata «spero diventeremo amiche!» disse infine Agatha. Finirono per pranzare insieme e tra una cosa e l'altra si conobbero meglio. Agatha aveva un master in scienze della robotica ed esercitava in laboratorio su prototipi robotici. La cosa affascinava Yue che nel suo piccolo amava la scienza,così col passare dei giorni diventarono amiche.
Di Shizuka ancora nemmeno l'ombra.

«Ryuk! Potresti venire qui un attimo per favore?» la voce di Yue rimbombò dentro il bagno. Ryuk steso sul divano sobbalzò «Ehh? Vuoi che entri lì dentro!? Ti ricordo che sono pur sempre un uomo!» «daii! Ho bisogno di una mano!» «ok...» Ryuk si alzò flemmatico e entrò in bagno semi coprendosi gli occhi con una mano.
«Puoi guardare!» Yue seduta di spalle su uno sgabello era avvolta da un morbido asciugamano bianco che però le lasciava la schiena scoperta. I suoi lunghi capelli bianchi erano bagnati e grondavano acqua. «Ryuk! Faccio fatica a pettinarmi! Potresti darmi una mano?» gli allungò da dietro una spazzola di legno chiaro. «dai prendi!» agitò la mano. «ma guarda te cosa mi tocca fare...» Ryuk prese la spazzola e sedendosi sulla vasca iniziò a pettinarla. «ti ricordo che sono un dio della morte! Se mi manchi di rispetto potrei anche ucciderti..!» Yue sollevò all'indietro la testa guardandolo negli occhi «ma tu non lo farai, veroo..?» «...gh..» «aheheh..» ridacchiò Yue abbassando la testa e stringendo con una mano l'asciugamano per non farlo cadere.
Ryuk per dispetto le strattonò con la spazzola i capelli e Yue cacciando un urletto si portò le mani alla testa dolorante «hei fai piano!» «uhuhuh..» ridacchiò lo shinigami. L'asciugamano, non più tenuto stretto si aprì lasciando nuda la ragazza che urlando imbarazzata tentò di coprirsi «Kyaaa Ryuuk! Che cosa mi fai fareee!» «uhuhuh..che spasso...»

Yue chiuse l'armadio con la schiena e voltandosi verso Ryuk gli chiese «come sto?» Indossava una canottiera nera bordata di pizzo, un collarino di stoffa con appesa una croce argentata, una mini gonna scozzese rossa anche quella bordata di pizzo , una cintura grossa e bianca borchiata, dei guanti neri di pelle senza dita e delle calze nere, per completare il tutto, indossava anche un paio di stivali lunghi fin sopra il ginocchio neri lucidi e tutti allacciati...per non parlare poi dei vari bracciali borchiati e teschietti appesi qua e là. Aveva però i soliti capelli intrecciati che mettevano in evidenza un paio di enormi orecchini pendenti tondi e neri. Ryuk sorpreso la fissava a bocca aperta «woo.. Come mai questo cambio di look?» Yue fece una giravolta guardandosi allo specchio «Agatha mi dice sempre che non mi vesto come una della mia età,così mi ha dato questi vestiti...» fece una smorfia «anche se non è proprio il mio stile ho deciso di metterli perchè stasera ho un appuntamento con lei e un gruppo di colleghi al pub...» «che dici? Stai benissimo..» Yue s'illuminò guardandolo « lo pensi davvero?» «...» Yue fece i salti di gioia poi prendendo la borsa sul tavolo accennò l'uscita «dai andiamo o faremo tardi!» detto questo saltellò fuori seguita da Ryuk che afferrando una mela dal cesto sulla tavola la ingoiò intera.

«Yue..sei proprio tu?» Agatha in piedi sotto un lampione rimase di sasso vedendo arrivare l'amica sorridente. Per la strada,la camminata sculettante di Yue,ora che indossava una minigonna aveva attirato parecchio l'attenzione dei maschietti,Ryuk compreso che non staccava gli occhi da...beh hai capito. «Oh si, avevi ragione Agatha,valeva la pena invitarla!» «si si! Com'è piccola e carina!» gli altri ragazzi del gruppo erano stupefatti e continuavano a farle i complimenti. Il sole stava tramontando e il gruppo si diresse chiaccherando al pub,più simile ad un night club che ad altro... Anche se non sembrava dall'apparenza, Agatha aveva uno spirito gotico-ribelle... E in fatto di vestiti lo si vedeva e come...

Entrati nel locale vennero accolti da musica assordante e gente che si scatenava. «Andiamo! Stasera offro io da bere!» uno dei ragazzi del gruppo si diresse verso il bar «grande Alex! Sei il migliore!» un paio di altri ragazzi lo seguirono. «hei yue... Non trovi che Alexander sia carino? Perché non ci provi con lui?» Agatha dette un cuccio con un gomito a Yue «m..ma ma! D’accordo è un bel ragazzo..però...» Yue arrossì. «Guarda sta venendo verso di noi..vai!» Agatha dette una spintina a Yue che saltò in avanti. «Hei ragazze! Volete da bere?» la ragazza balbettò qualcosa senza senso poi scosse la testa. Non ci sapeva proprio fare coi ragazzi... «si certo! Vero Yue?» lei fumante di vergogna annuì ormai persa nel suo mondo. Ballarono tutta notte e Yue riuscì anche a salire sul cubo. Una volta scesa,ormai ubriaca, cascò tra le braccia di Alex che ci aveva provato con lei tutta la sera. Lui le dette un bacio e la riportò a casa dopo aver salutato anche gli altri,persi nel loro mondo. varcata la soglia di casa si avvinghiarono l'uno all'altra finendo in camera da letto. «a..aspetta..» Yue provò a fermarlo ma il ragazzo la baciava dappertutto. Caddero sul letto «no..» Yue guardò di sbieco la porta e vide Ryuk che la guardava seduto sulla sedia a gambe accavallate con la testa appoggiata su una mano . «no..non voglio!» la donna spinse via il ragazza che cadde da letto. «ho..capito... Me ne vado.» lo vide ricattare i suoi stracci e uscire di casa. Yue fece un sospiro di sollievo e strinse con le mani la coperta. Si vergognava di trovarsi davanti a Ryuk in quelle condizioni.« che c'è? Ti vergogni perché ci sono qui io?» ridacchiò Ryuk. Lei si coprì il viso con la coperta. Non voleva che la vedesse piangere per l'imbarazzo. Aveva buttato via l'occasione di perdere la verginità prima di morire.

Il giorno dopo raccontò ad Agatha l'accaduto e lei la rimproverò perché non c'era stata. Passò tutta la giornata con L e questa volta giocarono a dama. Poi la sera tornata a casa guardò un po' la tv con Ryuk. Dopo l'accaduto della sera prima non gli aveva ancora rivolto la parola e lui aveva già perso la pazienza. «Dai Yue ti ho già chiesto scusa... Perché non mi parli?» seduto sul divano si contorceva in pose strane «ce l'hai con me?».
Yue sembrava ignorarlo,poi ad un certo punto ruotò il busto abbracciando Ryuk «nghe!?» lo shinigami di divincolò in vano. Yue gli appoggiò la testa sul petto e chiuse gli occhi. «shhh... Non sono più arrabbiata...» . Ryuk imbarazzato tentò di rilassarsi. «il mio unico rimpianto è quello di non essere riuscita a diventare mamma...» detto questo Yue,si addormentò tra le sue braccia.

Ogni giorno Yue tornava nel luogo dove aveva visto Shizuka per l'ultima volta. Ma di lei neanche l'ombra.

Una notte si svegliò di soprassalto. Era bagnata di sudore e le faceva male il petto. Si alzò andando in cucina. Prese un bicchiere d'acqua intraprese l'attraversata della stanza verso la camera. A metà strada si bloccò. Il bicchiere le scivolò di mano rompendosi al suolo in mille pezzi. Le gambe le cedettero e cadde sui vetri in ginocchio. «Ryuuuk..» la voce le usci strozzata. Lo shinigami sentendo rompere un vetro fece capolino dal muro «Che succede Yue?» la vide cadere all'indietro. «Yue!» si avvicinò. La donna sollevò una mano indicando la credenza. «la pillola...» Ryuk tentennante aprì lo sportello e prendendone una la portò alla bocca di Yue facendogliela ingoiare. «Ryuk..» fece lei appoggiandosi a lui. «io non voglio morire...» scoppiò a piangere «sono troppo giovane...» . La Yue solare e piena di vita che aveva conosciuto aveva fatto posto alla Yue realista che quando aveva gli attacchi, pensava seriamente fosse arrivata la fine. «Io voglio vivere..!voglio diventare mamma!» il suo pianto si fece disperato. Sempre più spesso di notte,aveva attacchi del genere.

Il giorno dopo a lavoro il signor Wammy la convocò nel suo ufficio. Le avevano già anticipato che dato il suo successo con L si sarebbe dovuta occupare anche di altri due bambini,però molto più piccoli di lui. Uno dei quali era isolato esattamente come L.
Si accomodò come al solito sulla poltrona di pelle rossa sprofondandovici dentro. «Signorina Thompson, questi sono i suoi nuovi incarichi.» il sig. Wammy fece scivolare sulla scrivania 2 foto . «il primo soggetto,nominato Near è molto simile a L,mentre il secondo soggetto,Mello, è...come dire.. Un bambino difficile.» «nessun problena signore!» Yue decisa fece il segno di ok alzandosi. «prima di andare,lasci che le dia un
consiglio...» «dica!» si sedette di nuovo «vada prima da Near...stanza 15,lo dico per lei..» «come vuole!» Yue sorridendo uscì saltellando.

«toc toc...è permesso?» Yue fece capolino nella stanza 15. Si lasciò scappare uno "wow" di stupore quando si trovò sommersa da lego,pezzi di puzzle e giocattoli di ogni genere. Un bambino piccolissimo e tutto bianco se ne stava al centro della stanza mentre costruiva con pazienza un enorme serpentone di tessere del domino. Yue stando attenta a non pestarle le scavalcò con cura e si avvicinò al bambino. «chi sei?» la vocina flebile del bimbo fece arrestare Yue. «sei qui per punirmi perché ieri non ho fatto i compiti?» Yue gli si inginocchiò accanto scuotendo il capo «no.. no.. » sorrise «sono qui per giocare con te!» Near,il bambino, alzò il capo squadrandola. «sto bene da solo. grazie.» Yue delusa cercò di recuperare gesticolando affannosamente«ma che dici! È più divertente giocare assieme!» ridacchiò. Near non rispose e si limitò ad allungarle un paio di tessere. «allora aiutami.» La donna sorridendo cominciò a sistemare le tessere seguendo il serpentone. più tardi si sarebbe presentata come Yue Thompson,la maga del domino.

Contenta della visita a Near andò nella sala grande dove Avrebbe trovato Mello. Fiduciosa nelle sue capacità pensava che sarebbe stato un gioco da ragazzi fare amicizia anche con lui ...invece... «chi sei? Cerchi rogne?» Yue venne accolta in malo modo dal bambino,di appena tre anni, che iniziò a tirarle i capelli e sollevarle di continuo la gonna «ahi,hei! Non si sbircia!» passò un pomeriggio da incubo.
A fine giornata per tirarsi un po' su di morale andò a trovare L,che si trovava in un area completamente isolata dagli altri bambini. Questa volta lo trovò al computer intento a esaminare alcuni file. Mangiarono assieme della torta poi Yue fu costretta a tornare a casa per via dell'orario. Sulla via del ritorno,ormai notte vide una piccola sagoma nera correrle incontro. Quando passò sotto un lampione,Yue riuscì a riconoscerla.«Shizuka! Allora stai bene! Mi stavo preoccupando non vedendoti per tutti questi g..» la bambina l'abbracciò forte. «Aiutami...ti prego..non voglio tornare a
casa...»Yue turbata si portò una mano alla bocca e tentando di tranquillizzare la bambina la portò a casa con lei.
La fece accomodare sul divano offrendole qualcosa da bere e la piccola accettò ogni cosa. Era stanca e spaventata. Yue le si sedette accanto. «hai voglia di raccontarmi cos'è successo?» chiese con il tono più materno possibile. La bambina ci pensò un po' poi iniziò a raccontare la sua storia...
«Il mio papà è morto tempo fa...» iniziò «e subito dopo la mia mamma si è risposata. Il mio nuovo papà all'inizio mi piaceva perché con me era gentile..poi però..» fece una pausa «ha incominciato a farmi questo e quest'altro...e la mamma fa finta di non vedere perché vuole troppo bene al mio nuovo papà..» Yue rabbrividì inorridita,la sua preoccupazione nei confronti della bambina non fece che aumentare. «cosa intendi per questo e quest'altro?» si sforzò di chiedere. «cose bruttissime..» Shizuka fece una smorfia di dolore scoppiando a piangere. Yue sconvolta l'abbracciò forte. «t..tranquilla ora sei al sicuro...» .poi un'idea malsana le balenò in testa...«come..» stava per chiederle il nome di quell'uomo ma ripensandoci si fermò. Non voleva che alla bambina riaffiorassero altri spiacevoli ricordi. legati a quel nome.
Passò la notte insonne a coccolare la bambina.

Dal giorno in cui le era piombato in testa il Deathnote aveva incominciato a scrivere un diario dove annotava tutte le cose che le succedevano ogni giorno nei minimi particolari,grazie alla sua memoria perfetta. Aveva appuntato anche tutto ciò che faceva o diceva Ryuk,del fatto che solo lei potesse udirlo e vederlo e che a lui piacevano le mele... Ma per quanto riguardava la piccola Shizuka decise di tralasciare il particolare della sua triste storia.

La mattina dopo chiamò il lavoro chiedendo la giornata libera. Le venne concessa molto volentieri,dopo tutto se la meritava..! Yue era intenzionata a trascorrere tutto il tempo con Shizuka per tirarle su il morale. Pensava di portarla al parco e magari fare un bel picnic. Mentre pensava ai preparativi,osservata da Ryuk e Shizuka,che dondolava i piedi dalla sedia, qualcuno suonò il campanello. Pensando ad una visita improvvisa di Agatha,serenamente andò ad aprire. Con grande stupore si trovò davanti un uomo all'apparenza distinto ma che sembrava aver passato fuori all'aperto la notte,dormendo chissà dove nel parco. «desidera?» Yue si sforzò du sorridere. «salve,è qui Shizuka?» a quella domanda Yue rabbrividì. «come mai la sta cercando?» l'uomo si sporse in avanti «è mia figlia. So per certo che si trova qui. » Yue sgranò gli occhi «Shizuka! Vieni fuori!» urlò l'uomo cercando di entrare in casa. Ma prontamente Yue lo respinse a braccia tese. «si calmi signore!» «stia zitta! Potrei denunciarla per rapimento di minore!» «no ! Non fare del male alla signorina Yue!» Shizuka intervenne parandosi davanti alla donna. A testa bassa mugolò «verrò con te...» «no shi..» Yue provò a fermarla ma lei la zittì con un «shhh» scuotendo il capo. «grazie di tutto..». Yue impotente la guardò andare via con quell'uomo. Per la prima volta provò un'enorme rabbia mista ad angoscia. Corse in camera aprendo il cassetto della scrivania e tirandone fuori il Deathnote cominciò a sfogliarne rapidamente le pagine. Ryuk sorpreso chinò la testa da un lato «non dirmi che finalmente ti sei decisa
ad usarlo...?» Yue gli si avvicinò e guardandolo dritto negli occhi disse «Ryuk.Ho bisogno dei tuoi occhi... Voglio salvare quella bambina.».

«Hai capito,Ryuk...dammi
i tuoi occhi.» Lo shinigami fissava dall'alto la donna,il suo sguardo deciso testimoniava la sua prontezza di spirito. Non le importava di dimezzare già la sua breve vita. «Come
desideri...» sorrise maligno.

Il giorno dopo,Yue incontrò Near e Mello nella sala grande assieme a tutti gli altri bambini. Erano seduti per terra. Il primo la ignorava completamente,mentre il secondo si divertiva tirandole i capelli. «accidenti com'è difficile lavorare coi bambini così piccoli» pensò. Fu allora che Near iniziò a fissarla in silenzio per un buon quarto d'ora. «Signorina Yue Thompson...» disse infine. La donna si avvinghiò a Mello urlante per farlo smettere di infastidirla. «sii...?». «lei assomiglia a un fantasma.» «teeeeh!?» Yue spalancò la bocca. «ahahah è vero! Tutta bianca!» si dimenò Mello schernendola. «waaah! Non è vero! » Yue imbronciata sbatté i piedi. risero tutti di gusto,Ryuk compreso.
Da quel giorno Yue ricevette il soprannome di Phantom,un soprannome che di lì a poco avrebbe rivoluzionato la vita di una bambina.

«Waaah! Ryuk Ryuk! Senti questa!» Yue scalciò coi piedi la coperta mentre seduta sul divano sfogliava il Deathnote. Era buio pesto e l'unica luce della sala proveniva dalla tv. Grazie agli occhi dello shinigami però,la sua vista superava i 30/10. «dimmi è vero che voi shinigami non vi potete accoppiare,ne tra di voi ne tanto meno con un essere umano?» A Ryuk andò di traverso la mela che stava mangiando. «Yue! Ma che domande fai,così all'improvviso? Lasciami conservare un minimo di dignità!» «Ti prego rispondii..!daiiii...» Yue gli si avvinghiò al petto avvicinandosi pericolosamente al suo viso. «ngh...va bene va bene! Ma togliti!» si spostò imbarazzato facendo piantare la testa a Yue nel cuscino. «Vedi il fatto è che noi non ne abbiamo bisogno... Per quanto riguarda avere rapporti di quel tipo con un essere umano... Beh nessuno ci ha mai provato... Forse perché è proibito...» Yue lo fissava in silenzio « Diciamo che è solo un qualcosa scritto su un pezzo di carta.» «Allora anche gli Shinigami possono innamorarsi?» Ryuk arrossì grattandosi la testa. «Adesso basta,la cosa si fa imbarazzante..! » sparì attraversando il muro «ciao!» . «Hei no! Aspetta Ryuk! Dove vaiii!?» saltò su Yue inginocchiandosi sul divano. «A prendere altre mele!» La testa di Ryuk fece capolino dal pavimento facendo prendere un colpo alla ragazza.

«Che combini Yue?» Ryuk curioso fece capolino alle spalle della ragazza,che seduta alla scrivania era intenta a pigiare tasti apparentemente a casaccio del il vetusto computer di probabile seconda o terza mano.
«Aggiorno il mio blog!» «blog? Che cosa sarebbe? Riguarda le mele?» Ryuk si sporse in avanti avvicinandosi al monitor polveroso. Sullo schermo era visualizzata la pagina della home. Su uno sfondo nero bordato da ghirigori gotici luminescenti spiccava un titolo bianco con caratteri simili alla scrittura del Deathnote. Phantom. «Phantom?» Chiese leggendo il titolo. Yue gongolando ci cliccò sopra con il mouse entrando nella pagina secondaria del blog,dove il titolo spostandosi in alto lasciava posto ad un lungo testo scritto in caratteri piccoli e bianchi. «si si!» si dondolò sulla sedia. «Il signor Wammy mi ha dato il permesso di pubblicare le mie teorie e i miei metodi psico-terapeuti che uso sui bambini, in questo modo altri psicologi potranno applicare i miei metodi!» sorrise. «e poi...alla fine quel soprannome non mi dispiace...» arrossì abbassando lo sguardo. «dopo tutto anche gli shinigami sono una specie di spiriti,no?» «mhm..? Saresti troppo carina per essere uno shinigami...» Yue divenne ancora più rossa poi tirandosi su delle maniche immaginarie cambiò bruscamente argomento «Forza! Scriviamo!».

«Finito!» a mezzanotte e mezza,Yue spense il computer accasciandosi all'indietro sulla sedia.

«Yue! È da un secolo che non ci vediamo!» strillò Agatha irrompendo in casa sua tra mille borse colorate. «Agatha... Che ci fai con tutta questa roba?» «Che domande! Ho fatto shopping!» appoggiando le borse a terra ci frugò dentro convulsamente.
«Ti ho comprato un mucchio di roba sexy per l'estate!» «s..sexy?» Yue si portò una mano alla bocca arrossendo.
«Ta~dah!» Agatha tirò fuori da una sporta un bikini rosso brillante con la parte superiore a forma di due grandi mele. «mhm..molto carino!» Ryuk alle spalle di Yue,sbigottita, si leccò i baffi. «Waah!Agathaaaa! Ma è scandaloso!»
«Su su,poche storie! Starai benissimo!»
La trascinò in camera per un braccio «Dai forza!provatelo!» «n..nooooo!».
Ryuk non le seguette per pudore e restò appollaiato su una sedia ingoiando intera una mela. «Oh ma che bel davanzale,Yue! Allora non è merito del reggiseno!» «Kyaa!Agatha! Ma dove tocchi!?» «Dai stai un po' fermina..!». Le urla delle donne provenienti dalla stanza, fecero cadere dalla sedia per l'imbarazzo lo shinigami.

Alla fine della storia,la povera Yue venne costretta a provarsi bizzeffe di vestiti che inevitabilmente finirono tutti nel suo armadio,sovrastando i pochi vestiti sobri ai quali teneva tanto. Agatha rimase a casa sua fino al the delle cinque per poi scappare in laboratorio,lasciando Yue finalmente libera di vestirsi come più credeva. A proposito di liberazione,la donna decise di iniziare ad attuare il suo piano: infilando il Deathnote nella borsa, si precipitò al solito parco in cui incontrava Shizuka nella speranza di trovarla lì. E così fu.
La bambina era però in compagnia del padre. L'uomo la fissava dondolare sull'altalena. «Ci rincontriamo...signor..?» Yue gli si avvicinò. «Ancora lei.? Come si permette di rivolgermi la parola. Stia lontana da mia figlia.». Troppo tardi. Gli occhi di Yue si fecero enormi e cremisi. Aveva visto il suo nome e ora poteva aiutare Shizuka. «Non si preoccupi. Ero qui solo di passaggio e mi sembrava scortese non salutarla!» sorrise. «Se ne vada.» «Anche se non ha alcun diritto di allontanarmi da un luogo pubblico,ho commissioni da sbrigare,arrivederci.» continuò a sorridere Yue facendo un leggero inchino e passando oltre. Sperava in cuor suo che Shizuka non si fosse accorta di lei per non metterla nei guai se avesse tentato di nuovo la fuga. Mentre si allontanava sentì il padre adottivo urlare alla bambina «Shizuka,muoviti!dobbiamo andare via con tua nadre! Salta in macchina!» ma ormai lontana il suo sorriso si era trasformato in sogghigno,accompagnato dalla risatina maligna di Ryuk piacevolmente divertito.

Superato il parco e percorso un breve tratto di strada lungo il fiume,Yue arrivò in prossimità di un ponte. Bianco e imponente si stagliava in lontananza illuminato dalla luce del sole. Lungo la strada perdonabile passeggiavano tante persone,e il contatto umano serviva a Yue per mantenere i nervi saldi. Si fermò dietro un'aiuola sieposa e guardando il fiume prese il Deathnote dalla borsa. Stava per farlo. Abbassando lo sguardo sulla copertina,le mani cominciarono a tremarle. «Ryuk...come devo fare?» bisbigliò. «Andiamo! L'hai letto migliaia di volte!» lo shinigami si chinò su di lei «s...si ...ma...ho paura...» tremò Yue. Chiuse gli occhi poi fece un bel respiro. «no. Non devo avere paura.» . Prese una biro da una delle tasche davanti,le tolse il tappo e aprendo il quaderno su una pagina a caso, ne appoggiò la punta sulla carta. «sono pronta.» fece per iniziare a scrivere quando una fragorosa sequenza di botti a catena provenire dal ponte le arrestò la mano. «che è successo?» si chiese un passante. Un'alta colonna di fumo nero si sollevo dai pilastri bianchi. Yue col cuore in gola iniziò a correre verso il ponte. Aveva le lacrime agli occhi.

Molto tempo prima,ogni volta che Ryuk vedeva Shizuka ridacchiava maligno. E quando Yue provava a chiedergli il motivo le rispendeva che agli esseri umani non era dato saperlo. Il motivo era che la durata vitale di quella bambina stava per giungere al termine. E la data di scadenza era fissata per quel giorno. Quaderno o non quaderno.

«Ryuk!che... Che cos'è successo?» Yue correva a perdifiato tra la gente. Si bloccò non appena raggiunto l'inizio del ponte. Decine di macchine in fiamme si susseguivano davanti ai suoi occhi. Fumo nero e macerie ovunque.«n..non dirmi che...è colpa mia...» Yue fece una smorfia di terrore lasciandosi cadere di mano il quaderno. «Uhuhuh.. No... La fine di queste persone era già stata scritta...» . Attorno a loro si era già creata una folla di curiosi. Il suo corpo s'irrigidì vedendo a terra tra le lamiere accartocciate un fiocco simile a quello che solitamente portava Shizuka.La polizia stava recintando la zona per limitare il passaggio ma Yue con un balzo passò sotto il nastro sbucciandosi le ginocchia «Signorina si fermi! È pericoloso!» la intimò uno degli agenti purtroppo inutilmente.
«Yue.. Ma che intendi fare!?» Ryuk sconvolto la seguiva svolazzando. «Tutte queste persone ormai sono morte!» Yue si fermò di colpo. «Queste persone...è come se fosse stata colpa mia...» singhiozzò. «Ryuk!tienimelo un attimo!» La donna guardandolo dritto negli occhi gli porse il quaderno «devo fare qualcosa!» con uno scatto cominciò a correre verso una macchina in fiamme. Con il viso sporco di cenere scrutò all'interno dell'abitacolo. Con un colpo scardinò quello che rimaneva della portiera, e afferrando il braccio di una donna tentò di tirarla fuori. Quasi vomitò quando invece di estrarre tutta la donna,dalla vettura ne uscì solo il braccio lacero e sanguinante. Urlando di terrore lo lanciò lontano. Poi volendo continuare la sua corsa si contorse verso la fine del ponte non fece in tempo ad allontanarsi che venne sbalzata via dall'esplosione della macchina in fiamme. In una nuvola di cenere,si sentì abbracciare le spalle. Ryuk l'aveva salvata dallo sbattere la testa contro uno dei pilastri del ponte. «g..grazie!» Yue rialzandosi con le sue gambe era decisa a trovare Shizuka e salvarla.«uhuhuh...Non ho mai visto un umano possessore di un Deathnote comportarsi in quel
modo...» .

I passi veloci di Yue riecheggiavano tra le vetture in fiamme. Aveva il fiatone e ormai al limite si sforzava di tenere il ritmo. «Shi...Shizukaaa!» La chiamò disperata. Stremata si fermò un istante per riprendere fiato. Con il viso riverso sull'asfalto e piegata su se stessa,respirava affannosamente con le mani appoggiate alle ginocchia.
Fece due respiri poi d'istinto ruotò la testa verso destra. Scorse dietro il vetro scuro il viso di una bambina. «Shizuka!» Yue corse ad aprire la portiera. Tirò con tutte le sue forze «Accidenti è incastrata!» andando a pulire dalla polvere il finestrino davanti sbirciò il sedile del guidatore e vide il padre di Shizuka riverso sul volante insanguinato e quella che doveva essere la madre, accasciata accanto a lui con un pezzo di lamiera del cofano che aveva rotto il vetro,conficcato nel collo. L'incidente era stato causato da un camion che andando troppo veloce si era ribaltato nel senso di marcia opposto schiacciando tutte le auto le prime delle quali,esplodendo avevano incendiato le altre.
Approfittando del buco creato dalla lamiera, Yue infilandoci un braccio aprì lo sportello, e scavalcando la donna arrivò da Shizuka. Prendendo con cura il corpicino sanguinante della bambina,aprì dall'interno con un calcio la portiera,traendola in salvo.
Pensando alla sua incolumità raggiunse la fine del ponte.

Lo stesso pezzo di lamiera che aveva quasi decapitato la madre le aveva amputato di netto il braccio sinistro. Tutta la parte sinistra del suo corpo era stata scarnificata. Occhio compreso. Il sangue scendeva copioso macchiando i vestiti di Yue che disperata la portò dall'ambulanza. I medici vedendola arrivare stremata ammirarono il suo atto di eroismo portandole entrambe all'ospedale e soccorrendo immediatamente la piccola.

Yue rifiutando il ricovero stette fino a notte fonda accanto al letto della bambina che continuava a lottare tra la vita e la morte.
«Yue...quello che hai fatto va contro ogni legge degli dei della morte...incredibile...» Ryuk a bocca aperta s'inginocchiò accanto a lei. «Tu hai allungato esponenzialmente la vita di questa bambina...senza dare nulla in cambio...» Yue accarezzò il viso mezzo fasciato di Shizuka restando in silenzio.
«Yue,Yue! Appena ho saputo dell'incidente...!» Agatha fece irruzione nella stanza. Yue si portò un dito alle labbra guardando la donna «shhh...». Agatha spalancò la bocca «ma tu non sei ferita! Quando il sig. Wammy mi ha detto che mi cercavi pensavo volessi fare testamento...che sollievo...» rilassò le membra. Yue si alzò lentamente avvicinandosi all'amica. « Yue! D’accordo che stai bene ma i tuoi vestiti..!» guardò la Shizuka « e..chi è quella bambina..?» «Agatha...» Yue le prese le mani« Yue ma che fai?» «Agatha... Prenditi cura si questa bambina...ti prego...» La donna rimase basita dagli occhi pieni di rassegnazione di Yue. «Yue... Che dici? Chi é quella bambina?» Yue la guardava negli occhi senza distogliere mai lo sguardo poi le appoggiò le mani sulle spalle «Agatha...salvala..con le tue tecnologie...salvala! Salva
Shizuka...». Lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi e si avviò verso l'uscita. «Yue! Yue!» Agatha provò a fermarla ma l'amica ormai era lontana. «Va bene...se ci tieni tanto...farò il possibile.» disse voltandosi verso Shizuka.

Buio pesto. Yue entrò in casa a stento. Non accese luci,voleva stare al buio. La luce della luna entrava dalla finestra della sala. Appoggiò le chiavi di casa e la borsa sulla credenza all'ingresso e come uno zombie si fermò al centro del salotto.
«Yue tutto bene?» Ryuk le si parò davanti. Yue guardava in basso trattenendo le lacrime. «Ryuk... Io ..oggi... » alzò lo sguardo «Stavo per uccidere...» le lacrime sgorgarono da sole. Strinse il Deathnote tra le mani«Ryuk io non sono fatta per questo... Io non voglio uccidere...» strizzando gli occhi porse il quaderno allo shinigami. «Io..non voglio più avere tentazioni...» «...stai rinunciando alla proprietà del quaderno...te ne rendi conto?» chiese Ryuk. Yue annuì facendo una smorfia si dolore sempre tenendo gli occhi chiusi. «se è questo ciò che desideri...» lo shinigami fece per prenderle il quaderno ma lei lo ritrasse. «mhm...cos'è ci hai ripensato?» Yue scossò il capo. «io...io non voglio dimenticarmi di te e di tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme!» scoppiò a piangere «non voglio restare di nuovo sola...» tirò su col naso. Ryuk la guardava in silenzio . «Io ti amo.» singhiozzò abbassando lo sguardo. Ryuk spalancò la bocca «neh?» Yue tamburellò con le dita sul Deathnote poi sospirando si dette lo slancio e baciò lo shinigami.
Lo abbracciò forte rimanendogli avvinghiata per un po'. «Yue...stai giocando col fuoco...» Lui la lasciò fare ricambiando a suo modo.
«Ryuk,sono nelle tue mani...» Yue gli sussurrò all'orecchio. Fu la notte più lunga di tutta la sua vita.

La mattina Yue si svegliò nel suo letto. Non ricordava bene il motivo per il quale i suoi vestiti erano sparsi su tutto il pavimento. Ryuk era sparito e non solo dalla testa della donna. Il Deathnote non era più nella sua scrivania. Ryuk era soltanto diventato invisibile ai suoi occhi. La guardava da lontano nel mondo degli shinigami.
Andò a lavoro come al solito,si ricordava di L e di tutti gli altri. La sua giornata trascorse normalmente. come al solito. La sera tornando a casa volle scrivere come al solito una pagina di diario ma non sapendo bene cosa scrivere rilesse il passato... Notò con sorpresa che in tutte le pagine compariva più e più volte il nome di un certo Ryuk. «che nome singolare...ma chi è?» pensò. Sembrava il diario di una scolaretta innamorata. Non era sicura di averlo scritto lei. Eppure il nome nella quarta di copertina era proprio il suo Yue P. Thompson. Quel P. Stava per Penelope,secondo nome inglese datole dal padre per amor della patria. Ormai si dimenticava persino di averlo...

Dopo sei mesi di tranquilla vita quotidiana,Yue ebbe una piacevole sorpresa... Aspettava un figlio! Non capacitandosi di come fosse potuto accadere però dette poco peso alla cosa,era solo felice di stare per diventare mamma.

«signorina Phantom?» Mello la squadrò incerto «che ha mangiato in questi giorni? Sembra un maiale!» «Mello!non fare il maleducato!tra poco diventerò mamma!» «Mamma?» Il bambino si bloccò di colpo. «Si, presto avrò un bambino...e gli vorrò molto bene..» sorrise accarezzandosi il pancione. «Ma se gli vuoi tanto bene,perché l'hai mangiato?» ridacchio Mello «M..Mello!» tentò in vano di sgridarlo. Finirono per addormentarsi l'uno abbracciato all'altra.

«Quando nasce?» L avvicinò il viso al pancione di Yue. «la nascita è prevista tra tre mesi...» sorrise. «toc toc c'è nessuno in casa?» Il bambino picchiettò con il pugno la pancia e il piccolo scalciò «Waaah...si è mosso!» L spalancò la bocca. «eheheh...ultimamente scalcia spesso!» ridacchiò Yue.
«Ryuk Ryuk! Che combini?» Un altro shinigami chiamò Ryuk, che dall'alto del suo mondo guardava la ragazza che tanto lo amava «Yue...tra tre mesi verrò a prendere la tua anima...».
L si raggomitolò accanto alla ragazza. «mi vorrai ancor bene?» «neh?» Il bambino titubò un istante «...quando nascerà...» Yue sgranò gli occhi stringendo forte L al suo petto «Io ti vorrò sempre bene!» squittì «anzi...» abbassò la voce «...se dovesse succedermi qualcosa...vorrei che ti prendessi cura del mio bambino...» Lui la guardò negli dritto negli occhi e Yue iniziò a balbettare «B..beh ecco so che è una responsabilità troppo grande da affidarti...p..però...» fece un respiro di sollievo «io mi fido di te.» L colpito da quelle parole abbracciò il pancione «sarò il suo fratellone...».

«Allora,Yue! Hai trovato il padre?» Agatha si sedette in mensa accanto a Yue che stava sorseggiando un frullato.
«mhmo..» Scosse la testa poi sputando la cannuccia riprese a parlare,«non so proprio chi sia...però ho trovato un diario che stavo scrivendo dove nomino un certo Ryuk...» «Ryuk? Ma che razza di nome... Non dirmi che è lui il padre!» «Waah!Ti ho detto che non lo so! Non so nemmeno che faccia abbia questo Ryuk!» «Ok,ok,calmati...lo troveremo con calma...» Entrambe sospirarono. «Dunque...» saltò su Yue «Come sta Shizuka?» Agatha alzò entrambi i pollici «fa dei progressi eccezionali! Yue tu hai salvato la vita di quella bambina!» «ma smettila! È tutto merito tuo e della tua tecnologia! Ahahahah!» risero entrambe felici e contente.

«ngh..» Yue si strinse forte la pancia. Era la terza fitta della giornata. Mano a mano che si avvicinava alla data prevista per la nascita le fitte aumentavano di frequenza. Fuori era buio e la sua immagine allo specchio era scura come un'ombra. solo gli occhi brillavano alla luce della luna. La sala le sembrava sempre più stretta e iniziò a sudare. «ho paura...» respirava affannosamente «vorrei che tu nascessi sano...peró non so quanto potrò resistere...» i medici le avevano caldamente sconsigliato di continuare la gravidanza ma lei era imperterrita.
«Ryuk...» singhiozzò. «Ryuk?» spalancò gli occhi sorpresa «perché ho detto Ryuk?» si massaggiò le tempie. «sarà meglio andare a dormire...».
Ryuk aveva osservato attentamente la donna. Sul suo volto aveva letto il tempo che le rimaneva da vivere. Tale tempo a ogni fitta calava drasticamente aumentando quello del bambino. Il piccolo semi-dio stava succhiando l'energia vitale della madre.

A tre giorni dalla scadenza, Ryuk potè scendere nuovamente sulla terra. Sarebbe tornato nel mondo degli shinigami solo dopo aver preso l'anima di Yue.
Attraversò flemmatico il muro della camera di Yue. La trovò addormentata con le braccia attorno al suo pancione.
Aveva un viso dolce e rilassato. Ryuk ne rimase incantato come la prima volta che l'aveva vista.
Lentamente lei riaprì gli occhi,si stiracchiò e rimase a sedere sul letto cercando le pantofole coi piedi. Guardò la stanza e vedendo tutto normale buttò un occhio al comodino dove aveva appoggiato il suo diario. Lo prese in mano e rilesse più volte la frase "Ryuk adora le mele". «Ryuk...adora le...mele...» sussurrò. «perché nonostante la mia memoria perfetta non mi ricordo di lui..?». Si alzò pensierosa e andò a fare colazione seguita dallo shinigami che la continuava a consumare con gli occhi.
Prima di uscire appoggiò una mela sul tavolo con un bigliettino sotto con scritto "per Ryuk".

Si era rifiutata fino all'ultimo di entrare in maternità ma quello sarebbe stato il suo ultimo giorno. Per prima cosa andò nell'ufficio del sig. Wammy. «Prego si accomodi» Yue si sedette invitata dall'uomo. «non so come esprimerle le mie più sincere felicitazioni! Sarà sicuramente un'ottima mamma!» il sig. Wammy si congratulò con Yue stringendole le mani. «la ringrazio,ma c'è una cosa della quale vorrei parlarle...» «oh se intende parlare di L le dico subito che aspetterà con ansia il suo ritorno...» «no..non è questo...» Yue abbassò sconsolata lo sguardo «Io...sento di essere arrivata al limite.» «Signorina Thompson,che intende dire!?» «Io come ben sa sono malata...era scritto sul curriculum...E.. Probabilmente non supererò il parto.» Ci fu un minuto di silenzio. «Prego continui...» l'uomo toccato dal discorso appoggiò le mani sulla scrivania «Io spero..desidero...che mio figlio...possa trascorrere anni felici qui con L all'orfanotrofio e magari quando il ragazzo crescerà,vorrei lo portasse con lui e se ne prendesse cura...Io vedo in L la figura più adatta per crescere mio figlio...uno dei pochi che potrà raccontargli della sua
mamma...» disse l'ultima parte del discorso col cuore in gola. «Capisco, a questo punto non posso rifiutare il suo desiderio,lei è una persona veramente grande,se lo merita...ma!» «ma?» i "ma" del sig. Wammy le facevano sempre gelare il sangue nelle vene.
«sono sicuro che ce la farà» Quelle parole scaldarono il cuore di Yue che scoppiò a piangere di gioia «lo spero!lo spero proprio...!» «comunque...firmi questi..» tirò fuori da un cassetto un paio di fogli. «sono le pratiche per l'eventuale affidamento » «Certo certo...grazie ancora...davvero» Yue firmò il documento poi si alzò dalla sedia. «In bocca al lupo,Yue Thompson!» «vedrà! tornerò a lavorare molto presto!» disse correndo verso l'uscita «non speri di liberarsi di me troppo presto!» sparì gridando dietro la porta.
«neheheh...beata ragazza...».

«L che fai non saluti la tua compagna di giochi preferita?» «giochi?pensavo si trattasse di psicologia...» «sciocchino scherzavo!» Yue spettinò L con una mano. «allora...te ne vai...» «dai non fare quella faccia! Tornerò presto!» «d’accordo...» «L...» «che c'è?» Yue lo abbracciò forte soffocandolo col suo seno prosperoso. «non ti dimenticherò mai.» Il bambino ricambiò teneramente l'abbraccio . Passarono alcuni istanti abbracciati poi lui si allontanò dalla donna «perché mi dici questo?» «perché è la verità» sorrise Yue. «verità...» L inginocchiandosi iniziò a ragionare sulla parola. «L che combini?stai male?» il bambino scossò la testa«no... Così penso meglio» si mordicchiò il pollice. Questo fece ridere Yue che sedendosi accanto a lui gli accarezzò la schiena.
Al momento di salutarsi,L corse ad abbracciarla per l'ultima volta. «Torna presto.» Yue commossa gli fece pat pat sulla testa «certamente!» sorrise. Ancora non sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo vedeva.
Più tardi passò a salutare Near e Mello,l'ultimo diventato molto più gentile e mansueto da quando si era addentrata nel pieno della gravidanza,la accolse con un bel bicchiere d'acqua e la fece sedere su quella ,che a sua detta,era la sedia più comoda di tutto l'istituto. Giusto il tempo di salutarli che ormai era ora di andare.
Yue si fermò un'ultima volta nell'atrio d'ingresso. I suoi passi rimbombavano ma per il resto regnava il silenzio. «e così...ci salutiamo...vecchia Wammy House...» sospirò «a presto...» girò i tacchi uscendo.
Arrivata a casa si tolse immediatamente le scarpe,aveva i piedi gonfi e doloranti. Appoggiò borsa e chiavi sulla credenza e con tutta calma entrò in sala. Nella penombra della sera vide che la mela sul tavolo era sparita. Spalancando gli occhi corse al tavolo. Era rimasto solo il suo biglietto. Lo sollevò notando in trasparenza qualcosa scrittovi dietro. Con enorme sorpresa lesse un "grazie" in una scrittura più unica che rara. Ai guardò rapidamente prima a destra poi a sinistra e girandosi di scatto lo chiamò «Ryuk!». La venne istintivo. Magari quel Ryuk era un coinquilino del piano di sopra che non si faceva mai vedere... Pensò. Ma lui era lì,davanti a lei. La guardava sogghignando. Non sentendosi rispondere si abbandonò inginocchiandosi sul pavimento.
«ngh...»Le fitte erano sempre più frequenti.

La mattina arrivò veloce e Yue andò a trovare Agatha al laboratorio. «Yue che ci fai tu qui? Dovresti riposarti!» la donna le corse incontro mollando i progetti a cui stava lavorando. «Volevo sapere come stavate tu e Shizuka..» «Ah«Stiamo benone! Tu siediti qui! Tra 5 minuti stacco e andiamo a pranzare!» disse spingendola su una sedia e fuggendo veloce come il vento. «ok..» rise imbarazzata Yue.

«Dunque!ormai dovremmo esserci!» Disse Agatha addentando un panino. «si...manca poco!» «bene bene! L'ho detto anche a Shizuka e lei ne è stata contenta...o almeno ha sorriso.» «è ancora in coma?» «si ma non ti preoccupare,le abbiamo indotto il coma per non farle subire il dolore dei trapianti...» «capisco...» disse Yue sorseggiando un bicchiere d'acqua «Yue! Non ti riconosco più! Avanti che aspetti a mangiarti quel panino?» «è che ultimamente mi sento sempre stanca...non ho molta fame...» «come
t'invidio...» Agatha finì di divorare il suo pranzo. «ngh...» Yue lasciò cadere a terra il bicchiere che si frantumò in mille pezzi,in una frazione di secondo si accasciò anche lei a terra«Oh mio dio Yue! Che succede?»Agatha corse in suo aiuto sorreggendola. Tutto il locale in cui erano andate a pranzare si allarmò. «Presto un dottore!Chiamate un'ambulanza!»urlò l'amica a una cameriera.

L'ambulanza arrivò fulminea e portò entrambe in ospedale. «resisti Yue!» gridava Agatha correndo accanto alla barella della ragazza. «A che mese della gravidanza è?» chiese uno dei paramedici «n..nono!» gridò ormai senza fiato Yue. «Cosa?E da quanto tempo aveva queste fitte!? Dobbiamo farlo nascere!prepara una sala!» ordinò l'uomo a uno dei suoi colleghi «subito! Emergenza!codice rosso!»
«n..no! Agatha ho paura..!» piagnucolò Yue stringendo la mano dell'amica «Yue!puoi farcela!ce la devi fare!Non mollare!» Yue scoppiò a piangere.
Dopo diverse ore di travaglio Yue dette alla luce una splendida bambina.
Aveva i capelli bianchi come la neve e due occhi neri come la
pece. la pelle era stranamente candida per essere una neonata e non piangeva. Si limitava a fissare i dottori con quegli occhi così profondi ed espressivi. Quando la dettero in braccio a Yue,ormai stremata,le strinse con una delle microscopiche manine una delle sue dita. «Ciao...» sussurrò sorridendo bagnata fradicia di sudore «ti stavamo aspettando...». Era ormai al limite e respirava a fatica. «come la chiami?» Agatha che le era rimasta accanto fino alla fine accarezzò la testolina della bimba. La neomamma allora,guardò fuori dalla finestra. Il cielo si era annuvolato e la luce era tenue e candida. Vide con sorpresa cadere qualche fiocco di neve. Incredibile per quella stagione. «Neve...» «Hai ragione!Nevica!» saltò su Agatha. «In latino Nivis o Nives... Il nome che più gli si avvicina è Yvain...» «Yvaine...è perfetto...» sorrise Agatha. «Dai!vado I distributori a prenderti qualcosa da bere!» «d’accordo ti aspetto!» Yue vide l'amica saltellare fuori dalla stanza.

L'avevano messa in una stanza molto accogliente,pur restando una camera di ospedale. Persino il letto era comodo. Appoggiò chiudendo gli occhi la testa sul cuscino. Cullava lentamente la sua piccola che tranquilla stringeva con le manine il panno in cui era avvolta. Stava per addormentarsi quando qualcosa le sfiorò un braccio. Un'imponente figura nera le si stagliò alla sua sinistra. Trattenne il fiato per un istante poi per nulla turbata sorrise al suo nuovo visitatore. «Sei tu Ryuk?» gli chiese con un filo di voce. Lo shinigami annuì lentamente«uhuhu...nonostante ti abbia cancellato tutti i ricordi che mi riguardano alla fine qualcosa ti sei comunque ricordata...ho sbagliato a sottovalutare la tua impeccabile memoria...» Yue allungò un braccio per toccarlo scrutandolo negli occhi «Io sono Ryuk...sono uno shinigami. Sono venuto qui per prendere la tua anima.» Il volto di Yue fu attraversato da un'amara tristezza che mutò il suo sorriso «è già arrivata la mia ora...?» abbassò il braccio dando un buffetto a sua figlia. Rialzò lo sguardo verso il mostro «Sei tu suo padre?» «si.» Yue rimase un istante a fissarlo poi sfoderò il sorriso più caldo che poteva permettersi «Grazie.». Lo Shinigami spalancò la bocca interdetto. «Yvaine,fai ciao a papà» Scossò la bambina poi si avvicinò una mano alla bocca facendosi scappare una risatina «ehehe..ho sempre sognato di dirlo!» . Ryuk aprì il suo quaderno e mentre lo teneva in mano prese una penna fatta di ossa. «Dopo che avrò scritto il tuo nome su questo quaderno morirai.» Yue per nulla turbata gli fermò la mano delicatamente «Aspetta...fammela salutare...» detto questo abbracciò e baciò teneramente sulla fronte Yvaine
«Cresci forte e sana,mi raccomando...e non accettare caramelle dagli sconosciuti!» detto questo guardò sorridendo Ryuk. «Avvicinati» «Mh?» lo shinigami si piegò su di lei. «Di più!» allora avvicinò il suo viso a Yue che avvolgendo delicatamente le sue braccia attorno al suo collo gli dette un bacio. «Veglia su di lei.» gli sussurrò all'orecchio. Poi allontanandosi si ricompose e chiudendo gli occhi disse «Vai pure.». Ryuk allora rimasto ancora di sasso per il bacio iniziò a scrivere tentennante sul suo quaderno. «Sono felice. Vivere è stato bellissimo» riaprì gli occhi guardando Ryuk
«ti amo» in una folata di vento Yue si lasciò cadere all'indietro appoggiandosi al cuscino. Chiuse gli occhi,la testa s'inclinò leggermente di lato ed esalò il suo ultimo respiro sorridendo. Ryuk,risparmiandole il dolore dell'infarto aveva aggiunto "morte indolore"...in fondo le voleva bene. Il frastuono dell'elettrocardiogramma che segnalava gamma piatta richiamò infermieri e dottori che accorsero tentando di rianimarla. Agatha si fermò sulla soglia. Il suo volto shockato traspariva
terrore. il succo di frutta le cadde dalle mani atterrando con un tonfo sul pavimento. Mentre le lacrime le uscivano dagli occhi si portò le mani alla bocca urlando disperata. Corse da Yue in preda al panico chiamando a squarcia gola il suo nome.
Lontano dalla confusione lo spirito di Yue si materializzò accanto a Ryuk. In silenzio fissarono la la scena davanti alla porta. Poi lei si toccò il petto «mi sento così leggera...» Lui la guardò intensamente. Lei lo prese sotto braccio appoggiandogli l'altra mano lì dove arrivava e la testa appena sotto la spalla. Osservava sorridendo caldamente i medici armeggiare con dei tubi e Agatha scossare disperatamente il suo corpo privo di vita. Ad un certo punto uno dei medici spense il monitor e guardando l'orologio disse «ora del decesso: 18:12» Agatha rassegnata si accasciò sulla pancia si Yue nascondendosi il viso con le braccia continuando a piangere.
Il suo viso era sereno e rilassato come se stesse dormendo,stringeva ancora con un braccio la figlioletta mentre l'altro,quello con la flebo era disteso lungo il suo corpo. Era ancora calda ma il suo cuore non batteva. «Andiamo?» domandò lo shinigami allo spirito della ragazza che incerta annuì,guardando fino all'ultimo il suo vecchio corpo che cadeva a pezzi. Camminarono lentamente verso l'uscita,attraversando il muro e sparendo per sempre.

Arrivata nel mondo degli shinigami,l'anima di Yue per aver utilizzato in parte il Deathnote era destinata a rimanere intrappolata nella tromba delle anime senza potersi reincarnare. Lontana da tutti sola per sempre. Osservata soltanto dall'uomo (?) che amava.

Intanto sulla terra,alla Wammy House arrivò la notizia della morte di Yue. Il sig. Wammy addolorato,lo comunicò ad L che rifiutandosi di accettare la cosa si chiuse di nuovo nel suo mondo. Una settimana dopo le pratiche dell'affido furono consegnate al bambino assieme alla piccola. Rimasero alla Wammy altri 3 anni.
Mello pianse e Near nella sua indifferenza in realtà soffriva. Agatha cadde in depressione abbandonando l'Inghilterra per andare altrove,lasciando il progetto di Shizuka in mano a un suo collega.

Si chiude così il sipario sulla sorridente Yue Thompson,
Phantom, psicologa infantile
non che mamma. 

   
 
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