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Autore: Bunny05    04/08/2015    2 recensioni
Martina Stoessel e Jorge Blanco
Lei una ballerina dal difficile passato, lui un ricco presontuoso. Cosa succede se il destino li fa incontrare? Martina cambierà il suo modo di vivere, di vedere le cose, incontrerà nuovi amici e riuscirà a capire i suoi veri sentimenti. Tra odio e amore questi due ragazzi riusciranno a comprendertsi e ad amarsi?
"I simili si attraggono, gl'opposti si scannano ma non si lasciano più."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ti Amo.
 
E’ tutto bianco, intorno a me non c’è nulla. Sono sdraiata interra e piano mi alzo guardandomi intorno confusa. Dove sono? Lentamente inizio a camminare ma intorno a me non c’è nulla, cammino e cammino finché un dondolo bianco decorato con fiori lilla compare davanti a me. Li seduta una donna si dondolava dolcemente, è di spalle e riesco solo a vedere i suoi capelli mori come i miei. Quando si volta ho un tuffo al cuore, mia madre, più bella che mai mi guarda con occhi dolci e poi teneramente sorride. << Mamma? >> domando stranita mentre mi avvicino sempre di più finché non arrivo proprio davanti a lei, << Sei diventata una ragazza bellissima mia dolce Martina >> la sua voce è come quella di un angelo, << Dove sono? >> domando guardandomi in giro, un pensiero bruttissimo mi invade la testa, è possibile che io sia morta? << Siamo in un luogo incantato >> ridacchia lei, non sembra vera, forse perché non lo è, << Ma ora devi andare >> continua lei, << Andare dove? >> chiedo, << Andare avanti figlia mia, volevo solo dirti che io e tuo padre siamo fieri di te, ma devi tornare alla tua vita, dalle persone che ami >>, << E se io volessi restare? Infondo la mia vita è uno schifo >> dico, << No non puoi restare e io voglio che continui la tua vita, anche se succedono cose brutte tu non devi rinunciare a nulla, e poi la tua vita non è uno schifo, non completamente >>, << Cosa intendi dire? >> domando non capendo cosa intendesse, << Li nel tuo cuore c’è una persona che è più speciale di quanto tu creda >>. Piano piano la figura angelica di mia madre si dissolve lasciandomi li, sola in questo posto infinito.
 
Ho un gran mal di testa, ho il corpo tutto indolenzito, tengo qualcosa nella mia mano destra ne sono sicura ma in pochi secondi, ancora prima di riaprire gl’occhi mi riaddormento. Delle voci che parlano finalmente mi fanno svegliare e quando apro lentamente gl’occhi vedo davanti a me ai piedi del letto Mindy parlare con un dottore, non riesco a sentire cosa si dicono sono ancora confusa e non si accorgono nemmeno che li sto guardando. Nella mia mano destra stringo ancora qualcosa e quando lentamente riesco a voltare il capo, vedo Jorge che addormentato mi sta tenendo per mano. Ha la testa appoggiata vicino alla mia gamba, sembra frustrato e sta dormendo come uno che non dorme da giorni. Gli stringo lentamente la mano perché non riesco ancora a parlare e alla mia piccola stretta lui apre gl’occhi e alza la testa per guardarmi, << Martina >> esclama come se si fosse appena tolto un peso dalle spalle e mi fa un gran sorriso, in un batter d’occhio il dottore e Mindy si avvicinano a me, << Oh Martina >> dice Mindy tra le lacrime, il dottore inizia a controllarmi per vedere se c’è qualcosa che non va e dopo una ventina di minuti esce dalla stanza seguito da Mindy. Jorge mi osserva dai piedi del letto, sembra pieno di odio ma anche tremendamente felice e poi si avvicina a me accarezzandomi il volto, mi guarda per un po’ dritto negl’occhi e io dentro ai suoi mi perdo come sempre, ogni volta che lo guardo non posso non innamorarmi di lui. Poi dolcemente posa le sue labbra sulle mie, un bacio delicato, così puro e dolce. Lo sento sorridere mentre mi bacia e poi si allontana guardandomi ancora, << Ciao >> sussurro io come se il bacio di Jorge mi avesse riattivato tutti i sensi del mio corpo e mi abbia ridato quell’energia che mi mancava, << Ciao >> risponde lui dolcemente e mi stringe una mano << Mi sei mancata >> dice poi e dal suo sguardo noto quanto sia stato in pena per me, << Quanto tempo è passato? >> chiedo poi, dalla confusione non ci avevo ancora pensato, << Un giorno >>, le sue mani tremano come foglie e io gliele fermo, << Sto bene >> dico per tranquillizzarlo, << Dovevo trovarti prima, non è andata come pensavamo >> borbotta lui e io non capisco di cosa stesse parlando, non mi è ancora chiaro come abbiano fatto a trovarmi. << Vado a prenderti la cena >> parla poi lui distogliendomi dai miei pensieri, cena? Penso dentro di me e poi guardo fuori dalla finestra e mi rendo conto che è sera e lui senza dire una parola esce dalla porta. Perché si comporta così? Lo sento triste, frustrato e arrabbiato con se stesso. Il punto è che se non mi sarebbero venuti a salvare a quest’ora starei peggio. Lentamente qualcuno apre la porta e mi stupisco di vedere Ilaria sulla soglia, << Posso? >> domanda, << Si >> dico tranquilla cercando di tirarmi su a sedere ma mi sento ancora debole e lei si avvicina per aiutarmi, << Grazie >> dico e lei si siede in parte al letto e poi mi guarda. << Stai bene? >> chiede, << Abbastanza, potrei stare meglio se non fossi stata così stupida >> rispondo come se volessi sfogarmi con qualcuno, non è forse la persona migliore con cui farlo ma è qua e mi sta ascoltando, << Devo scusarmi con te >> dice poi << Per tutto quello che ti ho fatto, in questi ultimi tempi ho capito che infondo non sei così male come credevo, la tua sfacciataggine con cui sei venuta a minacciarmi dei biglietti e per tutto il resto mi hanno fatto cambiare idea su dite >> fa un sorriso poi lei, << Beh quello che mi hai fatto tu non è niente in confronto a questo >> gli dico guardandomi in giro << Grazie anche a te che comunque mi hai aiutato >>. Lei mi guarda e mi sorride e poi fa una faccia abbastanza triste guardandosi i suoi piedi, << Jorge stava impazzendo >> dice alzando lo sguardo su di me << Non fraintendermi, non ti sto rimproverando e non amo più Jorge, ma ci tengo a lui e vederlo così straziato mi ha fatto capire tante cose >>, io la ascolto stupita da quello che sta dicendo, quella persona che ad inizio anno mi odiava così tanto ora è qua seduta in parte a me e si sta scusando, mi sta dicendo che ha capito e che non gli interessa più ostacolarmi. << Stava davvero tanto male? >> domando riferendomi a Jorge, << Oh sì, avevamo un piano ben progettato ma non è andato come doveva e lui è impazzito, non l’ho mai visto così, vulnerabile >>. Jorge entra con un vassoio in mano e Ilaria si alza << Ora è meglio che vado >> dice fa un sorriso e poi scompare oltre la porta. Jorge si avvicina a me e mi poggia il vassoio davanti, << Mangia >> dice come per rimproverarmi dopo aver visto la mia faccia guardare il cibo, << Sei serio? >> dico << Mangiala tu questa roba >>, lo vedo sorridere, come se ogni piccola cosa tornata normale gli desse un enorme felicità, << Se la mangi dopo ti porto una bella torta >> mi dice e io inizio a mangiare. << Raccontami del piano >> dico << Ilaria mi ha detto che avevate un piano >>, << Beh forse era meglio dirtelo subito almeno non saresti qua >> borbotta lui con aria triste, << Voglio saperlo >> dico e lui finalmente inizia a raccontare. << Abbiamo visto i video di sorveglianza dell’accademia e abbiamo scoperto che era stato… >> è cosi frustrato da non riuscire nemmeno a pronunciare il suo nome e io gli faccio cenno di andare avanti. << Abbiamo deciso di allontanarti da noi facendo finta di non calcolarti molto così ti saresti avvicinata di più a lui, lui sicuramente avrebbe approfittato di questo tuo allontanamento da noi e nel momento opportuno, quando lui usciva allo scoperto avremmo dovuto stanarlo e mostrarti che è stato tutto un suo piano per separarti da me >> lui mi guarda con un aria preoccupata come se fossi o dovessi arrabbiarmi con lui ma la mia unica reazione è quella di accarezzargli il volto e sorridergli, << Poi tu sei andata via con lui, vi abbiamo seguito per un po’ ma poi vi abbiamo persi, grazie a Ruggero siamo riusciti a rintracciare la strada che avevate fatto ma ormai erano passate ore, pensavo al peggio quando non ti ho vista entrando in quella baita >>, << Quindi nessuno di voi c’è l’aveva con me >> dico sollevata, << No eravamo tutti preoccupati per te >> risponde lui e poi appoggia la sua testa al mio grembo e alcune lacrime iniziano a scorrergli sul suo viso perfetto. << Non piangere >> gli dico io e lui solleva la testa per guardarmi ancora e questa volta sono io ad avvicinarmi per posare le mie labbra sulle sue bagnate dalle lacrime, un dolce e lungo bacio che mi fa esplodere di felicità dentro di me, il mio Jorge ancora con me. << Non sai quanto io ti amo >> dice lui poco dopo con uno sguardo intenso e pieno d’amore, << Ti amo anche io >> rispondo, << Davvero Martina, io non riuscivo a pensare a nient’altro, pensavo solo a quanto ti amavo mentre ti cercavo e non ti trovavo >> mi stringe la mano e riesco a sentire tutte le sue emozioni << Tu non te lo puoi neanche immaginare quanto tu sia importante per me >>, << Anche tu lo sei >> rispondo io << Pensavo di morire, anzi ho seriamente pensato di essere morta quando ho visto mia madre >>, Jorge ha una faccia abbastanza confusa e poi gli spiego il sogno, << Alla fine mi ha detto che la persona che ho nel cuore è veramente speciale >>, lui mi sta guardando con la testa sorretta dal suo braccio, << Sei tu quella persona >> dico poi, << E tu sei speciale per me quindi direi che possiamo continuare a stare insieme >>. Dopo un po’ di chiacchiere e qualche risata per risollevare il morale inizia ad impormi di dormire, << Dai dormi >> esclama, << No, ho dormito per troppo tempo >> borbotto, << Ma io sarò qua in parte a te e non andrò via >> sorride lui, << E se invece dormissi qua in parte a me? >> chiedo facendomi più in là sul letto per fargli spazio, << Non so se posso >>, << E a me che importa io ti voglio vicino a me, sei tu che mi fai stare meglio quindi… >> picchietto sul materasso con la mano e lui si sdraia in parte a me sorridendomi e poi mi abbraccia. Poco dopo si addormenta, stremato da tutta questa situazione e io non posso non guardare il suo dolce volto addormentato, di nuovo ritorno a vivere, il mio più grande amore è di nuovo con me e io sono la persona più felice del mondo.

La mattina seguente scopro che Francesco è scappato e non si trova, un po’ sono spaventata, ho paura che possa tornare appena rimarrò sola o che possa fare del male. Racconto alla polizia che è venuta a far domande cosa è successo quel giorno, di come Francesco è figlio di Andres e di come mi ha legata e imbavagliata. Jorge ascolta il tutto appoggiato in parte alla finestra mentre guarda fuori e si innervosisce parecchio, << E’ tutto quello che sai tesoro? >> domanda Mindy, << Si è tutto quello che è successo >> borbotto guardando ancora Jorge affacciato alla finestra, << Lo troveranno presto, ma tu cerca di non stare sola >>, << Non succederà mai >> borbotta Jorge voltandosi verso di noi << Nessuno la lascerà più sola >> continua lui e Mindy dolcemente gli sorride, << Lo so Jorge che ci penserai tu a lei >>. Dopo ancora venti minuti di domande finalmente gli agenti se ne vanno accompagnati da Mindy. << Così non mi lascerai più sola? >> domando, << Esatto >> sorride lui venendo verso di me, << Mi piace allora >> sorrido anche io e lui si abbassa per darmi un bacio. << Uuh Uuh >> sento delle voci e mi giro verso la porta << Qui in ospedale, aspetta almeno che si riprenda Jorge >>, Diego sta ridendo sotto i baffi e dietro di lui tutti gl’altri sorridono. Quando si avvicinano uno a uno mi abbracciano e mi stritolano. Mechi non mi molla più, << Ehi mi uccidi così >> dico senza fiato per il troppo stringere, << Odiavo non parlarti >> dice lei mollando la presa, << E io odiavo che voi non mi parlavate >> borbotto, << Scusaci >> dice Lodo con una faccia un po’ triste, è abbracciata a Diego e ha appena smesso di piangere, << Già siamo state sciocche, pensavamo di aiutarti e invece ti abbiamo messo in una situazione rischiosa >> parla Cande, << Volevate aiutarmi, poi è andata come è andata, anche io ci ho messo del mio mi sono fidata di lui quando non avrei dovuto >>, << L’importante è che tu stia bene >> dice Xabi, << E che sei tutta intera, sai a Jorge servi tutta intera >> ridacchia Ruggero e anche noi iniziamo a ridere. Mi mancavano tutti, le loro risate, le stupidaggini che dicono, il fatto di averli tutti intorno e divertirci insieme, mi mancava tutto. Siamo stati tutto il pomeriggio a parlare e a ridere tutti insieme finché loro non fanno ritorno all’accademia. Verso sera il dottore viene a visitarmi, << E’ tutto ok, il tuo corpo ha smaltito tutto e stai bene quindi domani puoi tornare alla tua vita normale >> dice il medico e vedo Jorge rilassarsi << Ovviamente ti consiglio alcuni giorni di riposo >> continua lui. Quando anche il dottore se ne va rimaniamo solo io e Jorge, << Finalmente domani torni a casa >> dice lui sorridendo, << Si sto bene >> rispondo io, << Potresti stare nel mio appartamento >> … << Potremmo >> si corregge poi lui << Per riposarti un po’ >>, << E perché così tu puoi starmi vicino >> ribatto io, lui fa un cenno con il capo e poi sorride, << Non voglio più lasciarti sola >> borbotta << So che sei una ragazza forte ma ho bisogno di sentirti al sicuro, di sapere che stai bene, quello psicopatico non deve più avvicinarsi a te, giuro vorrei prenderlo a pugni, fargli male >>, << Ehi non parlare così, so che vorresti vederlo morto ma tu non sei così ok? Lascia fare alla polizia e non fare nulla di stupido per me >>, << Per te farei qualsiasi cosa >> risponde lui, << Lo so, ma non voglio che succeda qualcosa di brutto e che succeda qualcosa a te ok? >>, << Ok, te lo prometto >> dice lui. Finalmente esco dall’ospedale e c stiamo dirigendo verso l’appartamento di Jorge, in ospedale tutti mi sono venuti a trovare, anche Hanna e Rachel con i ragazzi del Rouge. << Finalmente >> dico quando entro nell’appartamento di Jorge e mi butto sul divano, lo sento ridacchiare e poi mi volto a guardarlo, << Che hai da ridere >>, << E’ che mi mette allegria vederti girare qua, per casa nostra >>, << Casa nostra? >> dico io un po’ perplessa andando verso di lui. Ad un tratto allunga la mano e nel palmo ha una chiave con un portachiavi a forma di cuore, << Questa ora è anche casa tua, puoi venire qua quando ti pare, puoi sempre stare qua se preferisci >> dice lui, << No, non posso >> dico << E’ troppo >>, << Invece io voglio stare con te per tutta la vita se è possibile e voglio averti attorno il più possibile quindi puoi >> sorride lui e mi mette la chiave in mano, << Questa è ufficialmente casa nostra >>. In un lampo gli salto in braccio avvolgendo le mie gambe intorno al suo busto e inizio a baciarlo ovunque. << Martina >> mi richiama lui dopo avergli dato un lungo bacio appassionato << Non fare così, sei ancora debole >> sorride lui malizioso, << Per te le trovo le forze Blanco e poi magari mi farà bene un po’ di amore >> ribatto io, mente lui mi appoggia a terra. Dolcemente gli sfilo la maglietta, << Mi sei mancato, tutto di te mi è mancato >> dico e lui mi solleva portandomi nella ormai nostra camera da letto. Finalmente posso riaverlo, posso sentire di nuovo in nostro amore e nessuno ci dividerà mai più.

P.s: Siccome giovedì sera parto pubblicherò tutti i capitoli finali in questi giorni ;) un abbraccio a tutti :*
 
   
 
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