Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Fogli    04/08/2015    4 recensioni
Sono passati 10 anni e Conan non può tornare più adulto: perciò ha inscenato la morte di Shinichi. Ma l'organizzazione è ancora a piede libero, nonostante non si sia fatta viva per anni.
Ma tutto ad un tratto questa si farà risentire, e con lei molti problemi torneranno a tempestare il detective.
Dopo dieci anni Conan riuscirà a fermare una volta per tutte l'organizzazione ?
Riuscirà a mantenere il legame con il suo vero io -Shinichi Kudo- che sente pian piano affievolirsi?
Riuscirà Conan a vincere una delle battaglie più difficili di tutta la sua vita?
Tratto dal capitolo 13:
(...)
Devi smetterla di comportarti in questo modo: è uno strazio per tutti, stai semplicemente giocando con i suoi sentimenti senza neanche rendertene conto. Basta»
(...)
«Sai… non ti riconosco più. Come puoi essere lo stesso ragazzo che faceva di tutto per aiutare gli altri e che mi ripeteva fino allo sfinimento valori che ho finito per imparare a memoria? Cosa è successo a quel ragazzo che non si arrendeva mai? Cosa è successo a quel liceale intrappolato in un corpo da bambino che conobbi anni fa!? »
Cosa è successo a quel ragazzo di cui mi sono innamorata?
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tra Ramen e deduzioni

Conan tolse dalla tasca del giubbetto di jeans una lettera. Era piccola e rigorosamente nera senza alcuna intestazione sul davanti; la passò alla scienziata, che spaventata, la fissò per qualche secondo per poi girarla con massima cautela come se fosse una bomba pronta a esplodere. Scorse un luccichio: una penna ad inchiostro argenteo aveva lasciato spazio a una scritta in un corsivo esageratamente inclinato verso destra che ,al minimo fascio di luce, mostrava i brillantini di cui era composta.

<< To Silver Bullet >> lesse guardando il detective posto affianco a lei con uno sguardo preoccupato.  

Lui le annui leggermente per farle segno di leggere il messaggio << Ancora non l'ho aperta >> confidò, il suo sguardo profondo e preoccupato non lasciava capire cosa provasse.

Ai si fece coraggio e , delicatamente, aprì la busta. Trovò un foglio A4 ripiegato in quattro parti. Lo stese: il documento era stato scritto al computer in alfabeto inglese.
Emise un profondo respiro per prepararsi a leggere il tutto:
<< Hello! How are you, my dear Silver Bullet? If it is not she, but the other girl my dear; It is not little narcissistic think only at that pronoum!?; But we are ALONE, the italian is the last way.; Do you want answer back?;The end is in the three! >>

Il detective ascoltava vigile, il viso corrucciato e concentrato << Tutto qui? >> chiese come se si aspettasse che la lettera non fosse finita.

<< Beh... In realtà, esclusa la firma lo scritto termina con una serie di lettere senza senso... >> La scienziata gli rivolse un sorriso divertito ma quasi tetro << Non dirmi che è tutto un indovinello, vero? >>

<< Probabile... >> i suoi occhi blu concentrati fissavano il vuoto e la sua bocca accennava un sorriso.

Ai rimase imbambolata a fissarlo. Ormai era un classico: quando era di fronte a un mistero il suo sguardo diventava così profondo, e più non ci capiva niente più sorrideva.  Quel viso la faceva sciogliere, sarebbe stata ore a guardarlo solamente per il gusto di farlo.

<< Fammi vedere >> quelle parole vennero appena scandite. Ai sobbalzò leggermente, annuì e gli porse la lettera. Il detective la prese in mano e la fissò immobile per alcuni secondi per poi proclamare a gran voce: << AKSTFHBKETWHJKATPSOETXPOFQDTRIQLE >>

<< Più che un messaggio in codice sembra che un gatto abbia deciso di dormire sulla tastiera del computer... >> commentò critica la scienziata , ma Conan ormai non la ascoltava più.

A quel punto, Ai inarcò il sopracciglio e con tono di sfida pronunciò << Non dirmi che hai già capito tutto mio caro detective!? >>

Conan non rispose, bensì tirò fuori il suo vecchio taccuino, ormai ridotto in uno stato pietoso e incominciò a prendere appunti nella sua strana e ,spesso, incomprensibile scrittura.

<< La prima cosa che si puó notare in questo messaggio in codice è che ogni proposizione è divisa da un punto e virgola, come per sottolineare il distacco tra le varie parti. Quindi suppongo che il messaggio vada scoperto pezzo per pezzo per poi riunirlo, ovvero come le proposizioni all'interno di un periodo.  >> spiegò lui beffardo.

<<"Hello! How are you my dear Silver Bullet?" è solamente un saluto niente di particolare. >> continuò lui.

Nel frattempo Ai, leggermente incurvata, seguiva il discorso con un  aria apparentemente scocciata, la testa appoggiata alla mano, gli occhi socchiusi e lo sguardo assente. Poi tutto ad un tratto esordì:<< Quindi la prima frase da tenere in considerazione è " If It is not she, but the other girl, my dear" >>

Il detective annuì, poi continuò il monologo, sicuro di sè <<"Se non è lei, ma l'altra ragazza, mio caro." Una, frase del tutto insolita non credi? Suppongo che con "Lei" intendesse te, Haibara. Quindi è semplice: qual è "l'altra" con cui mi relaziono oltre a te? >>

<< Ayumi? >> propose lei con una finta convinzione degna di un'attrice.

Conan sospirò <<  Certo Haibara...come sei perspicace... >> Come faceva quella ragazza a scherzare nonostante tutto? Non aveva appena fatto cadere una tazza piena di tè per lo spavento?

<< Ad ogni modo >> Il detective ritornò serio << Credo proprio che intendesse Ran. >> concluse lui.

<< E per quanto riguarda la seconda proposizione? >> chiese la scienziata con aria di sfida.

<< Parli di " It is not  little Narcissistic think only at that pronoum!? " beh questa è ancora più semplice. >> spiegò compiaciuto.

<< La traduzione è " Non è un po' Narcisistico pensare solo a quel pronome!?". In questa frase l'incognita è "quel pronome" , che la proposizione stessa sottolinea che è narcisistico. Qual'è l'unica parola che rispetta questi criteri? >>

<< Io >> rispose a sua volta la scienziata.

<< Giusto >> approvò lui mentre annotava i risultati. << Credo che però il prossimo  sarà il pezzo più difficile >> ammise Conan, grattandosi la testa e scostandosi leggermente gli occhiali per ragionare meglio.

<< Parli di "But we are ALONE, the Italian is the last way"? >> domandò Ai.

<< Sì..."Ma noi siamo SOLI, L'italiano è l'ultimo modo." Questa non riesco proprio a capirla...>> spiegò quasi scoraggiato il detective,ma dopo pochi secondi ritrovò la sua solita  aria beffarda e continuò la spiegazione. << Qui Vermouth vuole evidenziare la parola "ALONE" tanto che la scrive in caratteri maiuscoli, ma non riesco proprio a capire il riferimento successivo all'italiano. >> confidò il detective tirandosi una piccola botta alla testa per aiutarsi a ragionare.

<< Non sarà che... >>  La scienziata dai capelli ramati incominciò ad armeggiare il telefonino. Dopo qualche secondo un sorriso di scherno comparve sul suo volto << Kudo credo proprio di esser venuta a capo del mistero prima di te >> sentenziò lei mentre spengeva  compiaciuta il cellulare.

<< Sul serio? >>Conan era molto sorpreso dal fatto. Aveva sempre saputo che Ai aveva intuito da vendere, ma non si sarebbe mai aspettato che lei fosse più veloce di lui a risolvere un caso.

La scienziata incominciò subito a spiegare senza dare tempo al detective di pensare altro << L'italiano è l'ultimo modo. Se si traduce in italiano la parola "Alone" si ottiene "Soli", e la pronuncia corretta è questa.  >> Ai prese il telefono e attraverso un programma per traduzioni gli fece ascoltare la parola. << Ma, se "Soli" venisse pronunciato alla giapponese che cosa si otterrebbe ? Beh un nipponico tenderebbe a staccare le due sillabe "so" e "li" come se fossero due hiragana* >> sentenziò lei. << Ma la differenza più evidente sarebbe questa: un giapponese pronuncerebbe la "L" come se fosse una "R" dell'omonimo alfabeto. Risultato ? Beh una cosa più o meno simile a questa "So-Ri". >> concluse lei.

<< Avrai sicuramente notato che ciò è molto simile alla parola inglese "Sorry". Ricollegando la parola alla frase che appartiene si ottiene questo " to be sorry" ovvero essere dispiaciuto. >> sentenziò la scienziata.

Conan rimase leggermente scioccato dalla bravura e dalla capacità con cui la ragazza aveva argomentato il tutto, ma per non darle troppa soddisfazione sorvolò il fatto.

<< "Do you want answer back?" ovvero "vuoi ribattere ?" >> tradusse lui cercando di rimanere indifferente. << Se uno vuole ribattere userà la congiunzione ma o uno dei suoi sinonimi, è inevitabile.>> spiegò lui mentre annotava gli ultimi risultati.

<< E qui arriviamo all'ultima proposizione. La fine è sul tre, giusto? >> la scienziata aveva assunto il suo solito sguardo complice ed inquisitore.

<< Già, ma per quella ho già elaborato una mia teoria >> esordì il detective.

<< Ovvero? >> chiese la ragazza dubbiosa mentre armeggiava una propria ciocca di capelli.

<< La frase è collegata con il messaggio in codice sottostante. Infatti selezionando una lettera ogni tre dovremmo ottenere l'ultima proposizione. >> sentenziò Conan sicuro di sè.

<< S , H , E. ... >> la scienziata aveva cominciato il conteggio delle lettere.
<< H , A , S , T , O , D, I , E. >> finì lei.

<< Bene, ora non ci resta che unire il tutto: I , BE SORRY, BUT, S,H,E,H,A,S,T,O,D,I,E. Allora, il verbo to be viene coniugato sotto la prima persona singolare, mentre le lettere vengono unite. Così si forma la frase " I am sorry but She has to die." >> il detective ebbe appena il tempo di riprendere il fiato dopo quel lungo discorso quando si rese conto del significato di quella frase "Mi dispiace, ma lei deve morire".
Le parole percorsero incombenti e pesanti la sua mente: aveva precedentemente accurato che "lei " era Ran, ma non aveva idea di come questo fosse possibile. Come mai Vermouth voleva ucciderla? Eppure era convinto di essere riuscito a tenerla al sicuro dalle grinfie dell'organizzazione...

Una cosa era certa: doveva chiamarla. SUBITO.

Estrasse dalla tasca posteriore dei jeans il suo cellulare e compose il numero in fretta e furia.
Uno squillo.
Due squilli.
Ti prego Ran rispondi...

<< Pronto? >> la sua voce risuonò per tutto il salotto del dottor Agasa come un inno alla gioia.

<< Pronto Ran! >> il detective urlò letteralmente alla cornetta.

<< Conan? >> Domandò lei, dubbiosa. Ma quel giorno il suo fratellino voleva proprio essere al centro dei suoi pensieri?

<< Ran dove sei? Sono le 13:30 dovresti essere a casa! >> la sgridò lui con un tono decisamente troppo materno.

<< Scusa paparino.... >> rispose seccata lei << ma la stessa domanda vale per te. Dovresti uscire di scuola tra mezz'ora, non mi dirai che marinato dinuovo le lezioni, vero? >> si sentì in sottofondo una risata famigliare che Conan riconobbe all'istante.

<< Ran passami Heji. >> esordì secco.

La karateka, leggermente stupita, si limitò ad annuire e a passare la cornetta.

<< Ciao! Da quanto tempo non ci si vede, eh Ku.. >> il detective dell'ovest riuscì a malapena a trattenere l'ultima parola, cammufando la prima sillaba insieme a una raffica di tosse tale da attirare irrimediabilmente l'attenzione di chiunque fosse nei dintorni.

<< Heji stai bene? >> dalla cornetta si udiva una voce femminile leggermente preoccupata.

<< Sì non ti preoccupare.. >> la rincuoró, probabilmente sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

Il detective del Kanto non riuscì a trattenere una risatina isterica. Possibile che in dieci anni non si fosse abituato a chiamarlo Conan davanti agli altri?

<< Comunque, che ci fai a Tokio? >> chiese recuperando quel briciolo di serietà perduta precedentemente.

<< Si accolgono così gli ospiti? Volevo venire a fare una visitina al mio caro amico, quando quella scema Kazuha si è voluta aggregare.. >>

<< Ehi! >> la voce rimbombò nell'orecchio di Conan che , per precauzione, impostò l'audio ad un volume più basso.

<< Grazie Hattori.... Ora potresti dirmi il vero motivo? >>

<< Ne riparliamo dopo... >>
<< Anzi... potrei passare da te ora! Dove sei? >>

<< Accipicchia come cambi idea facilmente! Prima dici che non ne vuoi parlare, poi mi chiedi di incontrarti?>> commentò sprezzante << Comunque sono a casa del dottor Agasa >>

<< Arrivo! >> comunicò riagganciando all'istante senza lasciare tempo all'amico di salutare.

Conan rimise il cellulare in tasca,più sereno. Non l'avrebbe mai ammesso, ma Ran era al sicuro con Heji:  lui era un buon amico di cui ci si poteva sempre fidare.
Una voce femminile attirò di nuovo la sua attenzione << Riguardo alla lettera cosa hai intenzione di fare? Poi ancora non ti ho detto il motivo percui ti ho fatto venire qui. >>

<< Ah e quale sarebbe? >> chiese distrattamente il detective mentre si chinava per pulire il pavimento ormai imbevuto di tè.
La scienziata si avvicinò a lui, riducendo la distanza fra i loro visi di pochi centimetri << Indovina...  >> rispose lei facendo diventare porpora il colorito del detective. Ma quanto gli piaceva provocarlo!?
Conan lasciò cadere i ciottoli che aveva raccolto e,in stato confusionale, cominciò a formulare balbettii privi di alcun senso.
Ai ridusse ancora le distanze, le loro bocche vicine si sfiorarono, poi  pronunciò lentamente queste parole << La cosa che volevo dirti è  che... >>

Il detective, incapace di prevedere in quale modo la situazione sarebbe degenerata si fece cullare dal suono dolce e soave di quelle parole. Sbaglio o stava impazzendo anche lui?

Ai prese fiatò e Conan si preparò ad ascoltare , ormai più che paonazzo in volto , il discorso.
<< Ho... ho ricevuto una lettera anonima >> esordì secca la scienziata.

Il detective , pronto a tutt'altra confessione , non potè fare a meno di emettere un sospiro di sollievo. Quando aveva a che fare con Haibara non sapeva mai come comportarsi.

<< Posso vedere il messaggio ? >> chiese Conan mentre riacquisiva il proprio colorito naturale.

<< Eccolo >> disse Ai mentre tirava fuori dal cassetto un piccolo cartoncino più simile ad un biglietto da visita. Lo porse a Conan.
<< Come puoi notare, il biglietto è anonimo e riporta il seguente messaggio: "Oh mia cara Sherry come stai? Verrà deciso da una persona che conosci". L'ho trovato nella cassetta delle lettere, e sono quasi certa che sia stato scritto da un membro dell'organizzazione . >> concluse lei leggermente scossa dalla sua stessa sentenza. Da quando in qua riusciva a essere  così distaccata nei confronti dell’organizzazione?

<< Driiiiin >> Improvvisamente il campanello suonó , facendo sbuffare il detective che con un secco << Vado io! >> si incamminò verso l'ingresso.

Conan non ebbe il tempo di aprire completamente la porta che un ragazzo dalla carnagione olivastra si precipitò in casa. Ma come diavolo aveva appena fatto a scavalcare il cancello?

<< Da quanto tempo! Vedo che sei cresciuto, eh! >> lo canzonó  stropicciandogli i capelli.

Conan sospirò: Ma quanto l'odiava quando si comportava in quel modo? Del resto anche lui era cambiato con gli anni...

<< Ah, ciao Conan! >> una ragazza dalla coda di cavallo lo salutò distrattamente.

Il detective dell'est guardò il rivale ridacchiando << Prima mi dici che hai qualcosa da confidarmi e poi ti porti dietro tutta la compagnia? >>chiese indicando Kazuha e Ran.

<< Hanno voluto seguirmi... come sempre >> spiegó Heji seccato.

Nel frattempo Ran e Kazuha si accomodarono in casa.
<< A quanto pare ora si marina la scuola in gruppo... >> commentò la karateka mentre si sedeva sul divano accanto alla scienziata.
<< E quest'odore di tè? >> chiese Heji guardando Conan. Lui rispose ad entrambi i commenti con una risatina isterica.

Passarono alcuni minuti dove tutti non fecero altro che scambiarsi occhiate, come per essere certi di essere nella stessa stanza di quelle persone che ,tre anni prima, avevano salutato distrattamente promettendosi di rivedersi al più presto. Sembrava che niente fosse cambiato, tranne forse i loro volti ora diventati più maturi e  la statura di Conan e Ai che era nettamente aumentata, ma erano sempre loro.

<< Non è fantastico? >> esordì Kazuha << Intendo ritrovarsi tutti insieme come una volta. Da quando lui è morto ci siamo visti sempre più di rado...>> finì lei, zittendosi all'improvviso per la paura di esser stata troppo indiscreta nei confronti all'amica.
<< Scusa Ran... >> mormorò.

Ma la reazione della karateka fu esemplare << Kazuha, non preoccuparti, nonostante il mio sforzo penso che sarà impossibile rimuoverlo dalla mia mente >>  disse forse più a se stessa che all’amica, per auto-convincersi che avrebbe dovuto smettere con quella stupida regola che aveva infisso: “ Non nominatelo più per favore…” aveva letteralmente implorato quello spiacevole giorno ai suoi amici singhiozzando. Già,perchè sentiva che con lui era morta anche una parte di sè stessa  che non avrebbe mai più avuto, e lei ne aveva bisogno.
A questo punto, aveva pensato, sarebbe meglio cercare di rimuovere il suo ricordo. Ma ora dopo anni di tentativi si era accorta che era impossibile: capitava spesso che ,nei momenti più disparati, una situazione, un luogo o una citazione riportasse lui al centro dei suoi pensieri.


Conan la fissó con uno sguardo triste; tale occhiata venne intercettata subito da Heji che immerse l'amico in una discussione sugli ultimi omicidi e delitti in cui erano stati coinvolti.

Kazuha alla scena sospirò: nonostante la differenza di età quei due erano sempre stati amici, se non migliori. Ma era sempre strano trovare un liceale e un uomo di ventisei anni che ridevano e scherzavano insieme...



Il gruppo incominciò subito a parlare e a divertirsi, quando nel bel mezzo della discussione Ai si assentò per poi ricomparire con un panino e una tovaglietta. Questa lanciò il tutto a Conan, che con uno sguardo perplesso e abbastanza irritato guardò male la scienziata.

<< Non hai ancora pranzato e io non ho avuto il tempo di cucinare niente, quindi mangia che fino a stasera non tocchi cibo... >>

<< Grazie Mrs Cortesia... >>  commentò Conan mentre assaporava il primo morso.

Le risatine di Heji giunsero all'orecchio dell'amico detective che guardò questo in cagnesco.



#+##+#+#+#+#+#+#+#+#+#+#

Il pomeriggio passò veloce , come spesso accade quando si è in buona compagnia , e l'ora di cena arrivò imminente.

Ran , Kazuha e Ai andarono a cucinare. Appena chiusa la porta che separava i due locali le due ventiseienni incominciarono a chiacchierare a tutto spiano.

<<  Finalmente un momento di privacy! Ai che ne dici di unirci a noi in una chiaccherata fra donne? >> chiese la ragazza dalla coda di cavallo mentre apriva il frigo.

<< Perfetto… >> mormorò la scienziata dai capelli ramati mentre tirava fuori dalla credenza un pacchetto di noodles per cucinare il ramen.

<< Allora Kazu, che mi dici ti sei finalmente fidanzata con il tuo caro Heji? >>


<< Sì anno fa….   E’ stato romanticissimo! Pensa che ogni settimana mi portava in qualche ristorante di  lusso nei dintorni di Osaka e mi ricopriva di regali! >> rispose, gli occhi che gli luccicavano e l’aria sognante.
Poi tutto ad tratto, s’incupì:<< Peccato che  quello stupido passa da un estremo all'altro... Prima mi riempie di attenzioni e poi scompare quando gli va! >> esordì secca << Pensa che anche oggi  voleva sgattaiolare di nascosto fuori Osaka, ma io l'ho intercettato e mi sono unita a lui! >>

Haibara sospirò: Ma stava parlando del suo fidanzato oppure di una partita di rugby???

<< Eh te, Ran? Trovato qualcuno di carino ? >> Kazuha punzecchió la karateka.

<< No... >>

<< Ran devi sbrigarti! Non sei più una ragazzina hai ventisei anni! Oppure vuoi rimanere zitella a vita? >>

La karateka, sorvolando il fatto che tale discorso corrispondeva alla norma di Sonoko ma sicuramente non della sua amica del Kansai, si concentrò sul vero significato di quella frase e dovette ammettere, che non c'era niente di più veritiero.  
Aveva quasi trent’anni ,diamine! Ormai non era più una ragazzina!

Per non sembrare troppo scossa dal discorso, cambiò subito argomento: << E te, Ai? C’è qualcuno che ti piace? >>

Ma prima che la scienziata  ebbe occasione di proferire paura la ragazza di Osaka s’intromise nel discorso << Vuoi dirmi che non sei la fidanzata di Conan? All’inizio non ne ero sicura, ma poi visto quelle occhiate che gli lanciavi mi sono ricreduta… >>
Improvvisamente Ai divenne rosso-porpora. Kazuha per lei era soltanto una conoscente, e il semplice fatto di essere un libro aperto per quella ragazza del Kansai le fece venire i brividi.  Veramente era così prevedibile?  
Guardò la pentola dove aveva lasciato i noodles: l’acqua stava bollendo, come del resto  il suo volto. Già perchè la temperatura delle due cose era molto simile.    

Ai versò nel brodo preparato nel frattempo dalle due amiche la pasta e aggiunse il condimento formato da uova e naruto*.
Successivamente prese un vassoio e con un sonoro << E’ pronto! >> attirò l’attenzione dei due detective che si sedettero a tavola.
La cena venne gradita e il tempo passò  allegramente.

Ad un tratto Heji dubbioso chiese << Scusate, ma quel vecchio signore che abita qui, quello ciccione… sapete per caso dirmi dov’è andato a finire?? >>
Appena udita la domanda  Conan non potè fare a meno di sputare l’intero contenuto del bicchiere da cui stava bevendo rischiando quasi di soffocare.
Il dottor Agasa un vecchio ciccione??? Beh, in effetti, quel soprannome gli stava proprio a pennello…

<< E’ a un convegno… da quanto ho capito  un importante casa di videogiochi sarebbe interessata ad alcuni suoi titoli… >>

<< Già ... Ma credo che questa si ricrederà subito! Vorrei proprio vedere "Le avventure del dottor Agasa 2" in vendita nei negozi! >> pontificó Conan

<< Ora fai tanto lo spavaldo, ma mi ricordo che quando eri piccolo non passava sera che non mi chiedevi di andare a casa del dottore per provare qualche nuovo videogioco! >> la karateka concluse.

 

Conan sospirò: non poteva certo dirgli che quelle sere le aveva passate indagando sull’organizzazione oppure come  cavia per qualche nuovo farmaco inventato da Haibara??

 

<< Non si può cambiare idea? >> inventò.

 

Ran guardò l’orologio: << Comunque credo che dovremmo riprendere il discorso domani… sono le undici e ancora non ho preparato la cena a mio padre… >> spiegò mentre si avviava verso l’ uscita seguita da Kazuha  ed Heji.

 

<<  Conan, te non vieni? >>

 

<<  No, stasera resto a dormire qui… >>

 

Si salutarono e andarono via allegramente promettendosi di andare l’indomani insieme per Tokyo.

 

Appena la porta si chiuse Ai ritornò all’attacco: << Come non li segui? allora come farai a proteggere la tua Ran ?? >>

 

Il detective, ignorando quel velo di gelosia presente del discorso della scienziata, rispose noncurante << Ho detto tutto ad Heji, e visto che oggi dormirà da Kogoro ci penserà lui, no?

Comunque,non penso che succederà niente questa sera. >>

 

<<  Allora… buonanotte. >> replicò fredda lei.

<<  Buonanotte. >>

 

#@#@#@#@#@#@#@#@#@#@#@#@#


Ai guardò l’ora nella sua sveglia: 00:30. Possibile che non riuscisse a prendere sonno?

Quella giornata era stata veramente pesante. All’inizio sembrava una delle solite e scialve giornate di gennaio, niente di lontanamente interessante. Poi  aveva trovato quel messaggio nella cassetta delle lettere. Rabbrividì: ancora non aveva capito il suo significato.  

 

Come il suo solito, pensò di  andare a chiedere al suo tuttofare Conan di decifrarlo.

 

Sei sicura di riuscire ancora ad allaciarti le scarpe senza il suo aiuto,Shiho?

 

Peccato che il tuttofare in questione avesse altre clienti.

 

Pensa al lato positivo non sei l’unica ad essere Conan-dipendente…

 

Quando finalmente era riuscita a portarlo a casa aveva incominciato a fare una specie di gara di deduzioni con lui…

 

Ok...così suona tremendamente male…

 

Fino a quando non è completamente impazzita: avvicinarsi in quel modo e tentare di baciarlo? Che cosa gli era saltato in mente?

 

Volevi vedere la sua reazione, vero Shiho?

 

E lui ti ha lasciato fare. Già, non ha opposto nessuna resistenza…

 

Shiho, non farti strane idee lo sai benissimo che è innamorato pazzo di Ran!

E se… il sonno avvolse la scienziata, che si addormentò col sorriso.



NOTE:
hiragana: alfabeto giapponese
naruto: caratteristico cibo giapponese che si ottiene frullando insieme surimi e pesce azzurro

@#@#@#@#@#@#@#@#@#@#@#@

 

Ed ecco il terzo capitolo! scusate per l’attesa… spero di aver ricompensato in lunghezza visto che questo capitolo è il doppio dei precedenti…

Spero che la qualità di questo capitolo sia decente!
Mi sono impegnata un sacco per rendere il tutto il più scorrevole possibile!
 Beh… spero di non avervi deluso!

( Da notare il numero di volte in cui ho scritto spero...)

Baci

Fogli


P.S sapete per caso dirmi come si fa a togliere una storia dalle preferite? No, perchè per sbaglio ci ho messo la mia storia...




 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Fogli