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Autore: Miss Ravenclaw    04/08/2015    3 recensioni
Avrebbe voluto girarsi a guardarla, fronteggiarla con i suoi occhi grigi e dirle che tutto ciò che voleva in quel momento era prenderla e baciarla.
Non ne aveva il coraggio.
Vigliacco.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Coward. 


 

Ai mille passi avanti e

ai mille passi indietro fatti

verso di te

lontano da te.

 

 








Vigliacco.

Draco Malfoy si sentiva un vigliacco.

Appoggiato con i palmi sul freddo marmo del lavabo del bagno osservava la sua immagine riflessa nello specchio: grandi e profonde occhiaie gli contornavo gli occhi, la pelle tirata era di un pallore spettrale.

Che cosa ne era stato della sua anima?

Chiuse per un attimo gli occhi e, per un momento, sperò nella possibilità di non riuscire più ad aprirli.

Sorrise beffardo.

La buona sorte di certo non era dalla sua parte.

Si morse le labbra sottili sentendo un'improvvisa stanchezza gravargli sulle spalle.

Che cosa ne era stato del suo onore?

Spingersi fino a tanto, progettare la morte di qualcuno.

La morte di Silente, il Preside della sua scuola.

Anche se non gli era mai andato tanto a genio, non aveva mai voluto che gli accadesse una cosa del genere.

Cercò di piangere ma gli occhi rimasero completamente asciutti.

Si passò una mano bagnata sul viso scompigliandosi anche i capelli.

  • Draco – una voce dietro di lui lo fece sobbalzare.

Non si voltò, sapeva benissimo chi era la ragazza che lo aveva chiamato.

Astoria Greengrass.

Fece un respiro profondo, stringendo con forza i denti.

Cosa vuoi da me proprio ora?
Se la immaginò dietro di lui: i capelli lunghi e scuri che ricadevano in morbide onde sulle spalle, le labbra carnose leggermente tremanti e quegli occhi grandi che tradivano un'ingenuità e una stanchezza colossale.

Come poteva una creatura genuina come lei essere così profondamente stanca?

Si sentì ancor più sporco come se la presenza della ragazza lo avesse reso ancora più sudicio di quanto già non lo fosse.

Vigliacco.

  • Tutto bene? -

Astoria non si dava mai per vinta e Draco lo sapeva.

Tutta astuzia e caparbietà.

Cercò invano di trovare qualcosa da dirle ma sentì il fiato mancargli.

Non sapeva cosa dirle.

Stava bene?

Non riusciva nemmeno lui a capire tutte quelle emozioni che gli vibravano nel petto: paura, rassegnazione, angoscia, disprezzo verso sé stesso, amore verso di lei.

Sentì il rumore dei suoi passi e una mano toccargli gentilmente la spalla.

Il tocco di Astoria bruciò sulla sua pelle più di mille tizzoni ardenti.

Chiuse di nuovo gli occhi senza smettere di mordersi le labbra.

  • Vai via – le disse semplicemente, una volta trovato il coraggio.

Si pentì subito di quelle parole.

Lui non voleva che Astoria andasse via, non voleva che lei scappasse.

Vigliacco.

  • E perché dovrei? - la voce della ragazza era ferma.

La sentì farsi nuovamente più vicina e percepì il suo profumo.

Rosa spina.

  • Perché non ti dovresti trovare nel bagno dei maschi in questo momento – le rispose ancora, freddo come il ghiaccio.

Allontanati da me finché sei in tempo.

  • Ti ho visto correre e ho pensato che ti fosse successo qualcosa – dolce e gentile.

Perché mi fai questo?

  • Non è successo nulla – le disse scostandosi leggermente.

Astoria ritirò la mano, scottata, offesa.

Gli occhi brillavano di rabbia per il suo rifiuto.

  • Non ti credo – anche lei adesso era tagliente, fredda.

Draco non rispose.

Cosa avrebbe mai potuto dirle? Cosa avrebbe mai potuto fare per spiegarle in quale maledetta situazione si era ingarbugliato? Come poteva spiegarle che stava organizzando un attentato alla vita di Albus Silente?

  • Sei libera di non farlo – le rispose ignorando completamente i pensieri che gli passavano per la testa.

Avrebbe voluto girarsi a guardarla, fronteggiarla con i suoi occhi grigi e dirle che tutto ciò che voleva in quel momento era prenderla e baciarla.

Non ne aveva il coraggio.

Vigliacco.

  • Draco, ti prego – la sua voce era un sussurro.

Draco sospirò con forza poi strinse le mani in pugni serrati.

Le unghie conficcate nella carne facevano si che i suoi pensieri non divagassero.

  • Cosa, Astoria? - era insolitamente duro.

Con lei non lo era mai stato.

Si pentì subito di quello scatto.

  • Che cos'è che ti tormenta? - di nuovo vicina, di nuovo il suo profumo.

Quando la smetterai di essere una tentazione così grande per me, Astoria Greengrass?

Sentì le sue mani prendere le sue e allentare la morsa in cui erano chiuse.

I palmi di Draco erano bianchi dallo sforzo.

Astoria passò le braccia lungo i fianchi del ragazzo e lo abbracciò, posando la testa sulla sua schiena.

Draco si immobilizzò a quel contatto, sentendo poi le mani della ragazza cercare le sue.

Si intrecciarono quasi come se fosse stata una cosa completamente naturale per loro, come se alle loro mani venisse spontaneo cercarsi e trovarsi.

Chiuse gli occhi, facendo diversi respiri profondi.

  • Nulla mi tormenta – le mentì spudoratamente, cercando di negarle l'evidenza.

La sentì irrigidirsi dietro di lui.

  • Pensi che sia stupida? - gli chiese retoricamente.

Draco non rispose non volendo dar modo ai suoi pensieri di essere espressi.

Non sei stupida, Astoria, solo estremamente fragile.

  • Non devi immischiarti in cose che non ti riguardano, Astoria – le rispose sciogliendo il loro abbraccio.

Il calore della sua pelle gli mancò come l'aria.

Si girò e si scontrò con i suoi occhi, infiammati di rabbia.

  • Non hai il diritto di dirmi cosa posso o non posso fare – gli rispose a tono ma poi la sua bocca tremò e Draco sentì lo strano impulso di baciarla.

  • Da quanto tempo non dormi? - aggiunse Astoria avvicinandosi all'improvviso al suo viso, toccando con la punta delle dita le occhiaie che contornavano i suoi occhi.

Le dita di Astoria erano fresche a contatto con la sua pelle e Draco si ritrovò a chiudere gli occhi, colto da un improvviso piacere.

  • Da un po' – il sussurro che uscì dalla sua bocca era roco, quasi sensuale.

La sentì rabbrividire contro di lui e negli oscuri recessi della sua mente si ritrovò a ghignare per l'effetto che la sua voce aveva sulla ragazza.

  • Dovresti farlo di più allora – la voce di Astoria gli mandò in pappa il cervello.

Oscura, provocante.

  • Fare cosa? - le sorrise malizioso prima di aprire gli occhi.

Le guance di Astoria si fecero rosse per l'imbarazzo e, punta nell'orgoglio, fece un passo indietro.

Draco la bloccò, stringendole il polso in una mano.

  • Dormire, ovviamente – Astoria alzò lo sguardo fiera e regale come una fenice.

La attirò a sé facendo scontrare il seno di lei con il suo petto.

Il profumo inebriante di Astoria lo avvolse, avviluppandolo nella sua morsa letale.

Affondò il viso nei suoi capelli respirando a pieno la sua essenza e cercando con tutto sé stesso di controllarsi.

La sentì di nuovo tremare tra le sue braccia e la spinse ancora di più contro di sé come se volesse farla diventare parte del suo essere.

La mia anima è perduta, guidami nel cammino verso la redenzione.

La figura di Astoria spiccava tra lo squallore di quella stanza, come un barlume di luce in mezzo all'oscurità.

La sua Beatrice.

  • Draco – la sua voce era di nuovo roca.

Si sentì impazzire.

Vigliacco.

  • Astoria – sussurrò sulla pelle del suo collo lasciandole una scia di baci lungo di esso.

Rabbrividiva sotto il suo contatto.

Si arrestò dopo un po' seppellendo di nuovo il viso tra i suoi capelli.

  • Dimmi perché sei così triste – la voce di Astoria era rassicurante, pacata.

Draco scosse la testa prima di tirarsi indietro.

  • Non posso – le disse dolcemente prima di prenderle il viso tra le mani.

Tutte le sue difese erano cadute, le mura intorno a lui era stata abbattute; di loro solo cenere rimaneva.

Cenere era anche la sua volontà di riuscire a resistere a quei grandi occhi scuri che lo scrutavano senza lasciar trasparire nulla.

Le si avvicinò dandole tutto il tempo di ritirarsi ma non successe.

La baciò come se la sua vita dipendesse solo da quello, come se non avesse avuto altro scopo nella sua esistenza che fare quello.

Tutto ciò che avrebbe voluto fare era stringerla per farle capire che lei era tutto ciò che Draco voleva.

La amava.

Così intensamente e così profondamente che si sentiva squarciato da tutta quell'intensità.

Astoria rimase perfettamente immobile tra le sue braccia, stretta in quell'abbraccio che sembrava volerle infondere solo sicurezza.

Con un'analisi più attenta, però, tutti avrebbero potuto capire che le anime di entrambi erano in pezzi.

Tutti sarebbero riusciti a capire che loro due non erano nient'altro che piccole schegge di anima che cercavano di ricomporsi.

Stretti in quell'abbraccio, entrambi i giovani chiusero gli occhi, persi nei loro tormenti.



Spazio autrice: 

Salve a tutti.
Dopo un anno, o forse anche di più, eccomi di nuovo su EFP con una nuova OS.
Questa è la prima storia che pubblico nella sezione di "Harry Potter", in poche parole, è il mio primo approccio a questo fandom.
Vi prego siate clementi hahaha! 
Comunque, ho deciso di pubblicare questa OS per vari motivi:
-  Perchè mi andava 
-  Perché non ho letto molte FanFiction su Astoria e Draco; a dire il vero nessuna, quindi, se ne conoscete qualcuna, potete lasciarmi il link?
Comunque grazie in anticipo per aver letto la mia OS, mi potreste lasciare una piccola recensione per farmi sapere che cosa ne pensate? Ve ne sarei molto grata!!

A presto (si spera) <3

 

   
 
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