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Autore: _skyland    04/08/2015    2 recensioni
"Ci vedi un po' come Romeo e Giulietta?" le chiese Malfoy quella sera.
...
"Conosci Romeo e Giulietta?" gli chiese lei incredula.
...
"Saresti la Giulietta perfetta, sai?" continuò poi regalandole uno dei suoi rari sorrisi.
"Io non ti ci vedo come Romeo. Sì, sei impulsivo e immaturo, ma immaginarti come lui, innamorato dell'amore, mi viene da ridere solo a pensarci" mormorò Hermione sovrappensiero.
Salve mondo di Efp eccomi con la mia prima fanfic (la prima che voglio davvero terminare, ho già qualche capitolo pronto).
Vi avverto che sarà abbastanza lunga insomma, far finire Draco e Hermione insieme richiede un po' di tempo perciò non aspettatevi tanto amore fin da subito, dopotutto si sono odiati per anni.
Detto questo buona lettura spero vi piaccia ^-^
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Non c'erano altre scuse: li stava evitando. O meglio, evitava accuratamente Ron. Dopo il primo giorno, infatti, voleva parlare con Harry, ma l'amico era sempre assieme al ragazzo.
Alla fine delle ore di Pozioni, Hermione era senza dubbio scappata dall'aula. Aveva preso le sue cose e se l'era filata alla prossima lezione.
La professoressa McGranit non tollerava chiacchiericci durante le sue lezioni, perciò avrebbe passato qualche ora in tranquillità e avrebbe potuto pensare cosa dire.
A pranzo non si era fatta vedere e alle lezioni del pomeriggio era riuscita ad evitare gli sguardi indagatori dei suoi amici. Era arrivata a fine giornata, esausta per le continue corse e si era addormentata subito.
Il tanto decantato coraggio dei Grifondoro le era venuto a mancare in quella circostanza. Si sentiva una vigliacca, ma poi si diceva che le sarebbe servito solo un po' di tempo, probabilmente i suoi amici se ne sarebbero dimenticati presto.
Ron avrebbe svuotato la mente con la compagnia di Lavanda, mentre Harry era così impegnato con le lezioni di Silente che non avrebbe comunque avuto il tempo di pensare ad una cosa così futile.
Per tre giorni, comunque, riuscì ad evitarli.
Stava uscendo dalla biblioteca, felice per aver finalmente finito la relazione di quattro pagine-che lei aveva ampliato a sei- sull'Elisir che induce Euforia che aveva chiesto il professor Lumacorno, non si rese conto che i suoi migliori amici erano proprio di fronte a lei.
"Hermione" la chiamò Harry mettendosi davanti a lei, Ron si mise dietro, coprendo l'entrata della biblioteca, per impedirle di scappare di nuovo.
La ragazza alzò lo sguardo per poi sospirare.
"Harry" salutò tesa.
"Dobbiamo parlare" le disse Ron prendendola per un braccio e portandola in sala Comune, aiutato da Harry.
La fecero sedere su un divanetto di fronte al caminetto acceso e parlarono entrambi nello stesso istante.
"Perchè ci stai evitando?" domandò Harry sedendosi vicino a lei.
"Perchè hai baciato Malfoy?" chiese invece Ron beccandosi un'occhiataccia da Harry. Con ogni probabilità avevano studiato quel discorso e quella domanda sarebbe dovuta arrivare dopo un po', o magari credevano che Hermione gliene avrebbe parlato di sua spontanea volontà.
"Non ti sto evitando, Harry" rispose stringendosi nelle spalle.
Era vero, per il primo giorno l'aveva evitato perchè non sapeva come spiegargli il bacio di cui aveva parlato Malfoy a lezione, poi però aveva evitato solo Ron che stava sempre più tempo in compagnia di Lavanda, ed Harry ci era solo passato di mezzo.
"Si che mi stai evitando, Hermione" ribattè il ragazzo con le braccia incrociate.
"No, tu lo sai che ho tanti impegni e..."
"Perchè hai baciato Malfoy?" gli chiese di nuovo Ron, interrompendola.
Hermione lo guardò e non rispose ancora. Non sapeva se informarlo della verità o meno, dopottutto da un paio di giorni, ormai, non parlavano più. Decise di no. Se lui poteva sbaciucchiarsi con la sua Lav-Lav allora lei poteva anche baciare Malfoy.
Scosse la testa a quel pensiero stupido appena passato per la sua mente.
"Hermione?" gli chiese Harry sventolandole una mano davanti agli occhi.
"Eh? Non stavo ascoltando, scusa" si scusò lei ritornando nel mondo reale.
"Miseriaccia, Herm! Non mi dire che sei già al quel punto!" esclamò Ron, schifato.
"Quale punto? Non so di cosa tu stia parlando" rispose confusa, legandosi i capelli.
"Quel punto!" ribadì Ron, convinto che in questo modo la ragazza avrebbe capito di più.
Lei si voltò verso Harry.
"Illuminami, di che parla?" gli chiese.
Harry sbuffò. "Ron pensa che tu ti sia innamorata di.."
"Oh ti prego, che assurdità!" rispose lei scuotendo la testa in segno di diniego.
Ron, per la terza volta, le fece la stessa domanda.
"Non sono affari tuoi, Ronald. L'unico a cui credo di dover dare spiegazioni è Harry perchè tu, non hai il minimo diritto di giudicare perciò, lasciaci soli per piacere" replicò.
"Ma.. Hermione..." balbettò rosso in viso.
Sapeva che era arrabbiata, pensava però che, in quel momento, c'erano cose ben più gravi di uno stupido battibecco. Tipo capire quale stregoneria l'aveva indotta a fare quel che aveva fatto. Una lampadina si accese nella sua testa.
"Sei stata stregata!" esclamò dopo il lampo di genio appena avuto.
"Ronald ti prego, ascoltati quando parli. Mi credi così stupida da farmi stregare da Malfoy per caso? E poi perchè diamine avrebbe dovuto farlo?" rispose lei scuotendo la testa. Era l'ipotesi più stupida che avesse mai potuto pensare, Hermione la trovava anche un po' offensiva. Non era certo diventata la strega più brillante della sua età facendosi stregare da chiunque.
"Per ricattarti, ovviamente" rispose prontamente il ragazzo con un'alzata di spalle.
"Non ero stregata. Ero consapevole di ciò che stavo facendo, lo sono tutt'ora Ron" ribattè lei.
L'amico rimase di sasso, diede un'occhiata a Harry e poi salì nel dormitorio dei ragazzi, abbattuto.
"C'è rimasto male" commentò Harry, riportando lo sguardo su Hermione. "Perchè lo tratti così?" le chiese poi.
Hermione sospirò. "Harry, tu dovresti capirmi più di tutti, no? Anche tu eviti Ginny quando è assieme a Dean" gli disse guardandolo di sottecchi.
La piccola sorella di Ron, infatti, aveva una relazione già da un po' con Dean Thomas, cosa che Harry non sopportava.
L'aveva capito. Harry era come un libro aperto per lei, capiva i suoi stati d'animo, aveva intuito che si fosse innamorato della piccola Weasley e non poteva certo biasimarlo. La ragazza era solare, divertente e anche carina.
"Io..." rispose il ragazzo cercando di rispondere qualcosa di concreto, poi ci rinunciò e scosse la testa.
"Sei innamorata di Ron?" chiese allora smettendo di nascondere la verità. Con Hermione aveva sempre parlato liberamente di tutto e sicuramente non sarebbe stata così sciocca da andarlo a raccontare a Ron.
Lei annuì.
"Ma...non capisco... Malfoy ha detto che l'hai baciato" commentò Harry confuso. Era questo che voleva sapere in realtà e Hermione glielo raccontò.
Harry non l'avrebbe giudicata, lo sapeva.
"Sono stata sciocca, vero?" gli chiese alla fine del suo racconto.
"Sciocca no, incauta sì. La prossima volta che hai un problema parlane con me, ok?" le chiese abbracciandola.
Hermione ricambiò l'abbraccio "Mi dispiace averti fatto preoccupare" sussurrò stringendolo a sè.
Aveva bisogno di quell'abbraccio. Da troppo tempo non parlavano più come prima e ad Hermione l'abbraccio dell'amico mancava.
Sorrise.
Poteva dire di aver trovato un altro calmante: Harry Potter.
Nell'altra ala del castello, al sesto piano, un ragazzo stava tentando di aggiustare un armadio svanitore in rotto nella stanza delle Necessità.
  
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