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Autore: _Storyteller_    05/08/2015    2 recensioni
Hope Bennett è figlia di una famiglia Purosangue che vive nel quartiere di Wimbledon. E' una ragazza gentile e determinata che ha preso il meglio dai suoi genitori, uno smistato in Corvonero e l'altra in Tassorosso. E' l'anno 1971 e una nuova era di ragazzi si accinge a frequentare Hogwarts, non con qualche sorpresa.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
... "Finalmente, il mio turno era arrivato, tra poco avrei potuto scrivere ai miei genitori di essere stata smistata, avrei potuto raccontare loro della mia nuova famiglia e delle conoscenze che avevo fatto sull’Espresso per Hogwarts. Finalmente tutto sarebbe iniziato anche per me."...
...">"...
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sorelle Black | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Se ne sentiva attratto

più di quanto gli facesse piacere.

- Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio -

 

 

 

 

 

Il matrimonio era vicino. Quella mattina Narcissa mi aveva svegliato presto, il sole non si era ancora destato dal suo sonno e la penombra oscurava il cielo. Fiocchi di neve candidi continuavano a cadere sul castello di Hogwarts rendendo il paesaggio ancor più spettrale del solito. Era sabato. Era finalmente, almeno per Narcissa, arrivato il momento di prepararsi per prendere la passaporta. Il corridoio che portava alla Sala Grande era deserto, gli studenti erano ancora rintanati nei loro letti, al caldo, sotto un morbido strato di coperte soffici mentre io continuavo a battere i denti dal freddo. I sotterranei non erano mai stati caldi, il periodo primaverile tutti invidiavano la nostra posizione ma l’inverno era una vera e propria tortura. I muri gelidi delle pareti sembravano schiacciarti e il freddo pungente ti penetrava fino alle ossa. Le luci non erano ancora state accese, il castello viveva nell’oscurità più totale ma Narcissa sembrava non farci caso, lei proseguiva spedita verso il cortile esterno.

I miei genitori non avevano trovato il tempo di procurarmi un vestito adatto per il matrimonio, mi sarei presentata al cospetto di Bellatrix Black, ormai quasi Lestrange, con un semplice paio di jeans e la felpa della Casa di Serpeverde. Narcissa continuava a ripetermi che era tutto okay ma la cosa non mi tranquillizzava affatto. Bellatrix era una strega molto dotata e la decisione di prendere marito aveva stupito Narcissa tanto quanto sua madre. Cissy diceva che sua sorella era innamorata ma non di suo marito e che, con il tempo, avrei capito la differenza tra amore e dovere. Che la più anziana delle sorelle Black si fosse sposata per dovere? Il padre di Narcissa non mi sembrava il tipo da matrimoni combinati anche se avevo sentito che, tra i purosangue, questo genere di cose era piuttosto in voga.

Ad attenderci nel cortile vi era il Professor Lumacorno, il nostro Capocasa. Era stato affidato a lui il compito di assicurarsi la nostra protezione e non potevo essere che d’accordo, sarebbe stato… strano avere un altro professore al suo posto.

 

«Ragazze, vi ricordo che dovrete prendere la passaporta di ritorno per domenica sera, non vorrei essere costretto a sottrarvi dei punti. Suvvia ragazze, non fate quelle facce. Divertitevi. Ora… sapete come funziona una passaporta? Si? Molto bene.»

«Cissy io non so come funziona! Perché hai detto si?»

«Ti guido io Hope, fidati di me.»

 

Afferrai lo specchio che il professor Lumacorno ci aveva appena consegnato: i bordi che stringevano il vetro erano di un rosa acceso, quasi fastidioso. Il manico era stato decorato con motivi floreali bianchi ma non così evidenti come sarebbero dovuti essere. Il vetro era crepato, forse una botta o una caduta avevano contribuito a far solcare sulla superfice riflettente quelle piccole venature grigiastre.

Una strana sensazione spazzò via tutte le considerazioni che stavo facendo di quello specchio vecchio e malandato. Un gancio invisibile, come un amo, mi aveva appena strappato via dal cortile esterno di Hogwarts. Iniziai a girare, tutto intorno a me diventò sempre più confuso. Narcissa era ancora accanto a me ma non riuscivo a sentire quello che stava dicendo. La vidi lasciare lo specchio e feci altrettanto franando al suolo ad una velocità spaventosa. Rimasi distesa su quel prato dall’odore così delizioso per qualche altro minuto, giusto il tempo di controllare che non avessi nulla di rotto. Non avvertivo nessun dolore tranne quello alla bocca dello stomaco, ecco perché la mia compagna mi aveva impedito di fare colazione. Lei sapeva.

 

«Hope, tutto bene?»

«Si. Si sto solo controllando di essere tutta intera. Potevi avvisarmi che la passaporta era così… debilitante.»

«Coraggio, abbiamo molte cose da fare, dobbiamo aiutare i miei ad allestire tutto per il matrimonio.»

 

Mi alzai da terra con l’aiuto di Narcissa e solo allora notai l’immensità della sua casa: Villa Black era bellissima, il color latte dei muri esterni abbinato ad un nero pece dei dettagli rendevano il Manor ancor più imponente di quanto non fosse. Non ero mai stata a casa di una mia amica, per me era la prima volta. Elfi domestici continuavano a materializzarsi nel cortile addobbandolo a gusto dei padroni di casa. Decisamente Black Manor era la villa più adatta in cui celebrare il matrimonio.

 

 

 

***

 

 

 

 

«Hope mi dispiace davvero tanto! Sono mortificata!»

«Narcissa non devi preoccuparti! Io starò bene nella tenda. Non è certo colpa tua se ci sono così tanti ospiti e poi qui è appartato. Non corro il rischio di incrociare qualcuno per le scale quando sono ancora in pigiama. Sono io che devo ringraziare te per il vestito. Ora vai, anche io sono stanca morta e domani inizierà la cerimonia. Non preoccuparti!»

 

Avevamo lavorato duramente tutto il giorno, eravamo riuscite a preparare diversi dolci ed avevamo pulito per bene i quadri della nobile ed antica casata dei Black. Eravamo ancora minorenni ed era proibito usare la magia lontano da Hogwarts. I Lestrange avevano invitato parecchie persone e Bellatrix non aveva voluto mandare loro a dormire in questa tenda ben più grande della mia piccola casa.

Attesi pazientemente che Narcissa si allontanasse e che i vari incantesimi proteggessero la tenda, era stata la madre di Narcissa a farli.

Mi slacciai le converse verdi e le appoggiai in un angolo remoto della stanza, non mi sarebbero servite il giorno successivo.

L’abito blu elettrico che Narcissa mi aveva prestato giaceva immobile su una gruccia appesa ad un’anta di un armadio, aveva optato per un abito dalla linea pulita e semplice, diceva che i pizzi ed i merletti andavano a rovinare la mia figura.

Non capendo nulla di moda o di vestiti pregiati mi ero fidata del suo consiglio ed avevo accettato molto volentieri l’abito.

Sfilai dalla mia testa la felpa verde ed argento piegandola e riponendola accuratamente su una sedia poco lontana, stessa sorte toccò ai jeans.

Il bagno di cui la tenda era a disposizione non era fornito di una doccia ma di una bella vasca ampia, la superfice era rotondeggiante ed i bordi erano stati decorati con motivi che richiamavano l’argento della mia Casa.

Un rumore alle mie spalle mi sorridere, evidentemente Narcissa si era scordata di portarmi le scarpe.

 

«Non fa nulla Cissy potevo benissimo aspetta…re… CHE COSA CI FAI TU QUI?»

«Non urlare Bennett!»

 

Lucius Malfoy aveva appena fatto il suo ingresso nella mia tenda. Indossava una camicia di lino bianca che gli fasciava perfettamente le spalle, i pantaloni neri mettevano in mostra la sua altezza. Non mi ero mai accorta di quanto Lucius fosse alto. I suoi occhi glaciali vagarono dal mio viso alla biancheria intima che stavo indossando in quel momento. Sentivo il rossore sulle gote aumentare secondo dopo secondo.

Senza pensarci due volte andai ad afferrare la felpa e coprirmi malamente il corpo dalla sua vista, stavo per urlargli di uscire, di lasciarmi in pace ma la sua mano fu più rapida e si posò sulla mia bocca prima che qualsiasi suono potesse uscire dalle labbra. I suoi occhi di ghiaccio s’intromisero nella mia visuale costringendomi a fissarli, c’era una strana luce che ardeva in fondo a quegli occhi grigi ma alla quale non sapevo dare un’etichetta.

 

«Bennett, ora ti lascio andare ma tu non provare ad urlare.»

«Come OSI entrare nella mia tendmmmfhmhfm.»

«Allora non mi sono spiegato. Non. Devi. Urlare.»

 

Nuovamente aveva coperto le mie labbra con la sua mano, la sua grande e calda mano. Il sorriso divertito che si dipinse sulle sue labbra mi fece ribollire il sangue nelle vene. Non poteva certo venire nella mia tenda e pensare di comandare. Non aveva capito nulla di me se sperava di rimanere.

 

«Bennett ti pare il modo di andare a dormire?»

«MAHFFMAHORI!»

«Come siamo diventati volgari Bennett. Prova a dirlo di nuovo.»

«Vai fuori dalla mia tenda! Che cosa diavolo ti passa per la testa? Perché sei qui? Anzi non mi interessa, io so solo che tu stai per uscire da qui!»

«Vuoi davvero sapere il motivo per il quale sono venuto Bennett?»

 

Lucius iniziò ad indietreggiare spingendo il mio corpo contro il muro, le sue labbra erano ad un soffio dalle mie, le sfioravano volontariamente facendo arrossare maggiormente il mio volto. Volevo davvero saperlo? No. Dovevo resistere a quella tortura… a quella deliziosa tortura. Le sue labbra andarono a sfiorarmi il collo, con lentezza esplorarono la mia pelle accaldata risalendo dolcemente verso l’orecchio.

 

«Hai perso le parole Bennett?»

«Va… f-fuori di qui.»

«Non lo vuoi Bennett. Ammettilo. Tu hai dei sentimenti per me.»

«Hope? Hope mi sono scordata le scarpe!»

 

Narcissa! Sapevo che sarebbe tornata indietro ma non era il momento adatto per farla entrare nella tenda, decisamente non era il momento adatto. Lucius si spostò velocemente dietro il mio corpo stringendo la mia schiena contro il suo petto, le sue labbra non si erano staccate per n momento dal mio collo e continuavano ad assaporare la pelle con delicatezza.

Sentivo il cuore accelerare, il respiro divenire sempre più veloce e la parte razionale del mio cervello si stava lentamente spegnendo.

 

«Puoi farci scoprire Bennett. Cosa sceglierai

«Hope posso entrare?»

«NO! No sono… sono nuda Cissy! Sono appena uscita dalla vasca! Ci… mh! C-ci vediamo domani! Le scarpe le passo a prendere domani mattina presto.»

 

Lucius afferrò il lobo del mio orecchio tra i denti iniziando a succhiarlo con fare perverso, continuava a sussurrare il mio cognome e la cosa rendeva la mia voce diversa dal solito. Non ascoltai la risposta di Narcissa, non m’interessava in quel momento. La mia attenzione era stata catturata dal ragazzo dai capelli biondo platino dietro di me.

 

«Perché non l’hai fatta entrare Bennett?»

«Perché… P-perché sei qui Lucius?»

 

Con uno strattone mi fece voltare verso di lui, le sue labbra toccarono le mie per pochi secondi prima di sorridermi in maniera decisamente perversa.

 

«Voglio darti qualcosa su cui riflettere Bennett.»

 

Le sue labbra catturarono la mia bocca in un bacio passionale, la sua lingua cercò e trovò la mia prima di iniziare una danza erotica di cui non ero a conoscenza. La sua mano andò ad accarezzarmi la schiena nuda risalendo verso il reggiseno.

Cosa mi stava succedendo? Perché non lo allontanavo? Che lui avesse ragione? Che avessi dei sentimenti per Lucius Malfoy?

 

«Non resisto più Bennett.»

 

Il suo braccio arrivò a cingermi la vita mentre la mancina sollevava le mie gambe. In un secondo mi ritrovai con la schiena contro il materasso del mio letto, Lucius afferrò entrambe le mie mani cingendole in una morsa sopra la testa. Il suo viso ora era nuovamente vicino.

 

«Bennett baciami.»

«Hope.»

«Bennett.»

«Mi chiamo Hope.»

«Hope, baciami.»

 

Era la prima volta che sentivo il mio nome sfiorare le sue labbra, lo aveva sussurrato a voce bassa e gutturale, una voce che aveva avuto l’effetto di far scuotere il mio corpo di brividi. Sollevai appena il volto catturando le sue labbra in un bacio dolce. Afferrai il suo labbro inferiore tra i denti prima che potesse abbandonare le mie labbra in direzione del collo.

Lucius Malfoy era decisamente più esperto di me, sapeva dove e come toccare, sapeva dove poggiare le labbra, sapeva come spostare su off l’interruttore del mio cervello.

Mugolai di protesta quando la sua mano andò ad insinuarsi sotto il reggiseno sfiorando il capezzolo con le dita.

 

«L-Lucius!»

«Shh… Bennett lascia fare a me.»

 

Le sue labbra scesero a baciarmi il petto disegnando piccoli cerchi con la lingua sulla pelle. Il mio corpo si mosse istintivamente, si inarcò contro il corpo di Malfoy andando a far scontrare i due bacini. Sentivo qualcosa di duro spingere contro il mio bacino ma, subito dopo, dimenticai quel contatto grazie alle carezze esperte che stava dedicando al mio seno.

Quando mi aveva sganciato e sfilato il reggiseno? Non mi ero accorta di nulla.

Reclinai la testa quando le sue labbra andarono a catturare un seno stringendolo dolcemente tra i denti. Non ero più padrona del mio corpo, non lo comandavo più, reagiva ai comandi che Malfoy gli dava, ormai ero alle sue dipendenze. Soffocai un gemito tra le labbra, non volevo dargli la soddisfazione di sentire quanto quelle carezze mi avevano conquistato, non volevo dargliela vinta, era una sfida che, però, stavo perdendo.

La sua mano iniziò a scendere lentamente verso l’intimo dispensando carezze vergognose al mio corpo che sembrava non disdegnarle. Bloccai la sua mano facendo appello all’ultimo briciolo di lucidità che ero riuscita a conservare. Non volevo che accadesse, non ero ancora sicura dei miei sentimenti per potergli donare la mia virtù.

Sorrise beffardo risalendo con le labbra verso il mio collo dove affondò i denti con decisione e succhiò la pelle con forza, lasciai vagare un braccio intorno al suo collo per stringerlo contro il mio petto. Il suo odore invase le mie narici. Lucius Malfoy aveva un delizioso odore di muschio bianco. Chiusi gli occhi beandomi di quel perverso contatto mentre il mio naso gli sfiorava la spalla in una dolce carezza.

 

«Bennett spero che tu abbia abbastanza elementi su cui pensare.»

 

Veloce come il vento si era alzato dal materasso lasciandomi distesa e coperta solo con l’intimo nero. Il suo sguardo sulle mie curve mi fece avvampare più di quanto non fossi già. Ero sul punto di esplodere.

 

«Puoi… Puoi restare qui stanotte. Se vuoi.»

 

Mi osservò ancora per qualche secondo prima di lasciar apparire sul suo viso un ghigno divertito, le mani presero a slacciare i bottoni della camicia bianca con lentezza. Deglutì quando la camicia fu finalmente aperta mostrando il suo fisico. Non era eccessivamente muscoloso ma l’accenno di addominali donava alla sua pelle lattea una bellezza fuori dal comune.

 

«Cosa… cosa stai facendo?»

«Non posso dormire con te conciata in questo stato. Indossa questa Bennett.»

 

Mi infilai la sua camicia bianca abbottonando i tre bottoni centrali. La camicia copriva gran parte del mio corpo e, per la prima volta, ero grata a Lucius per il riguardo che aveva avuto.

Si sistemò sul letto andando a cingere la mia vita con un braccio per attirarmi contro il suo petto, nuovamente la mia schiena entrò a contatto con il suo ampio torace ma, questa volta, non ero spaventata, mi sentivo al sicuro in quelle forti braccia. Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare nel regno di Morfeo mentre Lucius Malfoy continuava ad accarezzarmi i capelli con dolcezza.  Solo per un attimo mi era parso di aver intravisto un disegno sull’avambraccio di Lucius ma forse la stanchezza e l’eccitazione del momento mi avevano giocato un brutto scherzo. Mi ripromisi di chiedere spiegazioni l’indomani mattina, ora volevo solo che i ricordi s’impossessassero dei miei sogni.

 

«Buonanotte… Hope

 

 

 

***

 

 

Il sole splendeva alto nel cielo, le nuvole avevano ceduto il posto al più chiaro e limpido azzurro. Il matrimonio era durato poche ore, Bellatrix aveva voluto una cerimonia veloce; Cissy diceva sempre che a sua sorella non interessasse il matrimonio quanto la presenza di un ospite molto particolare. Quest’ospite, però, ancora non si era mostrato.

Il ricevimento era appena iniziato e la sposa sedeva su un tavolo accanto al marito, un uomo di bell’aspetto ma nulla di paragonabile a Malfoy.

Lucius… Al mio risveglio non ero riuscita a trovarlo, forse si era allontanato prima in modo che Narcissa, venendomi a svegliare, non lo trovasse abbracciato a me. Avevo piegato con cura la sua camicia e l’avevo messa da parte con l’intento di restituirgliela il prima possibile.

La neo coppia di sposi diede inizio alle danze, dopo la sera precedente non avevo molta voglia di socializzare, i ricordi continuavano ad occuparmi la mente estraniandomi dal ricevimento.

 

«Hope? Sei davvero tu?»

«Hache? Hache! Che ci fai qui?»

«Mio padre è un amico d’infanzia dello sposo, si sono conosciuti quando Lestrange ha visitato la Spagna. Per Godric, Hope… sei bellissima. Vieni, concedimi un ballo.»

 

Hache tese la mano sorridendomi con dolcezza. Il suo sorriso mi era mancato, la sua capacità di filtrare tutti i problemi negativi ed allontanarli dalle persone doveva essere un talento naturale, quasi quanto quello di essere un metamorfomagus. Ricambiai il suo sorriso ed afferrai la sua mano, in fondo cosa poteva fare un ballo?

Tenendo la mano del Grifondoro arrivai fino al centro della pista dove era appena partita una musica lenta e dolce. Guardai imbarazzata Narcissa che mi sorrise e mostrò il suo apprezzamento con due pollici in alto, accanto a lei Lucius Malfoy era livido. Scostai immediatamente il volto, non volevo incrociare il suo sguardo.

 

«Scusami.»

 

Portò una mano sul mio fianco e mi avvicinò al suo corpo come il ballo richiedeva. Gli occhi di Hache non si staccarono per un secondo dai miei, il delicato color nocciola delle sue iridi si fuse con l’azzurro dei miei occhi. Mi affidai alle sue braccia lasciando che fosse lui a condurre il gioco, io mi limitai a seguirlo sulla pista da ballo accarezzandola nella sua interezza. Il mondo intorno a me sparì, gli unici protagonisti eravamo io e quel ragazzo dal cuore d’oro che avevo conosciuto all’inizio dell’anno. Hache mi fece girare su me stessa due volte prima di riavvicinarmi a se e sorridermi. Il suono degli applausi interruppe quel momento da favola con il mio amico. Mi guardai intorno confusa iniziando a battere le mani per congratularmi con gli altri ballerini ma, soprattutto, per fare i complimenti ad Hache.

 

«Temo di dover abbandonare la festa, devo tornare a casa con mio padre. Spero di avere l’occasione di passare del tempo con te ad Hogsmeade nei giorni di vacanza che ci concedono per Natale.»

«Vedremo Hache. Devo ripassare per gli esami della Professoressa McGranitt.»

«Una speranza è già qualcosa. Ci vediamo ad Hogwarts.»

 

Con galanteria Hache sollevò la mia mano andando a baciarne il dorso con dolcezza prima di salutare Narcissa con un rapido gesto della mano ed uscire dal giardino.

 

«Che spettacolo penoso… non trovi anche tu Antonin?»

«Non so a cosa ti stai riferendo Lucius.»

«Hai qualche problema Malfoy?»

 

Non ero riuscita a trattenermi. Lucius stava parlando con un ragazzo di qualche anno più grande di lui: aveva gli occhi neri mentre i capelli gli confezionavano il viso in una maschera color noce. Lo sguardo di Lucius guizzò dal suo amico nella mia direzione fulminandomi con i suoi occhi glaciali. Avevo imparato a non temere quelle iridi grigie, dopo la sera precedente erano diventate un ghiaccio bollente che avevano la capacità di bruciare tutte le mie resistenze.

 

«Ovviamente Bennett. Mi chiedevo solo come mai facciano entrare certa feccia ad una festa così raffinata.»

«Credimi, è la stessa cosa che sto pensando io in questo momento.»

«Lucius la ragazza ha un bel caratterino. Era lei la strega di cui ci parlavi?»

«Può darsi Antonin ma, come vedi, non ha ancora imparato come comportarsi.»

 

Lo sguardo carico d’odio che lanciai a Malfoy e al suo amico fece vacillare la machera di Lucius per un bravissimo istante. La barriera che si era costruito intorno aveva ceduto ed ora solo io ero in grado di riconoscere il ragazzo che avevo conosciuto la sera prima nella mia tenda.

 

«Hai ragione Lucius, ho un carattere ribelle… ma almeno ti lascio qualcosa su cui riflettere.»

 

Non ascoltai la risposta di Antonin, avevo già voltato le spalle ai due ragazzi per andare alla ricerca di Narcissa.

 

 

 

***

 

 

La cerimonia si stava avviando verso la sua conclusione. L’ospite d’onore di Bellatrix non si era ancora presentato e, fortunatamente, non avevo ancora fatto la conoscenza della sposa. Dopo lo scontro che avevo avuto con Malfoy non ero più riuscita a rivolgergli la parola.

 

«Hope… Hope devo parlarti.»

«Non ora Narcissa, sto cercando di distrarmi.»

«Hope è una cosa importante… l’ho appena saputo da mio padre.»

 

Sollevai lo sguardo su una Narcissa preoccupata, non l’avevo mai vista così in ansia in… un anno e qualche mese di scuola. Afferrai le sue mani tremanti e la invitai a sedersi accanto a me.

 

«Hope… Mio padre ha deciso tutto. Io non volevo!»

«Narcissa non ti capisco

«Io dovrò sposare Lucius Malfoy.»

 

Nel profondo del mio cuore qualcosa si era appena rotto, potevo sentire i pezzi crollare ed un enorme vuoto ora mi attanagliava la gola rendendomi difficile la respirazione. Le lacrime minacciavano di uscire copiose ma non potevo mostrarmi così sofferente agli occhi di Narcissa.

 

«Sono… sono felice per te! Lucius può essere odioso ma è un buon… partito.»

«È ARRIVATO!»

 

La voce squillante di Bellatrix attirò l’attenzione di tutta la sala. Una figura avvolta in un mantello nero si era appena materializzato al centro del giardino. I suoi occhi rossi squadrarono tutti gli invitati alla festa ed un brivido di paura mi attraversò la schiena. Aveva una bellezza particolare, quasi magnetica. Qualcosa nel mio cervello mi portò al nome dell’uomo. Lui era Voldemort. Lui era il temuto Colui-che-non-doveva-essere-nominato.

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Eccomi tornata con un nuovo capitolo! Siamo arrivati ad un punto molto importante nella storia! Devo avvertirvi che il prossimo capitolo uscirà solo a fine Agosto (esami universitari permettendo). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Come al solito potete lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate!  

Con amore
_Chain Of Memories_

 

  
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