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Autore: guiky80    05/08/2015    11 recensioni
Tsubasa ha coronato il suo sogno ed è in Brasile.
A Sanae è rimasto solo il pallone. E se le passasse la voglia di abbracciarlo?
"Non ho voglia di alzarmi e prenderlo.
Non ho voglia di stringerlo.
Non ho voglia di vederlo più!"
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Visto che oggi ho finito di lavorare ed inizio ora le ferie: sono felice! Quindi vi regalo una one shot!


 


 

Sanae


 

Sono seduta sul letto in camera mia, è il tramonto.

Guardo la finestra ed il cielo rosato al di là del vetro, sospiro... sono giorni che non faccio altro. Per l'esattezza sono quattordici giorni, da quando quell'autobus è sparito dalla mia visuale con Tsubasa sopra.

È partito, il Brasile non è più solo un sogno, è realtà e lui ora si starà allenando con Roberto. Ed io intanto sospiro.

L'occhio mi cade sul pallone, il suo pallone, me lo ha regalato, ha fatto a pugni con Kanda, ci tiene a me, mi ama... me lo ha detto, ma la lontananza può essere deleteria.

Io stessa: ce la farò ad aspettarlo?

Sono certa che non amerò nessuno come amo lui... ma... insomma... il mio amore potrebbe affievolirsi...

potrei dimenticarmi di lui...

potrei dimenticare le sue mani...

potrei dimenticare il suo viso...

Potrei?

Sospiro ancora: in questo momento non lo so proprio.

E lui? Potrebbe? Non so nemmeno questo.

Quel pallone me lo ricorderà sempre, ma potrei idealizzarlo, potrei ricordarmi solo quello che mi fa comodo, potrei dimenticare qualcosa d'importante.

D'un tratto sento della musica, mamma sta di nuovo guardando quel programma musicale d'altri tempi.

Alzo gli occhi al cielo e mi avvicino alla porta per chiuderla del tutto, quando d'un tratto le parole del presentatore riempiono l'aria:

“Oggi sbarchiamo in Italia con la canzone 'La lontananza'

Ascolto quella melodia come rapita, quelle parole che non comprendo, ma la musica è bella. Accendo il pc e cerco la traduzione, mentre leggo, scuoto la testa... è come se fosse un segno del destino.


 

Mi ricordo che il nostro discorso

fu interrotto da una sirena

che correva lontana chissà dove

io ebbi paura come sempre

quando sento questo suono

penso a qualcosa di grave

e non mi rendevo conto che per me e per te

non poteva accadere nulla di più grave

del nostro lasciarci

allora come ora


Ci guardavamo

avremmo voluto rimanere abbracciati invece

con un sorriso ti ho accompagnata per la solita strada

ti ho baciata come sempre e ti ho detto dolcemente

la lontananza sai è come il vento

spegne i fuochi piccoli

accende quelli grandi


La lontananza sai è come il vento

che fa dimenticare chi non s'ama

è già passato un anno ed è un incendio

che mi brucia l'anima

io che credevo di essere il più forte

mi sono illuso di dimenticare

e invece sono qui a ricordare

a ricordare te


La lontananza sai è come il vento

che fa dimenticare chi non s'ama

è già passato un anno ed è un incendio

che brucia l'anima

adesso che è passato tanto tempo

darei la vita per averti accanto

per rivederti almeno un solo istante

per dirti perdonami

non ho capito niente del tuo bene

ed ho gettato via inutilmente

l'unica cosa vera della mia vita

l'amore tuo per me


ciao amore

ciao non piangere

vedrai che tornerò

te lo prometto ritornerò

te lo giuro amore ritornerò

perché ti amo

ti amo

ritornerò

ciao amore

ciao
ti amo


 

Rileggo il testo più e più volte e quel ritornello mi si pianta in testa:

'La lontananza sai è come il vento

che fa dimenticare chi non s'ama

è già passato un anno ed è un incendio

che mi brucia l'anima'


 

Sarà così anche per noi?

Diventerà un incendio?

Quattordici giorni, un solo messaggio 'Sono arrivato, ti chiamo io'

Ma non hai mai chiamato.

La lontananza per te è solo un fuoco fatuo?

Perché per me ora come ora è un incendio.

Tsubasa dimmi che stai bruciando anche tu!

Sospiro per l'ennesima volta e mi butto sul letto a braccia aperte, il colpo ha fatto cadere il pallone, lo guardo rotolare verso la porta e sparire oltre la soglia in corridoio.

Non ho voglia di alzarmi e prenderlo.

Non ho voglia di stringerlo.

Non ho voglia di vederlo più!

Sbarro gli occhi: è un segnale? Non voglio il pallone quindi non voglio Tsubasa?

Scuoto la testa: sto diventando paranoica!

In quel momento il mio computer emette un bip: è arrivata una mail. Ne aspetto una da Yukari per gli appunti di scuola, non ho voglia di guardarla adesso. Mi volto verso la finestra e noto che il tramonto ormai è andato.

Sospiro di nuovo!

Un rumore mi fa voltare verso la porta, sulla soglia si staglia la figura di Atsushi con il pallone in mano:

“Era rotolato fuori in corridoio”

Mi guarda ed inclina la testa “Tutto bene?”

Sbuffo “Sì bene”

Alza le spalle e lancia il pallone sul letto, vicino ai miei piedi, chiude la porta e se ne va.

Il mio peso sul materasso porta il pallone a rotolare vicino a me, quando tocca la mia caviglia sinistra io salto seduta sul letto come se avessi preso una scossa. Lo guardo ancora, e lui inevitabilmente rotola verso di me... di nuovo. Mi alzo prima che mi raggiunga e lo guardo fermarsi al centro del letto, dove poco prima stavo io.

Alzo un sopracciglio e mi avvicino alla scrivania.

Apro la mail e il libro di matematica contemporaneamente, così da copiare direttamente gli appunti di Yukari, ma la penna mi cade di mano, mentre scorro il testo:

'Ciao Sanae, mi avrai dato per disperso lo so, mi dispiace.

Da quando sono qui è tutto molto veloce e concitato, non ho mai tempo di fare nulla.

Appena sono arrivato ho sostenuto il provino per la squadra e l'ho passato!

Pensa: quella sera ero così concentrato a pensare a te... volevo trovare un modo per scriverti, per chiamarti, ma Roberto non mi mollava mai, e non mi andava di fargli sapere i fatti miei, persino negli spogliatoi non mi ha mollato. Insomma, ero così preso che mi sono infilato sotto la doccia bollente! Non ti dico: sembrava un incendio!'

Sbarro gli occhi: un incendio... Torno al testo.

'Del resto io lo sapevo quando sono partito... ero certo, che senza di te al mio fianco, mi sarei fatto male. La lontananza da te mi fa male, ma non mi darò per vinto! Andrò avanti! Ce la farò... per te.

Tornerò da te da campione.

Ora devo andare mi dispiace, giuro che ti chiamo nei prossimi giorni. Non odiarmi ti prego...

Tuo Tsubasa'


 

Le ultime parole sono sfocate: sto piangendo.

Rileggo la mail più volte, esattamente come avevo letto il testo della canzone.

Il mio sguardo corre al pallone, quasi mi sento in colpa per averlo abbandonato da solo sul letto... è un po' come se avessi abbandonato Tsubasa da solo in Brasile.

Lo abbraccio, lo stringo e torno alla scrivania, rispondo alla mail, ma scrivo solo 'Ciao Tsubasa...' quando il cellulare vibra.

Lo afferro al volo:

“Pronto?”

“Mi stai odiando?”

Quella voce... dolce, profonda, così bella, così calda, le lacrime inondano il mio viso, mentre rispondo:

“Ti amo troppo per odiarti Tsubasa... non ce la farei mai...”

Sento il suo sorriso e la risata sottile “Ti amo anch'io Sanae...”


 

FINE


 


 


 


 

La canzone 'La lontananza' è di Domenico Modugno, a cui sono riservati tutti i diritti.


 


 


 

Grazie alla mia super velocissima Beta reader Sanae77 che ha ricevuta questa one shot ieri e me l'ha già restituita!!!! Ti lovvo!!!!!

   
 
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