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Autore: Bunny05    06/08/2015    1 recensioni
Smettiamo di credere nelle favole appena diventiamo grandi e iniziamo a vivere nella realtà. Tante volte non ci accorgiamo però che le favole le facciamo noi, quando amiamo, quando l'amore fa parte di noi tutto diventa come un racconto di una bellissima fiaba, il mondo ti sembra più bello, più luminoso, ogni cosa intorno a te si trasforma.
Martina Stoessel e Jorge Blanco
Martina è una ragazza che non crede nell'amore per quello che ha vissuto e per come è cresciuta, ma qualcosa cambierà in lei quando scoprirà che la musica può essere un ottimo elemento per aprire le proprie emozioni. Jorge è un ragazzo dei giorni nostri, ma dimostrerà di avere qualcosa in più, di non essere il classico ragazzo. Fin dall'inizio proverà una forte attrazzione per Martina, ma lei si lascerà andare?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Tutti Soffrono D’amore.
 
Sfioro con le mie dita i tasti della tastiera dell’accademia, sto cercando di ricordarmi ciò che mi ha detto Jorge, di concentrarmi sulle mie mani, quasi riesco a percepire le sue mani sulle mie e lentamente inizio a suonare. Non ci riesco molto bene, infondo ho solo fatto una lezione, però voglio arrivare preparata alla prossima, mostrare a Jorge che posso farcela e che mi impegno, non che mi importi molto di dimostrare qualcosa a lui ma dentro di me qualcosa mi spinge a farlo. << Ehi che fai sorellina? >> entra Fran nell’aula di strumenti e mi fissa, << Secondo te, sto cercando di imparare ciò che mi ha detto Jorge >> alzo le spalle, << Voi due non potete fare lezione che ne so in cucina? Salotto? ... >> io guardo mio fratello perplessa e non mi degno nemmeno di rispondergli << Ok, non ti infastidisco più con questa storia >> borbotta lui poco dopo. Lentamente si avvicina a me mentre ancora provo a suonare, mi affianca e sorride. Sono così felice di essere qua vicino a lui anche se alcune volte non lo sopporto. << Jorge ti sta insegnando bene, vedo che le sue lezioni ti sono rimaste impresse >> dice e io di nuovo lo fulmino con gl’occhi, << La vuoi smettere di nominare 100 volte Jorge ogni volta che parliamo? Ti ho già detto che non devi preoccuparti di nulla o mi sbaglio? >> ribatto io un po’ irritata ma alla fine faccio un sorrisino, << E’ che non credo che tu sia impassibile a lui >> alza le spalle, << E invece si, fattene una ragione, Jorge non mi interessa e poi tu stanne fuori comunque >> dico io continuando a suonare per non ascoltarlo più, << Ok >> dice lui ancora con quell’aria di uno che non ci crede << Vado a cercare Mechi, esercitati bene sorellina >> borbotta e poi esce dall’aula. Questa situazione un po’ mi innervosisce, non so perché Fran continui a credere che tra me e Jorge possa esserci qualcosa, lui ci proverebbe con me solo per divertirsi e a ma non importa di lui quindi perché tutte queste paranoie, anche se stiamo chiusi in una stanza insieme non vuol dire nulla di quello che lui crede, mi insegna punto e stop. Quando esco dall’aula incontro Lodo nei corridoi, << Ehi vieni >> mi afferra lei per un braccio e mi trascina in un angolo dello studio, << Che fai? >> dico guardandola male dopo che mi lascia il braccio, << Ho appena visto Facu uscire dallo studio con una ragazza, quella ragazza… credo gli stesse mostrando lo studio! >> dice con una voce bassissima per non farsi sentire da nessuno, << Si può? >> chiedo io sovra pensiero, << Certo che si può stordita, è un accademia famosa tutti possono visitarla e assistere alle lezioni >> borbotta << Dai andiamo a cercarli >> dice poi guardandomi con due occhi spalancati, << Fra 20 minuti c’è lezione con Gregorio, se arriviamo tardi ci uccide >> gli dico io e lei mi riprende per il braccio e continua a trascinarmi finché non siamo fuori, << Anche Facu ha lezione con noi quindi non possiamo fare tardi >> dice << Quindi cerchiamoli qua nel parco intorno allo studio non devono essere tanto lontani >>, << Lodo mi stai seriamente preoccupando >> dico guardandola male, << Vogliamo o no scoprire chi è quella ragazza? >>, << Tu lo vuoi Lodo >>, << Anche tu >> ribatte lei << Ora taci e apri gl’occhi >> esclama minacciosa, << Ok >> alzo le mani come per arrendermi << Tu vai di qua e io vado da questa parte così ci incontreremo dietro lo studio >>, mi avvio per la strada che Lodo mi ha detto di fare e inizio a guardarmi intorno. Dopo neanche cinque minuti su una panchina vedo Facu seduto a chiacchierare con quella ragazza, ora che la guardo meglio riesco a notare i suoi occhi scuri e la sua pelle chiara, stanno ridendo e mi sembrano felici. Rimango un po’ a guardarli pensando che se li vedesse Alba avrebbe un crollo di nervi e non vorrei mai che succedesse, lei non si merita questo per una cosa che non ha fatto o che comunque non voleva fare. << Che fai spii? >> quando mi volto Jorge è dietro di me, io deglutisco quando lo vedo, << N-no >> rispondo un po’ nervosa, << Si, invece >> ribatte lui con un sorriso maligno, << Oh cosa vuoi Blanco? >> dico io, << Sei tu che spii Facu con la ragazza bionda >> risponde << E lo dirò a Facu >> continua poi, << NO >> urlo così forte che quasi tutti riescono a sentirmi, << Allora non glielo dirò >>, << Vedi che capisci subito >> sorrido io trionfante, << A patto che… >> inizia a parlare lui e io lo guardo schifata << A patto di cosa? >> esclamo con le mani appoggiate ai fianchi, << Mi dai un piccolo bacio >> sorride lui, << Coma scusa? Stai scherzando vero >> sono scioccata da quello che Jorge mi ha appena chiesto, come può essere così ingenuo da credere che lo baci solo perché così non parla con Facu, << Come vuoi tu mia cara Tinita >> ride lui << Racconterò a Facu che ti ho visto spiarlo >> alza le spalle e poi si volta per andarsene. << Aspetta >> dico per fermarlo e lui si volta a guardarmi, << Sapevo che non avresti resistito >>, << Non fare lo scemo Blanco, prima di tutto il mio soprannome è Tini e non Tinita e seconda cosa non mi va proprio di baciarti, il solo pensiero mi dà allo stomaco >>, << Sei davvero così acida… Mi piace >> ride lui e io mi avvicino lentamente. Lui all’istante si blocca capendo le mie intenzioni, << Vuoi un bel bacio? >> chiedo maliziosa mentre mi avvicino ancora di più, lui incantato mi sta a guardare senza mai togliermi gl’occhi di dosso. Le nostre bocche sono a pochi centimetri di distanza e sento Jorge diventare teso, all’ultimo secondo mi sposto e gli do un delicato bacio sulla guancia. E’ stata una sensazione strana a dire la verità, a pochi centimetri dalle sue labbra sentivo una specie di calore che mi attirava a se, come se non potessi resistere a quelle labbra, anche il contatto con la sua pelle è stato strano, delicato, semplice ma strano. Lui fa un piccolo sorriso capendo di essere stato fregato, mi picchietta il suo dito sul naso << Questa volta hai vinto tu >> dice, poi si volta e se ne va con un aria tranquilla.
 
<< Allora scoperto qualcosa? >> domanda Lodo mentre entriamo nell’aula di Gregorio, << No, li ho solo visti parlare, niente contatti, niente baci, solo parlare >> dico, << Si staranno conoscendo >> dice perplessa, << Non lo so poi mi hanno distratta e quando mi sono voltata non c’erano più >>, << Cosa ti ha distratta? >> domanda lei curiosa, non sapevo che dirgli. Menomale che in quell’istante Gregorio entra in aula, << Dove sono i ragazzi? >> chiede notando la loro assenza, Mechi fa spallucce come per dire che non ne sa niente, poco dopo quei cinque imbecilli entrano in classe correndo. << Eccoci >> borbotta Ruggero che entrando inchioda quando incontra con lo sguardo Cande, lei è intenta a sistemarsi i lacci delle scarpe e non si accorge di nulla, Diego si schianta addosso a Ruggero e Lodo inizia a ridacchiare e poi lui si avvicina a lei. Vedo Alba cambiare direzione dello sguardo quando Facu si mette in posizione davanti a lei, mentre Fran e Jorge stanno ridacchiando tra di loro sotto lo sguardo infuriato di Gregorio. << Ma insomma? Voi dovreste dare l’esempio in questo studio, siete i migliori allievi maschili, un po’ di disciplina >> urla l’insegnate e finalmente tutti prendiamo posizione difronte a Gregorio, << Allora, facciamo ancora la coreografia della Band, ma siccome stiamo lavorando tutti insieme e questa è una coreografia che fanno solo questi cinque fannulloni >> indica i ragazzi << Possiamo modificarla un po’ per fare un lavoro di gruppo >> dice infilandosi gl’occhiali da vista sugl’occhi e inizia a scrutare un foglio che ha in mano. << Jorge vieni qua davanti >> dice e Jorge si mette di fianco a Gregorio, << Mi serve una volontaria >> continua lui e Lara si fa avanti. Gregorio inizia a farci vedere alcuni passi da fare in due durante la coreografia, per renderla un po’ più complicata e anche più di gruppo. Devo ammettere che mi piace molto questo cambiamento, anche perché più è difficile e più mi diverto a impararlo, purtroppo Lara non fa faville ed è scoordinata, tralasciando il fatto che è molto più bassa di Jorge che quasi lui non arrivava a prendergli la mano per farla girare. << No così non va bene >> si irrita Gregorio << Cambiamo ragazza, tu non sei adatta >> borbotta sfacciato mentre Lara torna al suo posto con una faccia maligna. Sto guardando Lara, mi domando cosa abbia che non va, << Martina vieni tu >> sento la voce dell’insegnate dire e mi volto per concentrare la mia attenzione su di lui e su quello che ha appena detto, << Io? >> domando confusa, << Si perché qualche problema? >>, Jorge in parte a Gregorio se la ride sotto i baffi, << No nessun problema >> dico e vado davanti a tutta la classe sotto gl’occhi dei miei amici e di Fran che pare sconvolto. << Ok perfetto tu sei adatta per stare in coppia con lui >> a quelle parole soffoco una risata, solo per il doppio senso che potrebbe avere, io adatta a Jorge, ma per favore, nessuno ci crederebbe mai. Dopo averci fatto vedere i cambiamenti della coreografia iniziamo a provarla, io sono ancora in coppia con Jorge il che è tutto dire, siccome non mi va molto a genio il fatto che lui debba mettermi le mani addosso, ok che è solo una lezione di ballo ma lui sembra divertirsi e ogni volta che siamo vicini non fa che lanciarmi frecciatine tipo, “ Non essere timida “, “ Io ti maneggio con cura” e tutte altre stupidate che gli escono dalla bocca, vorrai potergli tirare un calcio nelle tibie per farlo stare un po’ zitto mentre mi concentro sulla coreografia. << Molto bene >> esclama Gregorio, << Mechi, Fran, Diego e Cande Molto molto bene, avete fatto una coreografia perfetta >> sorride l’insegnate, << Martina e Jorge… >> spero tanto dica che abbiamo fatto schifo, << Perfetti >> e io ancora mi sento gl’occhi di mio fratello addosso, come se tutto questo voglia dire che c’è qualcosa che gli nascondiamo ma è solo lui a farsi questi viaggi mentali.

Oggi pomeriggio ho un'altra lezione con Jorge, sono in cucina quando Lodo e Diego entrano mano nella mano felici, << Ciao Tini >> mi saluta Diego << Non dovresti fare lezione con Jorge? >> domanda lui, in quel momento mio padre entra dalla porta, << Si fra poco vado da lui >> rispondo a Diego e poi vedo mio padre sorridermi, << Che c’è? >> domando, << Sono fiero di te mia piccola figliola >> sorride lui, << Perché tutto questo entusiasmo? >> domando confusa, << Perché sei in gamba e Jorge mi ha detto che impari molto in fretta e che sei fenomenale >>, << Jorge ha detto questo? >> parla stranita Lodo, << Lo fa solo perché non vuole deludere mio padre >> dico a bassa voce guardandola e poi inizio a ridere, << Non dire così, secondo me è vero >> borbotta mio padre, << Solo perché sono tua figlia papà >> gli faccio l‘occhiolino e esco dalla cucina per avviarmi verso la stanza di Jorge. Mentre salgo le scale penso a quello che mio padre ha appena detto, non riesco a capire perché Jorge deve adularmi così con mio padre, lo fa solo perché ha paura di dire qualcosa di sbagliato su di me, ma deve capire che mi mette in imbarazzo, cioè dire queste cose al padre di una ragazza è al quanto strano, per me. Noto che la porta di Jorge è socchiusa quindi entro senza bussare, lo vedo seduto sul letto che osserva un immagine e quando gli sono vicino riesco a capire che tiene in mano la foto di Stephie, appena si accorge di me la rimette tra gli spartiti e si volta a sorridermi, << Sei in anticipo >> dice lui, << Scusa io ho visto la porta aperta e sono entrata, non dovevo >> borbotto agitata, non volevo vederlo in un momento così intimo per lui, << Non fa niente >> dice con un finto sorriso e io mi siedo in parte a lui, mi appoggio all’indietro tenendomi su con le braccia. << Ti piacevano le favole da bambina? >> domanda lui e io trovo assurda questa domanda, lo guardo con la testa piegata da un lato prima di rispondere, << Si, a chi non piacevano le favole? >> rispondo, << E qual era la tua favola preferita? >> continua a chiedere lui, << Raperonzolo >> sorrido tra me e me, perché è vero, da piccola amavo farmi leggere Raperonzolo, da Fran, da mio padre e anche da mia madre, << Ho sempre pensato che Raperonzolo sia una di quelle principesse che contavano davvero nella storia, insomma senza i suoi lunghissimi capelli, il suo amato non poteva raggiungerla quindi lei era fondamentale, era lei che si salvava in un certo senso >> dico poi voltandomi verso Jorge << Ma le favole non esistono Jorge >> borbotto tirandomi su a sedere. Non volevo renderlo ancora più triste di quello che è ma infondo è così, << Cosa intendi? >> domanda lui perplesso, << Intendo che la vita non è come le favole, non esiste nulla di tutto quello che da bambini ci raccontavano, rimangono solo belle storie che non si avvereranno mai >>, << Io invece credo che se vogliamo possiamo creare una favola >> dice lui incupendosi ancora di più, << Ti aspetti che torni da te >> dico guardandolo, << Forse, sinceramente non lo so >> risponde lui << Non so esattamente cosa voglio >> dice poi guardandomi negl’occhi con quei suoi due occhioni verdi, mi danno la sensazione di potermi leggere dentro e d’istinto abbasso lo sguardo, << Beh, beato te che ci credi ancora >> dico sorridendo, << Perché tu non ci credi? >> domanda. Rimango in silenzio per un po’, non so se mi va di spiegargli il motivo, se potesse capirmi << Perché io sono Martina e Martina non crede nelle favole >> dico ridacchiando e lui mi guarda storto << Mi fai paura quando parli di te in terza persona >> ridacchia anche lui, << Faccio molta più paura quando ho fame e non c’è cibo >> faccio un ghigno stupido e lui inizia a ridere fortemente, << Non ridere >> dico unendomi a lui, << Almeno sei riuscita a farmi ridere in un momento abbastanza triste >>, << Non ho fatto nulla di che… niente di importante >> borbotto, << Invece hai fatto qualcosa, non tutti hanno la capacità di farti ridere quando sei triste >>, io fisso il pavimento un po’ imbarazzata, << Dai iniziamo a suonare >>, mi dà una pacca sulla gamba e poi si alza per sistemarsi alla tastiera. Mi siedo in parte a lui ancora un po’ in imbarazzo e inizia a spiegarmi di nuovo il modo di suonare la tastiera, mi sto impegnando al massimo e poco dopo tutto l’imbarazzo svanisce e ci siamo solo io e lui concentrati sulla nostra lezione. Quando esco dalla camera di Jorge stranamente Fran sta camminando in quel corridoio, << Ah ciao Tini, hai appena finito? >>, << Non fare il finto tonto >> borbotto io e incrocio le braccia al petto << Non sei furbo Fran >> dico poi. << Giuro passavo di qua >> esclama lui mentre mi segue e io mi chiudo nella mia camera, chiudo la porta mentre Fran continua a dire che è passato di li proprio mentre stavo uscendo e non che mi stesse aspettando. Mi sdraio sul letto e la faccia di Jorge che guarda la foto di quella ragazza mi passa per la testa, era così triste, forse dovrebbe parlarne con qualcuno, forse dovrebbe esprimersi, parlo proprio io che non so esprimermi nemmeno un po’, tranne con… La musica. In un lampo mi alzo dal letto e apro il mio quaderno, afferro una penna e inizio a scrivere ciò che penso, quello che sento dentro di me.
 
La mattina seguente scendo a fare colazione, siccome Clara e mio Padre sono usciti per lavoro siamo solo noi ragazzi e ci sono anche Diego e Mechi, mi sento un po’ a disagio in mezzo a due coppiette che si danno teneri baci e che continuano a parlucchiare tra di loro, mentre io sono di fronte a Jorge, gl’unici due che si devono sorbire tutto ciò senza dire una parola. << Fran mi passi la marmellata? >> dico e lui sembra non sentirmi << FRAN >> urlo e lui finalmente si volta << La marmellata per favore >>, lui allunga un braccio e quasi la fa cadere per fortuna riesco a prenderla al volo. << Ok basta! >> dico alzandomi dalla sedia << Potete calcolarci >> indico me e Jorge e il resto dei ragazzi mi guarda, << Scusaci >> dice Lodo e finalmente riusciamo ad entrare nelle loro conversazioni. << Non possiamo andare con una Macchina siamo in sei >> esclama Fran quando usciamo, << Io e Diego andiamo con Jorge e Tini e tu vai con Mechi >> borbotta Lodo, quando siamo vicino alle macchine Lodo mi blocca mentre apro la portiera posteriore, << No tu sali davanti che io sto dietro con Diego >>, le lancio uno sguardo fulmineo e poi mi siedo davanti. Il viaggio è stato silenzioso anche se Jorge continuava a cambiare stazione radio e io mi innervosivo, << La smetti? >> dico ad un certo punto, << La macchina è mia >> ribatte lui, << Sei presuntuoso >> dico e mi volto verso il finestrino per guardare fuori. Vado a lezione con Beto e gli faccio sentire come suono la tastiera e cosa ho imparato, << Vedo già dei miglioramenti, molto bene >> dice lui facendo cadere gli spartiti e io mi abbasso per aiutarlo a raccoglierli, << Dovremmo dare una medaglia a Jorge >> ridacchia nervoso con tutti i fogli in mano. Quando la lezione è finita vado a prendermi una bottiglietta d’acqua al bar e li incontro Mechi che ha appena finito la lezione individuale di canto con Angie, << Tuo fratello mi sta facendo innervosire >> dice lei con le sue labbra rosso fuoco, ha tutti i capelli spostati da un lato, ha un fascino che poche ragazze hanno e io mi domando ancora come Fran abbai fatto a conquistarla, << Perché che ha fatto? >> chiedo ridacchiando, << Nulla di che solo che mi manda di qua e di là perché lui e i ragazzi stanno provando la nuova coreografia >>, << E tu digli di no >> alzo le spalle, << Non potrei mai, lo amo troppo >> dice con occhi sognanti e poi riparte per andare da Fran a portargli la sua bevanda. Prendo la mia bottiglietta d’acqua e esco al di fuori del bar dove anche lì ci sono situati dei tavoli, su uno vedo Alba che appoggiata al tavolo si sorregge la testa con un braccio, è pensierosa e mi avvicino a lei, << Ehi >> dico sedendomi di fronte, << Ehi >> mi guarda lei e fa un leggero sorrisetto, quando guardo la direzione in cui lei sta guardando scopro che fissa la ragazza che io e Lodo abbiamo visto con Facu, << Lei è più bella di me >> dice poi, << Non dire sciocchezze >> ribatto io un po’ irritata << Non devi dire questo tu sei stupenda così come sei e non è il tuo aspetto che dimostra la tua bellezza >> dico io prendendogli le mani tra le mie e i suoi occhi si riempiono di lacrime, << L’ho perso per sempre ormai >>, << Io non so come andrà a finire e non sono nemmeno la persona migliore a cui chiedere consigli sull’amore ma credimi che tu sei migliore di lei >>, << Come fai a dirlo? >> fa spallucce, << Perché si vede che hai un grande cuore e che sei pura, poi il tuo sorriso è il più bello del mondo se io fossi in te lo sfoggerei per far vedere a Facu che ha fatto una scelta sbagliata >>, << Grazie >> risponde lei ancora con gl’occhi pieni di lacrime e una gli scende sul volto, << Devo solo avere la forza di andare avanti >>. Quando torniamo a casa Clara e mio padre sono seduti in salotto che sorseggiano un bicchiere di vino, << Tini vieni qua >> dice mio padre appena ci vede entrare dalla porta, << Clara ha voluto farti un regalo >> dice sorridente, << Regalo? >> domando io, << Si >> sorride dolcemente la Madre di Lodo, con quei suoi occhi azzurri e enormi, << Vai pure in camera tua a vedere >> sorride << E non dire che non te lo meriti >> mi urla dietro mentre salgo velocemente le scale. Quando apro la porta trovo una tastiera nuova tutta per me e Clara e mio padre mi raggiungono nella mia stanza, << Allora ti piace? >> domanda uno dei due uomini più importanti della mia vita << E’ stata un idea di Clara così ti potrai esercitare anche da sola >>, << Certo che mi piace >> dico senza fiato e vado verso loro per abbracciarli fortemente. Ora sapevo cosa fare, una base per la mia nuova canzone, mi metto sul letto e tiro fuori ancora il mio quaderno e inizio a cantare le parole dentro di me, di quello che succede intorno a me e di come bisognerebbe affrontare certe situazioni.

P.S.: Ciao a tutti, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Purtroppo fino a domenica prossima non riesco a pubblicare perchè sono via. Spero abbiate pazienza e aspetterete il nuovo capitolo con ansia, 10 giorni sembrano lunghi ma spero passeranno in fretta. Appena torno vi pubblicherò il prossimo capitolo. Parlando delle storia, spero che fino ad ora vi sia piaciuta anche se non è ancora veramente cominciata, in questi capitolio Tini sta entrando nel loro mondo, sta scoprendo tante cose sui suoi nuovi amici che la fanno riflette, anche se lei comunque rimane sempre dell'idea che è meglio vivere senza sentimenti, non attaccarsi ad essi. Grazie a chi segue la storia, spero vi piaccia e che continuerete a leggere. Um abbraccio a tutti voi <3 a presto!
   
 
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