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Autore: nick_green    07/08/2015    0 recensioni
-Dal capitolo 7-
Certo il buio era stato d'aiuto, perchè aveva permesso loro di fare ciò che entrambi desideravano senza alcun imbarazzo o la paura che potesse essere respinto dall'altro. Erano stati semplicemente due sconosciuti che avevano dato sfogo ad un istinto.
Due che sebbene sapessero chi fosse l'altro, decisero di non fiatare, di non farsi riconoscere; lui non aveva detto il suo nome e lei se ne era andata lasciandolo lì da solo, come ad evitare che quella cosa andasse oltre e che avrebbe potuto far scappare un qualche suono riconoscibile da uno dei due all'altro.
Ma entrambi sapevano la verità ed entrambi erano grati all'altro della concessione avuta.
Avevano bisogno l'uno dell'altro, ma ancora non erano pronti ad ammetterlo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I’m thinking out loud
Maybe we found love right where we are.
{Thinking out loud -Ed Sheeran}

 

E così arrivò Mercoledì.
Dopo il loro primo vero appuntamento, entrambi soddisfatti di come fosse trascorsa la serata, crollarono in un sonno profondo e senza sogni.
La sveglia segnava le 8.30 quando Liam aprì gli occhi, più energico che mai e con un sorriso che occupava gran parte del suo viso.
Avendo deciso di iniziare la giornata con una sana colazione, si diresse in cucina dove però non vi trovò nessuno. La sera prima, i suoi compagni erano andati ad una festa perciò non si stupì quando realizzò che stessero ancora dormendo. Decise quindi di preparare per tutti la colazione; caffè, tè e latte furono pronti nel giro di pochi minuti, così come bacon, uova e toast. L’aria dell’appartamento, pregna dell’odore del cibo richiamò, quasi come un canto di una sirena richiama i marinai, Niall e Louis.
-Amico, dovresti smetterla di cantare a quest’ora. Sei fastidioso. È già abbastanza doverti sorbire ai concerti, risparmiami almeno nei day off! – esordì Louis ancora assonnato, mentre con una delicatezza degna di Big Foot, si stravaccava su una delle sedie attorno al tavolo
-Cantando?- si accigliò Liam, lasciando correre il commento poco carino e lusinghiero dell’amico. Non si era conto che aveva aperto bocca mentre preparava i pancake.. era un riflesso incondizionato, dettato sicuramente dal buon umore che lo aveva accompagnato tutta la notte.
- Sono pancake quelli? E quelle uova? Dio, Liam, ho sempre detto che sei il mio preferito dei cinque!- Niall assaltò, letteralmente, i pancake, prima, e il bacon con le uova poi. –Squififo- cercò di dire mentre mangiava con appetito la sua colazione
Liam gli sorrise divertito –Grazie Nialler , e tu sai di essere il mio di preferito- aggiunse, lanciando un bacio volante all’amico.
Louis li interruppe, irritato dalle poche ore di sonno e del brusco risveglio causato da Liam che cantava, e disse ai due –Voi, smettetela di parlare così tanto a quest’ora e.. Liam? Fai sparire quella faccia. È fastidioso vederti così felice. Soprattutto non prima di aver ingerito almeno un paio di caffè-
-Brutta serata Loulou?- lo prese in giro l’amico che era all’oscuro di quanto e come si fossero divertiti i suoi compagni la sera prima
-Orffenfa è fire foco- Niall cercò di intromettersi mentre trangugiava un pezzo di pancake. Ingoiò, mentre Louis affranto si portò le mani fra i capelli, tirandone le punte e aspettò che il biondo fornisse un resoconto di quello che Liam si fosse perso.
-Eleanor…beh, ecco. Si sono lasciati. Divergenze di caratteri. Lei ha deciso che tutta questa pressione, sai la fama di Lou e lo stare lontani.. insomma questa volta pare sia decisa a non voler tornare sui suoi passi. Louis ha bevuto come una spugna e non so quando riuscirà a superare il post-sbornia.- Niall raccontava e Liam ad ogni passaggio sgranava sempre di più gli occhi. In fondo, lui stesso ci era passato poco prima con Danielle, e sapeva come Louis poteva sentirsi in quel momento.
-Mi dispiace Louis, vedrai..- Liam voleva davvero rassicurare l’amico, voleva dirgli che lei avrebbe cambiato idea, che quella era solo l’ennesima incomprensione, l’ennesimo litigio solo per “tenere vivo il rapporto” come lei stessa diceva, ma Louis lo interruppe ancor prima di formulare una frase compiuta
-No Liam, è finita. – e il suo tono risuonò così perentorio che nessuno ebbe il coraggio o la volontà di aggiungere altro.
Trascorsero così pochi minuti: Niall mangiava, Liam beveva il suo tè con latte e Louis prese qualche aspirina per il mal di testa.
-Senti amico- fu Louis a rompere il silenzio, e quella tensione che era scesa tra loro si dileguò – non pensare che mi sia dimenticato di te. Aspetta solo che mi passi questo mal di testa e poi mi aggiornerai sul tuo appuntamento di ieri sera- ammiccò il moro
-Come fai a sapere che ieri ho avuto un appuntamento? Non vi ho detto cosa avrei fatto prima che usciste di casa – Liam passò alla difensiva, perché non si spiegava come ormai la sua vita privata fosse di dominio pubblico prima ancora che lui potesse proferire parola.
-Hai un cazzo di sorriso che parte da un orecchio e finisce all’attaccatura dell’altro, e non sono neanche le 10!! Poi canticchi, svegli tutti, prepari la colazione per un regimento ..e in più..- Louis si fermò  indicando i pancake
-Hai preparato i pancake!- esordì Niall strabuzzando gli occhi, come se solo in quel momento avesse realizzato cosa volesse significare
-Tu non prepari mai i pancake…solo in occasioni speciali!- specificò
-Quindi… quanto è andato bene questo appuntamento? Siete riusciti a raggiungere il letto oppure…-  chiese maliziosamente Lou
-Smettetela! Subito, entrambi! Ok, ho cucinato i pancake ma non significa nulla di tutto ciò. Jen mi ha mostrato questa sua ricetta così ho deciso di provarla con voi come cavie- si giustificò
-Ti ha mostrato la sua ricetta, eh?- insistette Louis che era sul punto di scoppiare in grosse risate.
E a quel punto accadde tutto così velocemente che il povero Louis non potè che ricevere il pancake volante, lanciato da Liam, giusto in faccia.
-Ti avevo detto di smetterla- parlò Liam a mo’ di scusa, cercando di colmare il silenzio che era sceso tra i presenti
Louis si portò la mano in faccia, sul pancake, e ne morse un pezzo.
-Mhh, i miei complimenti per la ricetta di Jen. Squisito. Magari potrei chiederle di dare anche a me un po’ delle sue ricette-
E fu così che ebbe inizio una battaglia che aveva come munizioni la povera colazione presente sul tavolo. La scena fu esilarante: Louis che cercava di ripararsi con una sedia, Niall che si sbracciava cercando di recuperare ciò che poteva, Harry che entrava in cucina ancora assonnato per cui prese in pieno tra i capelli le uova lanciate da Liam.. e Zayn, beh, Zayn continuò a dormire indisturbato.
Quando finalmente la battaglia terminò con la resa di Louis ed Harry e la vittoria, quindi di Liam, Niall riportò l’attenzione su un tema più importante
-Sappi solo che sei nei guai, amico..- così dicendo, si stravaccò sul divano guardando Liam
-Perché abbiamo sprecato così tanto cibo? Prenditela con Lou! È un idiota!- sbuffò
- Non mi riferivo a questo. Ieri il “grande capo” ha chiamato per sapere cosa ti stesse passando per la testa in questi giorni…e beh, diciamo che non ha preso molto bene la tua decisione di lavorare part-time in una pasticceria, e non ha nemmeno gradito la tua sparizione di questa settimana, senza-e qui cito testuali parole- una guardia del corpo per giunta! Dire che fosse isterico, è dire poco credimi. Non ne sono sicuro, ma credo che in qualche modo cercherà di farti pagare questa tua sparizione di questi giorni.. Spero solo che non organizzerà più di un solo concerto perché credimi, avevo davvero bisogno di questi tre mesi di “off” . sono distrutto-
-Cioè fammi capire- tentò di schiarirsi le idee Liam –Il “capo” si è infuriato per il fatto che abbia trascorso un po’ di tempo per conto mio, senza una guardia del corpo, e non si è congratulato del fatto che non abbia attirato alcun tipo di attenzione su di me?-
-Esatto- chiarì Harry
-E ha minacciato di farci ingaggiare per altri concerti, nonostante praticamente tutto il mondo sa che siamo .. come dire.. in ferie? Meritate, aggiungerei.- Liam ora sembrava furioso – non sa niente di Jen, vero? Non devono saperlo. Non il management soprattutto. Creerebbero solo problemi e io ho già la mia buona dose a cui pensare. Lo chiamerò più tardi e cercherò di spiegargli cosa è successo in questa settimana-
- Non credo che di lei sappia qualcosa. Non lo ha lasciato intendere almeno. Basterà parlargli, risolvere la questione del bodyguard e tutto tornerà come prima: relax, relax, relax- concluse Louis.

L’ora di pranzo arrivò prima che Jen potesse rendersene conto, ma di Liam ancora nessuna notizia. Così decise, o meglio si impose, di non pensarci, almeno fino alla chiusura del negozio, dopodiché lo avrebbe chiamato.
Quanto al negozio invece, avere Mike ed Ash come aiuto in cucina, aveva i suoi vantaggi: non doveva farsi in quattro per tenere in piedi l’attività, poteva concedersi qualche minuto di pausa di tanto in tanto, rideva di più grazie alla loro compagnia (e al buon umore che Liam le infondeva). Insomma, era più rilassata del solito e la cosa non le dispiaceva affatto.
Il giorno dopo l’appuntamento con Liam, il suo umore più buono del solito contagiò l’intero team, compreso l’ultimo arrivato Ash, che già si sentiva a suo agio in quella squadra. Si era dimostrato un ottimo investimento sin da subito: apprendeva velocemente ciò che Jen gli mostrava, era attento ai dettagli, e infine, cosa di non poco valore, rassettava subito dopo aver terminato di utilizzare le stoviglie.. il che contribuiva a facilitare e velocizzare il lavoro.
A volte Jen si soffermava a studiare le azioni del ragazzo. I suoi movimenti le risaltavano così fluidi, così precisi, quasi come se fosse nato con il grembiule stretti in vita e la sacca posche in una mano, e avesse poi passato la sua adolescenza accanto ai forni.
-Sei molto bravo.. dove hai imparato a fare dolci?- Jen non potè fare a meno di chiederglielo mentre lo osservava riempire con abilità e velocità e precisione, le dozzine di bignè per l’ordinazione che da lì a poco sarebbe stata consegnata
Ashton alzò per un momento lo sguardo, incontrando quello magnetico di Jen. Entrambi potevano vantare due paia di occhi azzurri, chiari come il mare e proprio come il mare, inquieti. Quando la ragazza guardò quelli di lui, non potè fare a meno di notare la stessa luminosità che ritrovava nei propri quando si guardava allo specchio. Ma passò un solo attimo prima che Ashton rispondesse alla sua domanda.
-Si potrebbe dire che ho frequentato lezioni di cucina da quando sono nato..-
“evasivo” pensò Jen, ma certamente lei non avrebbe chiesto altro, sebbene fosse di natura curiosa, a meno che lui non ne avrebbe parlato di sua spontanea volontà.
-Mi piace cucinare i primi.- Continuò lui quando ormai Jen pensava che quel discorso fosse terminato poco prima.
-Quella con i dolci è un’esperienza nata da poco. Sai mio padre..- e ancora una volta lasciò in sospeso la frase, lasciando intendere tante (o nessuna) cose.
Alla parola “padre” Jen abbassò lo sguardo, avvertendo un groppo  in gola e un macigno sullo stomaco. Ricordare il padre non era uno dei suoi argomenti preferiti..

“prima o poi dovrai affrontare la realtà. Affrontare lui. È l’unica famiglia che ti resta..”

Quel pensiero fu allontanato velocemente, proprio come era arrivato a bussare alla porta di Jen. Lei intanto non voleva ancora pensarci, neanche dopo 5 anni. Preferiva sotterrare quel ricordo e rimandare la resa dei conti il più a lungo possibile.

-Sai, un giorno dovresti provarli- La voce di Ashton interruppe i suoi pensieri ricevendo di nuovo la sua attenzione. –I miei primi intendo- specificò – Sai, non mi sembra giusto che noi possiamo giudicare il tuo lavoro come pasticciera e tu non possa giudicare me come cuoco.. sono un tipo competitivo, quindi le critiche non fanno altro che gonfiare il mio ego, soprattutto quelle positive – un sorriso furbo si disegnò sulle sue labbra a mo’ di sfida –e credimi, ne ricevo davvero tante di positive. – concluse
Allora si che era una sfida! E Jen non poteva che accettare il guanto lanciatole.
- Ok accetto. Dove e quando?-
- Domani sera da me?- propose lui con quel suo sorriso che mostrava le fossette – dopo il turno ovviamente. -
-Mh si, si potrebbe fare. – accettò lei. -Ah, Ash?- lo richiamò
- Odio qualsiasi cosa che abbia a che fare con i ..-
-Formaggi?- la interruppe
-S..si. Come fai a saperlo? Non mi pare che te ne abbia parlato prima- indagò lei
- …è che anche a me non piacciono, dovrebbe essere una cosa di… anzi, ora che ci penso, me ne avrà parlato Mike- tentennando nel rispondere, si voltò per evitare lo sguardo di lei, e riprese il suo lavoro da dove lo aveva interrotto.

Un rumore di nocche che battono sulla porta portò l’attenzione di entrambi proprio verso questa
-Ciao ragazzi-
Liam.
Era lì.
Sull’uscio. Le mani nelle tasche dei jeans e la spalla destra contro la porta.
..e un’espressione non proprio serena
A Jen mancò un battito.

-Ciao Liam- lo salutò Ashton, finendo di riempire l’ultimo bignè
-Porto questi a Sophie e poi me ne vado. Il turno è finito. A domani- salutò entrambi con un cenno del capo
-..e Jen? Preparati a perdere domani sera. I miei primi sono davvero. Davvero. Davvero. Favolosi- ammiccò in direzione della diretta interessata e sparì dietro la porta che dava sull’altra sala.
-Allora, cosa esattamente succederà domani sera?- Fu Liam a chiedere
-Niente di che, mi ha invitato a giudicare uno dei suoi primi. A quanto pare, si vanta di essere davvero bravo e non vorrei che il suo ego scoppiasse, sai com’è.. così conto di sgonfiarlo un po’- minimizzò la cosa con un gesto della mano.
-Sembra bello. Suona bene.- se Liam era turbato o quanto meno infastidito da quella notizia appena appresa, non lo diede a vedere più di tanto.
-Come è andata la tua giornata?- Jen non conosceva il motivo di quell’improvvisa agitazione che la turbava ora che Liam aveva preso ad avvicinarsi verso di lei che era intenta a riporre tutta la sua attenzione nella pulizia del bancone.
-Normale, dir..ei-
Liam ormai le cingeva la vita con un abbraccio.
Petto contro schiena. Era caldo.
Le sue braccia accoglienti, la presa sicura.
Liam appoggiò il viso nell’incavo del collo di Jen e prese una boccata d’aria, affondando il naso nei morbidi capelli che profumavano di shampoo al cocco. E di vaniglia, direttamente dalla crema per i bignè. Lui aveva scoperto la sua nuova fragranza preferita, un misto di cocco unito all’odore tipico della pelle della ragazza e al lavoro che portava avanti con tanta passione.
Jen ormai aveva smesso di ripulire il ripiano, bloccata da quel contatto così ravvicinato, così intimo, così privato.

Liam ricordò che una volta lei gli fece notare quanto non fosse una “tipa da abbracci”, e in effetti lei non lo era mai stata, nemmeno da piccola. Non aveva mai conosciuto cosa significasse l’abbraccio accogliente di una madre troppo distante e un padre troppo impegnato nel proprio lavoro. Non aveva mai imparato cosa significasse la parola “calore”.
Non sapeva cosa significasse abbracciare davvero una persona, perché lei per prima non lo aveva mai sperimentato sulla sua pelle.
Aveva sempre visto, in quel gesto, come una violazione della propria persona.
Ora invece, tra quelle braccia, contro quel petto, sentiva il calore, sentiva uno strano senso di protezione, sentiva il bene che emanava Liam.
E per la prima volta, lontana dal suo appartamento, lontana dai suoi romanzi, si sentì a casa.
Le sue difese non erano state violate, no.. ora stava solo accogliendo un qualcosa di nuovo, mai conosciuto prima. Un qualcosa di bello.
Assorta nei suoi pensieri, Jen non si rese conto del tempo che trascorreva mentre Liam continuava a tenerla stretta, senza parlare, e lei pian piano si modellava al corpo di lui. Non lo allontanò, ma si concesse a lui. E concesse a sé stessa di concedere quella parte così fragile di sé a lui.
Liam aspettava in silenzio godendosi quei minuti di pace finalmente, dopo una giornata davvero stressante, seppure l’inizio era stato dei migliori.
-..e..e..tu?- balbettò Jen, cercando di nascondere quello strano battito irregolare del suo cuore
-Ho avuto una giornata pesante, ma adesso sto alla grande, grazie- Liam la strinse un secondo più forte depositandole un bacio tra i capelli e sciogliendo l’abbraccio.
-Cosa è successo?- chiese lei cercando di ricomporsi; ricomporre i propri pensieri, zittire la sua coscienza che a quanto pare aveva iniziato a fare i salti di gioia, e sistemare il grembiule sui fianchi che durante l’abbraccio era risalito in vita.
- Ho discusso con il Management della mia , a quanto pare, “cattiva condotta”- spiegò Liam
Jen scoppiò a ridere fragorosamente, gli occhi lucidi e le guancia gonfie.
-Liam James Payne e “cattiva condotta” nella stessa frase. Non posso crederci- si mantenne lo stomaco per lo sforzo del ridere
-Certo, ridi pure di me. A quanto pare una certa persona, la settimana scorsa ha deciso di portarmi sulla cattiva strada. E così sono andato in giro per la città con solo un cappello e un paio di occhiali come protezione, senza un bodyguard. Dicono che ho rischiato parecchio, avrei potuto farmi del male.. sai a volte alcune fan sanno essere davvero caparbie. Dicono che non ho riflettuto abbastanza prima di agire e che non è affatto da me.-
Jen ora lo guardava con un’espressione mista tra l’incredulità, lo sconcerto e il divertimento.
-Non preoccuparti, non sanno di te. So che hai la tua vita e che hai faticato per far arrivare la pasticceria al livello che è ora. Ho imparato a conoscerti, e rispetto la tua etica e la passione per il tuo lavoro. Almeno su questo aspetto, condividiamo qualcosa- le sorrise.
-Ti ringrazio, Liam. Mi dispiace che la tua giornata sia stata così dura.. in fondo siete in vacanza, non dovreste avere problemi a cui pensare. E poi non è che tu ti sia esposto così tanto, voglio dire, perché far diventare questa questione così grande?-
Jen era davvero dispiaciuta, Liam poteva leggerlo nei suoi occhi, dalla rughetta che le si formava in mezzo alla fronte e dalla linea dura che le sue labbra avevano assunto.
-Mi hanno anche punito per questo mio comportamento irresponsabile!- lui alzò le braccia al cielo con fare teatrale – un concerto, tra qualche giorno. La cosa che mi dispiace di più è aver messo in mezzo anche gli altri. Dovevano essere tre mesi di riposo, ma ho paura che dovremmo contenere la nostra euforia, per evitare che diventino due…se non uno di mesi-
-Dai, vedrai che si tratterà solo di questo concerto. Voi intanto cercate di ragionare come fa comodo al management per queste settimane, così potrete godere di queste vacanze. – si spostò una ciocca dal viso portandola dietro l’orecchio – e sono sicura che i tuoi amici non ce l’avranno con te. Insomma tu non hai fatto niente, al massimo dovrebbero avercela con me che ti ho portato sulla “cattiva strada”, per così dire.-
Risero entrambi, finchè Liam non si sporse nuovamente verso di lei.
Erano come due poli opposti di due calamite: non riuscivano a stare lontani se occupavano la stessa stanza poichè l’attrazione iniziava a prendere il sopravvento.
-Hai della crema qui.- Liam passò la punta del pollice sulla guancia di Jen che in effetti aveva quello che era rimasto della crema per i bignè tra la ciocca di capelli che prima aveva portato dietro l’orecchio.
-Grazie- sussurrò lei a pochi centimetri dalle labbra di lui
Quando le labbra del ragazzo si poggiarono sul pollice per mangiarne poi la crema, Jen fu come ipnotizzata da quel gesto. Gli occhi di lei non riuscirono a staccarsi finchè lui, con movimenti lenti e sensuali, leccò le proprie labbra su cui si era depositata ora la crema e le disse semplicemente,
-Grazie a te-


***

Come promesso, ecco qui il capitolo :)
Sono solo le 8 di mattina e ho appena finito di rileggerlo, dopo aver passato la notte a lavorarci e aver visto un'alba mozzafiato.
Ora, a distanza di tempo, riprendo questa storia con una consapevolezza e maturità diversa,
ma spero di portare avanti comunque le stesse idee che avevo in principio.
Come sempre, ringrazio voi che siate arrivati a leggere fino in fondo.
E mi raccomando, fatemi sapere se questo capitolo ha retto le vostre aspettative,
dato il tempo che è passato dall'ultimo capitolo che ho postato. Qualsiasi tipo di critica è ben accetta. 
Al prossimo aggiornamento!

P.s.Potete restare aggiornati sugli aggiornamenti sul profilo facebook: 
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