Estelle rientrò alle 20.30, come tutte le sere. Appena si chiuse la porta alle spalle un forte odore di bruciato impregnò l'aria. Estelle si tolse la giacca e abbandonò la borsa sulla poltrona, poi si diresse in cucina. Robert, vestito di tutto punto come era solito, stava tirando fuori dal forno una teglia che emanava fumo. La ragazza tossì per attirare l'attenzione di Robert, che subito sollevò gli occhi e un sorriso imbarazzato si fece spazio sul suo volto.
"Ciao, bambolina!" la salutò Robert togliendosi i guanti usati per evitare di scottarsi. Estelle osservò la cucina e corrugò le sopracciglia.
"Che stai facendo, Robert?"
"Beh...ecco, sono tornato prima e volevo prepararti la cena."
Lo sguardo di Estelle si addolcì e sorrise.
"Sei davvero un tesoro, ma la cuoca di casa sono io eh! Vedi di non rubarmi il posto." scherzò lei. Robert rise e poi l'abbracciò, accarezzandole il pancione.
"Come stanno i miei gioielli?" chiese lui.
"Beh questo piccoletto mi sta facendo faticare oggi. Sono stanca e dolorante." disse Estelle mentre si lasciava avvolgere da Robert.
"Facciamo così: adesso tu ti fai un bel bagno caldo ed io prenoto due pizze...non credo che quelle lasagne si possano mangiare."
Estelle scoppiò a ridere, e poi diede un'occhiata alla teglia: Robert era davvero un disastro ai fornelli.
"Sono d'accordo."
 
 
Robert salì di sopra e un profumo di rose proveniente dal bagno invase la stanza. Aprì la porta del bagno e vide Estelle totalmente coperta di schiuma rosa e con gli occhi chiusi. La porta cigolò e la ragazza di scatto aprì gli occhi.
"Non volevo disturbarti, bambolina. Le pizze sono arrivate." disse mentre si sbottonava la camicia.
"Quando la smetterai di chiamarmi bambolina? Mi fa sentire..."
"Ti fa sentire piccola, lo so. Ma tu sei piccola. Hai solo 25 anni, Estelle!" Robert sorrise e scosse la testa. Stava con una ragazza molto più giovane di lui e aspettavano un bambino, da non credere.
"E tu hai solo 50 anni, che vuol dire?"
"Estelle, potrei essere tuo padre e invece stiamo per avere un figlio."
Estelle rimase zitta, con lo sguardo fisso sulle schiuma che solcava l'acqua. Robert sospirò e si sedette sul bordo della vasca.
"Lo sai che questa differenza di età ci ha creato un sacco di problemi, Estelle, ma siamo qui adesso e io ti amo. E' vero che tu sei solo una ragazza, non puoi ammettere il contrario, ed è anche vero che io sono un uomo. Però abbiamo deciso di stare insieme lo stesso, quindi lascia che io ti chiami come mi pare." la sicurezza nella voce di Robert fece rabbrividire Estelle che annuì senza aggiungere altro. Robert uscì dal bagno per cambiarsi. Estelle uscì dalla vasca e si vestì.
 
 
Dopo cena Estelle e  Robert si ritrovarono in salotto. Lei stava leggendo un libro sul divano e lui stava controllando la mail qualora il lavoro lo avesse cercato. Estelle aveva detto solo qualche parola dopo la loro conversazione in bagno, succedeva ogni volta che affrontavano l'argomento. Estelle pretendeva di sentirsi più matura solo perchè stava con un uomo molto più grande di lei, ma in fondo aveva solo 25 anni e tutta l'indole di quella età. Robert sospirò, poi spense il pc e si sedette sul divano. Estelle continuava a leggere, così Robert cominciò ad accarezzarle una gamba lasciata scoperta salendo sempre più su.
"Robert..."
Robert ripeté il gesto notando i brividi che provocavano le sue carezze ad Estelle.
"Sono una bambina, hai ragione." squittì lei ad un certo punto. Poi chiuse il libro e prese la mano di Robert.
"A volte mi sento davvero piccola rispetto a te e alle persone che frequenti...è vero che la nostra differenza d'età ha sempre segnato un ostacolo per la nostra relazione e mi dispiace. Hai ragione tu: ho solo 25 anni. Sono una ragazza. Devo smetterla di cercare di comportarmi come se fossi una donna di una certa età. Non lo farò più. Sono la tua bambolina."
Robert sorrise a quelle parole. Lei era piccola e toccava a lui prendersene cura.
"Sì, sei la mia bambolina." disse lui con voce severa e fredda. Estelle sussultò e lui godette di quella reazione, adorava avere il controllo.
"Robert..."
"Mmm."
"Io ti amo." disse Estelle con voce tremante. Robert rise e poi si avvicinò a lei, baciandola. Estelle si abbandonò a quel bacio così carico di amore, urgenza, passione, fiducia. Quando si allontanarono entrambi, sorrisero. Robert scoprì di poco il pancione di Estelle e lo accarezzò.
"Piccolo mio, non immagini nemmeno quanto io ami la tua mamma."
Estelle arrossì, stringendo la mano di Robert.
"Lo sai che mancano due mesi alla nascita del bambino e noi non abbiamo ancora scelto il nome?!"
Robert rimase zitto per qualche istante, poi scoppiò a ridere.
"Siamo davvero pessimi! Comunque, io ne ho parlato con Indio e lui vorrebbe chiamarlo Alan."
Estelle ci pensò su, Alan era davvero un bel nome. Annuì.
"Mi piace un sacco!" esordì lei sorridente e con gli occhi un po' lucidi.
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto, ma io vorrei chiamarlo Matthew." ribatté lui smorzando così l'entusiasmo di Estelle.
"Idea! Potremmo dargli doppio nome: Alan Matthew." propose Robert, fiero della sua trovata geniale. Estelle sembrò rifletterci e poi il suo viso si illuminò.
"Ci sto!"
Robert sorrise felice come mai lo era stato. In due anni quella ragazza gli aveva cambiato in meglio la vita. Estelle si accucciò sul petto di lui e ascoltò il suo cuore battere, mentre Robert le accarezzava la pancia.
"Allora Alan Matthew, noi ti aspettiamo. Non farci stare sulle spine." disse Robert in tono divertito. Estelle rise e poi si abbandonò alle dolci carezze di Robert.
 
 
Spero che questa OS vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere.
Fatemi sapere che ne pensate :)
Ciao xxx