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Autore: hikari52    07/08/2015    1 recensioni
hey esserini diamoci alla tristezza del reigisa,ship che amo come fosse vita

-dalla nascita fino alla tomba, siamo vincolati ad altri, nel passato presente e futuro.
con ogni crimine, ed ogni gesto gentile, creiamo il nostro futuro.
la morte è solo una porta.-
storia scritta poco dopo aver visto cloud atlas
quando questa si chiude un altra si apre.
se immaginassi il cielo,immaginerei una porta, e dietro questa tu che mi aspetti.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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le forti ginocchia dell'essere umanoide sbattettero per terra,il suo semblare si dimenava emettendo suoni irriconoscibili dagli acuti toni.
la frustrazione, il dolore del perdere l'essere amato, trasparivano da quello straziante canto.
interrogandomi sulla natura umana...mi venne alla mente nagisa...era morto tanto tempo fa eppure io non soffrivo piu...
com'era meravigliosa la mente umana, il calore si sente solo vicino alle persone,il dolore la sofferenza, il tempo concede l'oblio e sotterra il ricordo.
anche quell essere un giorno avrebbe smesso di sofrire?
la mia mente ritorno ai tempi felici  con lui...ridevamo piangevamo ci consolavamo...
e poi ci amavamo di nuovo.
ero stufo di fare esperimenti,da quando era morto nagisa,non ho potuto fare altro,cercando in tutti i modi di dimenticarmi di lui,creando vite artificiali per poi farle soffrire.
sono sicuro che non era questo che voleva nagisa,
-giorno 1947,coppia sperimentale:89° anche quest'esperimento e fallito procedo all'eliminazione-
registrai tutto in una cassetto che portavo avanti da più di cinque anni, li aggiornavo tutti i miei esperimenti
mi avvicinai all'essere che ancora si disperava per il corpo del compagno che avevo appena ucciso.
-presto lo raggiungerai anche tu-
e cosi posi fine alla vita dell'essere.
andai nella stanza piu importante del laboratorio,in una grande capsula, piena di liquido viola galleggiava un gracile essere umano dalla pelle bianca come l'avorio,i capelli biondi incorniciavano il perfetto viso i cui occhi rosa ora chiusi vibravano velocemente.
-nagisa...-
spaccai il vetro che lo conteneva e mentre il liquido fuoriusciva presi in braccio il gracile corpo ormai morto da tempo.
-nagisa,sei cosi bello, perche sei morto?-
appoggiai le labbra su quelle fredde e sottili di lui.
non rispondevano con entusiasmo e passione come un tempo,erano immobili e senza vita.
una lacrima iniziò a scendermi per la guancia.
forse i sentimenti c'erano  ancora, forse io non ho dimenticato del tutto.
appoggiai il corpo di nagisa su una sedia, e mi diressi verso l'esperimento 89.
lo guardai.
il mio sguardo si posò su quella mano a tre dita che sosteneva il collo dell'altro essere accanto.
-l'amavi? ma ora è morto-
tornai da nagisa lo presi in braccio e mi diressi in bagno, mi infilai nella vasca vuota insieme al suo corpo, presi la lametta e la passai sul polso.
mentre il sangue ricopriva il mio corpo e quello di nagisa capì.
la morte non è che una porta.
credo ci sia un mondo migliore nagisa,e ti aspetto lì.
la nostra vita non è nostra.
dalla nascita fino alla tomba, siamo vincolati ad altri, nel passato presente e futuro.
con ogni crimine, ed ogni gesto gentile, creiamo il nostro futuro.
la morte è solo una porta.
quando questa si chiude un altra si apre.
se immaginassi il cielo,immaginerei una porta, e dietro questa tu che mi aspetti.
forse la mente non era così fredda? lei no può capire i miei sentimenti, è troppo complessa.
la vista iniziava a sfocarsi.
il viso di nagisa sorrideva.
rei-chan,hey rei-chan unisciti!unisciti al club!
risi con le ultime forze che mi rimanevano
nagisa sapeva essere così cocciuto.
 
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-ah! scusa!-
-no no è colpa mia!-
cercai di riprendermi dallo scontro appena fatto con un ragazzo che mi aveva aperto una porta in faccia, lui mi tendeva la mano.
io lo guardai in volto la pelle bianca, gli occhi rosa e i capelli biondi ribelli.
sorrideva, il suo sorriso era luminoso e vivace.
presi la sua mano che mi tirò su con una forza che non mi aspettavo.
quando fui in piedi notai che era più basso di me.
-scusa stavo uscendo e non ho fatto attenzione-
era leggermente arrossito era proprio tenero
-posso offrirti un caffè per scusarmi?-
il suo viso era estremamente familiare,non ostante fossi sicura di non averlo mai visto
-come ti chiami?-chiedetti.
-io?-chiese indicando se stesso come se non fosse ovvio -mi chiamo nagisa! nagisa hazuki!-
-ah,piacere io sono rei ryugazaki-
-piacere! conosco un bar qui vicino andiamo se vuoi!-


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non so quali siano i miei problemimentali nello scrivere questa cosa ma ok owo
spero che queste strane vicende sul reigisa vi piacciano!
see you,again desu! ^.^
 
 
   
 
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