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Autore: alixantos    08/08/2015    0 recensioni
[ tenten!centric ; accenni nejiten ]
atto I. voile
[..] e Tenten vede Tenten, e se ne stupisce e se ne sconvolge.
-
atto II. aube
«Ho fatto una scoperta».
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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ruisselets



atto I. voile

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di allenamento, la cui corteccia è stata tagliata e recisa così tante volte dai suoi kunai, durante lunghe ore di fatica e sudore − ore nelle quali tentava di migliorarsi. Quegli stessi kunai che lucidava ogni sera prima di andare a dormire − ma questo prima della sconfitta. Per quella sera, e quelle passate, e quelle a venire,  sono rimasti e rimarranno chiusi nelle loro custodie.

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di allenamento, ed è quasi il tramonto, e un tramonto non le ha mai messo così tanta tristezza. Sono giorni ormai che gli stessi pensieri fanno capolino nella sua mente e le tolgono il sonno la notte e l'allegria di giorno, e non vogliono lasciarla in pace. Del resto, lei, quelle immagini, ce le ha marchiate a fuoco nella mente. Ogni singola immagine, ogni sprezzante parola dell'avversaria di Suna, ogni sguardo colmo di pietà e disprezzo, ogni cicatrice che le sue fedeli armi le avevano procurato, che avevano inflitto a lei, la loro proprietaria. Perfino il suo stesso acciaio le si era rivoltato contro.
Lee chiuso in ospedale, e Neji chiuso in se stesso.
Quasi pensa di dover abbandonare il suo sogno. La grande Tsunade non le è mai sembrata tanto irraggiungibile.
Non una buona compagna di squadra, non una buona kunoichi.
Non ha salvato Lee dalla follia di affrontare quel ragazzo e non ha salvato Neji dall'odio nel quale stava affogando.
E sono entrambi sprofondati.

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di allenamento, ed ogni sua fibra − di corpo e anima − brucia, perseguitata dal pensiero che avrebbe potuto fare meglio. I suoi anni, adesso, li sente stretti, e così la nave sulla quale si è imbarcata − la falla è stata scoperta, e l'acqua si fa strada fra le sue convinzioni e la sua volontà, e Tenten sente già i piedi umidi. E vorrebbe semplicemente sparire, come il sole adesso, che sparisce dalla sua vista e permette alla tenebra di prendere il suo posto.

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di allenamento, e adesso la notte ha inghiottito tutto − tutto meno le sue ferite. In ospedale l'hanno riempita di cerotti e bende, e ogni suo muscolo duole. Tenten ha sempre avuto le mani piene di tagli − e Lee gliel'ha sempre detto, di non maneggiare coltelli e armi bianche senza prestare attenzione − e le braccia e le gambe puntellate di lividi − e per questo deve solo ringraziare e maledire il maestro −, ma questa volta le sembra che il dolore le esploda in ogni cellula. Ha le braccia piene di cicatrici, e i dottori le hanno detto che deve rimanere a riposo per almeno due settimane, perché l'impatto che il ventaglio della ninja di Suna le ha lasciato, a testimonianza del fatto che è una debole, un lungo segno viola, un'emorragia interna le cui vene si chiuderanno presto, se tenute lontane da altri colpi. Ma Tenten di stare ferma non ne ha la minima voglia, e passa le giornate fra la sua casa e il campo di allenamento, sperando di poter dimenticare, afflitta dalla vergogna di non essere riuscita a passare la prova − dopo anni di sacrifici − e di essere stata buttata fuori così facilmente. Ché lei si credeva forte, ma evidentemente non è mai abbastanza.

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di allenamento, e anche la luna sembra spenta, ai suoi occhi. E vorrebbe piangere, davvero, lo vorrebbe, ma le mancano le forze. Pensa che se avesse pianto davanti a Lee e Neji, sarebbe stato davvero imbarazzate, fra le urla del primo che le avrebbe detto di affidarsi alla forza della giovinezza e il silenzio soffocante dell'altro. Ma le viene da ridere, e non sa nemmeno il perché. Forse vorrebbe ridere solo perché non riesce a piangere.
Improvvisamente ha paura − di quella che prende alla gola − di non riuscire più a ridere e a piangere, paure infantili. E vorrebbe solo dimenticare − la delusione, la rabbia, e tutto −, dimenticare quell'incubo e rimpiange la spensieratezza della bambina sorridente che era stata, con i capelli raccolti in due trecce e sempre in orario per le lezioni di scuola.
Ma lei non è più quella bambina, e nemmeno quella ragazzina promossa brillantemente all'Accademia Ninja.
All'improvviso si scopre donna, e nota che il suo corpo si sta trasformando, il suo modo di pensare si è fatto contorto e si sente di mettere in dubbio ogni certezza che l'ha tenuta in piedi. Non se ne è mai accorta. Evidentemente era troppo impegnata a migliorare per accorgersene.

(Migliorare sul campo di battaglia, sì, ma ad un alto prezzo). Oh.

Prende coscienza del tempo, delle notti passate a contare le stelle e in queste rivede i suoi sogni e riscopre la forza che l'ha spinta a seguirli. In un battito recupera gli anni trascorsi, e Tenten vede Tenten, e se ne stupisce e se ne sconvolge. Le cicatrici del suo cuore sono sempre lì, alcune aperte, alcune rimarginate, ma sono sempre lì, e Tenten capisce che sono state capaci di sopravvivere e protrarsi fino a quel momento, e che lei si è nutrita dell'esperienza e delle emozioni che hanno conservato.
La brezza fresca della sera la fa rabbrividire, la pelle e le bende grattano contro la ruvidità della corteccia, la mano le formicola terribilmente, ha indossato i pantaloni di Lee − quelli che lui le ha prestato alcuni mesi prima e che lei gli deve ancora restituire − e alcuni dei suoi lividi stanno già guarendo. Il cielo è nuvoloso e ha il sentore che fra poco comincerà a piovere, ha freddo.

Tenten si vede con occhi diversi e guarda il mondo con occhi diversi, come libera dalla patina che lo aveva avvolto e trasfigurato fino a quel momento. Respira l'aria, frizzante e carica di pioggia, e si sente per la prima volta libera.

atto II. aube

Tenten è sdraiata sul grosso ramo di quell'albero nel campo di addestramento, e adesso ride perché non sa come farà a scendere, al buio, al freddo, senza una luce, senza niente che non sia se stessa. Ma quella le basta e avanza.
Scivola giù, tastando con mani e piedi i possibili appigli, e saluta quella maestosa quercia come una vecchia amica.

Adesso cammina per le strade buie di Konoha, e cammina con il naso all'insù e le mani in tasca. Non ha paura di scontrarsi con qualcuno, e non ha paura di ciò che il buio nasconde − perché ormai ciò che era nascosto davvero l'ha trovato e le insidie della notte lei le può smascherare tutte. Ci ripensa e decide che forse non pioverà − o forse sì. Ma a dirla tutta non le importa, perché l'odore di pioggia le è sempre piaciuto e le mura calde della sua casa la aspettano.

Tenten cammina per le strade buie di Konoha, quando si ritrova faccia a faccia con Neji.
«Dove ti eri cacciata? Ho aspettato per un'ora davanti alla tua porta. Mi stavo preoccupando».
Tenten sorride.
«Ho fatto una scoperta».
E la prima goccia le bagna la guancia.










note:

e anche questa alla fine è qui.
la trovo parecchio strana. ma mi piace, il fatto che all'inizio solo sia un ruscello, mentre tutto a un tratto diventa un fiume in piena.
l'ho cambiata tremila volte, ma forse solo ora ho raggiunto qualcosa di simile a quello che avevo in testa.
comunque, volevo davvero scrivere una cosa del genere su Tenten, perché è uno dei miei personaggi preferiti.
penso sia chiara l'ambientazione: dopo la sconfitta all'esame dei chunin contro Temari.
spero che si senta forte lo stacco netto e si percepisca la velocità dei suoi pensieri mentre ripercorre gli anni consumati negli allenamenti e nel migliorarsi, come ho sottolineato più volte, nei quali però ha perso di vista la cosa più importante, se stessa.
ho ritenuto necessario mettere l'OOC perché non sono certa di aver riprodotto fedelmente il carattere di Tenten, ma è anche vero che nel manga viene trattata piuttosto superficialmente, mentre io ho tentato di avventurarmi nel suo animo. se sia OOC o no, lo chiedo a voi.
non sono soddisfatta dei titoli degli atti, però. ma tralascio.
spero che vi piaccia e spero di essere riuscita a descrivere e sottolineare la scoperta del cambiamento.
schizophrenos

   
 
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