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Autore: Niky_94    08/08/2015    5 recensioni
[Lucky Luke]
I fratelli Dalton, in fuga dal penitenziario ed inseguiti da Lucky Luke, e accompagnati dalla sorella minore, Niky, si rifugiano nella città di Hole Gulch... Dove si imbattono in una vecchia conoscenza: Billy the Kid.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fanfiction basata sulla serie animata: “Le Nuove Avventure di Lucky Luke”.

 

Ho iniziato a scrivere i primi tre capitoli -in Inglese- circa due anni fa, ma ho iniziato a lavorare davvero a questa storia soltanto adesso. Dopo averla riletta e molto rivisitata, ho deciso di iniziare a postare i primi capitoli.

Se voleste farmi sapere cosa ne pensate, mi fareste molto felice ^^

Buona lettura! - Niky <3

 

 

 

 

 

Era appena passato mezzogiorno, ed il sole cocente splendeva alto nel cielo. L'aria era calda e secca, e nella città di Hole Gulch non vi era alcun rumore; i cittadini si erano rintanati nelle case, per sfuggire alla calura soffocante. Ad un tratto, uno scalpiccio di zoccoli ruppe il silenzio che avvolgeva la città. Cinque cavalli fecero il loro ingresso in città, procedendo lentamente sulla strada deserta, sollevando piccole nuvole di polvere al loro passaggio. I cavalieri sbuffarono per il caldo, asciugandosi il sudore dalla fronte e dal collo.

<< Siamo arrivati, Joe? >> domandò William, stremato dal lungo viaggio << Non ce la faccio più >>

<< Nemmeno io, Joe >> si lamentò Jack, il suo gemello << Ho tanta sete… >>

<< E io ho tanta fame, Joe… >> piagnucolò Averell.

<< Si, siamo arrivati, >> borbottò Joe, il fratello maggiore, con aria seccata << smettetela di lamentarvi! >> Si voltò indietro, e si sporse per vedere dietro ad Averell << Ehi, pulce, tutto bene? >> domandò.

<< Si, sto bene, Joe, >> rispose una voce in fondo alla fila << ma anche io sono tanto stanca… >>

Joe annuì. << Non preoccuparti, siamo arrivati al saloon >> Quella era la prima volta che attraversavano il deserto insieme alla sorella, e Joe temeva che il viaggio potesse essere stato troppo faticoso per lei. Ma, del resto, i cinque non avevano avuto scelta: Lucky Luke si era messo sulle loro tracce nel momento in cui erano evasi, e i quattro banditi erano ansiosi di mettere quanta più strada possibile tra loro ed il cowboy solitario.

Una volta raggiunto il saloon, i cinque tirarono le redini, e i quattro fratelli smontarono da cavallo.

Jack si avvicinò alla ragazza, e tese le braccia << Vieni, pulce, ti aiuto a scendere >>

Lei sorrise << Grazie, Jack >> Spostò entrambe le gambe da un lato, e si lasciò scivolare tra le braccia del fratello, che la posò a terra con delicatezza.

<< Bene, ora entriamo al saloon, beviamo qualcosa, ci riempiamo lo stomaco e prendiamo una stanza >> annunciò Joe, e varcò la soglia, imitato dai fratelli.

I cinque si avvicinarono al bancone, e Joe si alzò in punta di piedi, per poter vedere il barista. << Cinque limonate >> disse, fissando l'uomo dritto negli occhi.

<< E cinque porzioni di stufato! >> esclamò Averell. Poi si voltò verso i fratelli << E voi, cosa prendete? >>

La sorella si sforzò di trattenere una risata, mentre Joe si limitò a borbottare: << Imbecille… >>

<< S-subito, s-signori Da-Dalton >> balbettò il barista, e si mise al lavoro.

I cinque si sedettero al tavolo, e si tolsero il cappello.

<< Uff, finalmente siamo arrivati, >> sbuffò Jack, sventolandosi con il cappello nel tentativo di rinfrescarsi << il viaggio sembrava non finire più! >>

<< Se non altro, Lucky Luke dovrà faticare parecchio, se vorrà ritrovare le nostre tracce >> sogghignò Joe.

<< E-ecco qua, signori D-Dalton… >> annunciò il barman con un filo di voce, posando un vassoio sul tavolo. Mise un bicchiere di limonata ed un piatto di stufato di fronte a ciascuno, badando bene che il tremore delle sue mani non gli facesse versare nulla.

<< Grazie… >> sussurrò la ragazza educatamente, ignorando le occhiate di disapprovazione dei fratelli. Sapeva che loro ritenevano che un fuorilegge dovesse essere cattivo in ogni cosa che faceva, ma lei non aveva mai sopportato la maleducazione. E, suo malgrado, era fin troppo gentile.

<< Vorremmo anche una camera, prego, >> disse Joe, dopo aver vuotato il bicchiere con una sola sorsata << con una vasca da bagno, abbiamo bisogno di darci una rinfrescata >>

Il barista deglutì << P-putroppo non abbiamo stanze libere, signor Dalton, >> disse con voce flebile << te-temo di non potervi accontentare… >>

Joe sogghignò, ed estrasse la pistola << Ho avuto una giornata piuttosto faticosa, >> disse in tono calmo, puntando il revolver contro l'uomo << e sono certo che lei non voglia scontentare cinque potenziali clienti, non è così? >>

<< O-oh, n-no, signor Dalton…! >> balbettò il barista, bianco come un cencio, alzando le mani.

<< Joe… >> mormorò la ragazza; non le piaceva quando il fratello minacciava qualcuno.

Joe la ignorò, e seguitò a fissare il barista, sorridendo malignamente << Allora sono certo che potremo giungere ad un accordo… >> disse, togliendo la sicura alla pistola e carezzando il grilletto con aria vezzosa.

<< C-certamente, signor Dalton. Come ho detto, tutte le camere sono occupate, ma… Potete prendere la mia! È molto confortevole! >> esclamò. Si infilò la mano nel taschino della divisa, e ne estrasse una chiave, che consegnò a Joe << E' al primo piano, la prima porta a sinistra >>

<< Ecco, visto? >> sogghignò il bandito, rimettendo la sicura alla pistola e riponendola nella fondina << Una soluzione si trova sempre >>

William, Jack e Averell risero sguaiatamente e si avviarono al piano di sopra al seguito di Joe. La sorella si affrettò a seguirli per non rimanere indietro, non prima di aver lanciato un'occhiata colpevole ad indirizzo del barista.

 

*** *** *** ***

 

<< Ah, ora sì che si ragiona! >> disse William in tono sognante, sdraiandosi sul grande letto che occupava il centro della stanza e sprofondando la testa in uno dei morbidi cuscini.

<< Finalmente potremo riposarci un po'! >> si accodò Jack, sorridendo soddisfatto.

Joe annuì, e si voltò verso la sorella << Forza, pulce, è l'ora del bagno >>

Lei annuì << Certo, ma voi cosa farete, intanto? >> domandò.

L'uomo la guardò, sorpreso << Come hai detto? >>

La ragazza scosse la testa << Non vorrete restare qui, vero? >>

Joe arrossì: certe volte dimenticava quanto la sua sorellina fosse cresciuta << Ehm, no, certo… >> Si voltò verso i suoi fratelli, e si calcò il cappello sulla testa << Forza, ragazzi, andiamo a dare un'occhiata in giro >>

William, Jack e Averell annuirono, e seguirono Joe fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

La ragazza si spogliò alla svelta, felice di potersi finalmente dare una ripulita. Le piaceva molto viaggiare, ma dopo aver cavalcato per giorni non vedeva l'ora di concedersi un buon bagno ed una bella dormita. Entrò nella vasca da bagno; il contatto con l'acqua le fece correre un brivido lungo la schiena, ma ben presto ci si abituò, e si sentì pervadere da una sensazione di piacere. L'acqua calda le lambiva il corpo con delicatezza, come se volesse abbracciarla. La ragazza chiuse gli occhi, godendosi il tepore, e sorrise tra sé.

 

*** *** *** ***

 

Un'ora più tardi, i quattro fratelli tornarono al saloon, e bussarono alla porta della stanza.

<< Avanti >> rispose la ragazza dall'interno, ed i quattro uomini entrarono. La sorella era seduta sul letto, intenta a spazzolarsi i lunghi capelli castani. Si era già rivestita, e al posto della camicia e dei pantaloni che aveva indossato durante il viaggio, portava un lungo vestito verde.

<< Molto bene, ora tocca a noi darci una bella ripulita >> disse Joe, contemplando le grosse macchie sulla giacca della propria uniforme da carcerato. I colori giallo e nero delle strisce erano quasi irriconoscibili, coperti com'erano di terra e polvere.

La ragazza annuì, e fece per lasciare la stanza.

<< Fai attenzione, pulce >> la ammonì il fratello maggiore.

Lei annuì << Posso dare un'occhiata in giro, Joe? >>

<< Certo >> rispose questi, annuendo a sua volta << Ma non allontanarti troppo >>

<< Non preoccuparti, farò attenzione >> promise la sorella con un sorriso, e sparì nel corridoio, chiudendo la porta dietro di sé.

 

*** *** *** ***

 

La ragazza scese in strada, e si guardò attorno: nonostante il sole non si trovasse più nel punto più alto, la calura non aveva ancora abbandonato la città, e le strade erano ancora deserte; era come trovarsi in una città fantasma.

La giovane Dalton si avvicinò alla vetrina dell'armeria e sbirciò all'interno, le mani a coppa vicino agli occhi nel tentativo di combattere il riflesso della luce, che ostacolava la sua visuale.

Un rumore improvviso alle sue spalle la fece sobbalzare, e lei si voltò di scatto: un gatto era appena saltato sopra ad un cumulo di casse di legno, rovesciandole.

<< Ehi, micio, mi hai spaventata >> sorrise lei, avvicinandosi.

Il gatto aveva il pelo corto, di colore grigio chiaro con quale striatura marrone chiaro. Le lunghe vibrisse bianche vibravano, assecondando i movimenti del nasino rosa, che fiutava l'aria con aria curiosa, mentre gli occhi azzurrissimi scrutavano la ragazza, attenti.

<< Vieni qui, micino… Oh, scusa, micina >> si corresse lei, dopo aver osservato l'animale più da vicino. Mosse qualche passo verso la gatta grigia, protendendo la mano per chiamarla a sé.

Ma ottenne l'effetto opposto: l'animale, spaventato, si dette alla fuga, rifugiandosi in un vicolo stretto dove lei non avrebbe potuto raggiungerlo.

<< Oh, che peccato… >> mormorò la ragazza dispiaciuta. Decise allora di andare a controllare i cavalli. Entrò nella stalla situata sul retro del saloon, e si avvicinò agli animali.

Stracciatella, il suo cavallo, nitrì come a volerla salutare, e si avvicinò.

Lei sorrise, e posò una mano sul muso bianco della giumenta. Le era molto affezionata; l'aveva trovata nella stalla una mattina, in occasione del suo compleanno. Era il regalo più bello che avesse mai ricevuto. Aveva deciso di darle quel nome per via del suo manto bianco come il latte, decorato con tante macchie color cioccolato.

La ragazza passò una mano tra la criniera folta e morbida, dello stesso tono di marrone delle macchie e della lunga coda.

La cavalla nitrì nuovamente, e strofinò il muso contro la guancia della padroncina.

Lei carezzò anche i cavalli dei fratelli, e si accertò che tutti e cinque avessero acqua e cibo a sufficienza.

Stracciatella sbuffò, richiamando nuovamente la sua attenzione, e la ragazza ridacchiò, posandole la mano sul naso coperto di soffice peluria << Lo so, è stato un viaggio faticoso, piccola... >> disse dolcemente << Riposatevi un po', ragazzi, ve lo siete meritati >>

<< Ma guarda un po': una ragazza che sussurra ai cavalli >> disse una voce alle sue spalle, facendola sobbalzare << Non è qualcosa che si vede tutti i giorni… >>

Lei si voltò di scatto, e vide un ragazzo, in piedi davanti alla porta della stalla. Indossava un paio di stivali da cowboy, dei pantaloni blu leggermente impolverati, una camicia rossa; la giacca marrone chiaro aveva delle lunghe frange sotto le braccia e sotto le costole. Sulla testa portava un cappello nero, dal quale spuntava un folto ciuffo di capelli color carota.

<< Oh… >> Fece la ragazza, sorpresa << Non ti avevo visto… >>

<< Ma io ho visto te >> ribatté lo sconosciuto con un ghigno, scoprendo un paio di incisivi alquanto pronunciati. Si avvicinò, e la ragazza vide che le sue guance erano coperte di piccole lentiggini. << Eri insieme ai Dalton, non è così? >> domandò.

La ragazza annuì << Si, sono… i miei fratelli… >> ripose, in tono incerto.

<< Come ti chiami? >> domandò ancora lui, avvicinandosi di più.

Stracciatella batté uno zoccolo a terra, irrequieta. Sembrava essere l'unica ad essersi accorta della pistola che il ragazzo portava al cinturone.

<< Mi chiamo Niky >> disse lei << Niky Dalton. E tu sei…? >>

<< Niky? >> chiamò ad un tratto qualcuno, facendoli sobbalzare entrambi.

La ragazza si voltò << Sono qui >> rispose, riconoscendo la voce di Jack.

Lui entrò nella stalla, e si mise le mani sui fianchi. Si era liberato dell'uniforme a righe, ed ora indossava un paio di pantaloni neri, una camicia verde ed un cappello grigio. Legato al collo portava un fazzoletto rosso, e ai piedi calzava un paio di stivali da cowboy consumati. << Dov'eri finita, ti ho cercata dappertutto! >>

Niky si avvicinò << Scusa, non ti ho sentito. Stavo parlando con - >> Si voltò per mostrare al fratello il suo interlocutore, ma il ragazzo era sparito. << Con… nessuno, direi… >> commentò lei, confusa, domandandosi dove potesse essere finito.

L'uomo scosse la testa << Forza, andiamo, Joe e gli altri ci stanno aspettando >> E si avviò, seguito dalla sorella.

 

*** *** *** ***

 

Joe si calò il cappello sulla fronte e sfoderò la pistola. << Siete pronti, ragazzi? >> domandò con un ghigno.

Lui ed i suoi fratelli erano in piedi sulla strada sterrata, di fronte alla banca; indossavano tutti lo stesso completo di Jack, molto più pratico e comodo delle consumate ed impolverate uniformi carcerarie che indossavano la maggior parte del tempo.

William, Jack e Averell sollevarono a loro volta le colt. Le canne delle pistole luccicarono al sole, emettendo un bagliore sinistro. << Pronti, Joe >> dissero all'unisono.

<< Anche io sono pronta, Joe! >> esclamò una voce alle loro spalle.

I quattro sobbalzarono, e si voltarono: Niky era comparsa dietro di loro. I fratelli riposero le armi nelle fondine, e la guardarono, allibiti.

<< Dove credi di andare, signorina? >> domandò Joe, mettendosi le mani sui fianchi << Credevo di averti detto di aspettarci vicino ai cavalli… >>

<< Voglio venire insieme a voi! >> esclamò lei con un sorriso. Una volta ripresa dalle fatiche del viaggio, aveva riacquistato tutta la sua vitalità.

L'uomo scosse la testa, ed il ciuffo di capelli neri sulla sua fronte oscillò a destra e a sinistra, accompagnando il movimento del capo e dei lunghi baffetti appuntiti << Niente da fare, scordatelo! >> disse, categorico.

<< Joe ha ragione, Niky, sarebbe troppo pericoloso per te! >> intervenne William.

<< Non hai alcuna esperienza in fatto di rapine, se qualcosa andasse storto potrebbe succederti qualcosa! >> aggiunse Jack.

Niky alzò le spalle << Prima di tutto, è pericoloso anche per voi. E poi come potrò mai imparare, se non mi portate mai con voi? >>

<< Non ha tutti i torti, Joe… >> si fece avanti Averell.

<< STA' ZITTO, AVERELL! >> lo rimbeccò lui, seccato; l'ultima cosa di cui aveva bisogno era l'ennesima intromissione del fratello.

William scosse la testa << Andiamo, pulce, sai che cerchiamo solo di proteggerti… >>

<< Non avrò bisogno di protezione, se ci sarete voi! >> disse la ragazza con decisione.

<< Ma se succedesse qualcosa a noi? >> si intromise Averell, che sembrava aver finalmente afferrato la situazione << Come faremmo ad aiutarti? >>

<< E chi dice che io non possa cavarmela anche da sola? >> obbiettò lei con veemenza << Magari potrei essere proprio io a tirare voi fuori dai guai! >>

Joe soffocò una risata << Tu che salvi noi? >> domandò con un ghigno << Oh, andiamo, non sai nemmeno sparare! >>

<< Nemmeno tu… >> borbottò Niky, offesa << Non ho mai visto qualcuno con una mira peggiore della tua. E poi io so sparare, guarda! >> Estrasse una colt dal cinturone, e la sollevò in alto.

<< Dove hai preso quella pistola?! >> domandò Joe, paonazzo dalla rabbia; la sorella sapeva benissimo che non voleva che si avvicinasse a nessun tipo di arma.

<< Nella tua bisaccia >> rispose lei, semplicemente; il fratello sapeva benissimo che quell'ordine le era sempre stato stretto. Impugnò l'arma con mano sicura, decisa a dimostrare di aver ragione. << E ora sta' a vedere! >> Tolse la sicura e fece fuoco, mirando ad un grosso albero poco distante. Il proiettile rimbalzò sul tronco e tornò indietro, rimbalzando qua e là.

I quattro banditi iniziarono a saltellare scompostamente per evitare di essere colpiti dalla pallottola vagante, muovendosi in una sorta di strano balletto, che agli occhi di uno spettatore esterno sarebbe di certo risultato molto divertente.

<< Ehi, fa' attenzione, pulce! >> esclamò William, ansimante per lo spavento.

<< Quella cosa non è un giocattolo! >> esclamò Jack con lo stesso tono, posandosi una mano sul cuore come a volergli imporre di rallentare i battiti.

Joe emise un basso ringhio; raggiunse la ragazza in due salti, e le strappò bruscamente la pistola dalle mani. << Da' qua! >>

Niky si fece piccola piccola << Ma Joe… >>

<< Niente “ma”! >> sbraitò lui. << Ho detto che non verrai con noi! E ora va' ad aspettarci vicino ai cavalli! >>

La ragazza batté un piede a terra << Questo non è giusto! >> strepitò.

<< Giusto o no, è quello che farai! >> affermò Joe, categorico.

<< Non è giusto! >> ripeté lei, arrabbiata << Sei un testone, cocciuto e testardo! >>

Le guance dell'uomo si colorarono di rosso per la rabbia << Non un'altra parola, o ti ci porterò per un orecchio! >> strepitò, battendo un piede a terra per sottolineare il concetto.

Niky si arrese. Sapeva fin troppo bene che quando il fratello si impuntava in quel modo era impossibile smuoverlo. Così girò sui tacchi e si allontanò, i pugni serrati che oscillavano lungo i fianchi.

<< Quella mocciosa insolente…! >> borbottò Joe a senti stretti, fumante di rabbia. Seguì la sorella con lo sguardo per accertarsi che raggiungesse i cavalli come le aveva ordinato.

Lei si sedette sul bordo dell'abbeveratoio, si prese il viso tra le mani e appoggiò i gomiti alle ginocchia con aria imbronciata.

Joe ignorò l'occhiataccia che gli aveva lanciato, e si voltò verso i fratelli << Forza, andiamo! >> ringhiò.

William, Jack e Averell annuirono, dopo essersi scambiati un'occhiata preoccupata.

Il fratello maggiore sfoderò nuovamente la pistola e spalancò la porta della banca con un calcio, annunciando a gran voce: << MANI IN ALTO, QUESTA E' UNA RAPINA! >>

 

*** *** *** ***

 

Joe, William, Jack e Averell uscirono dalla banca ridendo sguaiatamente. Ognuno di loro portava in spalla un grosso sacco rigonfio di banconote.

<< E ora, filiamocela! >> esclamò il fratello maggiore.

I quattro raggiunsero di corsa il luogo dove avevano lasciato i cavalli; sapevano bene che nessuno in città avrebbe osato fermarli, ma Lucky Luke era sulle loro tracce, ed era meglio non correre il rischio di attardarsi durante la fuga, finendo per incrociare il suo cammino.

Una volta arrivati al luogo convenuto però, sobbalzarono: Niky e la sua cavalla erano sparite.

<<< Aaaah, dove si è cacciata, adesso?! >> strepitò Joe << Dobbiamo filare, e alla svelta! >>

Jack mise una mano a coppa vicino alla bocca, ed iniziò a chiamare la ragazza << Niky? Dove sei, è ora di andare! >>

<< Non è il momento di giocare, dobbiamo scappare! >> aggiunse William.

Averell prese a guardarsi intorno nel tentativo di individuare la sorella. << Ehi, Joe, guarda! >> esclamò ad un tratto.

<< CHE COSA C'E', ADESSO? >> sbottò lui, scocciato. Si voltò nella direzione indicatagli dal fratello, e… rimase senza fiato.

Niky era in sella a Stracciatella, come suo solito; ma le sue mani erano state legate dietro la schiena, ed una corda robusta le era stata avvolta attorno ai fianchi e alle spalle, impedendole ogni movimento. Un bavaglio legato strettamente dietro la testa le impediva di parlare.

<< Niky! >> boccheggiarono i quattro, guardando la ragazza con gli occhi spalancati.

Lei sgranò gli occhi ed iniziò ad agitarsi, come a volerli avvertire di un pericolo. A causa del bavaglio, però, le era impossibile formulare una sola parola, ed i quattro non capirono il suo messaggio.

Fecero per avvicinarsi, ma si arrestarono di colpo, quando un proiettile colpì il terreno di fronte a loro, impedendo loro di proseguire. I quattro fratelli alzarono lo sguardo: una figura a cavallo avanzava verso di loro; alla sua sella era assicurata una fune che la legava alle redini del cavallo di Niky.

Il cowboy si fece avanti, la pistola stretta in pugno, la tesa del cappello nero che gli copriva parzialmente il volto << Bene, bene, bene, guarda un po' chi abbiamo qui: lo Gnomo e Compagnia… E' da molto che non ci si rivede… >> Sogghignò, e con un indice sollevò la tesa del cappello, rivelando la propria identità.

Joe, William, Jack e Averell impallidirono << BILLY THE KID! >>

 

Il giovane bandito ridacchiò malignamente, le spalle che si muovevano su e giù come se fosse stato in preda ad un attacco di tosse.

Joe divenne rosso dalla rabbia. Con un gesto fulmineo, sfoderò la pistola e la puntò contro il ragazzo << Lascia immediatamente andare mia sorella, delinquente dei miei stivali! >>

William, Jack e Averell rimasero in silenzio, ma affiancarono il fratello maggiore ed estrassero a loro volta le armi, fissando il bandito con odio, le mascelle serrate ed i pugni chiusi; ogni loro muscolo era teso, ed il dito sul grilletto era pronto a fare fuoco.

Billy afferrò le redini e sogghignò << Se proprio la rivuoi, perché non vieni a prendertela, nano? >> Con queste parole, voltò il cavallo e si diede al galoppo, trascinando dietro di sé la giumenta e il suo passeggero.

Niky riuscì finalmente a liberarsi del bavaglio, e guardò i fratelli disperatamente << JOE! >> strillò, terrorizzata << JOE, AIUTAMI, TI PREGO! >>

L'uomo si precipitò verso i cavalli, e balzò in sella. Ma, un istante dopo, scivolò sul fianco dell'animale e cadde sul selciato polveroso.

In un secondo, i fratelli gli furono accanto.

<< Stai bene, Joe? >> domandò William, aiutandolo a rialzarsi.

<< Le cinghie delle selle… >> biascicò Joe, sconvolto << Ha tagliato le cinghie delle selle! >> Si rialzò in un secondo, ed iniziò a correre. Corse, corse e corse, ma il cavallo del bandito era troppo veloce perché potesse raggiungerlo.

<< Niky! >> gridò Joe, tendendo le braccia come se potesse afferrarla da lontano. Ad un ratto, inciampò, e cadde a terra, nella polvere. Con un gemito di dolore sollevò il capo, guardando l'orizzonte, ed allungò nuovamente il braccio. << Niky… >> invocò in un sussurro.

William, Jack e Averell gli si avvicinarono e lo aiutarono a rimettersi in piedi.

I fratelli Dalton volsero lo sguardo all'orizzonte; non potevano fare altro se non osservare impotenti Billy the Kid darsi alla fuga trascinando Niky dietro di sé, due sagome scure contro il sole morente.

----- IMPORTANTE: Ringrazio moltissimo la mia fantastica amica Greta per i preziosissimi consigli che mi ha dato!! ^^ Ne approfitto per farle un po' di pubblicità: ho letto qualche capitolo e devo dire che scrive in modo fantastico! :D Se volete dare uno sguardo alle sue storie, vi lascio il link della sua pagina: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=766993 :D
   
 
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