Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Nuray    09/08/2015    3 recensioni
Un nuovo pericolo sembra in agguato; le Winx dovranno nuovamente combattere. Ma se gli unici a sapere come fare fossero dei nemici precedentemente sconfitti? E se l'unico modo per venirne a conoscenza fosse liberarli?
Dal 1° capitolo: "NON PUO' LIBERARLI, LA PREGO MI DICA CHE NON LO FARA'"
Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità ;P
[storia sospesa]
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAPITOLO 7
Quando tornarono in camera Flora fu sommersa dalle domande delle amiche:
“Come mai è stato condannato a morte?”
“Lo conoscevi?”
 “Chi ha ucciso?”
“Conosci dei licantropi?”
“Avete ancora la pena di morte?”
“Perché tuo padre dovrebbe uccidere Ogron?”
“SMETTETELA” urlò Musa “Non vedete che la state mettendo in difficoltà; a Faragonda ha detto che sono dati riservati, magari non può rivelarceli o magari semplicemente non vuole, siamo amiche ma non abbiamo una sola mente e un unico carattere, ognuna di noi ha il diritto di tenersi i propri segreti; andiamo Flora, ti aiuto a sistemare la tua roba” concluse poi prendendola e trascinandola nella loro stanza lasciando perplesse le loro amiche.
“Grazie Musa, non avrei saputo uscirne” disse Flora mentre piegava il pigiama
“Figurati, e poi era da tanto che volevo dirlo.” rispose l’altra porgendole i pantaloni che aveva il giorno prima.
Quando la fata della natura ebbe chiuso la valigia si avvicinò alla scrivania della stanza e con un incantesimo vi fece apparire uno specchio, sfiorò la cornice e le rune incise sopra si illuminarono mentre l’immagine riflessa sfumò e al suo posto apparve il volto di un folletto con i capelli color asparago e gli occhi color ambra con in testa un cappello fatto di margherite
“Flora, che piacere vederti! Di cosa hai bisogno?” chiese salutandola allegramente
“Ciao Loth, c’è Laura?” domandò la fata
“No, è andata un attimo fuori, ma puoi dire a me!” rispose il folletto
“Sicuro?” chiese scettica
“Certo!” assicurò Loth sempre sorridendo
“Allora mi servirebbero i fascicoli relativi all’omicidio di Iris Verbasco e alla condanna di Crisantemo Verbasco. La durata è sempre un mese?” s’informò Flora
“Sì, ma come mai proprio quei documenti?”domandò perdendo l’espressione allegra
“Lo scoprirai fra un paio di giorni, verrò nel vostro villaggio e vi spiegherò tutto” rispose la fata mentre il folletto di boschi trafficava con il sistema di trasferimento
“Eccoli, però mi serve una firma” disse Loth
“Certo” rispose e subito affianco a lei apparve un registro dove, con una scrittura ondulata vergò il suo nome. Il registro scomparve subito dopo che vi ebbe appoggiato la penna e al suo posto apparvero due fascicoli
“Come al solito appena finirà il prestito i documenti verranno teletrasportati qui.
Ah, è tornata Laura, devo andare. Ciao!” salutò lui prima di voltarle le spalle e volare via con le sue ali verdi da libellula
“Ciao” disse di rimando all’immagine del folletto che la sentì nonostante la distanza e la salutò con la manina olivastra
Per pochi secondi lo specchio divenne nero poi tornò a essere una semplice superficie riflettente e le rune smisero di emettere luce.
“Cos’era quello?” domandò Musa
“Un folletto dei boschi?” rispose perplessa
“Si… no, a quello ci ero arrivata, intendo lo specchio” specificò l’altra
“Giusto, voi non ce li avete qui. Beh mia cara amica, ti presento il più diffuso mezzo di comunicazione di Limphea e dei suoi satelliti. Come saprai sul mio pianeta la tecnologia è limitata, allora ricorriamo agli specchi; le comunicazioni viaggiano sulle correnti energetiche e si possono collegare anche ai cellulari e alla rete tramite alcuni incantesimi. Ne esistono di diverse misure e tipologie e di utile hanno che non possono essere violati, non hai bisogno di premere tasti o altro perché li comandi con la mente, puoi usarli come veri specchi e puoi collegarci altri dispositivi, anche il cellulare, semplicemente posandoli a fianco. Di contro invece è che non puoi mentire e che in posti come il territorio recinto o Oleandro non funzionano mentre i cellulari classici sì.” Illustrò l’altra
“Ne voglio uno anch’io.” disse la fata della musica con voce lamentosa
“Vedrò cosa posso fare; comunque Musa vuoi leggerlo?” domandò Flora passando dal ridere di gusto alla serietà più assoluta accennando al fascicolo del fratello
“Sei sicura?” chiese l’altra capendo lo stato d’animo dell’amica
“Tu sai già in parte la storia ma le informazioni nel fascicolo di Ogron potrebbero tornarti utili” spiegò lei
“Va bene allora” acconsentì Musa sedendosi sulla scrivania e prendendo i fogli che Flora le stava porgendo
“Questo è tuo fratello?” domandò mostrandole la foto di un ragazzo dai lineamenti dolci con l’incarnato abbronzato, i capelli castani, lucenti e lunghi fino alle spalle, che davano un impressione di morbidezza, le labbra distese in un dolce sorriso, degli smeraldi incastonati al posto degli occhi che brillavano della stessa luce di quelli della sorella e un accenno di peluria sul mento.
“Sì” rispose la fata della natura che la prese e, credendo di non essere vista, l’accarezzò, come se si trattasse di una persona vera.
Un paio di minuti dopo Musa disse:
“Era davvero una persona insospettabile”
“Hai già finito?!” esclamò stupita Flora restituendole la foto, che venne reinserita tra i fogli
“Riesco a nasconderlo bene ma hai davanti a te un accanita lettrice di libri.” Scherzò l’altra
“E ti assicuro che è davvero insospettabile. Comunque ora sarà meglio che vada a portare i documenti a Faragonda” disse la fata della natura afferrando la valigia e stringendosi i fascicoli al petto
“Ti accompagno al cancello”
Quando uscirono dalla stanza trovarono le altre che appena le videro si avvicinarono e Bloom prendendo la parola disse:
“Scusaci per prima Flora”
“Siamo amiche e come tali dobbiamo fidarci le une delle altre” aggiunse Tecna
“Tieniti pure i tuoi segreti, ma sappi che se hai bisogno ci siamo” disse Aisha
“Avete tutte ragione e anch’io ho sbagliato, però… non vuoi dirci proprio niente?” chiese la fata del sole speranzosa facendo gli occhi da cucciolo
“STELLA!” urlarono le altre tre
“Scusate!”
“Non vi preoccupate è solo che sono parecchio stressata in questo periodo” ammise Flora
“Tutto bene?” chiese Aisha
“Sì, solo alcuni problemi familiari” rispose vaga
“Andiamo da Faragonda?” domandò Musa
“Vi accompagniamo anche noi” disse Bloom
Si diressero assieme verso la presidenza e appena vi arrivarono Flora bussò alla porta e dopo aver ottenuto il permesso di entrare chiese:
“Potete aspettarmi qui?”
“Certo” assicurò la fata del drago
Dopo essere entrata si sedette davanti alla scrivania della preside e dopo averle porso i documenti si preparò ad ricevere le domande che sicuramente le avrebbe fatto e a subire il sospetto della donna che invece la guardò con dolcezza e le chiese solo:
“Com’è successo?”
“È tutto scritto nel rapporto” le rispose tentando di evitare la domanda
“Voglio sentirlo da te, Flora”
“P-posso mostrarglielo? Non credo di riuscire a raccontarlo a parole” disse tendendo le mani
Faragonda le afferrò, chiuse gli occhi e subito una visione prese forma nella sua mente:
vide con gli occhi di una giovane Flora grandi tronchi d’albero che non parevano aver mai fine e sentì come proprio il desiderio della bambina di rimanere a contemplarli in eterno, quando una voce la chiama:
“Flora, vieni?”
Due mani sotto le ascelle, il vuoto sotto i piedi, le spalle di qualcuno sotto le proprie cosce, lo stesso qualcuno che afferma allegramente:
“È inutile mamma, se non faccio così arriveremo domani”
sentì le mani chiudersi a pugno e dare deboli colpi al padrone di quella voce calda che seppe istintivamente riconoscere come quella del fratello e la sua voce esclamare:
“San, fammi scendere! Per favore!”
“Solo se mi prometti che non ti fermerai più”
“Lo giuro!”
Due mani sulla vita, il suolo sotto i piedi, le spalle gravate dalle mani del fratello che la tengono mentre riprende equilibrio, la sua voce che ride della sua espressione sollevata, nell’avere solida terra sotto i piedi
“Sei una fata e hai paura delle altezze, quando volerai per la prima volta voglio esserci, sarà uno spettacolo esilarante”
percepì il suo stesso volto, assumere un’espressione disperata, voltarsi in direzione della madre, in cerca di un alleato contro Crisantemo, la madre sorriderle dolcemente prima di dire:
“Avere le vertigini non ha niente in comune con il volo, le tue ali ti faranno sentire sicura e non avrai paura di cadere. Però la prima volta è sempre divertente; per chi guarda. Ora, che ne dite di andare avanti?”
Si succedono altri alberi, il desiderio di fermarsi a contemplarli è forte, maggiore quello di non darla vinta al fratello
La madre che sparisce dietro dei rami di pino, il fratello che la supera e la segue, gli aghi che pungono il viso e le braccia poi il sole e il vento sul viso, la luce che impedisce di vedere, una radura di fiori blu, il sorriso che si fa strada in viso, la meraviglia negli occhi, lo sguardo che si sposta verso la madre e il fratello che sorridono

Il fratello che si gira verso la madre, che tende il braccio, l’energia che si accumula, il volto della madre che guarda il figlio, il sorriso che diventa incerto, confuso, il colpo che parte, un corpo che viene sbalzato lontano che tenta di rialzarsi e viene colpito di nuovo, una persona che discende dal cielo che si affianca a Crisantemo, che sorridendo posa la mano sulla sua spalla, come fa spesso il padre, ma non emana sicurezza e tranquillità, emana pericolo; ed è quello che tutto intorno urla: pericolo, scappate.
Un piede che si muove per istinto verso la persona più rassicurante, una folata di vento, un braccio intorno alla vita, una mano sulla bocca, una voce gelidamente calda sussurrare:

“Rimani con me, guardiamo assieme lo spettacolo”
“Lasciala andare Malachia!”
“Dovresti preoccuparti di te stessa Iris, non è la tua erede quella che perderà la vita.”
un baluginio, qualcosa di lungo e splendente in mano a Crisantemo, una spada che punta verso la madre, un movimento veloce, il rosso sul blu, un braccio sul prato, un urlo nel silenzio, lacrime giovani sulla mano di un uomo.
La madre che cade, le botte, la spada che cala, il dolore, lancinante nel petto ad ogni colpo, ad ogni urlo.
La madre che si rialza che si volta verso di te, che ti sorride tristemente, nelle lacrime, la spada che compie un arco, la testa che si stacca dal collo, un urlo soffocato, un tonfo, il sostegno che viene a mancare, l’erba sotto le gambe.
Malachia che si allontana che va verso Crisantemo

“Fratello?”
Il sorriso macabro e oscuro che si espande sul viso
No, quello non un fratello
Quello non è San
Non lo è
No
Qualcosa che scorre nelle vene, qualcosa di potente, l’Uomo Nero che guarda Ogron fiero come un padre lo sarebbe del figlio;
poi il buio che annulla.

Faragonda lasciò le mani di Flora e aprì gli occhi; subito notò che la ragazza davanti a lei si stava asciugando le guance con i palmi e fece apparire un fazzoletto che fu accettato con gratitudine, dopo che si fu calmata la Direttrice disse:
“Mi dispiace davvero tanto, io non oso immaginare quanto tu debba aver sofferto, credimi, se ci fosse stato un altro modo per trovare la soluzione l’avrei preso subito”
“Non si preoccupi, non sono l’unica a soffrire, anche Aisha ha perso qualcuno di importante a causa sua e nonostante questo ha comunque deciso di combattere al nostro fianco, inoltre, quello che è successo a Nabu è anche colpa mia, se fossi stata più forte e più abituata alla magia forse sarebbe riuscito a lanciare la maledizione anche su Ogron” disse la fata della natura
“Di che maledizione stai parlano?” chiese Faragonda
“Di quella che l’entità che mi ha posseduta ha lanciato; dopo… l’assassinio di mia madre smisi di parlare, mangiare e bere; due giorni scarsi e mi attaccarono a una flebo, per impedirmi di morire. La settimana seguente mio fratello tornò, era diverso, più simile a Ogron che a Crisantemo, mi “presentò” il suo signore, che a sua volta mi spiegò perché avesse ucciso mia madre. A quel punto ricordo solo una grande rabbia, qualcuno oltre me nella mia testa, le urla di Malachia, un incantesimo che mi veniva lanciato contro, il dolore di mio nonno. Quando mi svegliai ero in una stanza del Tempio Maggiore del clan dell’Aria, mio padre e quello che allora era il loro Gran Sacerdote che salmodiavano un incantesimo per dare potere al sigillo sul mio braccio destro. Più tardi mio padre mi spiegò che un’entità profondamente legata a mia madre e alla mia famiglia aveva sfruttato la mia debolezza per assumere il controllo e utilizzarmi per lanciare la maledizione della gemma di sangue contro l’essere che causò la morte di mia madre.” spiegò Flora
“Doveva essere qualcuno di davvero molto antico per conoscere quella magia: sono secoli che nessuno la usa e pochissimi sanno anche solo di cosa si tratta” rifletté la Preside
“Nella mia famiglia si dice che fosse nato con l’universo.
 Ora mi scusi, ma devo proprio andare: in questo periodo dell’anno la mia famiglia è davvero impegnata, se voglio trovare un momento per parlare a mio padre devo muovermi.” disse l’altra
“Alla prossima allora, e buona fortuna per la prova che dovrai affrontare.” la salutò Faragonda
“Grazie e arrivederci” disse Flora
Quando uscì dalla presidenza le amiche si staccarono dal muro e, anche se notarono gli occhi rossi di pianto, non fecero domande. Mentre camminavano Bloom chiese:
“Come sta Miele?”
“Bene, l’anno prossimo frequenterà Alfea, o almeno lo spera bisogna vedere com’ è andato il test di ammissione che ha tenuto qualche giorno fa.” rispose la castana e poi aggiunse:
“Dovreste vederla: ogni volta che sente il postino corre alla cassetta della posta per poi scappare dal drago che vuole giocare con lei. Comunque ha sviluppato un atteggiamento iperapprensivo nei confronti di Rose che subisce le sue coccole dicendole “Miele: so di avere un equilibrio precario a causa della pancia, ma sono incinta, non invalida e nemmeno malata, quindi calmati per favore” è una scena davv…”
“TUA MADRE È INCINTA?” gridarono le fate costringendola a tapparsi le orecchie
“Si, non ve l’avevo detto?” domandò Flora
“NO” urlarono nuovamente le amiche
“Allora ve lo dico ora: è incinta da sei mesi di un bel maschietto che abbiamo deciso si chiamerà come una pietra in onore della famiglia di mio padre.” le mise al corrente la fata della natura
“Dobbiamo organizzare una bella festa per lei quando torniamo!” disse allegramente l’erede di Solaria
“Non serve Stella” tentò di frenarla Flora
“Avrai un fratello, non sei felice?” chiese la fata del sole e della luna
“Certo che sono felice, solo che mi immagino già le notti insonni che ci aspettano e i mattini da incubo con cui dovremmo fare i conti con un drago che soffre per carenza di sonno” rispose
“M non hai già provato questa fase con Miele?” chiese Tecna
“No, lei era una tranquillissima bambina adoratrice del sonno, si svegliava e ci svegliava pochissime volte.
Bloom anche tu hai un cuginetta piccola com’ è stato?” domandò Flora tentando di sviare l’attenzione da se
“Non ha disturbato troppo, credo: mia sorella e suo marito stavano dalla parte opposta del castello rispetto a me quindi se anche avesse pianto non avrei sentito niente. Il vero problema è stato quando ha imparato a camminare-gattonare: mi chiedevano sempre di giocare con lei e i bambini sono instancabili, penso di aver desiderato più volte il ritorno delle Antenate per avere una scusa per scappare. Non credo di aver amato tanto i miei cugini terrestri come quando sono venuti a trovarci e si sono messi a giocare con Sarah.” rispose la fata del fuoco
La conversazione proseguì in questi toni fino a quando arrivarono al portone della scuola dove si incontrarono con gli stregoni, subito l’aria si fece più tesa, il sorriso che la fata della natura aveva ricquistato sparì.
“Che succede fatine? Volevamo solo salutare Flora, dopotutto la rivedremo fra un mese e ormai siamo alleati” disse Anagan
“Non c’era alcun bisogno che vi scomodaste” rispose Musa
“Mi pareva giusto invece e comunque dovrei parlare con lei, in privato” ribatté Ogron
“Scordatelo!” esclamò Aisha
“Va bene ma facciamo in fetta” disse invece la fata della natura allontanandosi con lo stregone sotto lo sguardo sconcertato delle amiche
Si fermarono solo quando furono abbastanza lontani da non poter essere sentiti e poi Flora chiese:
“Allora che vuoi?”
“Tua madre non ti ha insegnato l‘educazione? Comunque volevo farti i complimenti per come hai gestito la profezia e la spiegazione a Fargonda: “un entità profondamente legata alla mia famiglia”?, “il Primo Figlio un primogenito”? Per star parlando di colui che ha creato l’universo e del suo custode sei piuttosto riduttiva.” disse il mago
“Arriva al punto” chiese la fata
“Non c’è un punto volevo solo porgerti i miei omaggi, una tale prontezza di riflessi non è da tutti. Volevo anche augurarti buona fortuna: il test per il quarto livello della danza dell’aria non è facile ma se ce la farai riceverai la tua arma, è un buon traguardo.” rispose il mago con un ghigno in volto
“Ma non è sufficiente” sussurrò Flora stringendosi nelle spalle
“Quindi vorresti seguire le mie orme? Sorellina sono fiero di te, mi fai commuovere.” disse Ogron sorridendo
Ma non credere che raggiungere il sesto e ultimo livello sia facile, specialmente se non si ha il tempo per farlo” aggiunse poi
“A proposito di tempo ora devo andare, scusami” disse la fata, tentando di superarlo
“Te ne vai senza nemmeno dare un abbraccio al tuo fratellone?” domandò il mago
Ogron aprì le braccia e mosse un passo verso di lei mentre la fata iniziò ad arretrare, le amiche vedendola in difficoltà fecero per correrle affianco ma prima che chiunque altro potesse muoversi, due grossi lupi neri si frapposero tra Flora e lo stregone ringhiandogli contro. Lo stregone incrociò le braccia e chiese:
“Cosa credete di fare ragazzini?”
Quando quello meno grosso dei due tentò di azzannargli il polpaccio la risposta fu più o meno chiara a tutti; il mago nero, invece di preoccuparsi, si limitò a ridere e dire:
“Tieni a bada tua sorella Aleksej”
L’altro lupo smise di ringhiare e si trasformò senza l’ausilio della magia in un ragazzo di circa vent’anni dai capelli neri e gli occhi blu, vestito con una semplice maglia azzurra e dei jeans neri che disse:
“Mi dispiace Crisantemo ma quando la mia gemella è in questo stato è meglio non contraddirla”
A quel punto la fata della natura abbandonò la valigia per terra, si avvicinò all’unico animale rimasto e dopo avergli posato una mano sul collo gli sussurrò:
“Basta così Nadia, io sto bene, inoltre è inutile sprecare tempo e energie con lui, non dargli soddisfazione”
La lupa la fissò per qualche istante e dopo che Flora si allontanò fece come il fratello; pochi secondi e al posto del lupo vi era la versione femminile del ragazzo, con i capelli lunghi fino a metà schiena e indosso in vestitino viola abbellito con del pizzo color panna che, ignorando lo stregone, afferrò la valigia della castana per poi ripulirla un po’ dalla polvere.
“Non si saluta?” domandò Ogron
“Alek potresti dire a quell’abominio che mi sta rivolgendo la parola che non ho intenzione di intrattenere una conversazione con lui?” rispose Nadia prima di afferrare il polso di Flora e trascinarla verso il portale che aveva aperto con lo zaffiro incastonato nel bracciale
“L’hai sentita no?” commentò l’uomo-lupo alzando le spalle e seguendo la sorella
“Nadia, mi lasci salutare le mie amiche?” chiese la fata
“Puoi farlo da qui” rispose gelida l’altra
Flora emise un sospiro prima di collegarsi telepaticamente con il resto delle Winx e dire “Mi dispiace ragazze ma quando è si comporta così è davvero impossibile farla ragionare.
Non ti preoccupare, capiamo” disse Bloom
Ci vediamo fra un mese allora” aggiunse Aisha
“Mi raccomando, chiama” impose Tecna
Flora, quelli sono licantropi?” chiese Stella
Si ma vi spiegherò meglio dopo.” disse Flora
Ciao!” la salutò Musa
“A tra un mese, Figlia di Prijipati” disse Ogron prima che entrasse nel portale.

 

*Finestra sull’autore*
Salve a tutti ^^
Ed ecco rivelato il passato di Flora (o almeno una parte)! Scusate l’assenza ma ero occupata a non essere rapinata dal vento e a lottare con e contro il mio cellulare per avere un po’ di internet per trovare i significati dei nomi che scelgo, che non sono a caso ma hanno un loro perché e rappresentano il carattere o il ruolo di colui/colei che lo porta.
Spero di non aver fatto casino con il flashback (in particolare con grammatica e sintassi) e di non aver esagerato ma, dopotutto, con quella scena si spiega, almeno in parte, il ragting arancione.
Penso che ora sia tutto un po’ più chiaro, per voi lettori e me scrittrice. Le nostre fatine invece lo scopriranno fra qualche capitolo, povera Flora, in parte mi dispiace per lei ma con un fratello così e un elfa infuriata che vuole vendicarsi del suo ex…
Comunque, tornando a noi, spero di non essere andata troppo OOC e di non essermi dimenticata valige o specchi per strada.
Avviso poi che:
1. ho stravolto il sistema governativo di Limphea, a fini di trama, ma ho comunque mantenuto la figura della regina e ci ho aggiunto il Concilio dei 100, comparso una volta nel libro “Misteri sotto zero” e poi dimenticato, inoltre ho aggiunto altri Organi governativi.
2. potrebbero esserci dei cambiamenti alla storia: capitoli che spariscono, altri che appaiono, alcuni che si uniscono, pezzi che scompaiono, insomma, avete capito. Questo perché ho deciso di correggerla e di tentare di dare una lunghezza più o meno simile ai capitoli o almeno di dare loro un nome decente. Comunque in caso di aggiunte o tagli importanti, vi avvertirò come l’altra volta.
Come al solito ringrazio MartiAntares che ha recensito il precedente capitolo, ragazza, ti faranno santa!
Ringrazio anche i lettori silenziosi e chi ha messo la storia tra le seguite o le preferite.
E chiedo a chiunque abbia la voglia e la pazienza di recensire se può farmi notare gli errori che ha visto e che a me sono sfuggiti, se non volete non importa ma mi aiuterebbe a rendere la storia migliore.
Grazie mille per la pazienza e la disponibilità
Alla prossima
Nuray
PS: ma secondo voi è possibile beccarsi il raffreddore con questo caldo?

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Nuray