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Autore: fedetojen    09/08/2015    1 recensioni
Salve fan di Arrow, io ho appena finito di vedere la prima stagione, ma questa storia è inventata e non tiene conto di cosa succede nelle tre stagioni, anche perchè ho visto solo la prima xD Spero vi piaccia la storia :D
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oliver Queen, Ray Palmer, Slade Wilson, Thea Queen, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Man In The Hood
 
1.Caviglie
 
-L'incappucciato...davvero?- chiesi a Felicity mentre bevevamo il nostro caffè.

-Sì. Non è il nome migliore, ma lo chiamano così perché il suo cappuccio non fa vedere il suo volto- disse spiegandomi, Felicity.

Bevvi il mio caffè, dandolo poi al cameriere.

-Vieni stasera al pub, ti divertirai- mi propose Felicity mentre ci incamminavamo fuori dal bar.

-Non so, ho molto da fare....mi hanno dato tutti quei pc da sistemare...vedremo, ok?- dissi senza prometterle nulla.

-Va bene. Allora ti aspetto!-disse scappando via. Appena arrivai alla Queen Industry, mi misi al lavoro visto che avevo un sacco da fare.

-Pronto Laurel? - dissi rispondendo al telefono.

-Cora! Ci sarai stasera al pub?- mi chiese con voce squillante.

-Sei la seconda che me lo chiede. Come si chiama questo pub?- chiesi prendendo la penna pronta a scrivere.

-Verdant. Si trova nel Glades. Ci sarai vero?- mi chiese speranzosa.

-Sì. Contenta?- chiesi poi.

-Evvai! Bene ti aspettiamo alle 21, ok?- chiusi la chiamata e ritornai a lavoro.

-Cora? Sei ancora qui?- mi chiese una guardia della sicurezza.

-Sì, perché che ore sono?- chiesi guardando poi l'orologio.

-Merda! Sono in ritardo!- dissi prendendo la borsa e scappando via.

Mi fiondai a casa, facendomi una doccia veloce, misi il vestito blu e mi alzai i capelli in una coda.
Presi la macchina: mancavano 10 minuti all'appuntamento. Fortunatamente arrivai puntuale.

Scesi dalla macchina, troppo velocemente prendendo una storta.
Maledetti trampoli e a chi li ha inventati. Cercai di riprendere il controllo del mio equilibrio ed entrai nel pub.
La musica si sentiva già da fuori, mentre già il cuore subiva i cambi di pulsazione grazie ai bassi che ti facevano sussultare.

Un sacco di giovani ballavano mentre le luci cambiavano colore.
Guardai più volte intorno a me, notando poi la chioma di Felicity.
Subito facendomi spazio mi avvicinai a loro.

-Sei riuscita a venire!- mi disse abbracciandomi Felicity.

-Ringrazia Laurel- dissi sorridendo.

-Lui è Tommy- mi disse Laurel presentandomi il ragazzo affianco a lei.

-Sono Cora- dissi presentandomi.

-Lui è Dig- disse Felicity presentandomi un ragazzo alto, scuro di pelle.

-Signora- mi disse con un cenno del capo.

-Ti prego chiamami Cora- dissi sorridendo. Alzai lo sguardo, notando un ragazzo con le braccia conserte guardare dall'alto.

-Scendi, non rimanere come un guardone- disse Dig alzando lo sguardo.

Scese le scale, indossava una camicia celeste, con un pantalone e una camicia blu scuri.
Appena si fermò vicino a noi, notai i suoi occhi chiari, castano chiaro.
E ora chi è questo figo pazzesco?

-Lui è mio fratello, Oliver- disse spuntando dal nulla Thea.

-Thea!- dissi abbracciandola.

-Quindi lui è tuo fratello?- chiesi appoggiandomi allo sgabello.

-Sì, è ritornato da quasi 6 mesi dall'isola- mi disse sorridente.

-Scusa ma non seguo molto il telegiornale. Il lavoro mi uccide- dissi guardando Oliver, che mi osservava con sguardo duro, come se mi stesse osservando.

Mi sentii in suggezione.

-Invitala a ballare, Ollie!- disse supplicandolo Thea, verso il fratello che con guardandola annuì.

-Vieni Cora- mi disse porgendomi la sua mano.

Lasciai il drink, e poggiai la mano nella sua.
Fortunatamente misero un lento, sapevano allora che io le musiche da discoteca non le so ballare.
Posai la mano libera sulla sua spalla, sentendo la sua mano dietro la mia schiena.

-Allora, Oliver. Come ti trovi?- chiesi cercando di essere il più tranquilla possibile. Il suo sguardo non so perché mi destabilizzava.

-Mi sto ambientando- disse guardando altrove.

-Non ti conoscevo prima, ma da come mi hanno parlato di te, sembri cambiato- dissi guardandolo.

-Ho visto e fatto cose che nessuno può immaginare- disse con tono duro, guardandomi con sguardo severo.

Mentre continuavo a guardarlo, la caviglia mi fece uno scherzo. Subito Oliver mi strinse a se, evitandomi una caduta colossale.

-Stai bene? -mi chiese mentre cercavo di non urlare per il dolore.

-Diciamo- dissi a denti stretti. Subito mi prese in braccio.

-Dove...?- chiesi con gli occhi sbarrati.

-Ti sei slogata la caviglia - disse salendo le scale.

-Maledette scarpe! Io non ci volevo nemmeno venire qui!- dissi arrabbiata. Lo sguardo di Oliver si posò su di me per poi guardare avanti.

-Scusa non volevo dire quello- dissi dispiaciuta.

-Non preoccuparti- mi disse con tono neutro. Non so perché ma mi sentii così piccola fra le sue braccia, che mi tenevano a sé.

-Ora, sentirai un pò di dolore- mi disse appena mi posò sul divano e prese la mia caviglia tra le mani.

Io avevo posato le mie mani sulle sue spalle.
Fu un attimo e un dolore allucinante mi fece urlare, mentre strinsi le spalle di Oliver.

-Bella presa- disse sorridendomi, mentre lasciò la caviglia. Mossi la caviglia e il dolore era passato.

-L'isola, vero?- chiesi guardandolo. Annuì. Mi misi la scarpa e mi alzai.

-Sii prudente - disse fissandomi negli occhi.

-È una battuta? Perché se lo è, è di cattivo gusto- dissi offesa.

-Non so niente sull'argomento ma non sembrano comodi- disse divertito, sorridendomi ancora.

-Non lo so, ma lo fai spessi?- dissi indicandolo.

-Cosa?- mi chiese curioso.

-Sappiamo entrambi che sei un playboy, miliardario eccetera eccetera- dissi gesticolando.

-Non sono quello di una volta- disse subito.

-Sì ma sei rimasto sempre....- dissi indicandolo -dannatamente sexy- dissi raccogliendo tutto il coraggio possibile.

Rise, mostrando ancora il suo sorriso, che ogni volta mi uccideva.
Lo vidi tempo fa, e devo dire che non è quello di un tempo.
Con le braccia conserte, mi guardò ancora sorridendo.

-Meglio che vada- dissi raggiungendo le scale.

-Ti va di uscire qualche altra volta?- mi sentii dire poco dopo.

Mi voltai e lo guardai: aveva le mani nelle tasche del pantalone scuro e lo sguardo rivolto verso di me.

-Sì, perché no- dissi sorridendo. Annuì e scesi, salutando gli altri per poi ritornare a casa.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve popoloooo XD Spero che questa storia vi piaccia. Aspetto sempre vostre recensioni!

Oliver Queen

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