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Autore: Kisshou    28/01/2009    4 recensioni
(Prima classificata al contst sul Team Suna di Rolly Too)
A Kankuro non piaceva Gaara. Ogni suo sguardo lo terrorizzava. A Temari non piaceva Kankuro, giudicava male Gaara. A Gaara non piaceva né Kankuro né Temari.
Lo ostacolavano nella sua perversa dottrina: Ignorare, Uccidere, Esistere
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Sasori_Danna

Titolo: La Vampa

personaggi: Gaara, Temari, Kankuro

avvertimenti: One-shot

Genere: Malinconico, poesia
Rating: Giallo

Note dell'autore: Fict scritta basandomi sulla riflessione della diversità che i tre fratelli della sabbia credono un ostacolo intento a dividerli. Chiedo scusa se il mio linguaggio poetico risulta particolarmente antico.
Introduzione: A Kankuro non piaceva Gaara. Ogni suo sguardo lo terrorizzava. A Temari non piaceva Kankuro, giudicava male Gaara. A Gaara non piaceva né Kankuro né Temari. Lo ostacolavano nella sua perversa dottrina: Ignorare, Uccidere, Esistere

 

 

 

 

 

 

 

La Vampa

 

 

 

 

 

 

Cercava di evitare i loro sguardi

Infuocati come l’inferno

Si sfiorano, troppo tardi

Balza la vampa … tutto tace.

 

 

A Kankuro non piaceva Gaara. Quegli occhi … quei maledetti occhi inespressivi nei quali una sola parola si specchiava sull’iride vitrea: “sangue”.

Suo fratello era assetato … un mostro senza sentimenti. Poteva uccidere con una sillaba, annegare per un suo capriccio. Suo fratello era un mostro. E allora perché, infondo, non poteva fare a meno di volergli bene? Perché avrebbe dato la vita per proteggerlo? Una sola spiegazione gli riecheggiava nella mente, gli dilaniava l’anima. Era un mostro anche lui.

 

 

Gioco, maledetto gioco di sguardi

Li vedi pieni, annoiati, spensierati

li vedi vivere, poi abbandonarti,

forse morti, forse perduti per sempre

solo allora ti accorgi di quanto ti fossero

maledettamente indispensabili.

 

A Temari non piaceva Kankuro. Sparlava sempre alle spalle di Gaara, dicendo quanto fosse spaventoso, quanto fosse imprevedibile, terrificante. Lei, che non aveva potuto fargli da mamma, come avrebbe tanto voluto fare alla morte di Karura. Lei, che di motivi per piangere ne aveva, restava nascosta dietro la sua maschera di determinazione. A Temari non piaceva Kankuro, perché non era giusto. Perché Gaara aveva bisogno di loro, e loro di lui. Temari difendeva sempre Gaara quando questo era assente. Ma poi, bastava che la sua presenza oscurasse la stanza, che cominciava a tremare. Lei, Temari, avrebbe voluto fargli da mamma. Lei aveva fallito. Non poteva fare a meno di difenderlo dagli altri, dicendo che solo lei riusciva a capirlo. Infondo, lo temeva anche lei. Infondo, non era poi così diversa dagli altri.

 

 

Ah, futuro, scatola buia

Buia e maledettamente familiare

Ti aggiri traballando per essa

Ti difendi da muri che credevi

Un tempo così familiari e amici.

 

 

A Gaara non piaceva né Kankuro né Temari. Perché aveva il sospetto che in qualche modo tenessero a lui. E non poteva permetterlo. Lui uccideva perché era convinto di essere solo al mondo, senza nessuno che gli avesse mai regalato un sorriso. Scoprire che in realtà non si è soli, complica le cose.

Gaara ignorava, uccideva, esisteva. E questo i suoi fratelli non avrebbero potuto impedirglielo. Non li amava, non ci aveva mai pensato. Aveva paura che ciò potesse compromettere la sua dottrina. Infondo, lui non voleva saperlo. Gli bastava andare avanti così. Ignorare, uccidere, esistere. Felice di essere Gaara, consapevole di essere un mostro. Diverso dagli altri, diverso da tutti. Scacciava via i fratelli, strumenti affettivi, poi timorosi come conigli. Proseguiva nel suo vangelo, nella sua sanguinolenta dottrina.

Ignorare, uccidere, esistere

 

 

Se mai vi foste fermati

A rimirare la luna

Errante in cieli e annuvolate dune

Avreste infondo scoperto

Tacito segreto

D’esser figli tutti della vita

 

Come culla impetuosa

Splendente nel deserto

L’alma vostra allettatrice

Di giustizia ormai negata

Vaga, vedova, vecchia

In sanguinolente vie

 

Vedeste, fanciulli

Vostro triste passato

Perseguir ancor

In cor vostro spaventato

Ogni timor scacciate

Pur distanti rimanendo

Come lucciole da corvi

 

Fratelli, dispersi, odiati

Che mal vi fu fatto, tempo fa

Tendete a voi stessi la man del perdono

Per sangue comune

Per mondo comune

 

Fratelli, dispersi, odiati

Se lo stesso vespro

Pur distanti, rimirate

Mai foste in verità

Così diversi.

 

 

 

1° Classificata:
"La Vampa" di Sasori_Danna


Grammatica e stile: 9
Caratterizzazione dei personaggi: 9
Originalità: 8,5
Giudizio: 9
Attinenza al tema: 9

Totale: 44,5

Una fiction breve ma intensa, in cui è molto curata l'introspezione dei personaggi, tanto che ritengo che sia proprio questo il suo punto di forza: l'analisi psicologica è ridotta a qualche riga, ma sottolinea benissimo il carattere dei personaggi e il loro rapporto: mi hanno colpito, in particolar modo, le parti dedicate a Kankuro e Temari: il primo perché l'ho trovato molto vivo, si comprendeva appieno la confusione che gli creavano i sentimenti contrastanti verso il fratello; la seconda perché trovo che sia ben espresso il suo identificarsi nel ruolo di madre, e il suo sentirsi in colpa per non essere riuscita ad aiutare Gaara mi ha commossa, perché trovo che tu abbia colto l'essenza di Temari. La poesia che accompagna il tutto, poi, è semplicemente bellissima, e credo che il linguaggio antico, come tu stessa l'hai definito, crei una stupenda atmosfera che valorizza tutta la fanfiction.
Ottima l'attinenza al tema ed estremamente buona e curata la forma italiana.

 

 

Come ho già detto, mi scuso se il linguaggio poetico suona arcaico. Ma vedo che è apprezzato, allora ne sono felice. Spero che vi piaccia! Commentate

Sasori


  
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