Serie TV > Austin & Ally
Segui la storia  |       
Autore: scriverepervivere    10/08/2015    2 recensioni
Per quanto Laura stia cercando di scappare dalla sua “Città di Carta” si rende conto che essa la trascina sempre in un vortice.
Non può sostituire Londra, no, ma può ancora immaginare di essere lì. Il traffico si ferma e riparte, quella ormai è casa sua.
Ma lei ha bisogno di spostarsi da sola.
E con i rumori della vita di città che riecheggiano nella sua testa, lei è pronta ad affrontare tutti i dolori, i problemi, i misteri, gli amori.
O almeno crede.
------------------
«Tutte le cose sono più brutte viste da vicino»
«Non proprio tutte»
------------------
«Dimmi, Ross Lynch, dimmi solo una cosa. Perché stai ancora con lei?»
Lui mi fissa. Ed io mi giro.
Silenzio. Solo le macchine fanno eco.
«Perché non voglio restare solo proprio ora!» mi urla.
Mi giro, lo affronto un’ultima volta. Lui è lontano. Ho percorso un tratto di strada.
Allora urlo: «Idiota! Non eri solo»
------------------
«Baciami»
E lui lo fa.
------------------
Come ho potuto solo minimamente pensare, che la mia Città di Carta fosse un luogo?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
We’re just under the upperhand.
 

E’ domenica. Appena sveglia mi sono precipitata da Ellie, che mi ha detto che era appena stata da Ross.
Ma lui o era ancora in coma o non voleva visitatori. Entrambi, penso.
«Lasciamolo riposare» mi aveva detto alla fine.
E sono sicura che aveva ragione.

Per cena non esce. Gabriel e Will hanno cercato di parlargli, ma non c’è stato verso.
Nonostante ciò, non riuscivo a non pensare a quanto bastardo fosse suo padre. Come puoi non far vedere a tuo figlio sua madre? Avrei capito se avesse avuto dieci anni. Ma ne ha diciotto. Caspita se è maturo e pronto.
E la mamma, quanto mi dispiace per lei. Mi aveva accennato sul suo conto. Mi aveva detto che era una pittrice, e nelle gallerie d’arte di suo padre lui esponeva i suoi quadri. E vive a Roma. Solo questo.
Ma già mi immagino una donna dolce, e forte allo stesso tempo. Una donna indipendente che sta soffrendo per qualcosa di ingiusto. Una mamma che non può vedere il figlio.
E poi arriviamo alla cosa non meno importante: Ross aveva detto che gli piacevo. E nonostante fosse ubriaco al centodieci per cento, in quelle parole avevo sentito un cenno di verità.  Ma come posso ignorare il fatto che fosse ubriaco?
Dobbiamo parlarne?  O devo far finta che non sia successo niente?
Ma in questo momento ha bisogno degli amici, e non di un dramma amoroso. E poi, se me lo ritrovassi davanti non saprei che dirgli, se non rassicurarlo che tutto andrà bene. Perché andrà bene.

Verso mezzanotte chiama Dave. Non parliamo di niente, sicché sono distratta per tutta la telefonata. Voglio solo andare a letto.
E’ tutto troppo complicato.
 
Ross viene a lezione di inglese con quindici minuti di ritardo. Ha lo sguardo fisso sul pavimento, e quando si siede accanto a me provo a interagire con lui. Ma al mio “ciao” non ho ricevuto risposta.
Non mi guarda nemmeno. Fissa la copertina del libro.
La professoressa continua a parlare di libri, e di trame, ma io non la seguo tanto. Vorrei allungare la mano e stringere quella di Ross, dirgli che andrà tutto bene. Suo padre avrebbe dovuto toglierlo dalla scuola. Farlo tornare in Italia. Anche se ciò mi avrebbe spezzato il cuore.
La classe, all’improvviso ride, ma Ross non dà segni di vita. Lo osservo nervosa. Sul suo mento c’è un accento di barba, di chi è stato tutto il tempo a letto.

Dopo la lezione, io Chelsea e Ellie ci incamminiamo verso la lezione de La Vie. Ross ci segue in silenzio. Noi ci scambiamo delle occhiate preoccupare, e il pensiero che lui sappia che lo stiamo facendo, mi fa stare ancora peggio.
Gli insegnanti, prima dell’inizio della lezione, prendono Ross da parte e gli parlano, guardandolo con compassione e mettendogli una mano sulla spalla. Come adesso, la professoressa gli ha chiesto se vuole passare l’ora in infermeria. Lui accetta.
Non appena se ne va, io mi ritrovo davanti Kelli «Che succede a Ross?»
«Niente» figuriamoci se glielo dico.
Si butta indietro i capelli «L’altra sera, Steve ha detto che l’ha sentito che parlava, stava dando di matto»
«Bé, ha sentito male»
«Ce l’aveva con suo padre, diceva che voleva ucciderlo» continua.
«Steve dice solo stronzate» ci interrompe Chelsea «Chissà dov’eri tu, Kelli, per farti dire tutto da Steve»
Ma questo le chiude il becco solo temporaneamente.
All’ora di pranzo, già tutta la scuola lo sa. Che sia stato Steve o Kelli, non lo so. Ma so solo che sono degli stronzi. Tutti.
La mensa è un continuo chiacchiericcio, e ciò si ferma quando Ross entra dalla porta per raggiungerci. E’ come un film di adolescenti. Il chiacchiericcio scompare, i bicchieri rimangono a mezz’aria.
Lui si ferma sulla soglia, prende nota della situazione. Si gira, e torna fuori.
 
Il pomeriggio ci presentiamo in terrazza all’ultimo piano, dove lo troviamo che legge.
«Non ho voglia di parlarne» dice.
«Allora non ne parleremo» lo rassicura Gabriel «Usciamo»
«Crepes?» propone Ellie. Sono le preferite di Ross.
«Sì, sto letteralmente morendo di fame» die Gabriel.
«Quando non ce l’hai?» Chelsea gli mette una mano sulla spalla.
«Credo che quando Gabriel non avrà fame, il mondo cadrà a pezzi» sostiene Will.
La creperia dista solo un po’ di minuti dalla scuola, e nel vedere l’uomo calare le crepes sulla piastra, e mettere il cioccolato e praline di cereali, cocco o mandorle, ci viene sempre di più fame.
«Fame. Fame. Fame» Gabriel si siede al tavolo, accanto a noi, e addenta la sua crepe.
«Hai del cioccolato sul mento» mi fa notare Will.
«Mmmm» rispondo.
«Sembra una piccola mosca» ridacchia Gabriel.
«Ti dona. Sei sexy» mi dice Chelsea.
«Sono stupendamente sexy nella mia sexaggine» dico, e mi disegno dei baffi «Ora sono irresistibile»
Tutti ridono, e Ellie mi scatta una foto. E finalmente, Ross fa uno dei suoi minuscoli sorrisi.
Mi tolgo la cioccolata dalla faccia, e gli restituisco il sorriso. Lui guarda per terra.
Gli altri si lanciano in una conversazione strana, Ross si avvicina a me per parlarmi. Il suo volto è a pochi centimetri dal mio.
La sua voce è rauca «A proposito dell’altra sera …»
«Non pensarci, non è stato nulla» lo rassicuro di fretta.
«Mi dispiace, Laura. Almeno ho centrato il lavandino, il water?»
«Beee …. E anche le mie gambe»
«Ho vomitato sulle tue gambe?»
«Sì, ma non ti preoccupare, anch’io l’avrei fatto se fossi stata …» mimo la scena.
Sul suo viso c’è dolore, ma lascia perdere l’argomento «Ti ho …» guarda gli altri per essere sicuro che nessuno li stia ascoltando «Ti ho detto niente di particolare, quella notte?»
Oh-oh «Particolare?»
«E’ solo che ricordo di essere stato nella tua stanza. Ma non ricordo se abbiamo avuto qualche conversazione su … qualcosa»
Il mio cuore accelera «Su che cosa?»
Lui sembra a disagio «Ho detto qualcosa di strano sulla nostra amicizia?»
Eccoci qua.
«O della mia ragazza?»
Lo guardo a lungo. Non sarò certo io a peggiorare il suo stato, non importa se sono consumata dal desiderio di sapere se gli piaccio. E se gli piaccio non è in condizioni di iniziare un rapporto, o di rompere con l’altro. E se non gli piaccio, probabilmente perderei la sua amicizia.
E in questo momento a Ross servono i suoi amici.
«No, abbiamo parlato solo di tua mamma»
E’ la risposta giusta. Sembra sollevato.
Ora ci basta solo sperare. Perché noi siamo sotto le mani del Signore. 


Dal capitolo 12, On the sofa, where we lay.
«Allora, dove andiamo?» mi chiede.  I suoi capelli sono quasi asciutti.
«Hai dei capelli fantastici» gli dico, facendo cessare la tentazione di passarci le dita in mezzo.
«Grazie»
«Prego. E … non so dove andiamo, pensavo che potremmo semplicemente uscire e … stare a vedere dove arriviamo»





scriverepervivere:

Hello people of the internet!
Mi spiace tantissimo per la lunga attesa, so che avevo detto che avrei aggiornato più regolarmente, ma sono dovuta partire per la Sicilia, e poi ... sono tornata qui in Calabria.
Sono felice di essere tornata ad editare i capitoli, mi diverte così tanto! :)
Vorrei dedicare questo capitolo a rauslly_otp, che con le sue recensioni mi fa morire dalle risate, sperando in un bacio o che schiatti Madison o Dave.
Vorrei spoilerare, ma non posso! La mia bocca è chiusa! 
Visto che lo spoiler dell'altra volta è stato apprezzato, ve ne ho messo un altro, così, per far salire curiosità.

Ringrazio sempre le persone che hanno messo la mia storia tra le seguite/ricordate/preferite
E ringrazio le persone che hanno recensito il mio scorso capitolo:
  • rauslly_otp
  • mariexshor
  • moka95

Detto questo vi saluto, e ci vediamo al prossimo capitolo!
Meri xx

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Austin & Ally / Vai alla pagina dell'autore: scriverepervivere