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Autore: Liioisjustchemical    11/08/2015    4 recensioni
“Non ti piace la neve, Shikamaru?” chiese ad un palmo dal suo viso.
“Cosa c’è, Ino?” domandò con aria annoiata riportandosi la sigaretta alla bocca.
“Mi chiami per nome?” fece lei alzandosi in punta di piedi e arrivando con gli occhi all’altezza dei suoi.
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Una breve, brevissima Shika-Ino scritta di getto troppo tempo fa e che credo sia ora di pubblicare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikaku Nara, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era freddo e il cielo ormai minacciava una neve imminente nonostante fosse quasi mattino.
Ino era stata sveglia tutta la notte, non riusciva mai a dormire quando stava per nevicare.
Nonostante fossero le cinque e mezza di domenica mattina si alzò e si vestì.
Uscì di casa camminando lentamente, andando dove i piedi la portavano, poi improvvisamente si fermò e fece marcia indietro.
Sapeva quanto lui odiasse svegliarsi presto, soprattutto la domenica.
Sorrise pregustando la sua reazione irritata e riprese a camminare in direzione opposta, infilando vie più strette fino ad arrivare davanti alla porta di casa sua.
Erano le sei e cinque, suo padre doveva essere già sveglio, ma non c’erano dubbi che Shikamaru dormisse ancora.
Ino bussò forte alla porta di casa Nara e fu proprio Shikaku ad aprirle.
“Salve signore, Shikamaru dorme ancora?” logico che sì, ma doveva pur mantenere un’apparenza di cordialità, almeno con il padre.
“Si, mi dispiace. Shikamaru dorme sempre fino a tardi la domenica mattina.”
“Oh, mi dispiace. Non avrei voluto disturbare, ma sa, ci tenevo veramente a vederlo…”
“Posso andare a chiamarlo, ma non la prenderà affatto bene.”
“Oh, non si preoccupi, so come prenderlo” disse e sorrise cordialmente.
Il padre si assentò e al suo posto tornò poco dopo il giovane Nara, ancora in pigiama e con i capelli distrattamente raccolti.
“Shikamaru” lo salutò raggiante.
“Yamanaka” rispose “cosa ci fai qui a quest’ora?”
“Ero passata a salutarti”
Lui sbuffò e roteò gli occhi continuando a guardare la ragazza impaziente.
“Sai, non riesco mai a dormire quando sta per venire a nevicare” disse con una scrollata di spalle la bionda.
“Io invece ci stavo riuscendo benissimo” protestò Shikamaru.
“Dai prendi una giacca ed esci” lo esortò prendendogli il braccio e facendo per tirarlo fuori.
“No, fa freddo. E voglio tornare a dormire.” Disse sciogliendo il braccio dalla presa dell’amica.
“Shikamaru, io esco. Ci vediamo stasera” si sentì suo padre gridare e la porta sul retro chiudersi.
Ino continuava a guardare il ragazzo.
“Beh, vuoi entrare?” chiese il giovane Nara perdendo ogni speranza di poter tornare a letto in quella fredda domenica mattina.
“Mh, ok” disse lei entrando e togliendosi la giacca.
Il ragazzo la accompagnò in cucina e fece per accendersi una sigaretta, ma si fermò con il pacchetto a mezz’aria e lo porse alla giovane ospite che lo stava osservando curiosamente.
Lei accettò volentieri.
Ino non fumava, non aveva mai fumato, ma la cosa la intrigava parecchio e quella mattinata fredda la stava annoiando molto, così prese la sigaretta e la accese imitando i gesti del ragazzo appoggiato silenziosamente al mobile.
Una nuvoletta di fumo grigio spirò dalle labbra del ragazzo e prese a volteggiare verso il soffitto.
La giovane Yamanaka provò a prendere un tiro e il sapore della nicotina le arrivò forte e pungente in gola.
Non tossì, ma si sentì le tonsille bruciare piacevolmente.
Doveva avere un’espressione curiosa in volto perché si accorse che Shikamaru la stava fissando con un mezzo sorriso stampato in faccia.
Non sorrideva facilmente e ciò la irritò all’istante.
“Che c’è?” abbaiò alla volta del giovane.
“E’ la prima volta, vero?”
Lei arrossì appena e negò imperterrita.
“Come vuoi” disse continuando a guardare fuori dalla finestra.
Anche Ino spostò lo sguardo sul paesaggio all’esterno e si accorse che deboli fiocchi di neve stavano cominciando a cadere dal cielo ceruleo.
Abbassò la sigaretta e si voltò di scatto verso Shikamaru.
“Sta nevicando!” esultò, ma la reazione impercettibile del ragazzo le diede ai nervi.
“E’ mai possibile che niente possa mai fare breccia nella tua aria assorta” ridacchiò.
Non aspettò risposta e lo trascinò a forza fuori dalla porta.
Stranamente lui non oppose tanta resistenza quando Ino si sarebbe aspettata.
Uscì e corse in mezzo al giardino deserto di fronte a casa sua, poi si voltò, Shikamaru ancora sui gradini di casa, a fumare la sua sigaretta.
In quel momento si accorse di non avere più la sua in mano, doveva esserle caduta nella neve mentre correva fuori.
Gli si avvicinò camminando.
“Non ti piace la neve, Shikamaru?” chiese ad un palmo dal suo viso.
“Cosa c’è, Ino?” domandò con aria annoiata riportandosi la sigaretta alla bocca.
“Mi chiami per nome?” fece lei alzandosi in punta di piedi e arrivando con gli occhi all’altezza dei suoi.
Gli tolse la sigaretta dalle labbra e con le sue prese il posto di quella, con il suo sapore, quello della nicotina.
Solo quando il ragazzo ricambiò il bacio si accorse di ciò che realmente stava accadendo.
L’aveva veramente voluto lei quel bacio?
A quanto pare sì, e non era l’unica.
Sentì il suo tocco sulla sua guancia, la sua carezza sui suoi capelli e il suo corpo caldo nonostante la neve contro il suo.
Era stata lei a volerlo, Shikamaru.
Era stato Shikamaru a volere lei, Ino.
  
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